Capitolo 1 - Spariti dalla Mia Vista! [Parte 4]
Ore 18.58
Non entro di certo lì con gli occhi pompati a mille dalle lacrime. Ma...
Sento vibrare il mio cell dalla tasca.
Lo tiro fuori e sento una canzone di un anime fantascientifico: uno di quelli non solo fatto di robot che tanto amo muovere a turni in una serie di videogiochi che mi ha cresciuto. È la suoneria della mia amica Lerin: la tengo così che io mi prepari psicologicamente quando chiama. Non è una ragazza qualunque, perché ha un certo caratterino ed è la femmina più forte che io abbia mai visto menar le mani.
Okay, meglio che risponda, anche se vorrei attaccare per evitare di farmi sentire abbattuto. Mi reco sul retro dell'edificio e pigio sul rispondi.
"Pronto?"
Sento subito la sua voce carica d'emozione. "Ciao Daniel, non c'è bisogno del pronto dato che ti sei sentito la mia canzone preferita per un po'. Come stai?"
Io ci provo ad apparire col morale alto, ma non sento di riuscirci. "Già, è vero... Sono alla sala giochi, non si sente niente. Io sto... bene, ho vinto un bel po' di partite ed ora sono in relax, tu?"
"Io ho fatto un bell'allenamento, e non mi sento affatto distrutta. Sono in pausa anch'io, prima di ricominciare senza i deboli sparring che mia mamma deve per forza allenare".
"Capito. Ci dai dentro come sempre, eh?"
"Sì, ho dato un pugno sul naso ad uno e l'ho sbeffeggiato davanti a tutti. Fanfarone, perché cazzo viene a fare in palestra se deve prenderle da me? Si allenasse con un'altra ragazza, magari ha più chance".
Lei sa che adoro ascoltare queste cose, per questo si sfoga con me. Però, ora proprio no... "Oh, naso rotto?"
"No, ero con guantoni leggerissimi perché mia madre mi ha detto di andarci piano".
Dinanzi questa forza della natura cerco di sviare l'argomento. "Comunque, come mai mi hai chiamato?"
"Eh..? Ah, mi sono dimenticata... Oh, sì, ora ricordo. Domenica prossima vuoi venire con me, Simonsa e Dyvil ad un evento nel centro commerciale? Quello dove andammo il mese scorso? Danno lezione gratis di arti marziali in pubblico per i principianti, ma voi ve ne potete andare a far le cose vostre... a te e Dyvil i giochi non mancano, e Simonsa coi pupazzi da acchiappare non si annoierà di certo. Anche perché potrebbe intervistare qualcuno per il suo giornalino della scuola".
L'idea è bellissima: potrei farmi grasse risate nel vedere Lerin che picchia i principianti, fingendo di essere principiante a sua volta. ma... "Non lo so, Domenica non so... sono sicuro li picchierai tutti pure senza di me, tu sei la più forte!"
Mi sono tradito, non le faccio spesso complimenti. Ora sospetterà, senza dubbio. "Ma, Daniel... stai bene? Non ti sento bene, non hai mai rifiutato un incontro... Successo qualcosa, vero?"
Voglio sparire, ma sento che è preoccupata, quindi d'istinto mi nascondo in un angolino tra due edifici. "Sì... mi è successo qualcosa".
"Cosa? Hai fatto a botte come facevi anni fa, o cosa?"
Ecco perché è mia amica, nonostante non andiamo sempre d'accordo: è più fissata di me con le botte da orbi. "No, ho visto Helen passare fuori la FubukArcade Station".
Ora mi aspetto che s'infervori. "Helen?! Quella stronza ti ha di nuovo insultato, vero? Questa volta la gonf..."
Decido istintivamente di interromperla, come mai avevo fatto su tale argomento; come se per la prima volta mi desse fastidio che parli male della mia ex. "No. Ma peggio. Mi ha salutato con la mano sinistra, e il sorriso di quando saluta sempre te e Simonsa. E mi ha detto Stai benissimo con quella maglietta che ti ho regalato".
