Cap 11
Eros
Avevo appena parcheggiato l'auto, mentre gli uomini di mio padre, accennavano un silenzioso saluto di rispetto, mentre scendevo dalla mia fantastica macchina.
Amavo la velocità, e questa era una vera forza nel correre.
Chiusi la portiera della mia auto, mentre riponevo le chiavi nella tasca dei pantaloni della tuta, mentre mi avviavo lungo il viale sdrucciolato, con hai lati un bellissimo prato verde curato nei minimi dettagli.
Si mia madre amava il suo giardino e i suoi fiori e voleva che tutto fosse perfettamente curato alla perfezione.
Mi avvicinai alla porta d'ingresso, mentre la capo governante Teresa, mi apriva la porta, facendosi da parte per farmi entrare.
-Ben arrivato Signore, la sua famiglia è in sala da pranzo, che l'attendono.-
-Grazie Teresa.-
Dissi, mentre mi avviavo nella direzione dove si trovavano i miei genitori e la mia splendida moglie.
Aprii la porta entrando con passo sicuro, mentre passavo a salutare la mia splendida famiglia.
-Buonasera.-
Dissi, mentre i miei occhi si posarono immediatamente sulla mia piccola rondinella, che stava parlando con mia madre, seduta vicino al tavolo.
Vidi il suo viso, spostarsi verso la mia direzione, mentre mi accoglieva con un grandissimo sorriso, sciogliendomi l'anima.
Mi avvicinai, salutando mia madre con un bacio sulla guancia, per poi avvicinarmi verso la mia bellissima donna, posandogli un bacio casto su quelle labbra sensuali che tanto mi facevano impazzire.
-Ciao mi amor.-
La sentii sussurrarmi con quella dolce voce melodiosa, mentre mi tiravo su, vedendo mio padre entrare in quel momento, venendo verso di noi.
-Ben arrivato figliolo.-
-Vado a dire a Teresa, che siamo pronti per la cena.-
Disse mia madre, mentre si alzava, sorridendomi amorevolmente, mentre usciva dalla sala da pranzo, per comunicare che eravamo pronti per la cena.
Pochi minuti dopo, eravamo seduti a tavola, mentre un profumo invitante, stava invadendo il salone, mentre le cameriere ci servivano la cena.
-Mm.. Mamma glielo hai detto tu di preparare tutte queste prelibatezze?-
-Certo tesoro, conosco i tuoi piatti preferiti.-
-Mi sento coccolata.-
Rispose la mia bellissima Dea, rivolta a mia madre, mentre iniziavamo la nostra deliziosa cena.
-Allora ragazzo, come procedono le cose?-
-Bene padre, non posso lamentarmi, anche se oggi, abbiamo avuto una visita di fronte al casinò.-
Dissi, afferrando la bottiglia di birra ghiacciata, versandone un po' nel mio bicchiere.
-Ah si?-
Mi guardo con quello sguardo così attento e così simile al mio, che non avevamo bisogno di entrare in dettagli per capirci al volo.
Ovviamente non parlavamo mai degli "affari" di fronte alle nostre donne, ma solo cose che potevano dire, senza entrare nel dettaglio.
Per quello, ci vedevamo in privato.
-Si, hanno avvistato Sula, ma il fratello minore.-
-Che diavolo ci faceva lì.-
-Amore, per favore..-
Sentii la voce di mia madre, richiamandolo per l'imprecazione.
Spostai lo sguardo verso mia moglie, che mi stava sorridendo timidamente, mentre le posavo una mano sulla coscia nuda, accarezzandogliela pigramente, per tranquillizzarla, che non era nulla di che.
-Lo siento mi amor.- (scusami amore mio.)
Disse, afferrandole la mano, baciandola dolcemente, mentre mia madre, sorrideva accennando un piccolo si.
Nonostante tutti questi anni, si amano ancora come il primo giorno, come io amo la mia bellissima donna.
-Credo che voleva solamente curiosare in giro, tutto qui. Ma ho detto a Manuel di dire hai ragazzi di tenerlo d'occhio se ce ne fosse bisogno.-
-Fatto bene.-
Riprendemmo la cena, parlando di tutt'altro, meno sapevano le nostre donne e meglio erano.
-Che ne dite se questa sera rimanere qui a dormire.-
Spostai l'attenzione su mia madre, che ci stava guardando con dolcezza.
-Per me non ci sono problemi, che ne dici amore?-
-Anche per me, torniamo domani a casa.-
-Perfetto! Ogni tanto mi godo i miei bambini a casa.-
Disse, completamente felice, per qualcosa che non era nulla, ma per mia mamma era tutto.
Sorrisi con fare dolce, rivolto alla donna che mi aveva messo al mondo, quei sorrisi speciali e rari, che dedicavo solamente alle donne della mia vita e un domani, spero molto presto hai miei figli e alle mie figlie.
