Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 2 - Sogni e Richiami dell'Addio [Ultima Parte]


4 maggio – Ore ??:??

Daniel si trova a pochi passi dal cancello dell'entrata secondaria della scuola media. Scruta con leggero timore il punto dove il misterioso ragazzo è scomparso insieme alla sua ex fidanzata. Il cielo è azzurro ma con nuvole sparse; non tira vento e la temperatura è mite. Nessun cartello né striscia di sicurezza sono piazzate dalla polizia.

C'è uno strano silenzio, come a presagire qualcosa di spaventoso che sta per abbattersi sul ragazzo dai capelli neri.

D'improvviso, una forma circolare si apre nell'ormai famoso punto. Con circospezione vi guarda dentro: vede tutto di un nero assoluto. Alcune delle voci e suoni che ha sentito nel sogno dell'altro giorno si ripresentano alle sue orecchie; ma nell'animo diventano sempre più forti e assordanti.

La paura cresce in lui finché, quasi ad essersi manifestata dall'inconscio, fuoriesce dal buco circolare un'aura oscura quanto il colore del vuoto visibile al suo interno.

"Cosa cazzo?!" urla d'istinto, mentre effettua dei sbilenchi passi indietro.

L'oscurità prende forma, quasi un essere umano creato dall'oblio stesso. non ha volto, nient'altro che una forma geometrica come quella di un umanoide.

Un'inquietante voce pervade l'animo dello spaventatissimo ventiquattrenne. "Daniel... Noi ti vogliamo... Devi unirti a noi, e venire dall'altra parte..."

Sente di poter rispondere con la mente.

L'altra parte dove? A chi devo unirmi?

"Nel luogo... ove sei già stato".

Subito dopo si sente paralizzato. I suoi occhi divengono della stessa oscurità di quel corpo estraneo, ma in qualche modo riesce a vedere che viene preso per mano con molta pressione. Incapace di divincolarsi, viene risucchiato all'interno della forma circolare.


4 maggio – Ore 09:00

In verità, sono molto meno spaventato dell'altra volta. L'altra volta c'erano i miei amici, i due fratello e sorella e Helen. Ora c'era solo qualcosa che mi rende sicuro di ciò che ormai ho capito. Non so se è il male a volermi dall'altra parte, ma l'unico interrogativo che mi sovviene è Nel luogo... ove sei già stato.

Non credo di aver mai viaggiato con un teletrasporto fantasy creato dalla magia, da un delinquente o dalla ragazza dei miei sogni di un tempo, del tipo che si trasforma in mahōu shōjo¹, e che mi apra la porta per il mondo della fantasia. Fossi nato dieci anni prima, avrei davvero voluto che Helen si trasformasse cambiando costume in pieno stile anime, non da bagno ma da maga sexy, e mi portasse dove c'è qualcosa che mai tratterebbe male: i mocciosi.

Mi alzo dal letto completamente riposato, ripensando a tutto ciò che è accaduto da giovedì scorso. Oggi è mercoledì 4 Maggio: sei giorni da quando tutto è iniziato. E sento che c'è qualcosa che deve iniziare nella mia vita, che ormai non è più la stessa: meno divertente di prima e tanta, tanta frustrazione.

Prima di tentare di porre fine a tutto ho una cosa da fare: godermi l'ultimo giorno e sfruttarlo per salutare tutti i miei amici e tutti coloro che mi hanno aiutato in queste durissime ore. forse sarà ancora più difficile di vedere... se esce davvero la tenebra dal cerchio...


Ore 11:30

Come prima destinazione decido di andare dai genitori di Atras e Fiona. Ho chiamato stamattina alle 10:00, ed entrambi sembra che saranno a casa.

Ricevuta un'accoglienza più calorosa del giorno prima, mi invitano addirittura a restare a pranzo. Accetto di buon grado, perché questa giornata voglio decisamente viverla fuori la mia normalità.


Ore 12:30

Abbiamo chiacchierato, con più serenità rispetto a ventuno ore fa, di tantissime cose. In particolare, mi hanno ripetuto di come e quando hanno deciso di adottare i due giovanissimi svedesi. Scandinavi che, per quanto affermassero di essere felici, hanno sofferto per le difficoltà provocate dalla mancanza d'abitudine ad una nuova vita. Mi sono domandato se domani la mia sarà davvero migliore dello schifo attuale.

A tavola la preoccupazione torna nei loro animi, perché la voce della stessa tizia del telegiornale dell'altro giorno si sente forte e chiaro dall'LCD sessanta pollici. "La minaccia che incombe sulla città sembra non fermarsi. Si sono verificate altre sparizioni di giovani ragazze, non solo nel locale dove sparì la ragazza svedese, Fiona Anderssen, ma anche in un cantiere ai confini della periferia e al porto, dove quasi due mesi fa furono assassinati otto giovani: stesso luogo ove una ragazza francese ne uscì viva per miracolo; ma poi, alcune settimane dopo, risultò anch'essa scomparsa..."

La madre acchiappa il telecomando, e urlando "Basta, vi prego!" gira canale.

"Calmati, cara. Stanno solo trasmettendo un riassunto, sappiamo già degli altri rapimenti".


Ore 13:00

Ho forse assistito al pranzo più drammatico della mia esistenza: una madre che piange a dirotto e un padre che la consola. Solo io ho spazzolato i piatti.

Decido, tornato dal bagno e pronto a uscire, di intervenire. "Io sono venuto per darvi l'arrivederci. Domani devo partire. Devo andare in un posto lontano..." sono così affranti che neppure riescono a rispondermi, dunque invento una mezza storia, "... Forse trovo lavoro. Ma lì ho anche un amico che fa il detective privato. Gli darò le informazioni di cui non posso parlare a nessuno e lui provvederà a trovare Atras e Fiona. Vorrei presentarvelo, ma non può farsi riconoscere."

Mi fanno cenno con la testa di aver compreso. Poi mi danno un abbraccio forse ancor più caloroso di quello di ieri.

La madre è in lacrime. "Sì, vai, non ti fermare. Prendi la vita in mano: Atras mi dice sempre che sei un ragazzo in gamba. Mi fido di questa tua conoscenza".

Il padre interviene. "Mi fido anch'io. Stai attento".

Effettuo un inchino con la testa e mi allontano; mentre gambe in spalla alzo la mano in segno di saluto. Prima o poi una cosa giovanile volevo fargliela: alla fine, quel momento è arrivato.

Prossima destinazione: Fashion AlternGirl.


Ore 15:00

Apro la porta del negozio, stavolta in modo tutt'altro che timido.

Vedo la commessa vestita da punk. Sempre la solita, schifosa maschera di trucco in faccia. Ma quando la smette? "Ciao, scusami, c'è Azusa?"

Lei sorride. "Oh ciao. Sì, te la chiamo subito, credo si stia rilassando di là perché è il suo spacco".

"Grazie".

La vedo arrivare a passo spedito; unita alla sua cosplay-armatura, ammetto che la sua camminata mi fa un po' allungare il cazzo.

Sorride vivacemente. "Ciao, Daniel!"

Io ricambio il sorriso. "Ciao, Azusa, sono venuto perché vorrei ri-parlarti un minuto".

Questa volta non mi fermerà nessuna vergogna. Sono un treno, anche perché non devo avere paura di alcun rifiuto.

Un po' a sorpresa, mi risponde come ad aspettarselo quasi. "Va bene, allora andiamo fuori la FubukArcade Station. Sono in spacco quindi non dobbiamo per forza stare qui." Sembrava quasi aspettarselo, e poi pare quasi la risposta di... non è che vuole scoparmi? Proprio oggi?

Indossa un giubbetto bianco per coprire il look, altrimenti imbarazzante, che tra l'altro è in parte abbinato al cosplay, e ci dirigiamo di fronte.

"Allora, cosa volevi dirmi?" si pone con gentilezza, mentre nel mio cervello ho tre opzioni: portarmela all'angolo dell'edificio, sbottonarle il giubbino leggero o sbaciucchiarla. Un po' controvoglia scelgo di attenermi alla quarta.

"Volevo ringraziarti per ieri. Penso che sei stata coraggiosa, perché molte ragazze avrebbero avuto paura di essere rapite. Avrai sentito i telegiornali riguardo altre scomparse..."

Lei sorride ancora. "Non ho paura perché qui lavoro da oltre un anno; se dovessi scomparire, in tanti verrebbero a cercarmi, tra cui il proprietario. Quindi figurati, anzi; mi ha fatto piacere evadere dal lavoro e avere una volta tanto qualcuno di diverso dalla solita ragazza che se la tira. Poi la mia collega si sfoga con me, e alle volte mi secca davvero".

Io divento serio in volto, per quanto vorrei ridere e avere una conversazione più genuina e... passionale. "Inoltre, ti vorrei salutare. Perché devo partire. Non credo ci potremo vedere per dove andrò".

"Oh, capisco, mi fa piacere che sei allora passato a salutarmi..."

Una stizza da dentro mi impone di non rispettare il distacco. "Ma quando tornerò, ti andrebbe di farci qualche partita alla FubukArcade? Ti pago io le partite".

Lei assume un altro sorriso ancora, ma non mi sembra quello di una ragazza che sta facendo conquiste. "Oh, certo, mi farebbe piacere nelle ore libere. Comunque, ho capito dove vuoi andare: hai capito dov'è andata Helen, vero?"

Io rimango basito della sua perspicacia, proprio come ieri. Che abbia colto dalle mie parole che la mia ex-combattente potrebbe non essere stata rapita, ma che abbia semplicemente seguito quel tizio?

"Io non so se la troverò. Perché dove devo andare, forse qualcuno potrebbe trovarla al posto mio".

Forse ha capito che sto raccontando panzane. "Caspita, hai conoscenze importanti..." poi diviene seria, "Comunque stai attento. Quella ragazza potrebbe essere in qualche guaio, e non dimenticare: cerca di capire davvero cosa provi per lei. Non puoi andare avanti così all'infinito se sei lontano dalla tua vita".

Le sue parole mi impressionano ma non ho tempo di risponderle. "Oh, caspita, è già ora che io torni a lavoro! Scusami, Daniel..." corre verso il negozio, mentre da lontano sento chiaramente: "Ciao! Buona fortuna per tutto quello che devi fare!"

Alzo la mano destra in segno di saluto. "Ciao, Azusa! Un giorno tornerò a comprare qualcosa nel tuo negozio!"

Sì, a comprare un souvenir, magari. E con la scusa per chiederle di uscire.

Tuttavia, ricordo di avere una ragazza ben più importante a cui dare dei saluti. E un grazie decisamente ben più grande.


Ore 15:20

"Ciao, Lerin. Ti stai allenando a quest'ora? Se no, potresti andare in un punto ove non ci sente nessuno, per favore?"

Prima che fiati percepisco già la sua risposta energica, ma allo stesso tempo molto seria. Penso che abbia capito che non sarà la nostra solita chiacchierata sulle sue arti marziali.

"Ciao, Daniel! Sì, vado subito. Ma cosa succede?"

Inizia a salirmi la tristezza, ma cerco di contenerla. "Lerin, io ti devo dire una cosa. Vorrei tanto venire da te a parlare, ma non ce la potrei fare da dove sono adesso".

"Ma... sei strano, che cos'hai, sicuro di stare bene?"

"Non lo so... sono sei giorni che non sto bene. Non ho voluto dirvelo domenica perché volevo godermi e farvi godere la giornata. Io... devo partire domani mattina. E non so quando tornerò..."

Lei emette un cenno di stupore, credo che non sia ancora triste perché è tutto improvviso. "Caspita, così velocemente parti? Dove vai? Non ci possiamo comunque sentire?"

"È quello il problema. Dove andrò non prende nessun cellulare. Esco dal Giappone".

Non voglio che mi chieda altro, non saprei come dirglielo. Dunque... è ora che sia io a prendere esempio dal mio amico Atras! "Lerin, ascoltami..." mentre cerco di parlare sento qualcosa, "Oh no... Come non prendono i cellulari?" ignoro e credo di diventare rosso in volto, almeno quanto i suoi capelli corti e lisci che fin dal primo momento mi sono sempre piaciuti. "Io e te ci conosciamo da qualche anno, e non siamo sempre andati d'accordo, però io ti devo dire una volta sola: grazie! Tu mi hai salvato la vita. Anche con le nostre litigate, mi hai tolto pian piano dal pensiero quello che è successo con Helen. Ero depresso quando mi lasciò, e quando l'altra ragazza pochi mesi dopo fece altrettanto. E..." sento un cenno di stupore e credo di avere una fitta alla gola e al cuore, "Ammetto che... ci sono stati dei periodi ove tu... mi piacevi. In quel senso".

