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prevviso un piccolo errore di coerenza con lo scorso capitolo che poi avanti quando revisionerò tutta la storia completa correggeró, Adamo ha entrambe le mani ammanettate al letto, non solo una, buona lettura mie care menti perverse come me

"Toglimi le manette e ti faccio vedere quanto sono simpatico"
"No non mi va di togliertele" risponde divertito Lucifero spostandosi verso le gambe di Adamo.
"Pezzo di merda" dice Adamo mordendosi un labbro mentre Lucifero piano piano guardandolo gli slaccia i pantaloni e inizia a lasciare baci caldi e umidi lungo il suo inguine.
Adamo sospira affannosamente "Dai toglimele non fare lo stronzo"
Ma Lucifero lo ignora e continua a stimolare il suo membro che diventava sempre più duro e bramoso sotto lo stretto tessuto dei boxer.
Adamo geme leggermente mormorando un 'ti odio' mentre Lucifero si allontana da lui per assicurarsi che Adamo non potesse arrivarci, e guardandolo con estrema malizia e bramosità si toglie la camicia, la cintura e libera la sua erezione che era già presente da un pó , dandosi piacere da solo , gemendo liberamente senza timori che qualcuno dalle altre stanze potesse sentirlo, davanti ad Adamo che avendo le mani ammanettate non poteva fare altro che guardarlo mentre la sua erezione pulsava sempre di più nel tessuto,fino a diventare quasi dolorante, ma Lucifero si stava divertendo a vederlo soffrire, e gli rideva in faccia masturbandosi sotto lo sguardo attento di Adamo che nella sua mente stava fantasticando tutti i modi in cui si sarebbe vendicato della cosa.
Dopo un pó, Lucifero decide di liberare anche il povero membro di Adamo che non ne poteva più di stare coperto, e con la lingua stuzzicava a intermittenza la sua punta provocandogli dei piccoli brividi di piacere.
"Ti sto letteralmente odiando" dice Adamo che non aveva mai avuto un'erezione per così tanto tempo senza che nessuno la toccasse.
Lucifero ride e lo guarda dritto negli occhi mentre continua a fare giochetti strani con la lingua.
Allora Adamo, gira la testa per guardare le sue mani ammanettate e nota che il bordo del letto non è di ferro, ma di legno, allora sorride e subito dopo aver detto "sono sicuro che mi perdonerai" , con un movimento brusco , spacca il legno liberando le braccia che rimanevano comunque ammanettate tra loro, e afferra la testa di Lucifero che non ha avuto neanche il tempo di reagire al suo letto distrutto, che si ritrovó col suo membro in gola, mentre Adamo manovrava con le mani la tua testa, tirandolo dai capelli.
Non gli ci volle molto per venire, visto per quanto tempo era stato in attesa, e si riversó nella gola di Lucifero con un orgasmo liberatorio, allora molló la presa su Lucifero, il quale lo guardó con l'espressione devastata e le lacrime in volto, suscitando una risata in Adamo.
"Addirittura" disse divertito.
"Che cazzo stavo letteralmente soffocando a una certa"
Adamo scoppia a ridere e delicatamente gli passa un dito nella guancia bagnata per asciugarla, guardandolo per un pó.
"Mi sei mancato..." dice poi tornando serio.
"Anche tu" risponde Lucifero mettendogli le braccia dietro al collo e facendo scontrare le loro fronti.
Adamo prova ad abbracciarlo dai fianchi ma ha ancora le mani ammanettate tra loro.
"Mi puoi togliere queste cose adesso?.."
"Oh.. ecco... si.. fammi solo ricordare dove ho messo la chiave.."
"Stai scherzando spero.."
Lucifero fa una risata nervosa e si guarda intorno cercando di ricordare dove l'avesse posata.
"Non ci credo che te lo sei dimenticato ORA COME CAZZO ME LE LEVO?"
"OH STA ZITTO FAMMI PENSARE"
"MA ALZA IL CULO E CERCALE"
"ECCO ME LO RICORDO!" Afferma alzandosi e mettendo le mani nelle tasche della sua giacca.
"Ce l'avevi nelle tasche e te lo eri scordato?" lo prende in giro Adamo.
"Oh vaffanculo vuoi vedere come la butto?"
"No.. non farlo....."
"Non lo faccio solo perché temo che riusciresti a romperle come mi hai spaccato il letto"
"Oh ehm, colpa tua, dovevi aspettartelo"
"Si è vero, dovevo aspettarmelo che sei un cazzo di animale"
Adamo sorride a quell'insulto mentre Lucifero gli toglie le manette e le riposa nel suo cassetto.
"Ah te le tieni proprio lì"
"Non rompere, sono per le emergenze"
"Emergenze tipo un'improvvisa irrefrenabile voglia di sesso violento?"
"No, emergenze tipo cercare di tranquillizzare un mezzo angelo demone strafatto che mi minaccia di spaccarmi una bottiglia in testa"
"Mh.. si scusa per quello non ero in me"
"Non te lo stavo mica facendo pesare, è stato sexy"
"Come scusa-"
Lucifero fa spallucce e sorride.
"Che cazzo sei un pervertito"
"Ti correggo, SIAMO dei pervertiti" dice sdraiandosi su di lui e avvicinandosi al suo volto.
"Mmh si siamo dei fottuti maniaci depravati"
"Cazzo si dei veri degenerati immorali"
"Proprio due schifosi"
Lucifero non rispose e lo bacia chiedendo subito l'accesso con la lingua, cosa che Adamo gli diede, attraversandogli la schiena con le mani, facendo diventare il bacio sempre più appassionato.
"Ma tu non sei venuto prima" afferma Adamo staccandosi e guardandolo.
"No, ce l'ho ancora duro infatti, non lo senti?" risponde con una risata Lucifero.
"Ma che cazzo ecco cos'era " allo stesso modo risponde Adamo ridendo.
E tra una risata e un'altra, lo fanno ancora e ancora, recuperando tutto il sesso che non avevano fatto in quelle settimane separati, fino a che entrambi totalmente esausti si addormentarono insieme.

