Capitolo 5.
Adrien
Nonostante fosse Ottobre e faceva abbastanza freddo la finestra della camera di Marinette era aperta.
E ciò facilitava il mio piano.
Sbirciai dal oblò, era seduta sul suo letto con le gambe al petto e lo sguardo perso nel vuoto, chissà a che cosa starà pensando.
Cautamente mi avvicino alla botola che collega la terrazza con il resto della casa e lentamente allungo le dita per aprirla.
Non dovrei farlo. Rimango per un attimo interdetto e la mia coscienza ne approfitta per prendere il sopravvento.
È una ragazza qualunque non mi posso permettere di perdere tempo con lei.
Non l'ascolto comunque, Marinette non è come tutte le altre, ha qualcosa di particolare, che mi incuriosisce.
Quindi dopo aver vinto la mia breve battaglia con la mia coscienza, afferro la maniglia della botola e la apro silenziosamente.
Mi avvicinai a Marinette, che intanto non mi aveva notato.
<<non dovresti essere alla festa di Halloween della scuola? Cosa ci fai qui?>>
Chiesi, sapendo perfettamente la risposta.
Lei sussultò.
<<oh... sei tu... per un attimo la tua voce mi è sembrata quella di- bah lasciamo stare>> disse mettendosi una mano sulla fronte, facendola scorrere fino alla frangetta.
<<comunque non ci vado perché ho dei pessimi voti>>
<<Vieni fuori con me>> dico salendo fino alla botola della terrazza.
<<okay...>>
Marinette impacciatamente sale le scale trovandosi insieme a me sotto il cielo stellato di Parigi.
<<Vieni>> le prendo una mano e salto sulla ringhiera <<voglio farti vedere una cosa>>
Lei sembra esitare <<io... non->> <<fidati di me>> non risponde, ma fa un cenno positivo con la testa.
Sorrido e la prendo in braccio.
Poco dopo siamo sulla torre Eiffel, sotto di noi si svolge la festa, sono tutti mascherati, bambini, ragazzi e anche alcuni adulti.
Marinette che fino ad ora aveva tenuto gli occhi chiusi, ora sentivo il suo sguardo puntato su di me.
<<bisogno di qualcosa?>> ironizzo girandomi.
Ma lei sembra seria.
<<chat io... i tuoi occhi... prima non li avevo notati, ma ora... sono tornati verdi>>
Sono tornati verdi? Non so cosa mi succeda ma sento l'impulso di trattarla male.
<<e allora principessina? Qualche problema?>> chiedo stizzito.
Marinette resta alquanto colpita dalle mie parole.
<<n-no nessuno>> balbetta cercando di allontanarsi.
Ecco! Ho perso il minimo di fiducia che mi ero guadagnato! Ma perché mi sono comportato così? Che problemi ho?!
<<m-Marinette, scusa, i-io non volevo...>> provo ad avvicinarmi ma lei indietreggia ancora.
<<lo so, non è più come una volta>> appena pronuncia quella frase ho voglia trattarla male di nuovo, ma ricaccio indietro quell'istinto, anche se a fatica, sul serio non capisco che problemi ho!
<<Marinette non cambierà niente, non sono più quello di un anno fa, ma sto provando ad essere gentile, almeno, con te>> okay è uscita più dura di quanto mi immaginassi ma sono comunque riuscito a renderla un pochino confortante.
Un punto a chat!
Marinette
Chat si sta sforzando veramente di essere più gentile, lo sento.
Ho notato una cosa strana:
Quando fa il dolce o per lo meno si sforza di essere una persona educata i suoi occhi diventano verdi, non proprio il loro vecchio bellissimo verde smeraldo, ma una tonalità più chiara... diluita al bianco.
Invece quando fa lo stronzo tornano bianchi.
<<parlami Marinette>>
Chat interrompe il silenzio che era calato tra di noi.
<<perché... mi hai portata qui?>>
<<dato che non potevi uscire non mi sembrava giusto che tu non ti divertissi sta sera, pensavo di parlare... insomma come i vecchi tempi>>
Gli sorrido e mi avvicino a lui, quando gli arrivo di fronte mi riavvia una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sorride anche lui, i suoi occhi hanno cambiato di nuovo colore, ma non voglio farglielo notare.
Passiamo tutta la sera a parlare di tutto e di più e verso le undici e mezza chat mi riporta a casa.
<<è stato bello... insomma... parlare di nuovo con te>>
Lui mi guarda, poi prende la mia mano e se la porta alle labbra, facendomi il baciamano
Appena riposa lo sguardo su di me noto all'improvviso la paura e lo stupore nei suoi occhi, e scappa senza dire una parola.
Quindi io rimango lì sul balcone a fissare il punto in cui è scomparso.
Perché ha così paura di tornare come prima?
***
Buongiorno! (o buonasera visto che sono le 12:44 di notte)
Mi dispiace veramente di essere così assente, sul serio
Ma non posso toccare il telefono e questa cosa mi fa impazzire!
Vi giuro che mi manca moltissimo scrivere e voi.
Vi prometto che tornerò il più presto possibile❤️
Al prossimo capitolo🐞🐱
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