Voglio sparire nel cerchio dalla vergogna! "Daniel... Perché... me lo dici... solo ora?"

Dalla sua voce, la combattente più forte del Giappone e forse del mondo si è incredibilmente sciolta. La sua risposta mi fa capire che è stato ancora più difficile dirlo a lei, rivolto al passato, che dichiararmi a Helen quando ero l'ingenuotto di sette anni fa. "Avevo paura, tanta paura, di perdere la tua amicizia. Io ora so cosa provo per te, e sei un'amica speciale, più di Simonsa, e più di quanto lo sia Dyvil. Ma io, ora devo capire cosa davvero provo. Non per te ma..."

Una chiara voce, degna di lei, ma in versione gola tirata. "Per Helen, Giusto?"

"Sì... Lerin, io so come trovarla. E ho bisogno assoluto di trovarla dove ormai so dov'è, perché devo affrontare il mio passato. Lei è il mio passato, ma devo capire perché mi ha salutato se voglio davvero combatterlo".

Sento un sorriso di quelli seguiti, almeno in genere, da un pianto. "E tu non vuoi che io le rompa il naso, stavolta?"

"Sì... Devo farlo da solo. Questa volta non puoi seguirmi... Ti ringrazio per tutto ancora, per tutte le volte che mi hai difeso da lei. È proprio questo, che mi ha mandato in confusione su di te anni fa. Avevo il dubbio di vedere in un'altra combattente, l'amore che ho avuto per una della stessa pasta".

Credo le sia passato il pre-pianto. "Io di cose d'amore, davvero ne capisco poco. Solo ora mi viene in mente che forse sei stato il primo maschio che mi dice di una cosa che vengono a dirmi tante ragazze indifese, come quelle che non riescono a reagire con l'ex che le perseguita: me lo dicono alcune che alleno in palestra. Io quindi non sarei durata con te, come sarebbero invece durate loro con... un uomo come te..." sentire queste cose dalla mia cara amica mi mette i brividi. Non me le aveva mai dette, "... Però, io ho capito che tu l'amore vero sai cos'è. Quindi..." alza molto la voce, "Vai! Non ti fermare, cercala finché non la trovi e non ti dica tutte le risposte!" il suo tono torna quello imbarazzato di prima, "Io la cercherei per sfidarla e capire dalle sue mosse cosa prova, ma a me non le esprimerebbe mai, perché io non sono te! Dunque, sono sicura di non dovermi mettere in mezzo stavolta".

Provo una tristezza incredibile. Non sono neppure deluso del suo eventuale quasi rifiuto di qualche anno fa; separarmi da un'amica che solo ora scopro quanto mi vuole bene... "Grazie, Lerin. Non te l'ho mai detto, ma anche se non mi hai mai amato, poco mi cambia. Io ti voglio bene. Non conta quante volte litigheremo ancora".

Questa volta sono sicuro che le sue guance sono uguali ai suoi capelli. "Daniel, ti voglio bene anch'io. Te ne ho sempre voluto dai primi mesi, da quando Simonsa si affezionò a te".

Da lei me l'aspettavo... almeno poco di più rispetto ad altre cose. Torno ad essere molto triste. "E... Lerin, per favore, salutami Sim da parte mia. Mandale questo messaggio: Grazie per tutte le cose dolci che mi hai detto. Non ho dimostrato spesso che le apprezzavo perché la signorina mi ha fatto diventare duro nell'animo, ma anche questo ha favorito la mia uscita dalla depressione. Ti voglio un mondo di bene, ti auguro di diventare finalmente una giornalista. Non vedo l'ora di tornare e farmi intervistare da te su ciò che sarà successo tra me ed Helen. P.s: ringrazia la papera da parte mia. Mi ha ricordato di quanto il mondo può essere dolce anche verso di me".

La mia voce diviene quella di chi sta per piangere. "Sì, immagino che per te sia troppo dura salutarla. Allora lo farò".

