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"151°: Sorprese [parte 1]"

Michele
Christian mi ha mandato un messaggio. Mi ha detto che c'è una sorpresa per me al carcere. Ho chiesto a Dora se avesse voglia di accompagnarmi e lei mi ha risposto che era contenta di accompagnarmi là per qualcosa di diverso dal dolore... perché so che se Christian mi ha scritto quel messaggio la sorpresa che ci attende è positiva.
"Sei pronta, piccola?" le chiedo avvicinandomi.
"Io sono nata pronta, lo sai!"
Le prendo il viso con entrambe le mani e le sfioro le guance. Mi piace guardarla.
"Sei bellissima!" le dico sorridendo.
Lei diventa tutta rossa e mi viene da sorridere. È un suo tipico: non sa come fare né come ricevere complimenti. Me ne ha fatti molti, ma ogni volta che lo fa le trema la voce e quando ne riceve arrossisce e abbassa il viso.
Le giro intorno sperando di non risultare come uno squalo e le scompiglio i capelli. La sento tremare, allungo il collo per guardarla e vedo che il suo viso è tutto un fuoco. Lei si stacca da me e si volta nella mia direzione. È in imbarazzo.
"Ti dà fastidio?" le chiedo ridendo.
"Ma se lo fai da quasi un anno e la cosa non mi ha mai infastidita, perché dovrebbe farlo adesso? È che... non te lo so dire... io ho avvertito... come una specie di scossa in tutto il corpo!"
Le sorrido e la stringo a me. Lei trema leggermente, ma di colpo s'irrigidisce e quel sorriso scompare, come se niente fosse.
"Che ti prende, riccioli d'oro?" le chiedo.
"Niente... non farci caso..." mi risponde lei.
C'è incertezza nella sua voce.
"Su, avanti, spara! Che ti è successo?" le chiedo, facendola voltare verso di me e tenendo le mani sulle sue esili spalle, ancora scosse da brividi, ma comunque rigide.
"È che... stavo pensando che se fosse successa una cosa... non avrei potuto trascorrere il Natale con te."
"E quindi? Non è successo niente, piccola. Sono qui." le dico, portando le sue mani sul mio viso.
"Certo, però... come avrei fatto senza di te?" mi chiede.
"Come hai sempre fatto, tesoro" rispondo spostandole una ciocca impertinente che le copre quegli occhi che hanno attraversato l'inferno, come è successo a me.
"Certo, ma prima... prima io non ti conoscevo. Potevo fare a meno di te, perché non ti conoscevo, non sapevo chi fossi... non sapevo quanto tu fossi speciale. Adesso non potrei immaginare una vita senza di te." mi dice, e so quanto sia difficile per lei dire una cosa del genere.
Per ringraziarla dello sforzo che ha fatto per dirmi questo, e quindi per liberarsi un po' della sua corazza, l'attiro a me e l'abbraccio forte. Sento il suo cuore battere fortissimo. Sento le sue labbra a contatto con il mio petto tremare leggermente. Sento i suoi ricci scomposti solleticarmi il viso, ma non oso spostarli, perché quella sensazione mi piace tantissimo. Sento il suo respiro, agitato ma leggero, tanto che riesco a percepirlo solo ora che sto toccando le sue spalle. Ma più di tutto questo sento il calore accogliente del suo corpo, quello che ho avuto paura di non poter più percepire sulla mia pelle, dopo la notte in cella... dopo gli abbracci seguiti agli incubi dell'uno o dell'altra... dopo quel periodo trascorso insieme a lei, per proteggerla da mio fratello.
Vorrei non lasciarla più andare, sinceramente, ma mi stacco con delicatezza dal suo corpo, senza mai lasciarla completamente andare. Percorro il suo braccio destro con la mano, ad occhi chiusi, come farebbe lei se non le prendessero direttamente la mano. Trovo la sua mano e la stringo forte, ma non so se lo faccio per farle capire che sono qui, che è tutto finito, che non potranno separarci di nuovo, o per convincermene io stesso, perché purtroppo non è soltanto una sua paura. Questa croce è anche la mia, purtroppo.
Riapro gli occhi e mi dirigo fuori, insieme a lei, Non so cosa dovrei aspettarmi una volta giunto in carcere, ma spero sia qualcosa di meglio di quello che ha rappresentato per me e per lei quell'edificio.
Ci dirigiamo verso il carcere e una volta arrivati di fronte all'edificio ci accoglie Chris.
"Ehi ragazzi! Finalmente!" esclama felice.
"Perché volevi vedermi?" chiedo esitante.
"In realtà sono felice che ci sia anche Dora, perché sarete entrambi felici della notizia che sto per darvi." spiega.
