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'The Smell of Snow' di Antonio Cianciaruso

Titolo: The smell of snow

Autore: Antonio Cianciaruso

Genere: Mistery/Thriller

Tipologia: Storia breve

Stato: Completa – Autoconclusiva

Raiting: Giallo

Avvertimenti: Poche scene poco descrittive di violenza e di sesso

Trama:

Tutto comincia con una semplice rappresentazione teatrale, dove due ragazzi hanno deciso di trascorrere una serata. Non sanno però che da lì si troveranno catapultati in una cittadina di montagna tanto strana e singolare quanto isolata e tagliata fuori dal resto del mondo. Si troveranno di fronte molto più di quanto si fossero aspettati, qualcosa che sconvolgerà loro la vita. Personaggi particolari e situazioni surreali li accompagneranno nel loro viaggio verso la crescita e la scoperta di loro stessi. Li porteranno a plasmare le loro "nuove" esistenze, che saranno irrimediabilmente intrecciate.

Copyright © Antonio Cianciaruso, tutti i diritti riservati.

Bene, innanzitutto grazie a tutti coloro che spenderanno un po' del loro tempo a leggere questa scheda. Questa breve storia, si potrebbe anche chiamare un racconto lungo, è la prima storia che ho scritto in assoluto. O meglio, è la prima che sono riuscito a portare a termine. Non è stato semplice cavarla fuori così com'è riuscita. Mi è servito molto tempo per scegliere se renderla o meno una fanfiction, per decidere se pubblicarla o meno qui su Wattpad, decisioni le quali senza alcune persone che ho avuto il piacere e l'onore di conoscere su questo social network non avrei saputo prendere, ma soprattutto mi è occorso del tempo per scriverla. Avevo in mente di scrivere una storia fin da quando ero piccolo, era uno dei più grandi sogni che avevo. Ho visto molte storielle tanto "simpatiche" quanto banali passarmi per la mente, ma solo l'anno scorso, o forse un po' di tempo prima, la trama di questa storia cominciò a farmisi più chiara. Fino a quando, una notte, con l'idea fissa di fare qualcosa di misterioso o giallo, mi saltò in mente una città, sperduta tra le montagne, isolata da tutto e da tutti, invisibile agli occhi di chiunque, ma non per due ragazzi che si ritrovano lì solo per un caso fortuito. Certo, per loro non è stata proprio una fortuna, ma rimane comunque un caso fortuito perché sarà proprio grazie a loro che i misteri e i segreti della cittadina stessa cominciano a venire a galla, in tutti i sensi. E da qui la trama comparve per intero, fin proprio all'ultimo capitolo, come per magia, davanti ai miei occhi.

Devo essere sincero, nel periodo in cui stavo scrivendo, con molta calma, i primi capitoli di questa storia, quando ancora non avevo idea di dove mi avrebbe portato, non avevo ancora ben chiara la mia sessualità. O meglio, avevo la mia idea: che fosse normale che un ragazzo "guardasse" gli altri ragazzi, ma poi, per scopi, diciamo così, puramente procreativi, sposasse una ragazza. Ecco, nel paese dei balocchi magari questo potrebbe anche essere possibile, però purtroppo nel nostro mondo non lo è. Affatto. Io sarei anche potuto andare avanti così, la cosa non mi stava stretta, per niente. Però, crescendo, mi sentivo sempre meno simile alle persone che mi circondavano, perciò ho dovuto far crollare il mio castello di carte. Alcuni potrebbero anche pensare che siano stati proprio loro, in prima persona, a distruggerlo. Posso anche darvi ragione, la sostanza non cambia. Comunque, tutta questa solfa noiosa serviva solo per dire che inizialmente la storia prevedeva un uomo e una donna come protagonisti; solo e soltanto amici. Perché ovviamente, nel caso fosse stata una storia etero, non avrei potuto descrivere un amore tra i due. Mai e poi mai mi sarebbe passato per l'anticamera del cervello. Andai avanti a scrivere in questo senso, però alla fine, dopo un solo capitolo, capii che non era sicuramente quella la strada che avrei dovuto intraprendere e quindi fecero la comparsa questi due ragazzi. Inizialmente non sarebbero neanche dovuti essere i Larry, espediente che ho dovuto usare, ammetto anche questo, solo per assicurarmi un po' di pubblico. Però erano comunque stupendi entrambi, dentro e fuori, uno dei due ad essere la controfigura caratteriale del mio io di allora. Adesso non mi ci ritrovo più tanto nell'Harry che ho descritto. Nei suoi sogni e nelle sue aspettative per il futuro, che erano le mie di qualche tempo fa. Si cresce e si cambia. Però, ho cercato comunque di infondere tutta la mia insicurezza e la mia difficoltà nel capire e scoprire me stesso dentro di loro, facendo diventare il loro percorso di formazione quanto più verosimile sia possibile.

Per concludere, visto che già l'ho tirata fin troppo per le lunghe, vi lascio ad un piccolo estratto dal primo capitolo della storia. Si tratta del primo viaggio di Harry e Louis, quello che li porterà verso l'inaspettato.

Spero solo che apprezziate la storia, buona lettura!

Estratto:

Non si vedevano molte auto solcare le piccole vie di campagna durante la notte. Si aveva sempre la paura che, nel buio, si potesse incappare in buche o piccoli animali sonnambuli.

Però, quella notte era diversa, si sentiva il rumore metallico e ripetitivo di un motore in avvicinamento. Era quello della nostra automobile.

"Ti odio" sussurrò piano Louis al mio orecchio.

Sembrava non volesse svegliare qualcuno o che avrebbe preferito non essere ascoltato.

"Che ti avrei fatto?"

"Avevi detto che ci saremmo divertiti, invece, ti sei divertito solo tu guardandomi versare un fiume di lacrime di fronte alle ultime scene. È stato straziante. Sai quanto sia brutto non poter avere sempre vicino chi davvero ami o avere sempre vicino qualcuno che sai di non poter amare? Non riesco a resistere davanti ai drammi d'amore. Sei un insensibile!"

Non capii cosa volesse dire. Lui aveva mai provato su se stesso ciò che mi stava raccontando? Stava per rimettersi a piangere, ma si trattenne, non voleva darmela vinta questa volta. Aggiunse, ancor più fievolmente di prima, un altro ti odio, quasi impercettibile.

Avrei voluto controbattere, magari l'avrei deriso ancora, o forse, avrei fatto meglio a chiedergli scusa, ma non mi diede neanche il tempo di soppesare le due possibilità. Mi voltai per guardare i suoi occhi azzurri, ma li trovai chiusi sul suo volto, illuminato a tratti dalla fioca luce della luna, appoggiato sulla mia spalla. Mi sembrò un piccolo cucciolo sperduto, impaurito, in cerca di un riparo. Mi faceva tenerezza. Non potei resistere e, assicurandomi che la strada non fosse accidentata, gli sistemai una ciocca di capelli sulla fronte.

Continuai a guidare l'auto per altri metri, ripensando, con un sorriso sulle labbra, a noi due da piccoli, molti anni addietro. Ci conoscevamo da sempre ed eravamo diventati inseparabili, quasi come fratelli. Condividevamo tutto: i nostri pensieri, i nostri problemi, le gioie, le tristezze. Da sempre.

Avevo da poco cominciato a riveder scorrere nella mia mente le scene più divertenti della nostra adolescenza. Ripensare a tutti quei momenti felici con Louis, mi faceva sentire ancora meglio, più leggero, più libero, ma l'auto, in quel momento, non si sentiva affatto come me; sembrava più tendere all'esatto opposto. Stava letteralmente impazzendo. Fece una piccola serie di sobbalzi, poi delle brusche frenate e si fermò di colpo. All'ultima improvvisa sosta incontrollata, i nostri corpi vennero spinti in avanti, fin quasi a toccare il vetro del parabrezza.

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