unico capitolo
Molto tempo concluse fa in una tribù Lakota viveva colei che veniva chiamata Aquila Bianca. La ragazza aveva undici anni ed era appassionata di caccia, che la madre contrastava perché sosteneva che era un'attività esclusivamente maschile.
Un giorno, stanca delle solite sgridate, chiese alla madre se poteva andare a cacciare visto che era il suo compleanno.
- Vai pure tesoro ma cerca di tornare prima del tramonto.
La ragazza partì con questa raccomandazione in testa. Non riusciva proprio a capire le paure di sua madre. In fondo stava svolgendo anche un'attività utile per il suo villaggio, quindi perché preoccuparsi?
Quando arrivò nella foresta estrasse il suo coltello di legno, l'unica arma che sua madre le consentiva di portare con sé.
Sentendo un rumore di zoccoli si arrampicò su un' albero per poter cogliere l'animale di sorpresa.
Quando il cervo si avvicinò abbastanza la ragazza prese la mira e lanciò il suo coltello contro l'animale che cadde a terra.
Aquila Bianca ringraziò gli dei per quel dono, legò le zampe all'animale e si incamminò verso il villaggio.
Non appena ebbe superato l'ingresso del villaggio accadde una cosa strana: sua madre, anziché sgridarla come si aspettava, le corse incontro con una buona notizia da darle.
- Aquila Bianca mentre tu eri nella foresta a cacciare il capotribù Pioggia Scrosciante ci ha comunicato che questa sera, per il tuo compleanno, verranno i capi delle tribù Shoshoni, Chikahomny e Cheyenne.
La ragazza accolse la notizia con gioia andando a portare la preda che aveva cacciato quel mattino ai guerrieri perché la scuoiassero.
Si cambiò in fretta i vestiti impolverati e si diede una sciaquata al viso.
Durante la cena a base di selvaggina fresca, frutta di stagione e pesce, vennero presentati i doni alla giovane cacciatrice: il sovrano degli Shoshoni le regalò una calda coperta invernale, quello degli Cheyenne un robusto arco e quello dei Chikahomny una faretra piena di frecce.
La serata si concluse con le danze tradizionali.
Il giorno dopo si svegliò all'alba e, mentre la madre dormiva, sgattaiolò fuori dalla tenda con in mano le armi ricevute la sera prima.
Verso il tramonto iniziò ad incamminarsi in direzione del villaggio con la sua preda sulle spalle, senza rendersi conto di essersi persa. Vagò senza metà fino a notte fonda, quando ebbe a malapena la forza di arrampicarsi su un albero e addormentarsi.
A un certo punto si sentì improvvisamente leggera, come se qualcosa o qualcuno la sollevasse.
Si ritrovò in un luogo buio e silenzioso. Sentì una voce maschile alle sue spalle:
- Allora Aquila Bianca ti ho portata qui per premiarti perché sei sempre stata buona e generosa con tutti.
La ragazza, spaventata, fece un passo indietro.
-Lei chi è? Come fa a sapere il mio nome?
- Io sono Ahone, il dio del cielo. Conosco ogni abitante della terra e so che sei una ragazza di buon cuore. Cosa vorresti?
La fanciulla non ebbe nemmeno bisogno di pensarci.
- Vorrei essere una stella, la più brillante di tutte.
Il dio soffiò sui suoi capelli ed avvenne la trasformazione.
Intanto, al villaggio, i guerrieri tornarono con il corpo della ragazza e le prede che aveva cacciato quel giorno.
Gli uomini si tagliarono i capelli in segno di lutto, le donne si dipinsero la faccia con la cenere funeraria e i bambini realizzarono piccoli giocattoli in legno da mettere sulla tomba.
Sua madre, in preda alla disperazione per aver perso la sua unica figlia, si impiccò.
Così si ritrovo anche lei nel regno del dio del cielo. Si guardò intorno per cercare sua figlia.
Quando l'ebbe trovata finirono una nelle braccia dell'altra in lacrime.
Proprio in quel momento Ahone si avvicinò alla madre della ragazza per chiederle cosa volesse.
Lei rispose che le sarebbe piaciuto stare in un punto del cielo in cui tutto era bianco come il latte e per questo avrebbe voluto chiamarsi Via Lattea.
Così da quel giorno il cielo ebbe due nuove ospiti. Questa storia racconta dell'amore profondo che lega una madre e una figlia, e di come niente e nessuno lo potrà mai spezzare.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro