Ballare coi tacchi
Capitolo 21:
Ballare coi tacchi?
Pov Emi
Io e Ann ci dirigiamo a passo spedito verso i laboratori di musica, dobbiamo trovare James Diamond leader della rock band della scuola.
Guardo verso Ann che poco prima si era fermata in bagno per darsi una sistemata.
Lui è stato il primo a scoprire che Ann fosse lesbica in seconda media, io e molti amici di Ann lo sapevano già allora ma aspettavamo che fosse Ann a fare coming out. Per una strana ragione James dopo che ha scoperto dell’omosessualità di Ann, cercava sempre di provocarla, di sedurla e flirtava continuamente con lei, all’inizio Ann non ci fece troppo caso, ma quando lui cominciò a farsi sempre più insistente lei lo ha affrontato, lui a quel punto si è dichiarato innamorato e lei ha cominciato a girarli alla larga.
AC: Emi lo sai che quasi sicuramente mi chiederà come minimo un ballo, quindi tu per quello che sto per fare mi pagherai minimo un mese di palestra.
E: cosa? ma sono 120$!!!
Lei inchioda e si posiziona davanti a me con un sorriso sornione.
AC: allora preferisce cercare un'altra band?
Io sbuffo.
Ma non era lei che non voleva avere a che fare con Diamond?
E: va bene….
Agito le mani in segno di resa.
Ann si gira fa qualche passo per poi fermarsi di fronte ad una porta antincendio.
AC: prima tu.
Io prendo un respiro profondo e poi entro nella sala.
Come al solito è in disordine, ci sono fogli, lattine vuote e pacchetti di patatine sparsi qua e la. Il primo che nota la nostra entrata è James che subito salta giù dallo sgabello su cui era seduto ad accordare una chitarra.
James ci viene incontro.
E: ciao James, ti volevo parlare di…..
Lui mi ignora totalmente, mi passa di lato e si dirige con un sorriso ebete verso Ann.
AC: fermo li.
Lui inchioda a qualche passo da Ann.
AC: senti James, siete disponibile a suonare al ballo di fine anno questo sabato sera?
JD (James Diamond): per me non c’è problema, ma devo prima parlare con Emi è lei che organizza il ballo quest’anno, no?
E: James, sono dietro di te.
Sono abbastanza seccata, non mi ha ignorata, non mi ha proprio vista, come fa uno pieno di se come Diamond, che si fa una ragazza diversa ogni fine settimana, a sembrare un cagnolino quando Ann è nel suo campo visivo.
JD: OH! Emi non ti avevo vista.
Io lo guardo storto.
E: Allora? Potete suonare al ballo?
Lui guarda gli altri membri della band che gli fanno tutti un gesto di assenso.
JD: ok, ci stiamo.
E: bene, non è che puoi chiederlo anche a tua sorella? Adesso lei non c’è e non abbiamo tempo per contattarla.
JD: certo non c’è problema.
Noi annuiamo e ci avviamo verso l’uscita.
JD: ASPETTATE!
Era troppo bello per essere vero.
JD: non penserete mica che lo farò gratis.
AC: che cosa vuoi in cambio?
Ann praticamente li ringhia contro, se non avessi visto da vicino un lupo mannaro arrabbiato, penserei che lei lo sia.
JD: che tu sia la mia accompagnatrice al ballo.
AC: al massimo ti concedo un ballo.
JD: ti porto io alla festa, un ballo e ti riporto a casa.
AC: porti me e Emi, un ballo e torno per i fatti miei.
JD: porto solo te, un ballo e torni da sola.
AC: andata.
Ann si volta e si dirige a passo spedito fuori dalla stanza.
Io mi volto di nuovo verso James che guarda sognante il punto da cui Ann è uscita.
E: beh, allora ciao.
Lui neanche mi calcola, così io mi avvio un po’ irritata verso la palestra.
Pov Cora
Io e Jessica abbiamo litigato con ben quattro ragazze per quel paio di scarpe, un paio di sandali color argento con il tacco 12 e il “reticolato” che arrivava fino a metà polpaccio, mi sono o meglio sono costati a Jacob ben 320 $, insomma su quella carta aveva circa 800 dollari non credo sarà quello il problema, forse il fatto che la differenza di altezza tra di noi non sarà più di 25 cm, ma di 13 cm.
Torniamo in palestra dopo aver lasciato a casa di Emi, dove mi sarei preparata la sera del ballo, le mie scarpe nuove e aver preso su richiesta tramite massaggio di Emi un paio delle sue scarpe con tacco.
