Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

33)FAGGIO PURPUREO

"Ranuncolo!" esclamò vedendolo entrare con in mano una sacca simile a quella di Radice "Tu che ci fai qui!".

Stupito del suo stupore, il Sednor lo salutò.

"Salute, Padre di Tutti e salute anche a te Flot. Sono lieto che tu abbia accettato il mio aiuto" aggiunse rivolto verso l'infermo, che in cambio gli rivolse uno sguardo carico d'astio.

"Tu!" gli fece Flot senza mascherare il suo risentimento. Ormai della gentilezza di poco prima non c'era più nulla. Mentire ancora non aveva più senso. Adesso non aveva più nulla da perdere e lo sapeva.

"Sarai contento di vedermi ridotto in questo stato, vero?".

Wal rimase fermo. Era sconcertato. Non capiva quello che stava succedendo. Radice fece per parlare in difesa del nuovo arrivato, ma fu fermato da quest'ultimo che si avvicinò a Flot senza fretta. Posò delicatamente sul letto la sacca. Risuonò di contenitori che sbattevano gli uni contro gli altri.

"Se pensi che io sia adirato con te, hai ragione, Flot di Yasoda " gli disse tagliente Ranuncolo, fissandolo con i suoi due occhi di colori differenti "Mi hai tolto chi amavo per pura malvagità e se sono qui non è per te, ma per una promessa che feci a lei. Le dissi che avrei aiutato il Gopanda-Leta in tutto quello che avrei potuto per il bene della sua e della mia gente e lo farò, anche se questo vorrà dire curare te. Sono un Sednor e mantengo la parola. A te la scelta, Figlio del Sole: le mie cure o la morte".

Wal trattenne il fiato, Radice non si mosse. Il tempo sembrava sospeso tra quei due uomini che si odiavano ma che, chi per un motivo chi per un altro, avevano bisogno l'uno dell'altro. Il Ratnor e il Sednor si fissarono a lungo senza abbassare lo sguardo.

Per quello che aveva avuto modo di conoscere Ranuncolo, Wal mai avrebbe immaginato che potesse essere così duro con Flot, ma evidentemente si sbagliava, proprio come sbagliava se riteneva di cominciare a capire quella gente. Non sapeva a cosa si riferiva il suo servitore; cosa o chi gli aveva tolto Flot e perché?

Più ne sapeva e meno aveva chiara la situazione. Trovava la cosa frustrante, ma ora quello che maggiormente gli interessava era che il suo amico accettasse di farsi curare da Ranuncolo. Il resto sarebbe venuto poi.

Si accorse di aver trattenuto il fiato soltanto quando Flot abdicò, abbassando sconfitto la testa. Il Figlio del Sole sospirò violentemente. Era dispiaciuto per lui, aveva dovuto accettare delle condizioni dure, ma in cambio aveva la possibilità di guarire e di vivere ancora. Anche Radice parve soddisfatto. Ranuncolo ebbe un rapido sorriso di vittoria.

Senza dire più nulla aprì la sua sacca e dispose sul letto alcune boccettine di vetro accuratamente sigillate, delle bende nuove e per ultima tirò fuori una ciotola in legno coperta da un pezzo di stoffa. Quando la scoprì, Wal vide che conteneva lo stesso muschio che aveva usato nella foresta e la pezza di stoffa che Flot aveva usato per medicarsi da solo. Era ancora zuppa di sangue liquido. Al contrario di quello che lui aveva trovato sulla benda che gli aveva tolto, non era seccato e tanto meno si era rappreso.

Il Sednor si fece portare da Radice degli asciugamani puliti e li fece stendere sul letto. Poi vi posò sopra la ciotola, estrasse lentamente la pezza di tessuto impregnata di liquido verde, la strizzò accuratamente nella ciotola e la posò sugli asciugamani. Con cautela prese a macerare lentamente il muschio con il sangue, sbrindellandolo a pezzetti avendo cura di spremere più globuli pieni di liquido azzurro che poteva. In aria si sprigionò un penetrante profumo di muschio.

Nel momento più adatto chiese a Radice di aprire una alla volta le boccette che aveva portato con sé e da quelle fece versare poche gocce per ognuna nell'impasto. Infine come addensante fece aggiungere miele selvatico. Quando poi il tutto risultò essere denso come una crema la spalmò delicatamente sulla ferita e sulla pelle infiammata del braccio. Al primo contatto Flot sussultò dal dolore, ma poi, poco alla volta, non reagì quasi più alle pressioni delle dita di Ranuncolo.