"Non solo per me, ma anche per lei. Non voglio che pianga a telefono due ore e mi scongiuri di non partire. Non posso accontentarla questa volta. Ma penso sia una ragazzina molto intelligente a discapito delle sue apparenze; quindi spero presto o tardi mi perdoni".

"Sì, ti perdonerà. Ti vuole un mondo di bene, per lei sarà un grande dispiacere che solo ora dopo tutti questi anni hai detto quello che provi davvero".

Questa chiamata non voglio proprio attaccarla, ma devo farlo. Ora o mai più. "Lerin... io ora devo preparare tutto per la partenza. Mi dispiace, devo attaccare".

Sento singhiozzare in modo contenuto. "Sì... sei proprio un maledetto stronzo, lo sai? Anche oggi mi rovini gli allenamenti... Come faccio ad allenarmi se non ci sei... tu... ad ascoltare quello che io farò..? Come faccio a sfogarmi... davanti al sacco... o col prossimo che viene a farsi picchiare da me, se non riesco ad essere arrabbiata con te..?"

Emetto la risata più triste della mia vita, insieme a quella che emisi quando mi lasciai con la mia ultima ex. "Non lo so, ma tanto so che quando tornerò, tu sarai diventata campionessa mondiale di arti marziali. Hai battuto una super-guerriera come Helen, quindi le altre a te faranno un baffo".

Sento chiaramente una risata di puro piacere, unita a quasi lacrime, pur senza vivavoce. "Ma senti, a Dyvil cosa dico?"

"Quello che vuoi. Tanto non ci crederà mai che io vado via di casa..." ridiamo, ma io continuo, "No, digli che gli voglio bene e ringrazialo per tutte le volte che è venuto in sala giochi con me e mi ha entusiasmato coi suoi trick sui rollerblade. E i mille corteggiamenti che ci siamo fatti insieme con ragazze di tutte le età".

Lei effettua un mugolio di consenso, ma credo che stia trattenendo le lacrime. "Okay, chiudo. Scusami, non so come fare altrimenti... Addio, Lerin..."

Alla fine non resiste, sento il pianto di una vera donna! "Ciao, Daniel... quando la vedi... dille... ricordale che Lerin le ha fatto il culo anni fa, e lo rifarà di nuovo se ti fa soffrire di nuovo".

Trattengo le lacrime e non riesco a premere su fine chiamata. Mi trema la mano. Neppure lei l'ha fatto. Sento dirle con un tono che mai avrei creduto che potesse appartenerle. "Mamma... Daniel parte... forse non tornerà mai più..."

Sapendo quanto lei tiene alla madre, mi distrugge. Ciò sblocca il mio pollice...


Il ragazzo non riesce a trattenere le lacrime, e istintivamente torna nello stesso angolo dove l'altro giorno pianse per la sua ex fidanzata. Le immagini di anni di amicizia, e quasi amore che mai saprà se è stato almeno una volta corrisposto, sono tutte agglomerate nella sua mente.

Ma vengono interrotte da una voce...


Ore 16:00

"Daniel! Oddio, perché stai piangendo? Non ti ho mai visto così..."

Le lacrime non smettono di scendere. "Kuca... Io... devo andarmene dal Giappone..."

Credo che stesse per venirgli un infarto. "Cosa?! Dai, calmati un attimo..."

Istintivamente lo abbraccio molto forte, non avrei mai creduto che un giorno l'avrei davvero fatto.


Ore 16:08

"Ora va meglio, grazie dell'acqua".

Lo vedo sollevato, ma io non credo di stare meglio di lui.

"Daniel, perché parti?"

"Complicato... Dove andrò io non ci sarà campo, quindi non potremo neppure giocare a qualcosa online...

"Oddio, no!" la o di no è allungata.

"Sì, devo fare una cosa molto importante. Ma volevo ringraziarti. Per me sei un caro amico, anche se al di fuori della FubukArcade non ci frequentiamo. Lo devo a te se sono diventato un giocatore più forte. Mi sfidavi di continuo, ed io capivo sempre qualcosa che prima non sapevo, sia del mio stile, che di come giocare contro un altro pro. Io se l'altro giorno ho perso contro Dyvil, è perché sapevo già di dover partire, ma non riuscivo a dirlo in sala giochi..."