Non appena mettiamo piede in palestra lo spettacolo che ci troviamo di fronte fa accapponare la pelle, Jacob tiene Samuel Stevenson per il collo sollevandolo da terra, nello sguardo di Jacob si vedono la rabbia e la furia omicida, per fortuna non sta facendo brillare gli occhi. Mentre gli altri sono immobili a fissare la scena, Ann e Emi cercano di convincere Jacob a lasciare la presa, io subito corro verso di lui.
C: JACOB! Basta! Lascialo andare!
Lui come ripresosi da un’ipnosi lascia la presa attorno al collo del ragazzo che cade a terra ansimante. Io mi avvicino a lui come una furia.
C: MA CHE CAVOLO TI È PRESO? AVRESTI POTUTO UCCIDERLO! PERCHÈ DIAVOLO LO STAVI STRANG…olando….
Fiuto un odore familiare, dolce ma intenso, sa di vaniglia, fragola e ……strozzalupo.
Volto lo sguardo dal luogo di provenienza dell’odore…….
Carla Chase si distingue nel suo completino da cheerleader e il trucco esagerato.
C: ancora tu….
Ringhio sottovoce, lei lo nota, il sorriso che fino ad un attimo fa aveva stampato sul volto sparisce e comincia ad indietreggiare.
Io faccio brillare gli occhi del mio nuovo colore, dando le spalle al resto delle persone presenti solo lei lo nota, che ancor più spaventata cerca di scappare, ma la porta che da’ sull’esterno è chiusa a chiave.
Emi, china ad aiutare Samuel, alza lo sguardo e mi vede chi mi dirigo a passo spedito verso la Chase.
E: CORA!
Io mi giro verso di lei, anche se gli occhi non brillano, nel mio sguardo si vede tutta la ferocia che in quel momento mi attraversava, il mio sguardo trasudo odio e furia omicida sufficienti a far sussultare tutti quelli che incrociano il mio sguardo.
Tutti eccetto Emi, Ann, Jacob e Samuel (ma solo perché costretto a terra) fanno un passo indietro intimoriti.
E: Non ne vale la pena Cora, lasciala andare, gliela faremo pagare in un altro momento.
Io mi volto verso la Chase.
C: Sparisci!
Lei sussulta e si dirigi passo svelto fuori dalla palestra.
E: Roger aiuta Samuel ad andare in infermeria.
C: si può sapere che è successo?
Io mi avvicino a Emi che nel frattempo aveva posato una mano sulla spalla di Jacob, che fissava il pavimento.
E: non ne sono certa, cinque minuto dopo che ero tornata, la Chase è entrata in palestra sostenendo di voler supervisionare gli ultimi preparativi del ballo.
AC: ma invece si è messa a fare la civetta con Jacob, credo che oltre al profumo di strozzalupo avesse addosso anche quello agli ormoni di cui mi avevi parlato.
E: ad un certo punto non ho capito che ha detto, ma credo che ti abbia screditato o presa in giro, Samuel ovviamente essendo un coglione, le ha dato ragione aggiungendo però la frase “oltre ad avere stile è anche un troietta, come minimo ha perso la verginità a otto anni”.
C: COSA? Adesso lo ammazzo io! E ammazzo anche la Chase.
Faccio un passo in avanti verso l’uscita, con la reale intenzione di uccidere Samuel Stevenson e Carla Chase
Tutti nella palestra fanno un passo indietro, o meglio un salto. Se prima parevo essermi calmata, adesso probabilmente avrei ucciso chiunque non mi avesse dato ragione.
AC: Beh, comunque a quel punto Jacob è scattato, non ha detto niente, prima lo ha preso a pugni, poi, poco prima che arrivassi tu, lo ha sollevato per il collo.
Io mi massaggio le tempie.
Questa non ci voleva proprio.
C: Ok… Jacob torna a casa e fatti una dormita.
Lui annuisce, si avvicina a me e ci scambiamo un bacio.
J: a stasera allora.
Esce dalla palestra a passo veloce senza incrociare lo sguardo con nessuno dei presenti.
Emi si volta e guarda tutti quelli rimasti in palestra con un sorriso forzato.
E: allora ragazza, cerchiamo di ignorare quest’incidente e continuiamo i preparativi, ogni torni al compito che lì era stato assegnato, io prenderò il posto di Samuel e Ann quello di Jacob, Cora tu metti le scarpe che ti ho detto di prendere e fatti insegnare da Jessi a ballare.
Appartamento di Emi
Pov Generale
C: non lo rifarò mai più!
Esclama Cora mentre sa fa ricadere sul divano dell’amica.
E: Andiamo Cora, non sarà stato così terribile.
Cora le lancia un’occhiataccia e Emi le risponde con un sorriso divertito.
AC: Cora ha ragione, mi ricordo il ballo a cui mi hai trascinato in prima. Non metterò mai più scarpe col tacco in tutta la mia vita.
Emi la guarda accusatoria.
E: Ora che indossi scusa?
