"La figlia di Bellatrix" di HeroHollis
Titolo: La figlia di Bellatrix
Autore: HeroHollis
Genere: Fanfiction
Tipologia: Romanzo
Stato: Completata
Rating: Verde
Avvertimenti: ambientata nel mondo Harry Potter, ma con pochi personaggi della Rowling.
Trama:
Alcuni anni dopo la vittoria sull'Oscuro Signore, arriva alla Scuola di Magia Ellemir Lestrange, la figlia di Bellatrix. Perché? Cosa succederà quando si troverà di fronte George Weasley, ora professore a Hogwarts, dopo tanti anni ancora scosso dalla scomparsa del gemello Fred durante l'ultima battaglia contro maghi oscuri? I Mangiamorte si stanno riorganizzando sotto la guida di Drusus Lestrange, zio della ragazza. Voldemort sta per tornare? Che ruolo ha Ellemir in tutto questo?
Per la trama e i personaggi originali: copyright © HeroHollis
DISCLAIMER: Tutti i personaggi dell'universo "Harry Potter" che non siano di mia invenzione (Come Ellemir e Drusus Lestrange) sono di proprietà di JK Rowling e di coloro i quali sono stati autorizzati a usarli, inclusi senza limitazioni Bloomsbury Books, Scholastic Books, Raincoat Books e Warner Bros. Non si intende violare alcun copyright.
Curiosità:
Ho in mente questa storia, nelle sue linee generali, più o meno da quando ho iniziato a leggere Harry Potter, quindi si parla di un bel po' di anni fa. Siccome però non mi era mai passato per la testa di saper scrivere, ci è voluto l' "incontro" fortuito con Wattpad, in seguito a un percorso mio personale che mi aveva fatto scoprire il piacere della scrittura, per decidere di tentare di rompere il ghiaccio e capire se sarei stata in grado oppure no di mettere nero su bianco quello che avevo in mente. Mai avrei pensato che, dopo il primo capitolo, non sarei più stata in grado di smettere né che la storia si sarebbe praticamente scritta da sola in poco più di un mese. E neppure che sarebbe piaciuta tanto (di quello non ho ancora finito di stupirmi!).
Nella storia si parla di un ciondolo con un un ruolo importante. Bene: l'idea è nata osservando l'immagine della prima copertina. Mi mancava il collante di tutti gli eventi che avevo in testa e, osservando quel disegno, ho capito di avere davanti agli occhi la soluzione.
Anche il protagonista maschile era un'incognita. Posto che non volevo assolutamente "sfruttare" i personaggi principali della Rowling perché non sarei mai stata in grado di renderli allo stesso modo dell'autrice, in principio avevo pensato a un professore nuovo che aveva legami passati con Ellemir. Però la storia non stava in piedi. Ero in stallo, finché una mattina ho letto da qualche parte il nome di George Weasley e ho capito che sarebbe stato "perfetto per la parte": sempre o quasi messo in ombra da Fred, sicuramente cambiato a causa della morte del gemello, raramente protagonista di altre storie. Et voilà, decisione presa. Che sia stata buona o no dovete dirmelo voi...
Direttamente dalla storia... a voi George Weasley, Capitolo 3
Quella stessa notte gli abitanti di Hogwarts riposano tranquilli, ignari di ciò che sta succedendo nella Foresta Proibita.
Tutti tranne uno.
Insonne come ormai d'abitudine, George Weasley è affacciato alla finestra della Torre Nord e guarda fuori, immobile.
La notte è senza luna, il silenzio si può tagliare con il coltello.
L'uomo sta fissando un punto lontano, senza in realtà vederlo. La lotta che ha ingaggiato con sé stesso un mese prima, quando Hagrid ha riferito che i Centauri hanno percepito un grande movimento di Magia Oscura, sta giungendo alla fine.
Il muro costruito con pazienza negli anni per non impazzire si è crepato e ha iniziato a sgretolarsi.
Immagini, voci, volti racchiusi nella parte più nascosta del suo cuore stanno lottando per tornare fuori e lui si ritrova ora impotente e impreparato a ricacciarli indietro.
George si appoggia al balcone con un sospiro, sconfitto.
I pugni serrati, la testa china e gli occhi chiusi, si lascia sommergere dai ricordi.
Fuoco e polvere.
Rumore e grida.
Lo scoppio.
Fred steso a terra esanime.
E il resto che scompare nella nebbia di un dolore che gli toglie il fiato e gli spezza lo spirito.
Non vede più i combattimenti, non vive più l'apprensione nel seguire il duello finale fra Harry, coraggioso eroico Harry, e Voldemort.
Non prova la gioia della vittoria sulle forze del Male.
Fred se n'è andato.
L'altra metà di sé stesso è volata via.
George gli tiene la mano sempre più fredda e gli accarezza i capelli, mentre intorno a lui il mondo crolla e poi rinasce.
Non se ne accorge.
Non sa più dov'è e chi è.
Sprofonda in un buco nero di disperazione senza lacrime che lo tramortisce.
Il tempo si ferma lì.
Poi c'è il vuoto.
I giorni passano, uno uguale all'altro.
Invano Ron, Hermione, Ginny, Harry e tutti gli altri membri della famiglia Weasley cercano di scuoterlo dal torpore che lo avvolge.
Vederli non lo aiuta, anzi, acuisce il dolore.
Fred non è lì con loro.
Ci sono momenti in cui gli pare di sentire la sua voce o la sua risata.
Pugnalate al cuore dalle quali non sa come difendersi.
