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Amori e Lupi Mannari

Capitolo 5:

Amore e lupi mannari

 

Pov Cora

Dopo aver ricevuto i permessi, Jacob mi accompagna a casa dove…….

J: non è solo una coincidenza, vero?

C: non lo so.

J: tu stai bene?

C: sì, sto bene. Per quanto riguarda Carla non saprei, credo che dopo la lezione di arte ci abbia…… ascoltati.

J: a parte qualche vago riferimento, non abbiamo detto più di tanto.

C: a no? Io ho affermato che sembravano gli occhi di un licantropo e tu mi hai fatto i complimenti per i miei occhi da lupo, poi il giorno dopo lei mi chiama con il soprannome  “occhi da lupa” per l’appunto, fa continui riferimenti ai lupi e indossa un profumo all’aconito.

J: allora visto che non sono coincidenze.

C: già, comunque grazie per avermi fermato in bagno.

J: oltre al fatto che non voglio spargimenti di sangue, non avrei permesso che tu commettessi qualcosa di cosi logorante per l’anima….. e poi i tuoi occhi mi piacciono cosi.

Dice sistemandomi una ciocca dietro l’orecchio, facendo si che incroci il suo sguardo.

Non ci penso due volte e lo bacio, non come l’altra volta che non sapevo cosa stavo facendo, ma perché questa volta, voglio farlo, non so esattamente il perché, ma voglio farlo.

Ora risponde subito al bacio e seppur ancora molto insicuro su cosa fare, è molto più deciso e passionale.

Mi stacco da lui per mancanza di fiato.

J: credo di essermi innamorato di te.

C: lo credo anch’io.

Ricominciamo a baciarci e lui si muove di più con le mani, quella destra è posata sul mio fianco, mentre quella sinistra sulla mia guancia.

Io invece gli ho messo le braccia intorno al collo.

Passano due minuti buoni prima che ci stacchiamo a riprendere fiato, sorridiamo entrambi con le fronti appoggiate e le labbra che si sfiorano in qualche bacio.

C: non credevo che mi sarei mai innamorata di uno che conosco da soli due giorni e mezzo.

J: perché io? Ora capisco che tutte le ragazze di cui mi pensavo innamorato non erano neanche al livello di una cotta.

Continuiamo ad abbracciarci e lasciarci baci a fior di labbra.

C: sai, non credo sia umano arrivare a una tale intimità dopo soli due giorni.

J: infatti noi non siamo umani.

Ci stendiamo sul divano, io sono sopra di lui e continuiamo a baciarci, questa volta in modo ancor più passionale, poi lui chiede accesso alla mia bocca con la lingua, io li do subito accesso dando il via a bacio così passionale e pieno di sentimenti che dubito, sarei mai in grado di provare una cosa simile baciando qualcun altro.

Proseguo togliendogli la felpa e la maglietta, avevo immaginato che aveva un fisico scolpito, ma questo torace sembra di marmo, ma al contempo morbido e comodo come la seta.

 

Pov Jacob

Di sicuro oggi quando mi sono svegliato, non pensavo di arrivare a questo punto con Cora.

Ora io sono a torso nudo e sto sfilando la maglietta a lei, dopo qualche minuto tutti i nostri vistiti, intimo compreso, sono sparsi intorno al divano dell’appartamento di Cora.

J: sei sicura, ti avverto è la mia prima volta e non saprei cosa fare.

C: tranquillo, anche per me è la prima volta e dico di iniziare con te che ti metti questo.

Mi porge un preservativo

Da dove l’ha tirato fuori un preservativo? Siamo su un divano, nudi, di sicuro stamattina non si è svegliate pensando che oggi avrebbe perso la verginità e non la comprato mentre tornavamo a casa, l’avrei vista.

C: questo me lo sono ritrovato nella tasca interna di una felpa che ho trovato in valigia stamattina, in sei mesi che sono qui non l’avevo ancora usata, dall’odore sembrava essere di Stiles un mio amico, anche se non capisco come ci si finita nella mia valigia.

J: e perché l’hai tenuto?

C: non lo so, istinto.

Dice Cora con gli occhi pieni di malizia.

J: il tuo istinto è magnifico.

Concludo quella frase con un bacio e dopo dieci minuti di tentativi, m’infilo il preservativo.

Sono patetico!!!!!!!!!!

E mi preparo a prendere il dono più grande che una ragazza possa fare a un ragazzo, secondo solo al suo cuore.

 

 

Una volta concluso il tutto, mi accascio accanto a lei, che si appoggia al mio petto utilizzandolo come un cuscino.

C: andiamo a fare la doccia?….insieme ovviamente.

J: certo, ma solo la doccia perché sono esausto, anche se sono un essere sovrannaturale, sono stanco psicologicamente.

Ridacchia un po’ e risponde

C: certo, anch’io non reggerei un altro round, anche per un lupo mannaro fare cinque round del genere di fila, sarebbe estenuante.

Ci facciamo la doccia, che consiste solo in carezze e baci.

J: allora, che ore sono? Siamo stati nella doccia un’eternità.

