"63°: L'amore"
Dora
Sento delle voci chiamarmi. Due voci: quella di Angela, che è in lacrime dato il modo in cui la sua voce è incrinata, e quella di Salvatore.
"Dora! Dora, mi senti?" chiede lui.
Cerco di tirarmi su a sedere, ma un braccio mi si posiziona davanti. È un braccio piuttosto forte.
"Non alzarti in questo modo" mi dice Salvatore con tono premuroso. "Rischi di farti venire un capogiro, ti sei appena ripresa da uno svenimento."
"Ho parlato con Michele..." sussurro.
"Cosa?" Angela sembra sconvolta da quello che ho appena rivelato.
"Ho parlato con Michele." ripeto. Forse mi prenderanno per pazza, ma io la sua voce la conosco e sono più che certa di averla sentita.
Angela posa una mano fresca sul mio viso, come per capire se ho la febbre o no.
"Angela, sto bene." le dico.
"Cosa ti ha detto Michele?"
Salvatore non sembra sorpreso, non quanto lei.
"Mi ha detto che non devo sentirmi colpevole per quello che gli è successo." rispondo.
"Si vede che ha capito che solo lui avrebbe potuto fartelo capire per quanto sei testarda." mi dice Salvatore.
"Sarà... ma non capisco come sia possibile." ammetto. Non mi sembra affatto strano il modo in cui ha reagito Angela.
Quello che mi sembra strano è che Salvatore mi abbia creduto e, cosa ancora più strana, ho sentito nitidamente la voce di Michele che mi diceva che non ho colpa di quello che lui sta vivendo.
"Ma... ma ne sei sicura al cento per cento, Dora?" mi domanda Angela, ancora stupita.
"Non te l'avrei detto se non ne fossi stata più che sicura." le rispondo. Ripenso a quella voce e il mio cuore batte forte. Che sia vero quello che mi ha detto Salvatore? Che il mio cuore se lo sia veramente preso Michele durante il periodo del "sequestro"? Che io mi sia innamorata veramente di quel ragazzo che ha messo a repentaglio la sua vita per contrastare un desiderio, ammesso che sia questa la parola più giusta da usare, del suo fratello pazzo? Perché mi sento tanto strana solo a pensarci?
Salvatore
Questa storia potrà sembrare strana, ma io ci credo. Se non fosse vero, per quale motivo lei sarebbe crollata a terra all'improvviso?
Forse c'è qualcosa di impalpabile oltre noi, il mondo... il nostro modo di comunicare. Forse Michele ha potuto sapere di cosa si tratta.
Ma alla fine questo non m'importa. L'unica cosa che m'interessa è il fatto che lei, finalmente, sembra aver capito che tutto questo non è assolutamente colpa sua, e solo Michele poteva farglielo capire, perché il più coinvolto è lui, ed è anche quello che corre più rischi in questa dannata storia.
Bruno è venuto a prendere Dora ed io e Angela siamo rimasti da soli. Da una parte spero che lei non abbia altri malesseri, ma dall'altra mi auguro che possa parlare di nuovo con lui.
"Salvatore... ma tu come fai a credere ad una cosa del genere? Cioè, non voglio dire che lei abbia mentito, ma è... è... Assurdo!"
"Angela, solo tuo fratello poteva aiutarla. Non hai visto come si è tormentata finora, sentendosi in colpa per questa storia? Abbiamo provato tutti a farle capire che non è colpa sua, ma solo Michele poteva convincerla veramente, e c'è riuscito... almeno per ora."
"Per ora? Perché per ora, Salvatore?"
"C'è ancora il rischio del carcere, Angela. Se lui venisse davvero arrestato, lei ricadrebbe in questo maledetto circolo di sensi di colpa!"
Angela mi guarda e porta entrambe le mani agli occhi. Sembra che questa storia stia distruggendo poco a poco anche lei.
"Ma che cosa passa per la testa di quel ragazzo? Perché se la prende con tutti coloro che cercano soltanto di aiutarlo a migliorare, perché, perché?"
La guardo e il suo volto stremato mi provoca un senso di tenerezza che, se avessi conosciuto mia sorella, forse avrei potuto provare soltanto per lei.
"Piccola, ascoltami: non è colpa tua se Mattia è una bestia, chiaro?"
"No, ma neanche di Michele, e lui ci è andato di mezzo!" salta su lei.
"È vero. Lui sta pagando per le colpe di quell'imbecille, purtroppo... ma hai sentito i medici? Non sarà per molto!"
"Per il proiettile, ma come la mettiamo con il carcere? Sei stato tu a ricordarmelo e purtroppo non posso dirti che hai torto. Gli pende una spada di Damocle sulla testa... anzi: peggio! Sulla sua testa si muove una corda collegata ad una maledetta carrucola, che gli stringerà la gola fino a stordirlo, e poi gli toglieranno quella corda e gli spareranno!"
Mentre dice tutto questo i suoi occhi si spalancano. Sembrano sul punto di uscirle dalle orbite e quest'espressione mi mette molta paura. Angela, ti prego, torna al presente! Dimmi qualcosa!
"Angela! Angela, parlami!" dico scuotendola forte per le braccia. Lei sembra non essere in questo mondo... sembra non essere più in sé e questo non va bene.
"Angela, mi senti? Angela!"
"Salvatore, se succede qualcosa a mio fratello io..."
"Anche tu? Non dire questo, ti prego! Non devi dirlo più!"
"Ma non capisci che Mattia potrebbe fare di tutto contro di lui? Purtroppo ora è potente e può permettersi ciò che vuole!"
"Angela, stammi a sentire. Non devi dirmi queste cose, hai capito? Se la giustizia esiste per Michele non deve finire in questo modo!"
"La giustizia."
"Esatto, la giustizia. Ma non quella di gente come quell'animale di un giudice, non quella umana... la vera giustizia! Se quella esiste... Michele non finirà i suoi giorni là dentro, Angela, te l'assicuro!"
"Quella giustizia di cui parli non esiste, capisci? Non esiste..."
"Chi te l'ha detto, Angela?"
"Nessuno. L'ho capito da sola, perché Michele è in ospedale e Mattia è più libero di un fringuello! La mia piccolina, la mia luce, è nata dall'odio e dalla violenza! Anima mia, ma perché, perché?"
Parla di sua figlia in questa maniera.
"Angela... Serena non è frutto dell'odio e della violenza. Nessun bambino lo è, perché per metterli al mondo... per decidere di non negare loro un diritto come quello della vita, la madre li ama e quell'amore vale per due. Per due. È chiaro?"
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