"Comincia già a fare effetto" disse Ranuncolo a Flot che non perdeva di vista un solo gesto dell'uomo "il dolore diminuisce man mano che il muschio e il tuo sangue entrano nella ferita e nella pelle. Devi ringraziare il Padre di Tutti se è così efficace, perché se lui non avesse messo subito la pezza insanguinata sotto il muschio, il suo potere sarebbe svanito presto. Devi a lui la tua vita, non a me. Io conosco la cura, ma è lui che ha preparato la medicina".

Flot guardò Wal, anche Radice si voltò a guardarlo.

Improvvisamente sospettoso, Flot si indirizzò a Wal: "Come faceva a sapere della pezza insanguinata? Eravamo solamente in due a sapere della mia ferita. Tu ed io!".

Sentendosi al centro dell'attenzione Wal non seppe cosa dire. Faceva ancora fatica a credere a quello che aveva sentito: Flot lo sospettava di averlo tradito o perlomeno di averlo ingannato. Era innocente e non sapeva come dimostrarlo.

In suo soccorso venne subito Ranuncolo. Ormai aveva lasciato cadere la maschera di umile servitore e la deferenza che dimostrava in pubblico verso Flot. Mostrava ancora di avere un profondo rispetto per la carica che rappresentava, ma nessuna per la persona che la ricopriva. Non attendeva più di essere interpellato per parlare. Trattava Flot alla pari, anche se a questi dava incredibilmente fastidio. Ma al Sednor non importava più nulla sapere chi fosse stato o chi era ancora. Sapeva solo che un'unica parola detta nelle vicinanze delle persone giuste avrebbe decretato la fine immediata del Maestro del Sole. L'aveva in pugno e lo sapevano molto bene entrambi. Proseguire la finzione di deferenza e soggezione poteva servire in pubblico, però nel privato no. Questo doveva essere chiaro fin da subito e non si lasciò scappare l'occasione per ribadirlo davanti a Wal .

"Lui non c'entra" disse deciso "Quando ti ho visto svestito e spaventato nella foresta, ho capito subito che ti era successo qualcosa di grave. Quando il Gopanda mi ha domandato altra birra medicale mi sono allontanato quanto bastava per non essere più visto, poi sono tornato indietro e mi sono nascosto. Ho visto la ferita e lui che ti curava con quello che aveva. Quando sono ritornato con la birra non ho più visto traccia di medicazioni, così ho immaginato che avesse seppellito tutto nei paraggi. Quando poi partimmo per andare al Centro del Mondo, tu mi ordinasti di restare lontano per non ascoltare i vostri discorsi e io ne approfittai per segnare il punto dove vi avevo incontrati. Al ritorno non mi fu difficile trovare la benda sotto il muschio. Sapevo che il Maestro del Sole non avrebbe fatto difficoltà se un inferiore l'avesse liberato della sua presenza prima del previsto. Così, quando fummo nei pressi del punto giusto, ti chiesi il permesso di andarmene e tu me lo concedesti. Questo è tutto. Come vedi, il Gopanda non c'entra. Hai fatto tutto da solo".

Chiaramente infastidito dal sarcasmo del Sednor, Flot fece per rispondere ma si trattenne. Anche lui sapeva di essere in sua balia, ormai. Ma sapeva anche di meritarselo. Ranuncolo aveva ragione a trattarlo in quel modo. Non poteva biasimarlo se lo odiava, visto che aveva ordinato la morte di sua moglie. Se Ranuncolo soffriva anche soltanto una minima parte di quello che soffriva lui per la perdita di Salice che Ride, anche se tardi, ora lo capiva perfettamente. Di tutto questo non poteva che darsi tutta la colpa. Aveva ricevuto quello che aveva inflitto e ora ne capiva il sapore aspro e sgradevole.

Abbassò la testa colpevole e annuì soltanto, facendo segno di aver capito.

Il Sednor parve sorpreso e soddisfatto dal suo comportamento. Temeva che avrebbe reagito più duramente a una insolenza come la sua, invece lo vide arrendevole come non era mai stato a memoria di Sednor.

Lui, la carica più alta tra i Ratnor; il più arrogante e fiero della loro superiorità, la cui età si perdeva nelle leggende così come la sua discendenza diretta dal Sole. Vederlo così dimesso gli fece sospettare che ci fosse di più che non la paura di perdere la carica.

Poi si rivolse a Wal.

"Quello che non capisco, mio signore" gli disse con sincera deferenza, in modo che gli altri due capissero che era a lui che dava i suoi servigi e non ad altri.

"È come hai fatto a fare tutto nel modo migliore, se soltanto pochi giorni prima non eri nemmeno uscito dalla tua stanza. Molti esperti guaritori della mia gente, non avrebbero saputo farlo con la tua medesima precisione".