Ann abbassa lo sguardo sugli stivaletti scamosciati con tacco che indossa.
AC: questi sono comodi e non sono rigidi e torturatori come le scarpe che mi avevi fatto indossare a quel ballo.
Emi si avvicina ad Ann sul piede di guerra.
E: si beh!
C: non è questo il problema!
Le due litiganti, che erano arrivate ad un palmo l’una dall’altra, si voltano sulla ragazza stramaccata sul divano.
C: quei sandali non sono scomodi e non mi fanno male, il problema è che io non ho mai indossato nulla del genere. Qualche scarpa con la zeppa l’ho messa e anche qualche stivaletto con tacco, ma nulla di così di classe e soprattutto niente che ti l’impressione di camminare su una corda a venti metri di altezza senza rete.
E: scusami ma voi licantropi non dovreste avere i riflessi super sviluppati, ciò dovrebbe impedirti di cadere.
C: sì, e ho già dato fondo a tutti i miei fattori soprannaturali per evitarmi i tre quarti dei capitomboli che ho fatto oggi.
E: sai che tragedia, non ti ferma un’esplosione e dei lupi demoniaci, ma bastano un paio di scarpe eleganti per metterti fuori gioco?
C: ascoltami bene Emi!
AC: Ehi ragazze…
C/E: CHE C’È ?
AC: che fine ha fatto Jacob?
Le due ragazze cominciano a guardarsi intorno.
Grrrr ZZZzzz Grrrr ZZZzzz GRRRRrrrr ZZZZZzzzz
Le tre ragazze si voltano tutte tre contemporaneamente verso una poltrona che è posta in un angolino della stanza.
Jacob dorme beatamente, rannicchiato come un bimbo sulla poltrona mentre abbraccia un cuscino come se fosse un peluche per la notte.
E: mi sa che dormirete cui stanotte, dubito che riusciremmo a portarlo fino alla macchina senza svegliarlo.
C: oh no, fidati anche se lo trascinassimo per i piedi giù per le scale, non si sveglierebbe.
AC: ma chi ne ha voglia giusto?
E: Allora è deciso, stasera pigiama parti a casa mia.
C: va bene, ma almeno aiutatemi a mettere Jacob sul divano.
E: non avrete intenzione di farlo sul mio divano.
C: certo che no, ma di certo non lo lascio dormire su una poltrona se no domani si lamenterà tutto il giorno del mal di schiena.
E: va bene, ma è meglio se ci pensiate voi, io a malapena sollevo me stessa alla sbarra in palestra figurarsi Jacob.
AC: ohh andiamo…. Sarà pure pesante, quanto peserà…. 90 Kg? Ma tu ne dovrai sollevare solo le gambe, al massimo saranno 30 Kg.
E: io peso 55 Kg, non sollevo me stessa, come pensai che riesca a sollevare Jacob?
Ann è esasperata, comincia a gesticolare.
AC: va bene, facciamo noi, a volte sei davvero…. Cocciuta.
E: e tu snervante.
AC: noiosa.
E: maschiaccio!
Cora cominciava a preoccuparsi, le due ragazze stavano sempre di più alzando i toni e si avvicinavano troppo pericolosamente.
AC: Secchiona!
E: Sfaticata!
AC: Racch…
C: BASTA!
Le due ragazze che erano (di nuovo) una a un palmo dall’altra si voltarono verso la ragazza-lupo ormai esasperata.
C: Se non la piantate di litigare per ogni singola cosa, giuro che prendo del nastro adesivo a vi scoccio la bocca.
Le due ragazze alzano le sopracciglia come se non la prendessero sul serio, incrociando simultaneamente le braccia sotto il seno.
AC: ma per favore.
E: sei alta un metro e un tappo, pensi di farci paura?
Cora odiava essere presa in giro per qualcosa, ma se quel qualcosa era la sua altezza, buon dio aiutaci tu.
Jacob alla frase di Emi spalanco gli occhi, lui avrà pure il sonno pesante, ma se ci mette il suo istinto di sopravvivenza, non può neanche pensare di continuare a dormire. Lui sapeva bene cosa succede se si prende in giro Cora per la sua altezza, lo aveva sperimentato sulla sua pelle e letteralmente, i segni degli artigli sì sulla faccia li sono rimasti per tutta la giornata.
La ragazza dai capelli nero-bordeaux impianto i suoi occhi in quelli della rossa, basto che la prima li facesse brillare per poco più di un secondo per far svenire Emi tra le braccia di Ann.
AC: EMI!!! Cora che le hai fatto.
Nel frattempo che anche Jacob si chinava a controllare le condizioni di Emi, Cora scosse la testa come appena uscita da un o stato di trans. Al quel punto si porto una mano alla bocca e cominciò ad indietreggiare lentamente, quando si ritrovo appoggiata al muro, le lacrime cominciano leggermente a uscire, si stacca rapidamente dal muro e corre fuori dall’appartamento.