Gli sto raccontando tutto in un botto perché ne ho fin sopra i miei capelli rizzati in cielo di queste scene d'addio e lacrimoni annessi, però mi interrompe. "Lo sapevo che c'era qualcosa dietro quella tua pessima partita. Ma ora..? Quindi? Del tuo titolo cosa ne farai? Lo dobbiamo sapere. Scusami se sembro un ebete, ma non so cosa devi fare e perché te ne vai, quindi non so come aiutarti".

Sorrido. "Per aiutarmi... mi faresti un favore? Lo diresti tu agli altri che me ne vado? Ah, meglio, manda loro il seguente messaggio Il Re della FubukArcade Station se ne deve andare di nuovo come fece tanti anni fa. Stavolta lascia il titolo vacante, quindi organizzate un torneo a libera iscrizione ove si pagano solo i gettoni, per decidere chi si prende la corona. Ma quando tornerà, pretenderà di sfidare il vincitore di quel torneo, quindi il Re scende dal Trono, ma se ne sarà degno, un giorno ci risalirà!" Se sono riuscito a raccontare questo romanzo fantasy, è solo grazie al fatto che me l'ero preparato da tempo. Vedo il mio amico grassottello sorridere a sua volta, finalmente.

"Sì, lo dirò a tutti, amicone. Sai, mi vergognavo di dirtelo, ma sono io a doverti ringraziare. Tu sei il primo a essermi venuto vicino quando ho iniziato qui. Non conoscevo nessuno, e per farmi apprezzare ho dovuto alzare queste spalle mollicce." non credevo che avrebbe mai fatto autocritica sul suo fisico. Forse è più maturo di quel che mi ha fatto credere, "Ma l'ho fatto solo perché tu non mi lasciavi da solo, non mi giudicavi... tranne sui miei errori nei videogame".

In quel momento avverto una sensazione di allegria che mi mancava da un po'. Dunque ripenso ai bei giorni che lo conobbi. istintivamente pronuncio: "Kuca che non suca, il suo nickname che fa buca. Ma prima che tornerò, Kuca sucherà una gran bella fighetta, e allora tutti batterà!"

Stavolta è lui ad avere le lacrime. "Oh... Sei sicuro che finalmente avrò una fidanzata?" la o di oh è molto dilungata.

"Sì. Sei un caro amico, e sei bello dentro come non molte persone in questo Paese di merda. La troverai, e stavolta sarò io a sbavare per la tua di bellissima biondona".

L'entusiasmo che ha in questo momento è un qualcosa di coinvolgente, non credevo di volergli così bene; solo ora me ne rendo conto. "Ma attento. Il Re quando tornerà, non esiterà a batterti anche se ci fosse lei davanti. Dunque allenati, allenati, allenati. Fino ad allora..."

Non voglio portare ancora a lungo questo addio, dunque preferisco chiuderla quasi come un vero Re diparte dal suo Regno. Lo abbraccio in silenzio come se davvero fosse un addio – magari lo è davvero. "L'ombra del Re farà capire a tutti che il dovere l'ha chiamato fuori dal Regno, ma tornerà più forte di prima! E tutti quelli che XxxMurdukuWolfKaitoxxX batterà, tremar dovranno perché il vecchio Re lo sfiderà con l'entusiasmo del ritorno da un viaggio solitario! Proprio come quando si prese il Trono la prima volta! Ossequi, Kuca che finalmente sucherà!"

Alzo la mano destra con un sorriso triste. "Arrivederci, o nostro Re! Vai e trova la tua bellezza di Regina, che qui intanto ci penserò io a tenere il Regno al sicuro da invasori!" ho sentito, mentre mi allontanavo, una voce grassoccia ma più ricca che mai di sicurezza e personalità... ma anche tristezza.

Lui ha visto che giovedì scorso seguivo Helen, dunque per quanto inesperto in amore, qualcosa aveva dovuto capirlo per forza di cose. Ma ora, gli inciuci alla FubukArcade non sono più affar mio.

Forse domani inizierà la mia nuova vita! A non so quanti chilometri o anni luce di distanza dal mio Paradiso per eccellenza...




¹ Ragazza che si trasforma negli anime e nei Live Action

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro