capitolo undici-stupido!
«va bene, dove andiamo?»
Lui mi guarda sorridendo dopodiché si alza e mi afferra un braccio trascinandomi fuori.
«puoi anche lasciarmi non scappo.»dico infastidita.
«non si sa mai.»
Continua a trattenermi per poi liberarmi solamente nel momento in cui arriviamo in un vicolo buio e sporco, illuminato appena da qualche luce qua e là.
Ammetto che questo posto non mi piace per niente e stare qui sola con lui nemmeno.
Rabbrividisco per il freddo e per la paura ma Caleb sembra non farci caso.
«beh che aspetti?»mi chiede spazzientito.
Lo guardo interrogativa.«cosa c'è?»domando ingenuamente.
«ti vuoi spogliare o no?»dice accendendosi una sigaretta.
Ma cosa??!
«scusami?!»
«sei proprio sorda tu eh? Spogliati.»ordina freddamente.
Ora capisco cosa intendeva nel "divertirsi" disgustata gli lancio un occhiataccia e me ne vado senza dire una parola ma lui arrabbiato mi ferma.
«ehi! Dove vai?»
«mi dispiace ma non voglio perdere la mia dignità in questo vicolo soprattutto con una persona come te.»
Sono veramente arrabbiata questo ragazzo non conosce limiti, è così volgare.
«mi dispiace principessina ma hai accettato di venire qui con me quindi devi farlo.»dice prendendomi in giro.
«quando ho accettato pensavo che con il divertirti intendessi altro.»protesto.
«e sentiamo tu che intendi con il divertirti?»chiede incuriosito.
Ci penso per qualche secondo e alla fine do la mia risposta.«leggendo un libro.»
Lui sentendomi scoppia a ridere.«oh mio Dio seriamente? Che palle che sei!»
«io amo leggere e sinceramente non ci trovo nulla da ridere.»dico mettendo il muso.
Lui nel vedermi si lascia scappare un sorriso dolce.
«non hai mai fatto altro di più come dire...intrigante?»domanda alzando un sopracciglio.
Mi mordo nervosamente le labbra e capisco che forse ha ragione...insomma che faccio di bello oltre leggere?
Credo che in vita mia non mi sono mai spinta oltre questo mi sono sempre nascosta nel mio piccolo mondo.
«uhm no..»
«oh diamine dobbiamo assolutamente rimediare!»dice alzando le braccia mettendo più enfasi nella sua affermazione.
«dobbiamo?!»chiedo imbarazzata.
«già è chiaro che hai bisogno di una persona che sa divertirsi al 100% e guarda caso lo hai appena trovato.»risponde fiero.
Lo guardo e non so perché mi viene da ridere, caspita lui nervoso e freddo com'è sa cosa vuol dire spassarsela?
Avrei qualche dubbio.
«ecco vedi stai già ridendo, figuriamoci domani sera.»
Sbaglio ho ha detto domani sera?
Non capisco che intende?
«domani sera?»questo ragazzo non mi fa capire proprio nulla, mi sento così stupida!
Senza ricevere una risposta ritorniamo nella pizzeria dove Tom nel vedermi tira un sospiro di sollievo.
Gli amici di Caleb lo lasciano andare e lui mi viene incontro.
«Dio Grace stai bene! Pensavo ti avesse fatto del male!»dice quasi sull'orlo di una crisi isterica.
«no non è successo nulla stai calmo.»cerco di tranquillizzarlo mentre ascolto le frasi squallide del gruppo rivolte verso Caleb.
Del tipo "non dirmi che ti sei fatto una ragazza del genere" oppure "non potevi cadere più in basso!" Mentre nel frattempo le ragazze mi lanciano occhiate acide.
Disgustata io e il mio amico andiamo via e sulla strada del ritorno non apriamo bocca, stremati dalla serata stressante.
Questa doveva essere una di quelle sere indimenticabili ma invece quel presuntuoso l'ha completamente rovinata e inoltre non ho potuto nemmeno gustare quella gustosa pizza.
Giunti al campus ci lanciamo sguardi atterriti.
«mi dispiace per tutto..non hai nemmeno mangiato»
«no Tom non è colpa tua e tanto recupereremo.»
Con questa mia rassicurazione il suo viso si fa raggiante e prima di salutarci lui mi lascia senza fiato con un improvviso bacio.
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