Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

"133°: Michele Cuore D'Oro"

Michele
"No... mi scusi: non credo di aver capito" dico, assumendo probabilmente l'espressione più sconcertata di questo mondo.
"Ti assicuro che invece hai capito perfettamente, caro Michele! Il gesto di quella ragazza è stato rilevante nell'analisi del tuo caso. Il giudice che ha preso in carico il tuo processo ha recuperato le prove che l'altro aveva cestinato... e anche il tuo nome scritto su quel foglio è stato utile. Secondo l'esame del grafologo di sicuro quel diario non è stato opera tua. E ti dirò di più: per quello che hai dovuto patire qui dentro puoi fare tre richieste."
"Tre richieste? Neanche una? TRE?" chiedo, completamente sconcertato.
"Tre, Michè! Tre! Io stesso mi occuperò di sottoporle a chi di dovere! Hai qualche idea?"
"Beh... in effetti... ne ho esattamente tre di richieste." dico. Non posso credere che mi stia accadendo veramente una cosa del genere.
"Non aver paura, esponile" mi dice l'uomo, posando delicatamente una mano sulla mia spalla.
"Ecco... per quanto riguarda la prima... vorrei chiederle di liberare i miei compagni di cella il prima possibile." dico e lui annuisce.
Mi pizzico il braccio sinistro prima di procedere, perché non riesco ancora a credere che tutto questo stia accadendo veramente... e soprattutto non riesco a credere che questo stia accadendo a me!
"Ci proverò." mi risponde lui.
"Per la seconda... sarebbe possibile dare una pena di un altro tipo a mio fratello? La corda preferirei evitarla, se ne avessi il potere... perché potrebbe andarci di mezzo qualcun'altro e anche perché, che mi piaccia o no, lui rimane il mio gemello."
Vedo che lui mi guarda con un'espressione attonita, e probabilmente, se non mi conoscessi, lo sarei anch'io, perché è proprio per colpa di Mattia che ho vissuto un periodo... piuttosto complicato, per dirla in maniera ironica, come farebbe la mia piccola, che ora è ricoverata e sta soffrendo per aver salvato me dalla corda.
"E... la terza?" mi chiede, come fosse sulla soglia delle lacrime.
"Ci sono ancora quelle medicine che contrastano il veleno che Dora ha nel corpo?" gli chiedo. Anche la mia voce trema, come forse non è mai sâccesso da quando sono qui.
"Per quelle non serve far richiesta. Vado a prendertele e te le porto tra qualche minuto" mi dice lui. "Comunque... tu non finirai mai di sorprendermi per il tuo modo di fare. Avresti potuto chiedere di tutto: ad esempio un risarcimento che ti permettesse di vivere nel lusso... e invece mi chiedi cose che vanno a favore degli altri."
"Non è da me approfittare di certe situazioni." gli dico per poi alzarmi da quella poltrona.
Guardo l'uomo che ha fatto l'impossibile per proteggermi.
I suoi occhi sono lucidi ed io mi sento un po' in colpa. Non volevo andarmene in questo modo, lasciandogli sfuggire qualche lacrima. Ora capisco che cosa prova Dora quando le dico che il suo modo di fare mi porta a commuovermi. Afferro la mano del mio "protettore" e la stringo forte tra le mie. È un modo silenzioso per ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per me... per rendermi questo periodo abbastanza sopportabile da non perdere la ragione e sbattermi con forza la testa contro i muri della mia cella.
"Grazie." è l'unica parola che riesco a dire.
"Grazie a te... ora che un innocente è riuscito a salvarsi dalla corda dopo averla sfiorata, credo che anche Elena abbia trovato la pace che merita. Sai, l'ho sognata... mi ha detto che "Michele l'aveva aiutata a togliersi un grosso fardello dalle spalle", e sono sicuro che sia la verità."
Mi s'illuminano gli occhi. Lui doveva tenere moltissimo a quella donna e con il fatto che l'abbia sognata e che lei gli abbia detto che si sente finalmente in pace per la mia sorte, finalmente mi sento più leggero anch'io.
"Potrei tornare in cella a salutare i miei amici prima di andare?" chiedo.
"Michele, te lo ripeto: sei ufficialmente libero. Anzi... tieni: questa è la chiave della tua ex cella... e questa è quella della cella in cui si trova Mattia. Di regola non potremmo darne una copia a nessuno, ma io so per certo che tu non ne approfitterai." mi dice, mettendomi tra le mani un mazzo di chiavi.
"Questo vuol dire che... che fintanto che saranno qui potrò venire a trovarli?" chiedo esitante.
"Naturalmente!"
Mi s'illuminano gli occhi. Percepisco un'energia nuova, insolita, che non ho mai percepito prima.
Una forza che mi permette di scendere le scale senza barcollare neanche un minimo. Sorrido sentendomi in questo modo dopo un bel po' di tempo. Non sembro più quel Michele "sul ciglio del mondo", come c'è scritto, guardacaso, nel libro: "Il Miglio Verde".
Mi avvicino alla porta della mia ex cella e provo le chiavi, una ad una. Quando trovo quella giusta mi s'illuminano gli occhi. Entro in cella, stringendo il mazzo di chiavi.
"Michele! Credo che la notizia sia ancora migliore di quello che ci aspettavamo" mi dice Salvatore con un sorriso.
"Una bellissima notizia! Oggi mi fanno uscire, ragazzi... e se tutto va bene e questa volta mi danno retta, a breve anche voi sarete liberi!" esclamo felice, correndo verso la branda che ho occupato per quasi due mesi. Quasi due mesi.
I ragazzi si alzano dalle rispettive brande e mi raggiungono per poi abbracciarmi. È una reazione che tra uomini si definirebbe "insolita", ma a me le convenzioni sembrano talmente stupide in un momento come questo... bisogna soltanto capire che abbiamo bisogno di qualcosa a cui aggrapparci.
"Come sarebbe a dire che anche noi, a breve..."
"È un piccolo regalo... da parte mia." rispondo con il tono più tranquillo che mi è possibile considerando che sprizzo gioia da tutti i pori.
"Ma allora è vero che ho fatto la scelta migliore quando, il primo giorno, ti ho chiamato "Michele Cuore D'Oro"!" mi dice Salvatore.
"Non si tratta di avere un cuore d'oro! Io vi voglio bene. Siamo amici e per gli amici si fa questo ed altro" gli dico.
"Non è vero! Non si tratta soltanto di questo, Michè!"
"E di che cosa, allora?"
"Prima di tutto quando mi hai aiutato e mi hai detto che mi avresti insegnato a leggere ci conoscevamo da cinque minuti scarsi... tu non conoscevi neanche il mio nome... e poi... credo proprio che Mattia avrà una prova del tuo buon cuore."

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro