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"45°: Giornata speciale"

Dora
Vengo svegliata da un leggero movimento. Tiro su la testa e resto in ascolto. In questi giorni sono sempre agitata e non so nemmeno perché.
"Tranquilla, tranquilla, sono io" mi dice sottovoce Michele, accarezzandomi il viso e sistemandomi il lenzuolo. "Riposati ancora un po'... più tardi ti farò vedere una cosa che spero possa piacerti."
Mi ridistendo, ma comincio a chiedermi perché una sorpresa, e poi proprio oggi! Perché?
Cerco di fare un po' di conti, ma non capisco.
Ho perso la cognizione del tempo. Che giorno è oggi?
Non riesco a chiudere occhio, quindi decido di andare a vestirmi... solo che nel casolare mi serve per forza l'ausilio del bastone, perché, per quanti sforzi abbia fatto Michele ci sono ancora parecchie cose in giro.
Recupero il bastone bianco, mi dirigo in bagno e mi vesto per poi tornare sul vecchio divano.
"Ehi! Piccola, vieni! È tutto pronto" mi dice con dolcezza.
Mi prende delicatamente il braccio e ci dirigiamo verso il giardino del casolare. Mi sento afferrare l'altro braccio da un'altra persona e sussulto quando tocco la sua mano e comprendo chi è.
"Tranquilla, è tutto a posto. Lui è dei nostri." mi rassicura Michele. "È stato lui ad avvertirmi che ti eri ripresa."
Mi calmo un minimo. Il Sole batte sul mio viso, ma non mi dà fastidio.
"Dove... dove stiamo andando?"
"Tranquilla, stiamo andando in un posto che ti piacerà molto, fidati!"
Continuo a non capire. Dopo un po' Michele si sposta e mi copre le orecchie. È come se a qualcuno che ci vede bendano gli occhi. Barcollo, mi sento del tutto spaesata, ma ho ancora le mani. Le tendo e quando trovo la mano di Michele mi tranquillizzo.
Scendiamo delle scale, delle quali lui mi avverte stringendomi la mano, e un vento diverso mi sfiora la pelle.
Non è lui a togliermi le enormi cuffie dalla testa, ma l'altro ragazzo.
Il suono delle onde mi fa illuminare: sono sulla spiaggia!
"Perché siamo qui?" chiedo.
"Tendi le braccia" mi dice Michele dopo avermi lasciato la mano. Io faccio quello che mi dice e mi ritrovo tra le mani una tavola.
"Non so se ho scritto bene" mi avverte.
"Scritto cosa?"
"Una sciocchezza."
Sfioro con le dita la parte superiore della tavoletta, che per poco non mi scivola di mano.
"Buon... compleanno? Ma oggi è..." sussurro. Un grido collettivo e mi ritrovo accerchiata dagli amici di quest'avventura.
Angela, Tommaso, Teresa, Bruno, quel singolare Boss... e c'è anche la mia amica Rebecca.
"Ma... ma tu come lo sai?" chiedo, rivolta al ragazzo alla mia destra.
"Me l'ha detto Bruno" risponde lui. "Mi ha anche insegnato il Braille. È troppo divertente chiudere gli occhi e scorrere le scritte con le dita! Se Bruno porta qualcuno dei tuoi libri magari potremmo leggere insieme ed io ne approfitterei per fare pratica."
"Vedrò di procurarvene qualcuno." gli dice mio fratello per poi venirmi incontro e tenermi stretta.
Appoggio il viso sulla sua maglietta e sento il suo battito, accelerato almeno quanto il mio. Ci siamo visti sempre e solo per le emergenze e chissà come ha fatto a venire qui senza dare nell'occhio!
"Avrei voluto regalarti quella libertà che ami tanto, piccola, ma non mi è stato possibile. Per questo ho chiesto a Bruno di venire qui."
Mi stacco da mio fratello e corro incontro a Michele. Mi fa tanta tenerezza!
"Il solo fatto che tu ci abbia pensato a me fa piacere. Tu non sei un rapitore comune. Tu sei speciale... molto speciale!"
Parte una musica: una specie di tarantella. Io non ho mai ballato e non mi sento in grado di farlo, ma i miei amici sono svelti: passo da un cavaliere all'altro, come loro, e li seguo per quanto riesco, divertendomi come non mai. Oddio: io la chiamo Tarantella, ma quella si chiama Musicanova, e anche se forse il senso non è allegro mi mette addosso un'adrenalina incredibile.
Tra giochi, balli, scherzi, conversazioni e confidenze, la giornata si svolge allegramente... ma i ragazzi vogliono concludere in bellezza. Hanno scritto dei nomi su dei bigliettini e li hanno messi in un cestino. Io dovrei fare la Matta... nel senso che li dovrei pescare. O la dea bendata, poi è indifferente. Tanto io sono entrambe le cose! Io sono matta e bendata!
I primi ad uscire sono la mia migliore amica e Salvatore, il boss Serramanico che ora sembra un angelo. La seconda coppia sono Bruno e Angela. La terza: i due colleghi di Michele. E la quarta... proprio noi due!
"Hai capito?" dice Angela ridendo. "La quarta coppia doveva stare al centro, giusto?"
"Ma non ho ancora capito che cosa dovremmo fare." ammetto.
"L'ultima canzone dovreste ballarla insieme, come noi... solo che voi sarete al centro." mi spiega Tommaso.
"Cos'è? Un lento o cos'altro?"
"Qualsiasi cosa sia fidati: hai già sperimentato che mio fratello è un'ottima guida" dice Angela.
"Finché guida lui mi va bene."
Mi sento circondare la vita e mi ritrovo al centro, come mi era stato detto.
"Sei nervosa?" chiede Michele.
"Un po'. Non ho mai fatto un ballo come quelli di prima, figurati un lento" rispondo.
"Di cos'hai paura, piccola?"
"Non lo so, a dire il vero..."
"Stai tranquilla, non sarà così male!"
Mi fa mettere la mano sinistra sulla sua spalla, mette la sua mano destra intorno alla mia vita e ci stringiamo le mani libere. Mi piace questo contatto. Sarà anche insolito, ma mi piace, e anche parecchio.
Non è un contatto impertinente. È dolce, delicato e rassicurante.
È un suo tipico, insomma.
La canzone parte e mi viene da sorridere, perché la conosco. Era la canzone dei miei genitori. Lui chiede a lei di abbracciarlo, di tenerlo più stretto. Non esistono né il passato né il futuro. Soltanto il presente. Viviamo quest'attimo, perché il passato non è stato carstatevole e, allo stesso modo, il futuro potrebbe non esserlo.
Io seguo lui e mi sento leggera. Avevo paura di fargli male, sinceramente, ma forse non sono poi tanto male in queste cose.
Poi, verso la fine, seguo il consiglio della canzone. Mi stringo a lui, facendo combaciare i nostri petti, e, anche se timidamente, cerco la sua guancia per dargli un bacio.
Un bacio da amica, s'intende, perché lui è mio amico. Non è mai stato il mio rapitore: è sempre stato il mio supporto, il mio protettore.
Il mio Michele speciale!

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