Vidi mia moglie uscire in quel momento dal quel fottuto bagno, con solo indosso, quella minuscola camicia da notte, che mi stava mandando fuori di testa.
Avevo un erezione dolorante, con l'impellente bisogno di fotterla come più desideravo fare.
-Ven aquí niña.- (vieni qui bambina.)
La vidi arrossire timidamente, mentre quel delizioso sorriso mi faceva perdere la testa.
La vidi avvicinarsi alla sponda del letto, per poi salirci, gattonando verso di me, mentre mi sfilavo quelle inutili lenzuola, rivelando la mia nudità e la mia imponente erezione, che la reclamava per farla sua.
Mi sollevai, afferrandola per i fianchi con fare dominante, mentre la vidi trattenere un gridolino di sorpresa, facendomi sorridere maliziosamente, mentre con una mano le tenevo i polsi bloccati, mentre con l'altra mi apprestavo a sciogliere i lacci della sua camicia da notte, facendola cadere hai suoi piedi, rivelando la sua sensuale nudità.
-Cazzo bambina!-
Ringhiai di desiderio, mentre tiravo fuori il nastro di seta nera che avevo nascosto dietro di me, mentre mi apprestavo velocemente a legarle i polsi, così da tenerla in trappola, in modo da non potersi muovere.
La vidi arrossire, mentre realizzava la mie intenzioni perverse.
-Vuoi giocare bambolina? Perché qui Daddy a molta voglia di giocare con la sua piccola rondinella.-
La vidi mordersi nervosamente il labbro inferiore, mentre spostava lo sguardo incerto verso la porta chiusa della nostra camera.
-E' chiusa a chiave piccola e poi lo sai che non verranno. Non sono mai entrati nemmeno quando ci eravamo messi insieme e vivevamo ancora sotto il loro stesso tetto. Per non parlare che le mura di questa casa sono come le nostre, nessun rumore esce da qui.-
Dissi, rispondendo hai suoi pensieri, mentre la vedevo abbassare lo sguardo timidamente, facendomi impazzire fottutamente di desiderio.
-Cazzo piccola, continua ad avere quello sguardo e ti fotterò a sangue.-
Ok, ero stato troppo rude.
La vidi alzare lo sguardo imbarazzato, mentre le sue guance si tingevano di un delizioso rosso acceso.
-Amore!-
Ghignai maliziosamente divertito, mi spostai dietro di lei, facendola abbassare, mentre afferravo un cuscino, mettendolo sotto il suo ventre ancora piatto, spero ancora per poco.
Mentre le tiravo su quel delizioso culo sexy, che mi faceva impazzire.
Mi sistemai meglio dietro di lei, mentre le allargavo le cosce, passandoci una mano in mezzo, andando ad accarezzare dolcemente, le pieghe delicate della sua deliziosa passerina, iniziandola a stuzzicare, avvertendo le prime gocce del suo miele dolce, bagnare le mie dite, mentre presi a baciarle, sensualmente la pelle delicata del collo, mordicchiandola e leccandola, percorrendo la strada della sua spalla delicata, fino alla pelle delicata e morbida della sua schiena, baciandola e leccandola sensualmente, fino alla curva dei suoi fianchi.
La sentii gemere di piacere, mentre il desiderio opprimente mi stava annebbiando sempre di più le mie membra.
-Amore, non posso muovermi.. Ti prego liberami le mani.-
-No, rimarrai così, sotto il mio dominio.-
Dissi, con voce dominante e roca, dettata dall'eccitazione, mentre presi a baciarle e mordicchiarle sensualmente quel suo culetto sexy, mentre le assestavo qualche sculacciata, vedendo la pelle diventare meravigliosamente rossa.
-Guarda che meraviglia cazzo!-
Le morsi il sederino nella parte del segno della mia mano, vedendola sobbalzare per la sorpresa.
-Amore!-
-Shh, fa silenzio bambina..-
Ero fuori di me.
Amavo essere fuori di me con la mia donna.
Amavo la perversione dosata nel modo giusto nel sesso, con la mia piccola rondinella.
Presi ad assestarla un altro sculaccione, mentre continuavo a lavorarle quella fantastica passerina, avvertendo i movimenti dei suoi fianchi, cercando di premere la sua figa dolce contro la mia mano, sentendola sempre più bagnata, facendomi ringhiare di desiderio e possesso.
Presi un po' del suo miele delizioso, spargendola sulla mia grossa erezione, per poi prenderne ancora un po', andandogliela a spargere fra le pieghe del suo sederino, vedendola irrigidirsi, capendo cosa stavo per farle.
L'avevo sempre presa dietro, ma ogni volta era la stessa storia, si irrigidiva sempre prima che la prendessi, era più forte di lei, anche se sapeva che non le avrei mai fatto del male, ma la facevo solo godere.
