LAVORI DOMESTICI
Mi svegliai due giorni dopo.
È sabato. Ho un'intera giornata a disposizione per fare ciò che voglio.
I compiti gli ho fatti ieri e mi ritrovo senza sapere cosa fare.
Vado in bagno e chiudo la porta.
Sento già i miei genitori urlare. Litigano sempre e io non so perché ci vado sempre di mezzo.
Sono stata adottata,per questo non mi sento veramente in famiglia.
Andrew e Alicia non sono i miei veri fratelli.
Io prima vivevo in Gran Bretagna,in Europa,poi sono stata adottata da questa famiglia giapponese,come terza figlia. In tutto siamo sette fratelli.
Miwa,ventisei anni e lavora come parrucchiera.
Alex,diciotto anni,lavora come calciatore professionista.
Io e i due gemelli.
Non ho mai visto i miei due fratelli più grandi.
Mi spoglio ed entro nella doccia.
L'acqua tiepida mi cade dai bianchi capelli,al dorso della mia schiena,ai piedi.
Chiudo gli occhi mentre passo lo shampo tra i capelli. Immagino di essere nel laboratorio di Orochimaru e di starmi per trasformare in acqua,poi...entra mia madre in bagno.
<Mamma,potresti uscire ? > mi copro più parti del corpo che posso,anche se la pareti della doccia le impesiscono di vedermi. Voglio che esca e all'istante e che mi permetta di ritornare ai miei strani filmini mentali.
<Mamma> ripeto.
<Si,ho capito,dovevo prendere i trucchi> dice e se ne va.
Odio quando le persone entrano in bagno,mentre lo occupo io. Anche se ai tratta di mia madre,se così si può chiamare.
Mi metto un maglione e un paio di pantaloncini.
Vado in salotto e mi siedo sul divano.
Sto per accendere la tv,quando mio padre mi chiama per aiutarlo in un lavoro:riondinare il garage.
Vado in garage e noto che c'è molto da fare. Mi rimbocco le maniche e penso che sia una missione di livello S. Poi mi do da fare.
Finisco dopo due ore interrotte di lavoro e vado a sedermi sul divano.
Sto per accendere la tv,quando mia mamma mi chiama per aiutarla a lavare i piatti.
"Un'altra missione di livello S..." penso. Era il mio unico modo per pensarla positiva.
Mi metto a lavare i piatti e le posate.
Finisco dopo un'ora.
Poi mi mamma mi chiede di lavare l'intero pavimento della casa.
Mi sto innervosendo.
Finisco dopo quattro ore.
Mi rimane poco tempo,prima che sia ora di cena.
Decido di mettermi a disegnare manga,una delle mie poche passioni e scelgo come modella Sakura.
Preparo tutto:matite,gomme,temperini,fogli e colori. Ho l'immagine davanti e sto per iniziare quando mio padre mi chiede di lavare il bagno.
Sto veramente per perdere la pazienza.
Vado a lavare il bagno e finisco appena in tempo per mangiare la cena.
<Kristal,dopo ci sarebbe da riordinare la cantina> mi dice mia mamma.
"Ora basta".
Poso le posate nel piatto, mi alzo da tavola e batto le mani sul tavolo bruscamente.
<Basta ! Sono stufa ! Sono vostra figlia, non la badante della casa ! > urlo.
<Non ti permettere di urlare,signorina> dice mia madre. La odio. Vorrei tirarle uno schiaffo, ma mi trattengo.
Mi limito ad andarmene in camera,sbattendo la porta alle mie spalle.
Chiudo la porta a chiave e mi butto sul letto a piangere.
Ogni volta che parlo coi miei genitori,mi metto a piangere.
Non so cos'è, ma non riesco a fermarmi.
Perchè quando sono arrabbiata, mi viene da piangere ?
Odio piangere quando sono arrabbiata,mi fa sentire debole.
Prendo il mio pupazzo di Kurama e lo stringo forte al petto. Le sue nove code dovrebbero calmarmi e invece peggiorano solo la situazione. Vorrei qualcuno che mi capisse,che mi conosca profondamente e che mi possa consolare o parlarmi. Che vedano quel che penso e che possano conaigliarmi cosa fare quando ne ho bisogno.
Penso a Naruto e Sasuke,ma loro non esistono,sono solo delle invenzioni di Masashi Kishimoto...
Non esiste una persona del genere. Sono sola e sempre così rimarró.
Delle lacrime cadono sul tessuto del peluche.
Le sue code iniziano a muoversi da una parte e dall'altra.
Non è un peluche elettronico,eppure si muove. Com'è possibile ?
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