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"140°: Carcere [parte 1]

Michele
Esco dall'ospedale, con il cuore in gola. oNon so proprio cosa aspettarmi... non so come troverò Mattia.
L'unica cosa che do quasi per scontata è che lui avrà di sicuro fatto parlare di sé fin dal primo istante in prigione. Non so come, ma so per certo che ha fatto qualcosa.
Arrivo di fronte al carcere e vengo accolto da Christian, che ha recuperato il suo posto.
"Michele! Che sorpresa! È la prima volta che ti vedo qui in veste di uomo libero... la veste che meriti!" mi dice in tono allegro. "Sei venuto a trovare qualcuno?"
"Beh... sono venuto per vedere i miei amici e mio fratello." rispondo.
"Io ti consiglio di cominciare dai tuoi amici. Non ti piacerà vedere come si è ridotto tuo fratello." mi dice Christian.
"Che significa? Cos'ha fatto?"
"Beh... siamo stati costretti a chiuderlo in cella d'isolamento e incatenarlo, perché quando Davide ha provato a dargli da mangiare lui gli ha gettato il piatto contro e ha cercato di aggredirlo utilizzando un pezzo di vetro."
Ecco! Come previsto, Mattia si è fatto conoscere.
"Lo sapevo che sarebbe successo qualcosa. Mio fratello non perde occasione per farsi conoscere." dico sospirando amaramente.
"Beh... ora, se me lo permetti, vado dai miei amici."
"Certo, tranquillo. Ah, a proposito di questo: penso che la tua richiesta sia stata accolta... penso che i ragazzi a breve potranno uscire da qui" mi dice.
Questa notizia mi risolleva dal dispiacere che ho provato per quello che ho saputo poco fa su mio fratello.
Mi dirigo verso la cella in cui si trovano i miei amici. La prima che ho occupato quando sono finito qui.
Prendo il mazzo di chiavi e cerco la chiave di questa cella.
Quando la apro i ragazzi mi vengono incontro battendomi le mani sulle spalle.
"Eh! Nel tuo caso non si può dire che tu non sia presente! È passato un giorno e sei venuto a vedere come stiamo!" dice Salvatore.
"Siete i miei amici! Mi sembra normale!"
"Hai già saputo dell'ultima trovata di tuo fratello?" mi chiede Antonio.
"Eccome se l'ho saputo e spero che non gliene vengano in mente per un bel po'" rispondo amaramente.
"Qualcuno mi spieghi come cavolo hanno fatto a mandare in galera te al suo posto! Non riesco proprio a concepirlo!" esclama Serramanico, portando le mani sulla fronte. Lo sento sospirare e mi dispiace saperlo amareggiato quando si parla del fatto che sono stato arrestato io al posto del mio gemello, attualmente incatenato ad un letto in una cella grande e gelida.
"E dimmi... come sta Dora?"
La sua voce si addolcisce quando parla della mia piccola.
Ripenso alla mia piccola, ai danni che quel veleno le ha provocato e non so se riuscirò a spiegarlo... ma devo farlo, perché lei è stata forte per me, al punto di mettere a rischio la sua vita per salvare la mia. Prendo un profondo respiro e, cercando di non far tremare la mia voce, spiego tutto ai ragazzi.
"Per fortuna sono riuscito a darle quella medicina... il dottore ha detto che bisognava dargliela subito perché il veleno aveva provocato danni terribili al suo corpo... lei per un po' correrà il rischio di avere le vertigini e i suoi occhi..."
"I suoi occhi?"
"Sono irrecuperabili."
"In che senso?"
"Il veleno ha distrutto completamente il nervo ottico... e i suoi occhi stanno diventando completamente bianchi" spiego.
I miei amici mi guardano con un'espressione a dir poco attonita e il mio cuore perde un battito, anche perché sto pensando alla sua reazione quando mi è toccato dirglielo. Le sue lacrime, la sua paura che mi allontanassi da lei in futuro, il suo considerarsi strana... sbagliata... orribile! Perché tutto questo? Perché?
"Povera piccola!" dice Salvatore. "Ma lei queste cose le sa, Michele?"
Annuisco. "Ho voluto dirglielo io. Non volevo che toccasse ai suoi genitori."
"E lei come l'ha presa?" mi chiede Antonio.
"Se l'aveste vista... stava talmente male, poverina! Credeva che potesse venirmi la stupida idea di abbandonarla solo per quello. La verità è che l'unica cosa che mi dispiace è sapere che il veleno le ha completamente bruciato il nervo ottico e questo vuol dire che anche volendo non potrei aiutarla ad acquistare la vista. Ma quello che lei teme sono gli sguardi della gente su di lei. Ha paura delle loro reazioni."
"Paura di che?"
"Di risultare... come un extraterrestre."
Salvatore si passa le mani sulle tempie e lo stesso fa Antonio. È come se loro sapessero cosa significa sentirsi in questo modo... e forse un minimo lo so anch'io. Un extraterrestre. Bella fregatura coi fiocchi!
"Beh... forse è meglio che... che io vada a vedere come sta quell'imbecille. Ci vediamo... e mi auguro di vedervi finalmente fuori da qua dentro."
"Se ci faranno uscire ti faremo un monumento, Michè!" esclama Antonio.
"Eh, ma famme 'o piacere e astipate 'e sorde pe te fà 'na vacanza cu 'a famiglia toja!" ["Ma fammi il piacere e risparmia i soldi per fare una vacanza con la tua famiglia!"] dico prendendolo in giro.
Esco da quella cella e mi dirigo verso quella in cui si trova Mattia. Non mi è difficile trovarlo per quanto sta urlando. Cerco la chiave e quando apro la porta mi stupisco nel vedere la forza di mio fratello.
"Non credevo di essere il fratello della versione maschile dell'esorcista!"
"Hai voglia di giocare, idiota? Beh, allora liberami e vediamo se questa voglia ce l'avrai ancora" mi dice con rabbia.
"Ma dov'è finito quell'agnellino terrorizzato che mi pregava di non fargli finire i suoi giorni alla corda? E poi... cosa vuoi fare? Ridurmi come quel tuo amico?"
"Amico? Quello è un traditore! Meritava tutti i pugni che gli ho tirato!" esclama furente, agitandosi tanto da far emettere alle catene uno strano cigolio.
"Ah, quindi un traditore merita di essere picchiato fino a perdere la memoria, vero? E allora perché Angela non può farlo visto che tu hai tradito la sua fiducia?"
"Di che parli?"
"Io lo so bene che Angela si fidava di te, perché eri diventato un agnellino quando hai progettato di portarla via e fare i tuoi giochetti con lei, o sbaglio?"
Mattia s'irrigidisce e resta immobile. Le catene non cigolano più e lui non parla. Non mi sembra nemmeno di star parlando con mio fratello.
"Tu... tu come fai a..."
"Secondo te? La tua idea di registrare l'inferno che ha patito Angela ti si è rivoltata contro, Mattia" gli rispondo tranquillamente.

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