-No, non farlo mi pequeña golondrina. Lo sai che non devi irrigiditi. Rilassati per me bambina, ora.-
(mia piccola rondinella)
La sentii ispirare per poi espirare, mentre io le accarezzavo sensualmente la sua seconda entrata, mentre la mia piccola donna calmava i suoi nervi tesi rilassandosi.
-Che brava la mia ragazza. Così bambina.. Bravissima.-
Sussurrai con voce sensuale e dominante, mentre afferravo quel suo delizioso culo, allargandole le natiche, mentre indirizzavo il mio cazzo verso la sua seconda entrata iniziando a spingere lentamente.
Un centimetro alla volta, con calma, senza fretta, fino a farlo entrare tutto completamente dentro di lei.
Lei così piccola, e io così grande, amavo riempirla tutta fino in fondo della mia presenza.
Chiusi gli occhi, sentendo il suo sederino stringersi intorno al mio cazzo, mandandomi in estasi, mentre la sentivo sospirare di piacere sotto di me.
Aprii gli occhi, mentre vidi il viso della mia donna girarsi verso di me, con quello sguardo languido che mi faceva impazzire di desiderio.
-Amore ti prego, slegami le mani.-
Non le risposi, mentre afferravo i suoi fianchi, iniziando a muovermi da subito con spinte forti e profonde, mentre si abbandonava completamente sopra al letto, con il culo perfettamente in alto, mentre la riempivo con i miei forti affondi.
I gemiti di piaceva invadevano la nostra vecchia stanza, mentre continuavo a fotterla con forza, mentre la testata del letto sbatteva contro al muro.
Fortunatamente la camera era insonorizzata, sennò non avrei potuta fotterla come piaceva a me.
-Oddio..-
-Nessun Dio ragazzina, ci sono solo io, che ti sto fottendo il culo.-
Dissi, ogni singola parola, ringhiando di piacere, mentre continuavo ad affondare ancora e ancora dentro di lei.
Presi a sculacciarla quel delizioso culetto sexy, mentre continuavo ad affondare in lei senza pietà.
Mi sfilai dal suo delizioso culo, immergendo il mio grosso cazzo dentro la sua deliziosa passerina, iniziandola a scopare con forza.
-Dios mi amor!- (Oddio amore!)
Ghignai maliziosamente, mentre mi allungavo sulla sua schiena, afferrando i suoi seni pieni e morbidi, pizzicandole i capezzoli induriti di piacere, mentre affondavo dentro di lei ancora e ancora, fino a che non sentii le sue pareti interne iniziare a contrarsi fino al suo rilascio.
-Amoree!-
La sentii urlare di pura estasi, mentre raggiungeva il suo apice, mentre io continuavo ad affondare profondamente dentro di lei con forza, mentre il rumore delle nostre pelli e dei nostri sessi, invadevano la stanza con quel suo suono primitivo ed erotico.
-Che meraviglia.. Vieni piccola.. Strizzami e inondami l'uccello.-
Dissi, completamente fuori di me, mentre continuavo a muovermi dentro di lei, cavalcando l'onda del suo orgasmo fino a raggiungere il mio.
-Cazzo, si!-
Affondai un ultima volta, mentre la inondavo del mio seme bollente dentro di lei, ringhiando di puro piacere, accasciandomi sulla sua morbida schiena, tenendola intrappolata sotto di me, mentre continuavo a muovermi più lentamente dentro di me, godendomi la sensazione dell'orgasmo.
Mi sfilai dal suo corpo, completamente sfatto, mentre mi sdraiavo di fianco a lei, liberandole le mani, accarezzandole i suoi polsi delicati.
Non avevo stretto troppo, non amavo vedere i segni sul suo corpo a meno che, non erano i segni dell'amore fatti con la mia bocca.
Presi a massaggiarli con delicatezza, lasciandole qualche bacio sulla pelle delicata, mentre la mia bellissima donna, era completamente abbandonata di fianco a me, cercando di calmare il suo respiro.
-Dio, sei perfetta.-
Dissi, completamente estasiato dalla vista della mia donna, sfatta di piacere intenso.
Le afferrai i fianchi, attirando contro il mio corpo, mentre quegli occhi da cerbiatta si aprivano, esprimendo tutto l'amore che provava per me.
-Ti amo.-
La sentii sussurrare con voce lieve, ancora in fase post-orgasmo, facendomi sentire come un fottuto ragazzino alle prime armi.
-Ti amo anch'io mi vida.-
Sussurrai, spostandole i capelli in una dolce carezza, portandoglieli dietro l'orecchio, mentre le posavo un bacio intimo sulla fronte, inebriandomi della sensazione di benessere e di pace, che solo questa incredibile donna sapeva farmi provare.
Lei era tutta la mia vita.
La mia vita senza di lei, sarebbe più oscura e vuota.
E soprattutto priva di senso.
Lei il mio senso di tutto.
Continua
Buon fine settimana cuoricini💛!
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