C: Cos’era quel potere? Cos’era quella sensazione di onnipotenza chi mi ha pervasa? L’ho uccisa, ho sentito il suo cuore fermarsi, l’ho uccisa soltanto guardandola negli occhi. Devo riflettere….. dove allontanarmi il più possibile…
AC: Emi! Emi svegliati forza!
Jacob chiuse gli occhi.
J: il cuore non batte!
AC: Cosa?
Jacob senza troppi complimenti comincio a fargli il massaggio cardiaco. Passarono 13 secondi nei quali Jacob gli ha fatto 3 volte la respirazione bocca a bocca, prima che Emi riprendesse conoscenza. Ann si lancia sull’amica abbracciandola.
AC: ho avuto così paura, quando Jacob mi ha detto che il tuo cuore si era fermato mi sono spaventata a morte.
Emi si rannicchia tra le braccia di Ann.
E: Cos’è successo?
Ann e Jacob si scambiano uno sguardo non sapendo cosa rispondere.
J: non ne siamo sicura, Cora ti guardato dritto negli occhi e quando li ha fatti brillare, tu sei…. Morta.
Emi lo guarda con occhi e bocca spalancati.
E: Cosa?
AC: se Jacob non ti avesse fatto il massaggio cardiaco probabilmente ora non saresti qui.
Emi però cominciò a guardarsi intorno.
E: dov’è Cora?
Jacob abbassa lo sguardo.
J: è corsa via poco dopo che sei collassata.
E: beh che state facendo cui? Andate a cercarla.
Jacob annuisce deciso e esce veloce dall’appartamento.
E: anche tu!
AC: cosa? Io non ti lascio sola.
E: ora sto bene, Cora sicuramente no! Penserà di avermi ucciso e si sentirà sicuramente in colpa, ora hai più bisogno lei di me.
Ann annuisce ed esce dall’appartamento.
Ann corre fuori dall’appartamento ma non vede né Cora né Jacob.
AC: Maledizione!
AR: Ann!
Ann si gira riconoscendo la voce dell’Agente Rockstone.
AC: Agente Rockstone che ci fa in giro? Non era a riposo?
AR: sì, ma il mio frigo non si riempie mica da solo.
Ann annuisce nervosa mentre continua a guardarsi in torno.
AR: stai cercando Cora e Jacob?
AC: sì, li ha visti!?
AR: Ho visto Cora precipitarsi nel bosco, e poco fa ho visto Jacob correre nella medesima direzione, che succede?
AC: glielo spiego strada facendo ora mi deve portare dove ha visto Cora entrare nel bosco.
AR: ve bene, sali.
L’agente Rockstone apre il furgone alle sue spalle e ci sale con Ann.
Bosco
Cora continuava a correre.
C: Com’è possibile? Come posso uccidere qualcuno soltanto con lo sguardo? Come posso aver ucciso Emi?
Questo pensiero continuava a girarle ininterrottamente in testa, e allo stesso modo le lacrime continuavano a cadere.
???: sai ragazzina non si dovrebbe girare tutti soli nel bosco.
Cora si fermo di botto sentendo quella voce e dei flash della notte del massacro cominciarono ad apparigli in testa.
Cora non vedendo o in altro modo percepire il suo interlocutore, comincio a guardarsi intorno con foga.
C: tu sei quello che ha ucciso Lucas vero?
???: non doveva morire, gli avevo detto di uccidere subito Jacob e non lasciarli il tempo di pianificare una contromossa. Anche senza il tuo aiuto, Jacob era perfettamente in grado di battere o lupi di Lucas, forse i due Rockstone non sarebbe sopravvissuto, ma di sicuro ce l’avrebbe fatta, ma lui si è montato la testa, dopo che compiuto quel massacro nel bosco, si sentiva onnipotente.
In un attimo Cora si ritrovò accerchiata da almeno quindici lupi-demone.
C: tu non hai idea di con chi hai a che fare.
Cora fece brillare i suoi occhi da alpha.
???: devo ammettere che la tua trasformazione totalmente casuale ad alpha mi ha lasciato perplesso, hai scombinato non poco i miei piani.
C: perché non ti fai vedere così scombino un po’ anche te….
???: come preferisci….
Questa volta la voce proveniva da un punto ben preciso, l’aveva anche riconosciuta. Il responsabile di tutte le morti violente avvenute di recente a Rock Country si stava lentamente facendo avanti.
Cora intanto ribolliva per la rabbia scoprendo di aver avuto il responsabile sotto il naso per tutto questo tempo.
C: Sceriffo….
Fine Capitolo
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