Ancora oggi non sa come ha fatto a non impazzire. Come ha fatto a trovare la forza, mesi dopo, di dire BASTA. Come ha capito che l'unico modo per ritrovare una parvenza di equilibrio era andarsene.
Semplicemente succede, per fortuna.
Una mattina si alza, per la prima volta lucido, e fa le valige.
Nessuno dei suoi ferma, perché sanno che è la sua unica possibilità di salvezza. Per quanto preoccupati, lo lasciano andare.
Trascorre mesi e anni in giro per il mondo, nelle zone più impervie e pericolose.
Va alla ricerca e scova gli ultimi Mangiamorte rimasti liberi.
Nessuno gli sfugge.
Il ragazzo allegro e scanzonato non esiste più.
Di quel ragazzo restano solo i capelli rossi, ora George Weasley è un uomo.
Duro e pericoloso.
Un giorno un Mangiamorte sconfitto si lascia sfuggire che Bellatrix Lestrange ha lasciato una figlia dai grandi poteri magici che riuscirà a far trionfare la Magia Oscura.
Scovare questa strega diventa la sua missione: vuole cancellare dalla faccia della Terra anche l'ultima goccia di sangue di quella strega maledetta.
Ma il tempo passa e di lei non c'è traccia, sebbene più di una volta ne abbia notizie da fonti certe.
Diventa un'ossessione, un miraggio che svanisce e si allontana ad ogni passo.
Una mattina George apre gli occhi e gli pare di essersi appena risvegliato da un sonno ipnotico durato anni.
Improvvisamente non trova più in sè stesso la rabbia e il rancore che lo hanno fatto viaggiare e lottare instancabilmente per così tanto tempo.
Prosciugati.
Hanno lascito uno spazio vuoto e un alto muro attorno ai ricordi e al suo cuore.
Si rende conto con chiarezza che può tornare a casa.
Tuttavia riprendere con una vita più o meno normale non è cosa facile.
I genitori non sanno come aiutarlo, anche perché non conoscono l'uomo che è ora, dagli occhi di ghiaccio e di poche parole.
Così, quando arriva per lui da Hogwarts la lettera in cui gli viene proposta la cattedra di Difesa Contro Le Arti Oscure, dopo una breve riflessione decide di accettare anche se sa quanto sarà difficile rivedere quei luoghi.
Ora però ha imparato a chiudere il cuore e a non prestarvi ascolto, ad andare avanti lasciando i sentimenti nei recessi più profondi del suo animo, dove non possano essere ascoltati.
La vita al Castello scorre tranquilla, un balsamo per il suo animo ferito.
I ragazzi provano un timore reverenziale per questo giovane professore, bravissimo ma distante e taciturno; fanno fatica a collegarlo alle leggende che ancora girano per la scuola sulle gesta dei Gemelli Weasley, ai mitici scherzi dei Tiri Vispi.
George pensa di essere guarito, che la ferita si sia rimarginata, ma ancora non riesce ad andare nel punto in cui Fred ha perso la vita.
Non riesce neppure ad avvicinare il pensiero a quello che successe quella notte.
Del resto gli va bene così. Ha trovato una parvenza di equilibrio e di pace e non vuole perderli.
Ma basta una notizia riportata da Hagrid per fargli capire quanto sia ancora vulnerabile.
Magia Oscura.
Ancora.
Il muro costruito con tanta cura attorno al suo cuore pian piano inizia a sgretolarsi, i ricordi riaffiorano, il dolore si fa risentire, forte e pungente come prima.
Le notti diventano un incubo: ricominciano i sogni in cui rivede flash dell'Ultima Battaglia.
Così prende l'abitudine di non andare a letto, ma di girare per il Castello con la scusa di controllare i corridoi, finché la stanchezza non gli garantisce una specie di riposo senza sogni.
Una notte, nei suoi giri a vuoto, si trova all'improvviso nel "Punto di Fred".
Nel momento in cui se ne rende conto si blocca, vorrebbe correre via invece si obbliga a restare.
Fa qualche passo incerto, arriva a toccare il muro ormai ricostruito.
Poi le gambe cedono e resta lì, in ginocchio, con la fronte appoggiata alla pietra.
E finalmente lacrime escono dai suoi occhi chiusi.
"Nessun Mago Oscuro vincerà mai, Fred, te lo giuro" sussurra a labbra contratte.
Una sensazione di pace entra nel suo cuore: sente il fratello ancora lì, al suo fianco.
Da allora prende l'abitudine di passare di là ogni notte.
Gli altri professori lo sanno ma lo lasciano fare, sperando che gli possa servire imparare a convivere con la sua ferita.
E' uno stillicidio di giorni, in attesa di "qualcosa" che faccia capire cosa sta succedendo...
SE sta per succedere qualcosa.
A questo pensiero George riapre gli occhi, offuscati da lacrime non ancora versate.
Non ci sono notizie, nessuna conferma che i Maghi Oscuri si stiano riorganizzando.
Come ogni volta che vi pensa, accarezza l'ipotesi che i Centauri si siano sbagliati e che la pace non sia in pericolo.
"Professor Weasley, finalmente! E' un'impresa trovarla!" Nick Quasi Senza Testa fluttua verso di lui. "Hagrid le manda a dire di andare dalla Preside con urgenza."
Colto di sorpresa, George si passa rapidamente una mano sul viso per ricomporsi, poi si gira e guarda il fantasma con aria interrogativa.
Nick si affretta a rispondere alla muta domanda dell'altro: "Professore, a quanto pare abbiamo visite."
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