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Cap 1

Salvee cuoricini💛 miei bellissimi!💃🏼

Benvenuti a questa nuova avventura, spero tantissimo che la storia vi trascini dentro e che vi piaccia.

Ci tenevo a dirvi che, le parole e le frasi in spagnolo sono tradotte da google traduttore e non da me.

Quindi se trovate errori, proviene dal traduttore di google.

A parte questo, vi auguro un buon inizio di questa nuova avventura spero tanto che vi piaccia.

Un abbraccio cuoricini belli, vi adoro!

💛💛💛💛💛

Grazie a chi darà solo un'occhiata, a chi leggerà e mi seguirà,

 VI RINGRAZIO IMMENSAMENTE DI CUORE.💛

Buona lettura cuoricini!💛😘

Molti anni prima..

20 Anni prima..

Quella sera, nessuno avrebbe creduto che la vita di quella piccola rondinella sarebbe cambiata drasticamente, per colpa di qualcosa..

Qualcuno, che aveva deciso per il suo destino.

Quella sera, il boss messicano Zeus Raimundo Mendoza, uno dei mafiosi più famosi per la sua dinastia di potere che veniva tramandato dal padre, del padre di suo padre, la cui nei secoli era cresciuto enormemente, dal modo che avevano di governare ed essere rispettati, era uscito insieme hai suoi uomini per farsi giustizia da solo.

Un buon boss, oltre al essere rispettato, doveva farsi rispettare e far valere le proprie regole, chi non le rispettava andava eliminato.

Era così che era stato cresciuto e così stava imparando a suo figlio, che fra qualche anno, sarebbe entrato "nella familia" diventando il degno uomo d'onore che hai suoi 21 anni, avrebbe preso il suo posto.

Infatti in questa storia non parliamo di Zeus Raimundo Mendoza, ma parliamo di un'altra storia che scoprirete più avanti, lui ha dato il via a qualcosa d'inaspettato, che sarebbe accaduto molti anni dopo.

-Signore, Casanova si trova nella sua casa insieme a una puttana, mi dica quando è pronto per entrare.-

Mendoza in quel momento, gli era apparso un sorrisetto sadico, pronto a eliminare il pezzo di merda, che aveva tentato di derubargli la droga, per poterla rivenderla a suo piacimento.

Peccato per lui, che non sarebbe andata a finire bene.

Perché nessuno può fottere un Mendoza.

Il loro nome facevano tremare molte delle famiglie mafiose al suo fianco e anche chi non era dalla sua parte.

Evitavano di avere problemi con quella famiglia, sapendo che lì, il sadismo regnava sopra a ogni cosa.

Era sadico, quando si trattava di far rispettare le regole, ho far fuori qualcun.

Erano nominati per il loro sadismo, da generazioni.

Parecchi non volevano mai averci a che fare con quella famiglia, a meno ché non volevano stringere delle forti alleanze per avere più potere alle loro spalle.

-Portate via la donna e che nessuno le torca un capello.-

-Si Signore.-

Uscii dalla sua auto, mentre afferrava la pistola dalla giacca del suo completo, avvicinandosi silenziosamente all'abitazione del mal capitato.

-Sfondate la porta.-

Disse con voce chiara e decisa, mentre caricava l'arma pronta a far fuoco.

Quella sera, avrebbe ucciso il pezzo di merda e sarebbe tornato a casa dalla sua splendida moglie che sicuramente lo stava attendendo caldamente nel loro letto.

Gli uomini di Zeus sfondarono la porta, sotto le urla della donna, che era stata pagata dall'uomo a cui stava prestando servizio.

La trascinarono fuori, mentre Zeus, si apprestava a entrare con sguardo divertito, pronto a uccidere il pezzo di merda.

-Me.. Mendoza.-

-Proprio io Carlos, hai tentato di fottermi la droga e lo sai cosa succede a chi tenta di fottere un Mendoza!?-

Disse, con voce fintamente divertita, mentre si avvicinava a l'uomo tremante che cercava di scappare invano dalla sua fine certa.

-La prego Mendoza.. Non..-

-Fammi indovinare, non volevi fregarmi la droga e poi rivenderla a tua piacimento giusto? Ma vedi è quello che hai fatto Carlos e mi dispiace per te, verrai ucciso per questo.-

Disse, prima di puntare l'arma a l'uomo tremante di terrore, mentre fece partire un colpo dritto alla testa dell'uomo.

Un unico solo colpo e lo fece fuori.

-Prendete tutta la droga che mi ha derubato e portatela via.-

Disse, con voce autoritaria, mentre riponeva la pistola nella sua giacca firmata, voltando lo sguardo verso i suoi uomini e poi alla finestra dove, un uomo con una bambina di due anni in braccio a lui, avevano appena assistito a tutta la scena.

-Merda.-

Si voltò verso uno dei suoi uomini –Prendetelo.-

Non poteva avere testimoni.

E quell'uomo che era capitato nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Uscii con passo sicuro fuori dall'abitazione, dove i suoi uomini stavano prendendo tutta la droga che Carlos aveva tentato di derubargli, mentre Zeus si avvicinò a l'uomo con la bambina in braccio, trattenuto da due dei suoi uomini.

-La prego..-

Si passò nervosamente una mano fra i suoi folti capelli neri, con fare esasperato.

"-Non ci voleva proprio..-"

-Dammi la bambina.-

Disse, con un tono freddo, mentre allungava le braccia, per farsi consegnare la bambina, ma l'uomo tremante di paura la strinse più fortemente a se.

-Non mi faccia ripetere.-

-Non fategli del male.. Ha solo due anni non parlerà.. Io non parlerò.. La prego..-

-Dammi la bambina.-

L'uomo tremante bacio la fronte dalla piccola creatura, per poi passarla a quell'uomo spietato, con il terrore nelle viscere, che potesse capitare qualcosa al suo piccolo angelo.

Zeus afferrò la bambina con delicatezza, accostandola a se, mentre le accarezzava dolcemente la piccola schiena, mentre la piccolina lo guardava con curiosità.

-Saluta tua figlia.-

-La prego.. Mia figlia a soltanto me..-

L'uomo aveva capito, sarebbe stato eliminato, perché aveva assistito all'uccisione di un uomo, e non potevano esserci testimoni.

L'uomo fece una piccola carezza alla piccola creatura, per poi allontanarsi di qualche passo, mentre Zeus si allontanava con passo spedito, coprendo il volto della piccola con il suo petto, mentre uno sparò squarciò quel silenzio surreale, rivelando la morte di quel pover'uomo.

Si avvicinò verso la macchina, dove c'era uno dei suoi uomini che lo stava aspettando, guardando incuriosito la piccola creatura che aveva fra le sue braccia.

Gli aprii la portiera dietro, facendolo entrare insieme alla bambina, che stava iniziando a piangere, chiamando il suo papà.

L'uomo chiuse la portiera del boss, mentre si dirigeva verso la parte del conducente, salendo in macchina, pronto a partire.

-Signore, che intenzioni ha con quella creatura?-

Chiese l'uomo, mentre metteva in moto la macchina, pronto per accompagnare il suo boss a casa.

-Lo sai, che vige la regola, che non si toccano donne e bambini. Come vige la regola di nessun testimone.

Dato che è ancora piccola, e non può essere data in moglie per far parte della familia in modo che non parli, la crescerò insieme a mia moglie come se fosse mia figlia.-

Disse Zeus, mentre cercava di tranquillizzare quella piccola creatura fra le sue braccia.

-Va tutto bene piccola.. Shh..-

Disse con voce calma e dolce, mentre la cullava fra le sue forti braccia, mentre la macchina li avrebbe condotti a casa.

Continua

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