"Cosa?" Per fortuna il grido di Lerin non è riprodotto in viva voce.
Le sto raccontando solo una parte della verità, così mi sento un po' meglio. Non ho più voglia di riattaccare in fretta. "Oggi ho la maglietta che metto per le fiere. Quella con la ragazza dalle mani di fuoco. Ci vinsi un torneo quel giorno che andammo insieme all'evento, dove pure tu vincesti un mini-torneo di arti marziali in cosplay".
"Misi quel cospelay – o come cazzo si dice – solo perché non mi facevano gareggiare col mio giubbino di pelle e pantalone di pelle... Comunque non ci credo! Quella dancer warrior, come definisce lei quel suo stile, sono anni che insiste, rompendomi le ovaie, che vuole essere mia amica, e poi se nomino te cambia umore..!" grida con la a allungata, "... Quando facevamo sparring lei sembrava così sincera e cristallina, ma poi non la voleva smettere di far casino se sentiva o vedeva te!"
"Quindi ci hai parlato ultimamente dopo un altro sparring?"
"No, sono settimane che non ci sentiamo. Io non la contatto di certo".
Io non ho più parole, dunque riprende lei.
"Ma era sola?"
"No, era con un ragazzo. Se n'è andata via, poi".
Lei sembra essersi calmata. "Oh, qui devo rialzarmi: ora che mi alleno! Daniel, ne riparliamo un altro giorno, e mi dirai tutto".
"Sì, sì..." nuovamente, non è da me una tale risposta; ha sicuramente capito che qualcosa non torna, dato che ultimamente le parlo più dell'altra mia ex che di Helen. Mi conosce troppo bene ormai. Si aspettava tipo Devi allenarti, quindi vai, se voglio parlare ancora ti richiamo io, oppure se ero nervoso Sei gelosa di lei perché sa usare meglio di te la danza da combattimento? E lì in genere me la rido, perché il suo no categorico è così buffo, e poi diventa più rossa dei suoi capelli.
"Comunque, se Helen ti dà fastidio la prossima volta, io avrò solo un altro motivo per romperle, stavolta sul serio, il naso" questo tono premuroso, in una frase del genere, non è da lei.
"Okay..." le ho risposto tornando alla mia tristezza.
Poi entrambi rimaniamo in silenzio: forse la mia amica vuole consolarmi perché ha percepito il mio stato d'animo, ma non sa come fare. Va di fretta sì, ma le parole non sono mai state il suo miglior modo di comunicare.
Di conseguenza, "Ciao Daniel... Ci aggiorniamo per Domenica..." solo questo poteva pronunciare, "... Non pensare a lei, tu sei uscito con donne ben migliori!"
Lo ha detto improvvisamente, per cui attacco il telefono come contraccolpo. Non capita spesso che Lerin enfatizzi il fatto che io sia uscito con altre. Una volta che le sono chiare, a lei non interessano più queste cose sentimentali.
Anni fa, quando Simonsa scoprì chissà come della mia ex-relazione che volevo tenere segreta, le disse che Helen mi aveva trattato male; così, la mia all'epoca amica da pochi mesi si infuriò e andò a picchiarla. Fu così che si conobbero le candidate a ragazza più forte della città.
Non ci potevo credere: Lerin ne uscì vincitrice! Cazzo, Helen era la numero uno della sua palestra di danza da combattimento, e le ho visto tirare calci così forti e tecnici allo stesso tempo, su tacchi alti pure quindici centimetri, che neppure la mia amica dai capelli rossi sapeva eseguire – almeno a quei tempi. Devo ammettere che fui infastidito da una cosa: mentre era a terra non le diede il colpo di grazia, di quelli che mandano all'ospedale per mesi, solo perché la vide leale nel modo di combattere e reagire; secondo la sua filosofia che sembra uscita dalla storia di un fighting game, fu una delle avversarie più degne affrontate nella sua vita; in base ai colpi che si erano scambiate, sarebbe stata mossa da valide ragioni. Però, prima ha detto che, ciò che sentiva quando ci faceva sparring, non coincide con la realtà su di me.