"Perché? Che è successo?" gli chiede lei, anche se sembra che il suo tono sia quello di chi crede ancora che ci sia ancora della sofferenza ad attenderci dietro l'angolo.
"Piccola, non l'hai sentito? Chris ha una bella sorpresa!"
"E qual è questa bella sorpresa?" chiede lei, ancora agitata.
"La sorpresa... siamo noi due!"
Quando riconosco la voce di Antonio mi do un forte pizzico sul braccio sinistro e provo dolore.
Vedo anche Salvatore Serramanico, scatto in avanti facendo quasi inciampare la povera Dora, che è più scioccata di me.
"Vi... vi hanno..." dice infatti la mia ragazza. "Vi hanno liberati!"
"Eccome! Ma tu dovresti spiegarmi, piccoletta, come diavolo hai capito chi ero prima che ti parlassi." le dice Salvatore.
"È molto semplice. Antonio ha detto: "Noi due siamo la sorpresa!", e questo vuol dire che l'altra persona, visto che eravate in cella insieme, sei tu" risponde lei. "Ma vi hanno fatti uscire oggi?"
"Ufficialmente la data di scarcerazione è quella di ieri."
"Certo, Salvatore... quindi... questo sta ad indicare che siete rimasti qui apposta per farci questa bella sorpresa."
"Voi meritavate che lo facessimo... e meritate anche molto altro. Un po' di pace, ad esempio. Peccato che noi non facciamo miracoli... quindi l'unica cosa che potevamo fare era questa e non potevamo esi... esiliarci... dal farlo."
"Hai ancora qualche problema con la grammatica, vero, Antonio?"
"Eh... infatti, Michè! Io volevo dire quella cosa per fare bella figura, però ho fatto il contrario."
"Comunque quella cosa che volevi dire era: "Esimerci", giusto?" chiedo.
"Sì... quello!"
"E credo che sia una di quelle parole che non riesci a ricordare, non è vero?" chiedo.
"Come mi conosci bene, Michè" mi dice.
"Per forza! In carcere è un po' difficile mentire."
"Comunque, se vuoi, con il parlato ti posso aiutare io." propone Dora. "Con la lettura in ne... ad inchiostro, quella che hai imparato tu, non posso perché sono un caso perso, ma con il parlato non dovrei essere altrettanto irrecuperabile!"
La sua affermazione provoca una risata generale.
"Perfetto! Se hai detto questa cosa, vuol dire che stai bene e sei tranquilla" dico dandole un bacio a stampo.
"La verità è che sono felice! Se vi hanno liberati, vuol dire che la giustizia, anche se arriva tardi prima o poi arriva! Se vi hanno rilasciati vuol dire che la giustizia non è un'invenzione!"
"Mica tanto. Se non c'è qualcuno che agisce, la giustizia può farci ben poco."
"Credo che Salvatore abbia ragione. Tipo: senza di te, a quest'ora... forse avremmo perso Michele."
A quelle parole vedo la mia piccola tornare rigida, come è già successo prima che uscissimo. La guardo e mi dispiace sapere che quel ricordo è ancora vivido nella sua mente. Del resto non potrebbe mai dimenticare tutto quello che è successo per tutto quello che le ha provocato quel maledetto giorno. Le ha rovinato gli occhi e l'ha quasi uccisa. E il peggio è che lei ha messo in pericolo la sua vita per salvare la mia. Se avessi potuto evitarle tanto dolore in qualche modo, io l'avrei fatto. Lei non merita il male che, purtroppo, le è piovuto addosso.
Salvatore, capendo perché lei ha reagito in quel modo, le mette un braccio attorneo alle spalle. Chi l'avrebbe mai detto? Salvatore, detto Serramanico, Boss incallito, si è intenerito con Dora come se niente fosse.
E pensare che al loro primo incontro lui non è stato affatto tenero con lei.
Lei, in un modo che non riesco a capire, permette alle persone di scoprire il loro lato migliore, per quanto il suddetto sia nascosto. L'unico con cui non ce l'ha fatta è Mattia.
Forse, se le cose stanno in questo modo, dovrò iniziare a credere che mio fratello non ce l'abbia per niente un lato buono, se nemmeno quella ragazza è riuscita a tirarlo fuori, nonostante tutti i suoi sforzi.
In ogni caso io vorrei tanto fare qualcosa per lei... ma forse soprattutto per me stesso. Qualcosa che ha a che fare soltanto con noi due e il nostro amore reciproco e soprattutto qualcosa in cui mio fratello non dovrà intromettersi per nessun motivo al mondo.
[Nota Autrice: ho scelto questa canzone come sottofondo perché mi dà l'idea di uno di quei brani che si usano come colonne sonore nei film quando finalmente si ha una svolta in positivo della storia... e credo che Dora e Michele ne abbiano un enorme bisogno, come sostengono i loro amici.]

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