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"14°: Preoccupazione, delirio e scontri sfiorati"

Michele
"Che cosa vuoi fare?" mi chiede lei senza riuscire a smettere di piangere. Io le accarezzo il viso per asciugarle le lacrime e lei sussulta al mio contatto: quella bestia deve averle fatto malissimo.
"Non preoccuparti" le dico, "andrà tutto bene!"
Esco da quella casa con una rabbia terribile dentro. Non riesco a credere che quell'uomo sia davvero mio fratello.
Arrivo in giardino e lo vedo: lui è appoggiato ad un albero. Mi trattengo dal tirargli un pugno in faccia.
"Che cos'hai fatto?" chiedo.
"Di cosa parli, fratellino?" mi chiede.
"Della mamma! Come hai posuto metterle le mani addosso?" chiedo stringendo gli occhi talmente forte da rischiare di farli scoppiare.
"Ehi fratellino, non l'ho mica presa a randellate! È stato solo un piccolo scontro" dice beffardo il mio gemello.
"Un semplice scontro, eh? Un semplice scontro CON NOSTRA MADRE!" grido.
Giuro che non ho la minima idea di chi o cosa mi stia trattenendo dal colpirlo.
"E non sai che sono stato anche a casa tua?" mi chiede Mattia.
"Certo che lo so!" rispondo. "E so per quale motivo tu volevi con te quella ragazza!"
"Chi, la piccola cieca?" la schernisce il mio fratellino.
Stringo forte i pugni dietro la schiena facendo respiri profondi per non avventarmi su di lui. So cosa vuole fare: vuole provocarmi per poi sporgere denuncia contro di me, ma io non posso andare in prigione... non prima che Dora sia al sicuro da lui e da quell'altro tipo che l'ha gettata in acqua ieri pomeriggio mentre ero con lei in spiaggia.
"Proprio lei, e sii tanto gentile da non chiamarla così!"
"Perché, altrimenti cosa fai?" mi chiede.
"Niente di quello che vorresti costringermi a fare!" rispondo.
"Beh? Dimmi un po' cos'hai capito, Michele? Perché io dovrei voler prendere quella stupida ragazzina?" mi chiede beffardo.
"Perché tu hai un conto in sospeso con lei. Quando era piccola le hai fatto cose orribili, ma non è bastato per sfinirla e farla rinchiudere in casa, anche se si è chiusa in se stessa... e vuoi divertirti oltre a mandare i suoi genitori in mezzo ad una strada!" dico, e la rabbia mi sta divorando vivo, ma devo resistere. Devo farlo per lei, perché non sarò tranquillo con mio fratello in circolazione.
"Ah, ma che genio! Altro che Michele: avrebbero dovuto chiamarti Einstein! Ma stammi a sentire, signor La Mia Famiglia È La Mia Vita: non m'impedirai di fare quello che voglio con la tua principessa! Prima o poi la lascerai nuovamente sola, io verrò a casa tua e la farò divertire un po' con i miei giochi!" mi dice con quel tono canzonatorio che m'infastidisce.
"Oh, beh, sempre che non le venga la nausea dato che ricorda chi sei" ribatto. È lui a cedere, mi si avventa contro e cerca di tirarmi un pugno in faccia, ma io mi sposto di lato, lasciando la sua mano sospesa in aria.
"Povero fratellino! Tu credi che quella ragazza sia una santarellina, ma sono più che certo che ne sa più di tutti noi messi insieme!"
Sto per scattare anch'io, ma porto le mani alle tempie che battono dolorosamente e le sfrego forte.
"Mattia, se dovessi scoprire che hai fatto qualcos'altro a nostra madre, ti giuro che farò di tutto per mandarti dietro le sbarre, a costo di finirci io, è chiaro?" lo minaccio.
Detto questo mi allontano, perché se dovessi rimanere anche solo tre secondi in più temo fhe finirei per rimuginare su tutte le cose che mi ha detto e dargli contro adesso. Ho fatto tanto per non farlo prima, quindi non vale assolutamente la pena di farlo adesso.
Teresa
Dora è agitatissima, non fa altro che scuotersi tutta tra le coperte.
Le è salita ulteriormente la febbre e ho la sensazione che, nonostante Michele mi abbia semplicemente mostrato il labiale, lei abbia capito che lui sta andando ad affrontare suo fratello o chiunque le abbia fatto del male, perché le ha dimostrato di tenere moltissimo a lei.
Tommaso è arrivato poco fa insieme a Bruno, che a quanto pare è il fratello maggiore di Dora, e al cavallino, che le fa anche da guida.
Attualmente c'è quest'altra alternativa: bastone bianco, cane-guida o cavallino-guida.
