Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

"29°: Non possiamo fare niente!"

Michele
Alla fine ci siamo organizzati, sia per il mio lavoro che per evitare che Mattia sospetti qualcosa. Ogni sera, di ritorno dal negozio in cui lavoro, andiamo a disfare i letti e chiudiamo tutto.
Mattia, ad una certa ora, passa sempre vicino casa e io e Dora ci barrichiamo dentro per non incontrarlo. Restiamo in perfetto silenzio, fingendo di dormire. Lui si ferma sempre alla finestra di Dora e lei lo sente andare via sempre verso l'una di notte. Per star sicuri aspettiamo circa dieci minuti, poi lei viene a chiamarmi e mi dice: "Dovrebbe essere via libera!", non essendone mai sicura. Io apro le imposte, controllo e confermo. Io chiamo il tizio che ci ha accompagnati il primo giorno, che viene a prenderci con l'auto, sempre con le sue corse sfrenate. Ho scoperto che si chiama Salvatore, ma tutti coloro che abitano nei dintorni del casale lo chiamano Serramanico perché, per un motivo che non conosco, ha un tatuaggio sulla schiena che rappresenta un coltello a serramanico. Un Boss, diciamo.
Dopo un mese di questo tran tran ci siamo anche abituati alle sue corse pazze in auto. Ormai Dora si limita a stringersi al sedile e ha persino smesso di sussultare. Io, dal canto mio, parlo pochissimo con Serramanico.
Non mi piace il modo in cui la guarda e ogni volta che lo fa d'istinto l'attiro a me e la stringo forte. Ogni volta la sento tremare, come se sentisse quegli occhi addosso e avesse paura di quell'uomo. In effetti non posso darle tutti i torti... Serramanico incute timore a chiunque lo veda, ma non tanto per il suo aspetto fisico, che è quello del classico belloccio palestrato, se si esclude quella cicatrice a forma di X che ha sulla faccia, quanto per il suo sguardo, e anche per la sua voce. Metteva paura anche a me a dire il vero, ma mi sono fatto forza per quella ragazza che adesso dorme accanto a me, su un divano un po' vecchio. Non abbiamo un letto, ma meglio che dormire per strada. Almeno qui c'è l'acqua corrente, anche se ci tocca alzarci prestissimo per prepararci, perché Mattia passa sempre alle otto per casa mia. Vuole vedere come sta la sua preda, come a lui piace chiamarla, e in quel frangente, temendo che possa farle qualcos'altro, io non la lascio mai da sola. Lei accetta tutto quello che le chiedo senza mai lamentarsi, ma quanto potrà andare avanti questa faccenda?
La guardo: è stremata e anche se non si lamenta mai so che questa storia, unita al fatto che ora ha totalmente perso i contatti anche con il fratello, la sta praticamente destabilizzando.
Improvvisamente la sento scuotersi un po' troppo e dopo pochi istanti me la ritrovo tra le braccia, in lacrime.
"Dora! Tesoro, che ti prende?"
"Non farmi del male, ti prego!"
"Piccola, svegliati! Sono io: sono Michele! Ehi!"
La scuoto e capisco che si è svegliata quando la sento pronunciare il mio nome.
"Michele..." sussurra, quasi avesse paura di aver capito male o non so cosa.
"Sono Michele, piccola!" dico.
"C'era un uomo. Mi teneva come stai facendo tu adesso, ma non era un abbraccio vero e proprio. Mi stava... soffocando. Mi faceva del male. E poi c'erano i miei familiari che cercavano di raggiungermi, ma non potevano farlo... non... non potevano salvarmi da lui! Ho tanta paura, Michele" dice scoppiando in lacrime dopo essersi ripresa qualche istante da quel pianto.
"Piccola, se vuoi posso lasciarti andare" le dico.
"No... ti prego, abbracciami!" mi dice lei, ed io non me lo faccio ripetere.
La stringo forte. Forse un po' troppo, ma non riesco ad evitarlo. Mi sembra tanto fragile in questo momento! Ha avuto un incubo ed era da un bel po' che non le accadeva.
Non posso dirle la solita frase: "Va tutto bene!", perché purtroppo niente va bene.
Non posso darle neanche un briciolo di quella sicurezza della quale ha tanto bisogno in questo momento.
Non posso fare niente. Niente!
"Sai... i miei genitori e mio fratello mi mancano tanto... davvero tanto!"
Le manca la sua famiglia! Povera piccola: è per questo che sta male, ed io le ho portato via tutto quanto! Perché? PERCHÉ?
Avrei dovuto denunciare Mattia molto tempo fa. Forse a quest'ora non saremmo arrivati a questo punto. Sono un idiota!
Lei capisce che mi sto innervosendo, forse per la tensione del mio corpo, e dice: "Scusami, hai ragione, Michele. Non è colpa tua... non è colpa tua, non potevi farci niente..."
Perché sei così buona, piccola?
Perché non puoi semplicemente urlarmi contro, farmi sentire in colpa, mollarmi un ceffone e distruggere questo maledetto casolare, che di per sé è già quasi distrutto?
Tu non puoi farlo... sei troppo buona, vero? Eppure stai soffrendo veramente tanto!
"Michele... ti prego, parlami!"
"Dimmi come fai a sopportare tutto questo, ti prego!" le dico accarezzando il suo viso delicato. Quel contatto mi rilassa istantaneamente.
"Ci riesco perché so che tu stai peggio" mi risponde. "Ti seitai sobbarcando colpe che non ti appartengono, mi stai proteggendo da tuo fratello che per una ragione che non conosco ce l'ha con me. E poi fai avanti e indietro da qui a casa e poi al lavoro e tutto questo... trascinandoti sempre dietro questa ragazzina insopportabile! Credo che tu stia peggio di me... molto peggio, e mi dispiace tanto!"
"Ma tu non sei insopportabile!"
"Sto provando a non esserlo per non crearti altri problemi!"
"Tu non mi crei nessun tipo di problema, Dora. Io ne creo a te, da quando ti ho portata via! Avrei dovuto mandarlo dove dovrebbe stare!"
"L'avrebbero sicuramente ammazzato, Michele! Tu hai detto che Mattia è a rischio del massimo della pena, e il massimo della pena è l'esecuzione..."
"Non so più che fare con Mattia! Lui ha messo se stesso e me con le spalle al muro!"
"Michele... non dire questoti prego! Mi dispiace tanto!"
Lei si stacca dolcemente da me e porta le mani sul mio viso. Lo sfiora molto dolcemente e mentre lo fa torna a sussurrare: "Mi dispiace." Le dispiace che il suo rapitore abbia le spalle al muro e che non sia abbastanza coraggioso per mandare in barba i progetti di suo fratello e lasciarla stare.
Dora
Mi dispiace terribilmente. Povero Michele: lui questa situazione non l'ha voluta! Ci si è trovato ed ha avuto il buonsenso di non far rischiare la vita a suo fratello. Michele è buono e so per certo che non potrebbe mai nuocere a qualcuno, perché dopo ne soffrirebbe. La cosa peggiore, però, è che non è lui a nuocere a me, ma è Mattia a creare problemi sia a me che a lui. Io non mi lamento, nonostante senta la mancanza dei miei familiari, ma lui è molto intuitivo. Sa che soffro molto per questo e ci sta male a sua volta. Solo che io non posso fare assolutamente nulla per lui, non posso! Anche perché siamo finiti praticamente in un vicolo cieco.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro