Un filo di luce dorato apparve in mezzo alla radura: aleggiava nell'aria e si muoveva leggiadro girando attorno alla ragazza che si ritrovò al centro del prato, l'aria si riscaldò leggermente lasciando un profumo di rose tutt'attorno e tutto sembrava surreale. Julia non riusciva a muovere un singolo muscolo dallo stupore e aveva gli occhi verdi sgranati ad osservare il tutto. Il filo dorato emanava a sua volta un bagliore luminoso ed era come se l'avesse mandato qualcuno o qualcosa. La ragazza sentiva di potersi fidare e l'istinto le diceva di poter stare tranquilla.

All'improvviso Liha si sollevò in aria tirando un po' la catenina a cui era stata appesa e una punta del filo le si annodò nell'impugnatura, mentre l'altra continuò ad aleggiare intorno a Julia, finché non si strinse attorno alla mano della ragazza.

Ecco l'oro pensò Julia E poi?

Il filo prese a muoversi come se fosse a sua volta tirato e condusse la ragazza tra gli alberi. Non c'era un sentiero preciso e si camminava in mezzo ai rami e alle radici, finché una palla di luce anch'essa dorata apparve all'improvviso davanti a Julia e iniziò a scendere fino a toccare il terreno soffice del bosco. Ci volle qualche minuto prima che la ragazza notasse il cambiamento di forma della palla di luce, che si trasformò fino a formare qualcosa di grande: le assi di legno, tenute insieme da cerniere dorate, rilucevano sotto i raggi del sole fra i rami e il coperchio era curvo. Era molto antico, ma allo stesso tempo era tenuto in perfetta forma.

"Abbi fiducia" disse la vocina acuta e Julia capì che anche prima era stata Liha a parlare.

La serratura brillò davanti alla ragazza: il baule era lì davanti a lei in tutto il suo splendore.

Nessuno aveva ancora notato Alex nascosto ad osservare la scena da dietro gli alberi sorridendo come se non avesse aspettato altro da molto tempo e il riflesso dorato negli occhi profondi, che nel frattempo erano diventati di un verde acceso.