Lei si alterna tra la prima e la terza, anche se credo che ora le tocchi farsi portare in braccio per come sta.
"Tu devi essere Bruno!" dico vedendo il ragazzo avvicinarsi al letto sul quale è sdraiata Dora.
"Sono io! Per favore, lascia che veda in che condizioni è" mi dice ed io mi faccio da parte.
Lei, intanto, continua a ripetere sottovoce: "Michele... Michele... Michele...", e a me si spezza letteralmente il cuore. Lei è preoccupata per lui: non vule che qualcuno gli faccia qualcosa di male.
"Michele sta bene, tesoro! Michele sta bene!" le ripete il fratello per poi prendere il suo polso e sentirle il battito. Credo che stia studiando medicina per come si sta gestendo in questo momento. Dopo un po' le lascia il polso, lo guardo e mi rendo conto del fatto che ha gli occhi spalancati.
"Tommaso, vai in farmacia e procurati quest'antipiretico" dice Bruno, prende velocemente carta e penna e glielo scrive.
"Teresa, tu vai a riempire la vasca di acqua fredda! La febbre è troppo alta!" mi dice ed io corro in bagno e riempio la vasca. Mentre apro il rubinetto mi tremano le mani.
Conosco da poco questa ragazza, ma so per certo che non merita tutto quello che sta passando... lo so perché Michele di queste cose ne capisce, si fida del suo istinto e il novanta per cento delle volte ci prende.
Mi viene da piangere, ma mi faccio forza e una volta riempita la vasca torno nella stanza per avvisare Bruno.
"Okay! È tutto pronto, Bruno" gli dico.
"Perfetto! Tu non preoccuparti di niente: a lei ci penso io e quando avrò finito io e Pegaso torneremo a casa per dare notizie ai miei. Spero solo che Michele stia davvero bene..."
Questa parte me la dice all'orecchio non volendo farsi sentire da lei.
Bruno
Prendo in braccio la mia sorellina, che sta praticamente bruciando di febbre, la porto in bagno e, dopo averla svestita, la metto delicatamente nella vasca. Lei trema, ha il volto contratto dal dolore e le lacrima le rigano le guance, ma quello che mi fa più male è il fatto che continui a sussurrare il nome del mio migliore amico come se avesse paura... ma non di lui: per lui!
"Michele... Michele..." continua a ripetere ed io le sfrego la mano bagnata d'acqua fredda sul viso, sperando che questo basti per farle scendere la temperatura.
"Piccola, Michele sta bene, sta bene!"
Io glielo dico, ma temo che lei capisca che non ne sono sicuro.
"Non lo dire!" sussurra tendendo le mani verso di me e cercando, in qualche modo, di abbracciarmi. "Non dirlo, non puoi saperlo!" La sua voce è dolce e delicata come sempre, ma esprime dolore.
In questo momento ringrazio che le pareti della casa siano sottili, perché sento la porta sbattere e la finestra trema. Lascio andare delicatamente la mia sorellina. Tra un minuto dovrò farla uscire e prima di farlo voglio vedere il mio amico, sperando che sia stato lui a sbattere la porta, e portarlo da lei.
Esco e tiro un sospiro di sollievo quando vedo proprio Michele che mi viene incontro.
Mi guarda e capisco che vuole sapere come sta mia sorella, quindi gli indico il bagno e lui vi si dirige.
Michele
Raggiungo il bagno con il cuore in gola. Apro la porsa e la vedo: è immersa in una vasca piena d'acqua, presumo fredda poiché il viso rosso mi fa capire che ha la febbre alta, e la sento sussurrare il mio nome.
"Piccola, sono qui!" le dico inginocchiandomi accanto alla vasca e sfiorandole il viso, bagnato fradicio, ma ancora bollente.
"Sei qui... ti hanno fatto male?" mi chiede sollevando le mani. La vedo in difficoltà e abbasso la testa in modo che lei possa trovare più facilmente il mio viso. Mio fratello non ha fatto in tempo a colpirmi, quindi lascio che mi tocchi la faccia per farle capire che sto bene.
Lei si tira su a fatica, sfinita dalla febbre, e cerca di abbracciarmi.
Mi bagno completamente, ma se devo dirla proprio tutta non me me importa.
La porta viene aperta e Bruno mi dice: "Amico, è l'ora di tirarla fuori da lì."
Prendo in braccio Dora e avvolgo il suo corpo in un asciugamano.
"Stai tranquilla, tesoro. È tutto finito" le dico con un sorriso.
Lei mi si stringe addosso.
Sembra tanto fragile... e al tempo stesso ha una forza che forse io posso solo sognare...

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