Wal vide che si aspettava una risposta da lui, così come Radice e Flot, ma preferì tacere. Fece un cenno con la testa a voler dire che nemmeno lui poteva capirlo. Sperava che gli altri si accontentassero di questa spiegazione e non disse altro. Vedendolo reticente a rispondere, Ranuncolo tornò a occuparsi della ferita, spalmando accuratamente quello che rimaneva dell'impasto su tutta la parte gonfia del braccio.

Una volta terminato, Ranuncolo bendò accuratamente il braccio e domandò a Flot di provare a muoverlo. Doveva essere veramente efficace quel medicamento, perché il Ratnor riuscì a sollevarlo e a ruotarlo senza smorfie di dolore. Ranuncolo parve soddisfatto del risultato.

"Radice" disse rivolto al giovane Sednor "Devi ripetere questa operazione per una settimana di fila, senza mai saltare un giorno altrimenti il suo effetto sarà minore. Nella ciotola ne hai ancora abbastanza per sette giorni, abbine cura" gli porse il contenitore e Radice lo prese, lo coprì con un panno e lo ripose su di uno scaffale.

Poi si rivolse a Flot.

"E tu, mio signore, se vorrai guarire abbi cura a non trascurare la ferita. Perché per avere altra pozione ci vorrebbe altro sangue fresco" gli fece sarcastico, ben sapendo della scarsa propensione dei Ratnor a soffrire " Non credo che desideri che questo avvenga ancora, giusto?".

Flot lo guardò con rabbia e Wal temette volesse reagire violentemente contro il Sednor, ma aveva già notato come lo sguardo di Ranuncolo alle volte avesse lo strano potere di disarmare la persona che aveva di fronte. Era successo anche a lui, pareva che quegli occhi di due colori potessero leggere le paure più nascoste dentro alle persone.

Anche Flot dovette percepirlo perché abbassò repentinamente la testa e annuì.

"Bene. Guarirai, forse. Dipende da te, ora. Passeranno alcune lune prima che tu possa essere come prima, però ho fiducia nella mia medicina" aggiunse ancora il Sednor.

Infine, rivolgendosi a Wal, raccolse la sacca:

"Se non c'è più bisogno di me, credo che mi ritirerò, mio signore".

Non sapendo bene cosa fare, lui gli fece un cenno di consenso.

Ma quando il Sednor fece per allontanarsi , fu Flot a chiamarlo.

"Aspetta Ranuncolo. Per quello che può valere, voglio ringraziarti per quanto hai fatto per me".

L'uomo si voltò sorpreso e rimase in attesa.

"Inoltre devo dire delle cose a loro due e voglio che ascolti anche tu".

Ci fu uno scambio di sguardi stupiti. Flot se ne accorse.

"Lo so che per voi che mi conoscete sarà difficile crederlo, ma sono cambiato. E per te Wal, amico mio, ho da dirti delle cose che è ora che tu sappia".

Si alzò dal letto e si infilò una tunica pulita.

Non fece nessuna fatica a muovere il braccio per infilarla.

"Ho commesso molti errori, ma se avrò il vostro aiuto, uniti forse potremmo ancora essere in tempo per rimediarne alcuni. Cosa ne dite?".

Uno alla volta guardò gli uomini che aveva di fronte a sé e li vide annuire sorpresi.

Il più sorpreso parve Ranuncolo.

"Allora sediamo e parliamo" disse accovacciandosi per primo in terra, attendendo che gli altri lo raggiungessero.

Quando furono tutti accomodati, aggiunse:

"Dirò cose che alcuni di voi già conosceranno almeno in parte e altre a voi completamente sconosciute. Ascoltatemi e vedrete".

Anche Wal aveva qualcosa da dire e voleva che l'ascoltassero tutti. Al momento solamente Radice ne era al corrente ma voleva che anche gli altri lo fossero, così interruppe Flot.

"Prima che incominci, anch'io avrei una cosa da dire e vorrei che tutti l'ascoltaste perché è molto importante per me. Il mio nome è Aldaberon e appartengo al popolo dei Vareghi".

Pensava di ottenere stupore e sguardi strabiliati tra coloro che ancora non lo sapevano, invece rimase deluso. Da come reagirono, intuì che ne fossero già a conoscenza ben prima di lui.

Flot accennò un sorriso, parve imbarazzato e arrossì in volto. Radice non si scompose, al suo solito. L'unico che si rallegrò della ritrovata memoria del suo padrone fu Ranuncolo.

Il Sednor si prostrò davanti a lui e gli disse :

"Bentornato Aldaberon dei Vareghi, mio signore".

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro