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"57°: Sfoghi e consigli"

Dora
Perché non torna? Che cosa sarà successo a mio fratello? Ormai sono passate tre ore!
"La smetti di andare su e giù? Mi fai girare la testa, ragazzina!" dice Serramanico, con un sorriso. Sta scherzando, ma se dicesse sul serio non potrei di sicuro dargli torto! È da un pezzo che vado su e giù come una matta, come mi ha detto Bruno.
"Sono in ansia, maledizione!" dico irritata.
"Ed è naturale, ma se non ti calmi ti sentirai male un'altra volta!"
Mi sorprendo. Lui sembra davvero preoccupato per me ed è carino da parte sua.
"Perché ti preoccupi tanto per me?" chiedo.
"Mi preoccupo per chi lo merita" risponde freddamente. "Ora siediti e cerca di stare tranquilla. Tuo fratello tornerà presto."
Mi prende la mano e mi tira verso il divano.
Mi ritrovo seduta accanto a lui. Oltre a Bruno e Michele non ho mai avuto un ragazzo tanto vicino... certo, Mattia, ma lui non voleva certo tranquillizzarmi! Voleva solo divertirsi con il mio corpo e per impedirglielo Michele ci è andato di mezzo!
"Salvatore... se ti chiedessi di aiutarmi a fare qualcosa di folle... tu mi aiuteresti?" gli chiedo agitata.
"Se per "qualcosa di folle" intendi buttarti giù da un ponte, no!" mi risponde lui.
"No... intendo qualcosa di folle per Michele... se quando si sveglierà dovessero mandarlo in prigione." dico.
"Che intenzioni hai, ragazzina? Io ti avverto: se anche ti aiutassi sarebbe lo stesso Michele a non permetterti di fare sciocchezze!"
"Non so cosa voglio fare, non lo so, ma non sopporterei di saperlo là dentro, credimi!"
Ormai parlo a sproposito. Sto impazzendo? Forse, ma so che per lui ne vale la pena.
"Piccola, ascoltami: Michele non avrà bisogno di nessun gesto folle." dice il Boss dal cuore tenero, sorprendendomi incredibilmente.
"E tu che ne sai?" gli chiedo.
"Più che saperlo, ci credo. È merito suo se ho riacquistato fiducia nella giustizia, sai?"
"Io, invece, per colpa di suo fratello ho smesso di crederci." dico.
"Non dire certe cose, Dora! Ti assicuro che la giustizia può essere molto lenta, ma esiste e colpisce chi la contrasta mentre premia chiunque lotti per lei."
"Michele lo sta facendo... ma perché la giustizia agisce con tanta lentezza? Perché per lei un innocente deve rischiare?"
"Questo lo puoi chiedere solo a qualcuno che è molto più grande di me, te, Michele e tutti gli altri messi insieme. Non so se si chiami Destino, Dio o con un altro nome ancora, ma sono sicuro al cento per cento che esista, chiunque o qualunque cosa sia. Solo lui può sapere perché tutto questo e noi siamo delle marionette, anche se è triste ammetterlo, in circostanze come quelle che sta vivendo quel povero ragazzo."
"Tu sapevi qualcosa?" chiedo improvvisamente.
"Concretamente no... ma quelli come lui cercano sempre di dare il tormento a quelle come te."
"Come lo sai?"
"Perché ci ha provato anche con Teresa... e con Angela ci è riuscito, purtroppo. Lei me l'ha detto in un momento di disperazione, quando ha saputo che Michele era in ospedale. Gridava che odiava Mattia e che se non fosse stato per la figlia l'avrebbe detto ai quattro venti, a costo di far parlare male di sé."
Stringo la mano di Salvatore. In questo momento mi sembra talmente dolce... come se parlasse di sua sorella minore.
"Cosa ti lega a lei?" gli chiedo istintivamente.
"Mi ricorda una persona che non ho mai avuto la possibilità di conoscere. Mio padre non voleva figlie femmine, ma la seconda figlia era una bambina... e mia madre, subito dopo il parto, è stata stroncata da un malessere e lui ha odiato quella bambina. Forse è stato meglio che l'abbia abbandonata... magari lei ha avuto fortuna e lui non le ha riversato addosso quell'odio... magari della brava gente l'ha adottata e l'ha cresciuta come una persona onesta, non come è stato per me. Io ho dovuto vivere in modo disonesto... ma non sono mai arrivato a fare quello che ha fatto Mattia... non me lo sarei mai perdonato."
"Perché... tu un cuore ce l'hai... anche se a volte provi a nasconderlo."
Salvatore tocca con delicatezza il mio viso e sposta lentamente la mano, facendo su e giù lungo la mia guancia. Il suo tocco non è come quello dei primi tempi: è un tocco gentile e delicato, ma veramente delicato.
"Adesso, se fosse necessario, ci vorrei finire in galera... per Michele." dice.
"Ma lui non te lo farebbe fare, proprio come a me non farebbe fare alcun gesto folle" gli dico seria.
"Posso farti una domanda?" mi chiede lui.
"Certo." rispondo, insolitamente tranquilla.
"Tu cosa provi per Michele?"
Quella domanda mi spiazza completamente. Cosa provo io per Michele? Cos'è che mi lega così a lui?
"Io... io non lo so cosa provo per Michele... perché è qualcosa che non ho mai provato. Ogni volta che sono vicina a lui... sento che il mio cuore va per conto suo e quando ho paura mi basta un suo abbraccio per sentirmi meglio. Ogni volta che qualcuno gli fa del male per colpa mia io mi sento malissimo. E... anche per quando lui versa lacrime per me è ancora peggio! Penso di avergli fatto diventare viola almeno una mano per quanto gliela stringevo forte quando ci portavi dal casale a casa sua e viceversa. Sai... fin dal secondo giorno lui mi aveva detto che avrebbe fatto di tutto per liberarmi... ma perché per farlo doveva trovarsi in ospedale, perché, perché?"
Per la seconda volta lui mi sorprende. Porta la mia testa sul suo petto, mi lascia la mano destra, che era quella che stringeva mentre parlavamo, e mi accarezza delicatamente i capelli. Io sento la testa che ormai è sul punto di esplodere, letteralmente, e questo contatto mi tranquillizza. Ovviamente lui non è certo Michele, ma mi sta vicino, e ultimamente si sta dimostrando dolce e gentile.
"Per una ragazza coraggiosa ci vuole un ragazzo coraggioso e a Mattia questo non andava bene. Ecco perché Michele adesso è bloccato in un letto e tu sei qui a disperarti per quello che gli è successo."
"Ma che cosa ho fatto di male?"
"Niente, Dora. Non hai fatto proprio niente!"
"E allora per quale motivo Mattia mi odia tanto da prendersela con suo fratello? Se ha un conto in sospeso con me è con me che deve prendersela, non con lui!"
"Lui se l'è già presa con te, quando voleva rapirti e quando ti ha messo le mani addosso, ma non gli bastava questo... e non ha neanche ottenuto fino in fondo quello che voleva, cosa che non otterrà neanche adesso. Doveva fare qualcosa anche contro Michele, perché lui l'ha sfidato per salvarti... ma tu non hai colpa di questo. Lui è pazzo... o forse troppo lucido per pensare con tanta cattiveria a quello che avrebbe potuto fare per andare contro voi due."
"Che cosa devo fare? Ti prego, aiutami, AIUTAMI! Io sto impazzendo!"
"Questo no, piccola! Seguendo questa strada, l'unica cosa che otterrai sarà far piacere a quel mostro! Tu devi continuare a lottare, sperare, credere che tutto andrà bene, qualsiasi cosa lui faccia o dica."
"Perché? Credi che lo incontrerò un'altra volta?"
"Non lo so, ma ti conviene essere preparata anche a questo. Mattia è furbo e meschino, potrebbe cercarti anche solo per farti un dispetto e provocarti tanto da portarti a dare di matto... tu però non dargli mai retta! Capito?"
"Perché mi dici questo?"
"Perché l'arma migliore che hanno quelli come Mattia sono le loro cattive parole."

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