Ad ogni modo ne ho abbastanza. Voglio tornare a casa, qui non c'è niente che possa o abbia voglia di fare.
Ore 22.00
Terminata la cena più disgustosa e forzata del 2011, insieme a quella della stessa sera che mi lasciai con la mia ultima ex.
Ai miei non ne voglio sapere di dire una parola, sanno solo dire che devo pensare a trovarmi un lavoro.
Sono davanti al computer, perché non ne voglio proprio sapere di accendere la console per videogiochi più famosa in Giappone. Avevo dei turni di una battaglia spaziale tra robot.
Penso ancora all'accaduto, quando sento vibrare il cellulare sul bancone della mia scrivania. Credo sia di nuovo la guerriera dai capelli rossi.
Che palle, vorrà parl...
No, è partita una canzoncina italiana che tratta di un animaletto che piace tanto a Simonsa, la migliore amica di Lerin. Non è una forte ragazza aggressiva, ma una dolcissima ragazzina che sembra non voler uscire completamente dall'infanzia; quindi non ci potrei mai andare pesante.
"Pronto..?"
"Daniel, ciao!" ed ecco la sua voce dolce ma decisa: la e del mio nome e la o di ciao sono allungate, "Ho saputo che la signorina Helen ti ha fatto il salutino, ma tu stai male..."
Dannazione, così veloce? È questo che Lerin ha detto all'amica? Che io starei male? Se solo sapessero il vero motivo...
Comunque cerco di rispondere, ma... "Dai, fai conto che io ti sto abbracciando tutto..." come sua abitudine la voce diviene dolcissima, "... Sulle braccine, sulle spalline, sono solo per te i miei abbracci!"
Non posso replicare d'istinto e farmi scoprire, altrimenti penserà che potrei essere ancora innamorato della, come la chiama lei, signorina. Però, un suo abbraccio non sarebbe male. "Dai, ora dì a me e alla papera cosa ti è successo". Il dai ha ancora due lettere allungate: la a e la i.
Comunque, penso che si riferisca al suo peluche, però, se è più affettuosa del solito, potrebbe essere dovuto al suo immedesimarsi negli animaletti che tanto adora. E io la adoro per questo, è così infantile e ingenua: ha la fortuna di avere qualcuno che ascolta e non giudica... non come avrebbero fatto con me alla sua età – almeno se avessi avuto atteggiamenti spontanei al cento per cento.
Per non farle pensare che ci son rimasto male tento di sorridere. "Ringrazia la papera per prima cosa. Stavo alla FubukArcade Station, e dopo finito di giocare, l'ho vista di profilo. Andava alla scuola media che sia io che lei abbiamo frequentato. Ma prima di quello, credo di averla vista al negozio di fronte la sala giochi; quello che tiene i vestiti per le ragazze alternative. Ci avevi fatto anni fa un articolo..."
Vengo interrotto da un mugolio della ragazzina. "Allora si è comprata alcuni vestiti, però... strana; lei quando esce con me veste normalissimissima!" Ancora una volta ha parole allungate: la e di però e l'ultima a di strana.
Meno male che ho sviato l'argomento sul Fashion AlternGirl. Lei è fiera dei suoi articoli del giornalino che scriveva per il liceo dove andavamo entrambi, quindi quale miglior modo può esistere?
Ma..! Aspetta, ho sentito bene? "Quando uscite insieme? Ci sei uscita di recente?"