C: vediamo……sono le 15.23, cavoli non avevo mai fatto una doccia di un’ora e mazza.

J: nemmeno io e sono felice che la prima volta sia stata con te, in tutti i sensi.

C: anche per me, in tutti i sensi.

Ridacchia un po’ sorridendo dolcemente.

C: che ne dici di fare insieme la ricerca di filosofia?

J: andata, che ne dici se andiamo nel mio appartamento, ho una scrivania apposta per due persone.

C: perché per due persone?

J: quando lavoro, mi piace avere molto spazio.

Lei sorride dolcemente e mi da un lieve bacio a stampo.

C: va bene, andiamo.

Detto questo, mi precede fuori dall’appartamento.

 

Pov Cora

Arriviamo nel suo appartamento e ci sistemiamo sulla scrivania, che è enorme, altro che due, qui ce ne starebbero anche quattro persone, è a forma di mezza luna, ed è posta nell’angolo infondo a sinistra della stanza, ai piedi del letto, anch’esso enorme, su di essa c’è uno schermo piatto, che dai cavi capisco essere collegato al computer più grande che abbia mai visto.

J: ti piace?

C: sì….

Rispondo fissando il computer delle dimensioni di un carrello della spesa.

J: se ti stai domandando del perché delle dimensioni del computer, sappi che me lo sono fatto costruire da due miei amici, è l’unione di sei diversi tipi di computer, ognuno dei quali, è il top di gamma nella specifica tecnica per cui gli ho scelti, io ho dovuto solo comprarli e i miei due amici, che studiano elettronica, gli hanno uniti, il bello è che i miei due amici sono complementari, Tonno è un genio nella teoria e decente nella pratica, Bremb è un genio della pratica e decente nella teoria, insieme sarebbero in grado di costruire la macchina del tempo, se non fossero troppo presi uno dai manga e l’altro dalle ragazze.

C: amici molto interessanti, allora cominciamo?

J: sì, aspetta, ti prendo la mia sedia di riserva.

C: sedia di riserva?

J: quella sedia che vedi li, è una sedia professionale da gaming da 2300 $, che se vuoi puoi usare tu, quella di riserva è una sedia su ruote da 30 $ che ho comprato all’Ikea.

C: ok.

Alla fine si è usato solo una sedia….

 

Dopo all’incirca due ore abbiamo finito, anche se tra coccole e baci ci abbiamo messo il doppio del tempo che ci sarebbe voluto normalmente.

J: allora io vado a cucinare un po’ di pasta, ti farò assaggiare, o almeno ci proverò, gli spaghetti italiani, preparati da un italiano purosangue al 100%.

C: al 100%? Scusa ma sia il tuo nome che il tuo cognome mi dico il contrario.

J: giacché alla fine lo scoprirai comunque…………non sono i miei veri nome e cognome, li ho cambiati appena prima di venire in America, era un modo per lasciarmi il passato alle spalle, certo non mi vergogno o non rinnegherò le mie origini, sono fiero di essere un bergamasco, ehm cioè italiano, ma dovevo dare un taglio al passato.

C: capisco, non voglio obbligarti a raccontarmi della tua vita pre-soprannaturale, anche se ci spero……ma che cos’è un bergamasco?

J: bergamasco è un appellativo che si da a chi è nato in una certa città o nel mio caso provincia, io non sono nato a Bergamo da qui deriva l’aggettivo, ma in una città in provincia di Bergamo, che tecnicamente è come per voi lo stato, tipo lo stato di New York, anche se non ti so dire bene le differenze.

C: mi stupisce anche il fatto che sai cucinare.

J: o vedrai lupetta, farò esplodere il tuo palato di piacere.

 

40 minuti dopo

J: che cavolo….

Sento esclamare dalla cucina mentre io sono in salotto a rovistare tre i libri di Jacob.

C: che succede?

J: succede che i vostri pomodori in scatola e l’unica carne trita fresca che ho trovato in città dall’unico macellaio presente ovvero quella di bisonte, non si abbinano, anche se buono, questo ragù non è neanche minimamente comparabile con il ragù fatto con la carne di manzo che facevo in Italia.

C: finche è commestibile mi sta bene.

Dico mentre mi siedo al tavolo e lui mi serve un piatto colmo di spaghetti che assaggio subito.

C: dai, non sono male.

J: è educazione aspettare che tutti siano seduti e pronti prima di cominciare a mangiare.

C: scusa, ci ho perso l’abitudine.

J: tranquilla, non lo facevo io con la mia famiglia, non sei di certo obbligata a farlo tu con me.

C: allora perché me lo hai fatto notare?

J: non lo so, mi piace rinfacciare le cose alla gente, è più forte di me.

C: lo terrò a mente, anche se detesto gli ipocriti.

J: sarei un ipocrita se ti obbligassi o ti facessi sentire obbligata a seguire un consiglio o una norma che neanche io seguo, ma siccome non lo faccio, non sono un ipocrita.

Ci penso un po’ e annuisco.

C: giusto.

 

Finito la cena……

J: cavolo, sono pieno.

C: anch’io, ma perché hai cucinato così tanta roba? Abbiamo fatto fuori tre piatti belli grondanti di spaghetti a testa.

J: uno lo faccio sempre, due oggi non abbiamo pranzato perciò ho pensato fossi affamata, tre siamo lupi e dai pochi che ho conosciuto abbiamo uno stomaco grande il doppio degli umani.

C: 1 dieta, 2 grande pensata, 3 fai il triplo.

J: ci guardiamo un film?

C: ok, che ne dici di……….

Guardo tre i DVD impilati su uno scaffale.

C: Scary Movie 5?

J: ci sto, ma ti dispiace se metto i sottotitoli italiani?

C: no problem.

Dico prendendo il DVD e accendendo il blu-ray.

C: comunque ti tratti bene.

J: in che senso?

C: per comprare sei computer top di gamma, schermo al plasma, sedia professionale da 2300 $ e un appartamento grande il doppio del mio, devi avere un bel patrimonio.

J: non è cosi…

Io mi volto verso di lui e alzo un sopracciglio.

C: e allora come fai, sei una specie di Arsenio Lupin mannaro?

J: no, cioè ho molti soldi ma non derivano dai miei genitori, sai il mio mega computer, ha un congegno che amplifica le prestazioni del processore quasi dell’75% e questo congegno è stato inventato dai miei due amici.

C: che centra?

J: centra perché loro hanno solo rifinito il progetto e assemblato il prototipo, tutto è partito da un mio progetto fatto per un compito, prima di cambiare indirizzo di studio con chimica anch’io studiavo elettronica e poi dopo che l’hanno esposto a una fiera della scienza, un’azienda ci ha contattati e questa era la………tamburi…….

Fa il gesto dei tamburi con le mani

J:………la Samsung, ha acquistato il nostro progetto per uno sproloquio, i miei amici hanno deciso che anche se io facevo chimica da un anno e non li avevo aiutati un gran che nella rifinitura e assemblaggio del prototipo, il merito era mio e quindi dei sette milioni che ci hanno offerto, i miei amici si sono presi 2,250 milioni a testa, mentre io 2,5 milioni. E sì una cosa del genere avrebbe dovuto fare notizia, ma noi in accordi con la Samsung non abbiamo fatto trapelare la notizia, per di più i miei amici avranno una borsa di studio a patto che a termine di essi, entrino a far parte del team ricerca e sviluppo della Samsung.

C: cioè tu sei milionario e vivi in affitto in questo buco di città?

J: sì, perché io volevo la pace, volevo un posto isolato, dove nessuno della mia vecchia vita mi avrebbe cercato, solo i mei 4 più cari amici sanno dove sono e mi scrivono o io gli scrivo solo per faccende davvero importanti o particolarmente divertenti.

C: ah, in che senso divertenti?

J: del senso che io avevo lasciato i 250 000 mila Euro in più che avevo rispetto ai miei amici ai miei genitori e il mio terzo amico ovvero mio cugino di secondo grado da parte di madre, che non ha partecipato al progetto e vive ancora nella mia vecchia città, mi ha fatto sapere che mia madre, che a differenze di tutto il resto della mia famiglia, non ha accettato la mia partenza e ha deciso che avrebbe usato i soldi rimasti dopo la costruzione della casa dei loro sogni per cercarmi e dopo avermi trovato costringermi a tornare a casa e punirmi.

C: e non hai paura che ti trovi?

J: certo che mi troverà, a parte il cambio di nome e del numero di cellulare, non ho cercato di nascondere le mie tracce, uso ancora la mia vecchia e-mail e i miei vecchi profili, ma per il progetto che hanno in mente ci vorrà un anno per completare la casa e dato il sistema giudiziario e democratico italiano, almeno altri due anni per scoprire il mio nuovo nome e se rimarranno ancora dei soldi, altri due o tre anni per scoprire dove sono, quindi all’incirca ho ancora poco meno di quattro anni prima che la mia famiglia mi trovi e mio papà con qui mi sento mensilmente, mi ha detto che oltre al aver accettato la mia condizione, sta cercando di convincere mia madre a smettere di cercarmi dato che è maggiormente per colpa sua se me ne sono andato.

C: ok, anche se hai fatto aumentare la mia voglia di conoscere la tua storia.

Jacob distoglie lo sguardo e punto il telecomando verso la tv.

J: guardiamo il film.

Preme Play e fa partire il film.

C’è lo guardiamo tutto e credo che si sia dimenticato che sento il suo cuore, perché per tutto il film ha fatto finta di non avere paura, ma se il suo cuore avesse battuto un pochino più forte, sarebbe esploso.

Dopo il film mi ha invitato a dormire con lui, assicurandomi di non avere doppi fini, accetto e ci accoccoliamo nel suo letto, io sono messa di lato e lui che mi abbraccia da dietro, immergendo il viso tra i miei capelli e attorcigliando le sue gambe con le mie, il suo braccio sinistro mi stringe delicatamente il ventre, mentre quello destro è sotto la mia testa.

Dopo qualche minuto ci addormentiamo e credo di poter parlare per entrambi, dicendo che è stata la miglior dormita della mia vita.

 

Fine Capitolo.

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