Molte ore dopo, anzi potremmo dire, la mattina seguente.

Adamo come al solito fu il
primo dei due a svegliarsi e decise di alzarsi per curiosare un pó nella casa del re dell'inferno che non aveva mai visto prima di quel giorno.
Notó per prima cosa, la scrivania con delle paperelle ancora non decorate e qualcuna invece appena iniziata, portó lo sguardo altrove e ne vide due sul cornicione della finestra, si avvicinó e notó che erano rispettivamente lui e Lucifero messe lì in bella vista l'una accanto all'altra, nel vederle Adamo si morse un labbro e sorrise pensando che fosse una cosa estremamente carina, notó poi anche un'aureola e due piume, e prendendola in mano capì che era la sua.. che Lucifero l'aveva presa e conservata quando gli era caduta, e che quelle piume provenivano dalle sue ali angeliche, che la prima volta che Lucifero se ne era andato aveva comunque portato una parte di Adamo con sè e l'aveva conservata.. vedere quelle cose gli provocó un briciolo di tristezza perché gli ricordavano di quando era solo un angelo che se ne stava tutto tranquillo in paradiso a farsi i cazzi suoi, mangiare ali di pollo, bere energy drink e divertirsi ad uccidere ogni anno i demoni,

ma quella vita non era paragonabile a come si sentiva adesso, quell'Adamo in paradiso era solo una maschera, sia letteralmente che metaforicamente, un'Adamo vuoto e insensibile, cinico e bastardo, costantemente arrabbiato col mondo, adesso era si, era diventato un demone peccatore, ma cazzo se si sentiva vivo , se provare emozioni lo aveva fatto letteralmente rinascere.

Mentre pensava tutto questo automaticamente guardó Lucifero che dormiva ancora beatamente coperto solo da un lenzuolo, istintivamente prese una delle coperte che la sera prima avevano lanciato per terra e gliela mise addosso dolcemente.
Rimase un pó a osservarlo mentre dormiva, chiedendosi che razza di incantesimo gli avesse fatto per farlo innamorare così tanto dopo che l'aveva odiato e ripudiato per migliaia di anni.

Uscì dalla camera senza darsi una risposta , e andó tra i corridoi, osservando la marea di dipinti che Lucifero aveva di se stesso, con Lilith, di Lilith, e con Charlie da piccola.
"Bastardo anche io voglio essere nelle tue pareti" afferma infastidito dai quadri di Lilith, infatti si fermó proprio davanti a uno di essi e lo guardó in modo competitivo.
"Puttana ora me lo scopo io"
disse al dipinto facendogli il dito medio.
"Puttana" disse ancora una volta, mentre frugando in un mobile trovó un foglio e una matita, fece un disegno di se stesso, e lo attaccó sopra il quadro di Lilith.. ma la cosa lo appagó più del previsto, e fece la stessa cosa con tutti i quadri con Lilith, mise la sua faccia sopra ognuno di essi, anche quello con Charlie piccola.
"Suca stronza, sono io la nuova madre di tua figlia"
Disse soddisfatto dopo aver rimodernato anche l'ultimo quadro.
Li guardó ancora una volta tutti con stavolta la sua faccia, e soffocó una risata pensando a come avrebbe reagito Lucifero quando l'avrebbe notato.
Continuó per il corridoio e una porta semi aperta attiró la sua attenzione, la aprì, ci entró e accese la luce.
Rimase perplesso, era chiaramente la stanza di una ragazzina che ovviamente doveva essere Charlie qualche anno prima, solo che non si aspettava di trovarsi la stanza di un'adolescente emo punkettina con la fissa per il rock e il metal, non si aspettava che Charlie avesse avuto quella fase, la cosa lo fece sorridere, scoprire di avere delle cose in comune con la figlia dell'uomo che ami è stata una bella scoperta, perchè Adamo adorava Charlie, avrebbe davvero voluto avere una figlia come lei e non uno come quello stronzo assassino di Caino.
(bibbia reference, il catechismo è servito a qualcosa almeno)

Richiuse la porta della camera di Charlie e camminando ancora un pó si ritrovó nella cucina, ovviamente come prima cosa aprì il frigo chiedendosi cosa mangiasse il re dell'inferno quando era da solo, trovó solo schifezze varie dolci.
Si mise a ridere perché se lo aspettava che fosse troppo pigro per cucinare.
Notó comunque che c'era del latte e delle uova , non osó chiedersi da che animale provenissero visto che erano all'inferno, ma l'idea di fargli una colazione gli sembró divertente, anche se non sapeva cucinare, non aveva letteralmente mai imparato, aveva sempre avuto qualche esorcista a fare le cose per lui , ma con Lute aveva imparato a fare i pancake, quindi per ammazzare il tempo mentre aspettava che Lucifero si svegliasse, decise di rischiare di fargli prendere fuoco alla cucina solo per fargli qualche pancake a forma di cazzo.

scrivere scene 🌶️ mentre ho accanto mia madre? disagio puro, l'ansia pura e inmotivata che mi guardasse negli occhi e mi leggesse nel pensiero..

oggi niente fanart spicy solo carine e accurate al cap

io adoro twitter che regala queste perle AHAHAH

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