Lei mi dà l'impressione di tornare super carica, come quando mi ha chiamato. "Sì! Due settimane fa. E ora che ci penso, pensavo che, dopo tanti anni, al sentire il tuo nome non avrebbe più reagito malino, quindi le ho chiesto se poteva almeno provare ad essere almeno tua amica. Però..." l'ultima parola l'ha pronunciata con tristezza, dunque penso che con la sua lunaticità siamo alle solite, "mi ha sgridata. E io le ho detto Scusa, scusa, ora mi darai un altro schiaffo?" mima la voce di Helen, "Ma no, non ti darei mai uno schiaffo, ti voglio un sacco di bene! E mi riempie di carezze e baci. Forse forse, stavolta l'ho davvero convinta. Sono troppo felice che siete amici! Quà!"
In condizioni normali, riuscirebbe a darmi il buon umore, perché dà troppo amore agli amici: impossibile non sentirsi a proprio agio. Ma stavolta non provo quasi niente. Quasi incredulità.
Dunque divento serio. "Sim... lei mi ha salutato, però poi se n'è andata con un altro ragazzo. Non abbiamo parlato. Mi ha solo fatto un complimento di come mi porto ancora bene quella maglietta che mi regalò quando eravamo insieme. Ma tu, sei assolutamente sicura di averla convinta?"
"... Non lo so..! Uh, ora non ho più tempo, devo scendere a dar da mangiare ai gattini della zona, e poi lettino. Scusa scusa, Daniel, fai conto che ti abbraccio ancora finché non vai anche tu nel lettino col pigiamino che ti scalda tanto".
Un sorriso riesce a strapparmelo; del resto, immaginavo che fosse insicura sulla riuscita del suo grande desiderio per me. "Okay, ti abbraccio pure io. Buonanotte, Sim".
"Uh," la u è di molto allungata, "Daniel mi abbraccia, che bello, che bello! Buonanotte, e..." la sua voce ha una piccola pausa, "... spero che oggi non starai più male per colpa della tua ultima ex; non te lo meriti, tu devi amare una ragazza che ti ama veramente". ha pronunciato ciò con un tono molto serio.
E ha riattaccato senza darmi tempo di rispondere. Ma so che per lei gli animali sono tutto e non vuole farli aspettare.
Paradossale quanto sia diversa da Lerin. La praticante di arti marziali più forte del Giappone che ha come migliore amica una dolcissima e indifesa ragazza che sembra ancora una bambina; la quale è riuscita a provocare una rissa senza precedenti tra due super ragazze!
Vedere per strada Lerin e Simonsa, mano alla mano, fa uno strano effetto: sembrano quasi fidanzate, più che sorelle di non sangue.
Oh cazzo, ho detto fidanzata! Adesso sento che i dubbi, su quel maledetto saluto, mi stanno assalendo! Ma per tenerli a bada, ho pensato a qualcosa.
Dato che ho parlato con le amiche più vicine a me, ora mi serve assolutamente l'aiuto del mio migliore amico.
Prendo il numero dalla rubrica...
Non risponde.
Dunque riprovo.
Incredibile! Non risponde ancora.
Maledetto Atras Anderssen, adesso mi servirebbe davvero un tuo aiuto.
Già immaginavo il suo solare saluto, il suo modo unico di pronunciare il mio nome, e il suo sì prima di subito per andar a rimorchiare ragazze in centro. Proprio ciò che mi fece vivere, circa due mesi fa, per sollevarmi da una imminente seconda depressione.
Non ci sentivamo spesso, ma dopo la mia ennesima delusione ho sentito che siamo diventati più amici di prima. Gli devo la vita! E so che lui vorrebbe aiutarmi ancora una volta, addirittura senza sapere tutta la vera storia.
Per questo ho riprovato sui social, ma è offline. Lui non va a letto presto: ora sì che il mistero s'infittisce.
Comunque, non ho voglia di giocare né di stare al PC: ora sento tutta la stanchezza mentale della giornata in formato mal di testa.
Me ne vado a letto, sperando di prendere subito sonno...
E che Atras stia bene.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro