SOLO UNO
Tornando a casa non trovai nessuno. Già, erano in ferie e io sarei rimasta sola a casa per tre giorni. Tre giorni di pace.
Naruto e Sasuke rimasero con me tutto il tempo che impiegai per studiare.
Poi feci cena e mi lavai i denti.
Entrai in camera e mi buttai sul letto.
Naruto mi si avvicinò. Iniziavo a non sopportarlo più. Sempre che rompe le scatole, ora capisco Sasuke...
Ma magari voleva solo aiutarmi.
<Vorresti conoscere un personaggio di Naruto a tua scelta ? > mi chiese.
Io mi sedetti. Ero incuriosita.
<Continua > dissi.
<Scegli tu un personaggio che vorresti incontrare,ma solo uno e noi ti porteremo da lui > .
Già sapeva che avrei scelto un maschio. Pensai intensamente.
<Solo uno> mi ripetè Sasuke serio, vedendomi pensierosa.
<Si, ho capito> rispondo.
Come potevo sceglierne solo uno ? C'erano un sacco di personaggi intellettuali che avrei voluto conoscere: Orochimaru,Gaara,Kakashi,Shikamaru,Itachi, Obito...Alla fine ne scelsi uno. Magari avrei anche fatto felice Naruto. Scelsi il più valoroso ninja di tutti i tempi, il ninja più intelligente e più veloce, il ninja dai capelli biondi e gli occhi azzurri soprannominato il Lampo Giallo: sto parlando di Minato Namikaze.
Vorrei poterne scegliere altri, tra quelli che ho nominato, magari...Ma non posso.
Sasuke mi prese il polso della mano destra. Naruto mi strinse quello della mano sinistra e mi sorrise.
Ci catapultammo in un mondo irreale: il Villaggio della Foglia. Era come era hai vecchi tempi, prima che Minato morisse. In questo periodo Kushina dovrebbe essere in cinta di Naruto.
Andammo alla futura casa di Naruto e bussammo. Kushina ci aprì e aveva una padella in mano.
<Chi siete ? E cosa volete ? > disse minacciandoci con la padella.
<Tranquilla vorremmo solo conoscere Minato> dissi, ma forse avevo sbagliato le parole perché la ragazza dai capelli rossi lanció una padellata in faccia al figlio, che non sapeva di avere ancora.
Povero Naruto...Aveva la faccia tutta rossa, come i capelli della madre.
Minato arrivò alla porta. Aveva una faccia sorpresa, come se sapesse perché eravamo lì.
Calmó Kushina e ci fece entrare.
Ci sedemmo su delle poltrone e Kushina, un po irritata della nostra presenza,ci portò del tè caldo da bere.
Ero a casa di Minato e Kushina o per lo meno, di Naruto.
Dissi ai due ragazzi confusi il perché eravamo lì e stranamente mi credettero. Ma non potei dir loro chi erano Naruto e Sasuke.
Kushina si allontanò lasciandoci da soli con Minato.
<Abbiamo poco tempo> annunciò Naruto, guardando sul mio orologio da polso. Non era in grado di leggere le ore, lo sapevo bene, quindi pensai che non voleva rimanere lì a piangere davanti a suo padre.
Ci raccontó della Volpe a Nove Code in Kushina e della sua impresa da quarto Hokage.
<Il mio amico> dissi in tono di sfida, indicando Naruto <È il più forte ninja di tutti i tempi>.
Minato parve accettare la sfida.
Andammo sulle teste degli Hokage. Mentre giravo per la cittá, mi sembrava di conoscerla come il palmo della mia mano.
Vidi da lontano l'ufficio degli Hokage, il ristorante preferito da Naruto e la casa di Sakura.
Vidi anche la parte di città dove in futuro sarebbe stato sterminato l'intero Clan Uchiha. Sasuke abbassò la testa. Sasuke ...stava per piangere ? Com'è possibile ?
Arrivammo a destinazione.
Naruto e Minato iniziarono a combattere.
Naruto subito attivó il chackra della Volpe a Nove Code e Minato ne rimase sorpreso.
Forse aveva visto fare una cosa del genere solo a Kushina.
Minato subito usó la Tecnica della Dislocazione Istantanea e si teletrasportó dietro Naruto.
Naruto si giró velocemente e prese il polso del padre,che teneva un kunai a tre punte.
Minato fece terminare il combattimento e ci fece tornare a casa sua. Durante il tragitto parlai con Sasuke, ma nè Minato nè Naruto mi rivolsero la parola.
Chiaccherammo con Minato per un po, poi dovettimo tornare a casa.
<Minato Namikaze, ancora non ci credo> dissi, ma fortunatamente nessuno fece caso alle mie parole.
Minato abbracciò forte Naruto. Lui stette per cedere. Sia io che lui ne rimasimo sorpresi. Poi il quarto Hokage si staccó dal figlio e gli sorrise.
Lo salutai gentilmente ed uscimmo dalla casa. Kushina ci fissó dalla finestra e aveva una faccia incredula. Forse aveva capito che aveva appena conosciuto suo figlio adolescente e non aveva potuto salutarlo come si deve. Non feci in tempo a dire la cosa ai due ragazzi, che mi presero i polsi e...
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