La Scoperta❄
Quando stavo per prendere un boccone, sentì come un formicolio alle spalle.
Mi voltai d'istinto e mi ritrovai faccia a faccia con Sandy che era completamente scioccato, a bocca aperta.
"Cosa c'è?", chiesi confusa.
Passò lo sguardo fra le mie mani e il mio volto, sperai che non fosse quello che temevo.
Sandy cominciò a materializzare varie forme sopra la sua testa, sembrò impazzire.
"Sandy respira, cosa c'è che non va?", gli chiesi ancora sottovoce per non sembrare completamente matta alla gente che evidentemente non lo vedeva.
Lui fece un profondo respiro e mi mostrò i suoi disegni di sabbia.
Ero io, che diventavo trasparente come uno spirito, come lo spirito che ero.
Mi alzai nervosamente e lo trascinai con me fuori dalla sala, sul corridoio.
"???", disse Sandy con la sabbia magica.
"Quello che sai deve rimanere un segreto", dissi guardandomi intorno con attenzione.
"???", continuò lui.
"Non deve saperlo nessuno Sandy, soprattutto Jack", gli dissi sul punto di crollare.
"Sai Moonie, il vostro carissimo amico, quello che sceglie i guardiani?", gli dissi sarcasticamente.
"🌙?", fece materializzare ancora l'omino giallo.
"Sì proprio lui. Non ha scelto solo voi cinque, ha scelto anche me. Ma per qualcosa di totalmente diverso", cercai di spiegare brevemente.
Sandy incrociò le braccia al petto aspettando una mia spiegazione più chiara, io sospirai.
"Sono stata scelta poco dopo di voi ed il mio compito era quello di proteggere Jack sin dai tempi della sua infanzia", dissi.
Lui spalancò la bocca e mi osservò totalmente sorpreso.
"Gli ho fatto da angelo custode ma poi è stato scelto anche lui e pensavo che il mio compito fosse terminato. A quanto pare la luna vuole ancora che io lo protegga, per qualche motivo", sospirai liberandomi di un grosso, grossissimo peso.
Il mio amico fluttuante si portò una mano sotto il mento, stava analizzando le varie informazioni ricevute.
"🎅", disse Sandy facendomi capire che forse Nord aveva le risposte che cercavo.
"Pensi davvero che Natale possa aiutarmi?", chiesi con una minuscola speranza nel cuore.
Lui annuì energicamente ed io commossa lo abbracciai con forza.
"Ma come faccio ad arrivare al Polo?", chiesi poi pensando alle conseguenze.
"E come farò a nascondere tutto a Jack? Se gli altri lo scoprissero pensi che glielo direbbero?", le mie crisi esistenziali stavano tornando e dal nervosismo le mie gambe cominciarono a smaterializzarsi.
Praticamente ogni volta che andavo in panico, cominciavo a trasparire.
"⬇️", segnalò il mio amico facendomi notare le gambe mezze sparenti.
"Ok, mi calmo", dissi respirando e tornando in me stessa.
"Credo di dover semplicemente incontrare Nord e parlargli, non c'è bisogno di andare fino al Polo no? Tu puoi riferirgli tutto", dissi afferrando il povero Sandy per le spalle.
Lui, come intimorito, annuì con la testa ed io lo riabbracciai.
"Assicurati solo che Jack ne stia fuori", aggiunsi prima di tornare in sala per cenare.
Era già da troppo che mi trovavo in quella forma e cominciavo ad avere la fame di un umano che è rimasto a corto di nutrizione per giorni.
Dopo aver cenato mi chiusi in camera, al buio, e tornando nella mia forma originale fluttuai sopra il letto. Ovviamente per dormire.
Quanto era bello dormire, andare via da tutte le preoccupazioni giornaliere e rilassarmi mentre la mente si occupava del resto.
Una volta addormentata le mie braccia caddero pendenti in basso e la testa pure.
Non so come poteva essere vedermi dormire, ma di certo non era bello.
Personalmente mi paragonerei ad uno zombie fluttuante e fantasmatico.
"Ah, quindi è così in realtà?", la grossa e rumorosa voce di Babbo Natale mi fece svegliare d'un tratto e diventando improvvisamente umana dallo spavento, caddi sul pavimento colpendolo con la schiena.
"Ahia!", dissi alzandomi dolorante.
"È imbranata anche da spirito, non solo da umana", aggiunse il grande uomo Natalizio giudicandomi.
"Non sono imbranata, mi avete solo presa alla sprovvista", replicai massaggiandomi la schiena.
"Ha carattere, mi piace!", disse ancora Nord venendomi incontro per battermi una mano sulla spalla.
Lo schivai velocemente e lo ringraziai per non farlo rimanere male.
"Possiamo, perfavore, arrivare dritti al punto?", dissi guardandoli seria.
"Bene, Sandy mi ha detto che hai bisogno di me. Da quel che ho capito Moonie ha avuto a che fare anche con te", disse passandosi una mano sulla folta barba.
"Ho bisogno di capire cosa devo fare ora che il mio protetto non ha più bisogno di me", gli dissi concentrata sull'argomento.
Credo mi si leggesse in faccia la disperazione.
"Sarà stata un'impresa occuparti di Jack", rise lui assieme a Sandy.
"Sì, ma non mi pento di nulla. Sono felice di vederlo felice", risposi.
Sandy mi diede uno di quegli sguardi con più significati ma lo ignorai totalmente.
"Credo di sapere cosa fare. Potrai comunicare con lo stesso Moonie", spiegò Natale.
"Davvero?", chiesi entusiasta.
"Certo, ma dovremmo aspettare che passino tutte le fasi fino alla luna piena. Solo allora la magia avverrà".
"E fino ad allora?", chiesi ancora.
"Potrai stare al Polo se vorrai. Sono sicuro che questo hotel non è nemmeno lontanamente come la mia casa", Babbo Natale si stava vantando.
"Credi davvero che sia una buona idea? Se Jack capisse qualcosa-"
"Jack non capirà nulla, ci assicureremo di impedirglielo", mi rassicurò ancora.
Così andai con loro al Polo Nord dove faceva veramente freddo.
Entrai nel posto che Nord chiamava 'casa' e vidi tutti gli innumerevoli elfi che c'erano.
Ma vidi anche...Bigfoot? Yeti?
"Che cosa sono quelli?", chiesi puntando verso uno di quei mostri bianchi e pelosi che vedevo indaffarati ad assemblare giochi.
"Quelli sono Yeti, sono loro a creare giocattoli di ogni tipo. Sono molto meglio degli elfi", rispose lui fiero.
Sandy non fece altro che accennare, sembrava imitare il grande omone che rispondeva alle mie domande e cercai di non ridere.
Un elfo corse rapidamente verso di noi e mostrò a Nord la sua strana creazione.
"Ben fatto! Continua così", non capivo perché lo stava incoraggiando.
"Gli facciamo credere di essere bravi, non lo sono però. Più che altro li usiamo come allarme", e potevo anche capire perché.
Avevano grossi campanellini sui cappelletti rossi e a punta che suonavano ad ogni movimento.
Sinceramente mi piaceva quel posto.
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