25
*Dal punto di vista di Daniel*
Ci inoltrammo sempre più in profondità delle vecchie rovine, fino ad arrivare ad una stanza completamente buia, almeno io non riuscivo a vedere nulla, ma a quanto pare Noah ci riusciva benissimo visto che iniziò a maneggiare degli strani oggetti, facendo un gran baccano.
-"Noah emm... non potresti fare qualcosa per questa oscurità?" Chiesi titubante.
Noah si voltò verso di me, i suoi occhi proprio come quelli dei gatti risplendevano al buio, e sinceramente era anche un po' inquietanti, non potevo vederlo, ma sono certo che stava sghignazzando subito dopo creò due sfere di luce sparandole su diverse torce appese al muro, che prima per via del buio non avevo notato.
La stanza non era molto grande, al centro vi è un altare con delle strane macchie di sangue e coltelli di vari misure posati sopra di essi, le pareti sono di un giallo sbiadito con degli affreschi per nulla rassicuranti, questo sembrava... Indietreggiai distinto, e Noah vedendo la mia espressione terrorizzata rispose sghignazzando:
-"Mi dispiace per ciò che sto per fare, credimi fa più male a me che a te, però ho bisogno del potere nascosto dentro di te per riacquistare i miei vecchi poteri!"
Lui voleva offrirmi in sacrificio alle entità superiori? Ne senti vagamente parlare da mio nonno, è un rituale che veniva usato migliaia di anni fa, ma era un rito talmente barbaro che smisero di praticarlo con il passare del tempo. Provai a scappare ma appena provai a mettere piede sulla soglio una forza sconosciuta mi catapultò all'indietro, così non mi rimase altro che correre nell'angolino più vicino rannicchiandomi in posizione fetale, lo guardai spaventato tentando di farlo ragionare:
-"Perché papà, perché? Credevo che mi volessi bene!"
-"E te ne voglio figlio mio, per questo ho detto che farà più male a me che a te. Ma se rivoglio Kalya con me non mi rimane altra soluzione. In questi secoli, ogni volta che la trovavo lei era già accompagnata con un altro uomo, credevo che dopo aver ucciso Daiana la sua seconda reincarnazione di seguito sarebbe nuovamente tornata di me che avesse imparato la lezione ma... Ho capito che nonostante possa rinascere tutte le volte che vuole, l'anima di Kalya non è in quel corpo, quindi offrendoti in sacrificio alle entità superiori potrò far tornare la mamma con noi!" Mi spiegò freddamente.
-"Ma perché proprio io?!?" Chiesi sempre più terrorizzato dalla sua freddezza.
Noah mi guardò per qualche istante con un espressione addolorata, ma tornò subito alla sua espressione maligna per poi rispondermi come un automa:
-"In principio noi Guardiani originali se morivamo per cause naturali o non, comunque sia dovevamo mantenere i nostri ricordi ma le entità superiori anno pensato bene di intervenire, in modo tale che se separati, non costituivamo un pericolo per loro. Ma io e tua madre abbiamo spezzato le nostre anime in due e le abbiamo racchiuse dentro un contenitore, in modo tale, da ricordare le nostre vite... il nostro amore."
Lo guardai impietrito, avevo capito dove voleva arrivare, ma avevo troppo paura per ammetterlo. Se solo avessi dato ascolto a Terra e Loan! Se solo non mi fossi fidato cecamente di lui. Ma la realtà dei fatti che sono stato un ingenuo, in fondo lo ero sempre stato, vedevo del buono in tutto ed in tutti, anche a chi non se lo meritava, iniziai a piangere come un bambino tanto era la rabbia verso me stesso, ed a quel punto Noah accovacciandosi di fronte a me, mi disse con un ghigno malefico:
-"Sei tu il contenitore. Ed una volta compiuto il rituale riavrò anche i miei antichi poteri. Dopo di che io e Kalya porteremmo a termine la nostra utopia... la sterminazione della razza umana, per il bene del pianeta terra."
E completamente pazzo, come può lo sterminio dell'umanità giovare alla terra? E poi conoscevo bene Terra, lei non avrebbe mai fatto del male a nessuno, figuriamoci far uccidere degli innocenti. Noah stava per afferrarmi quando un forte ruggito riecheggiò per tutto l'edificio, avrei riconosciuto quel urlo rabbioso uno su un milione. Mi voltai stupito verso la porta, possibile che dopo tutto ciò che avevo fatto era venuta per salvarmi?
*******
*Terra*
*qualche ora prima*
Andai nella capanna di Loan per vedere se aveva finito di prepararsi, infatti: io, Ken e Loan tornammo al villaggio della natura per preparaci, dovevamo ritrovare il nostro amico prima che fosse troppo dardi se le mie deduzioni erano giuste allora non si prospettava nulla di buono. Una volta arrivata davanti alla porta udì una voce femminile all'interno, non che avevo paura che mi stesse tradendo perché non penso che Loan sia così stupido da mettersi contro una pantera grande come un orso greazly, e poi a parte questo lui mi amava, così avvicinai l'orecchio alla porta per ascoltare meglio la voce e cercare di capire di chi si trattasse: Stridula, irritante, petulante... poteva essere solamente una persona, mia madre, ma che ci faceva lei nella dimora del mio uomo? Ed anche vero che ora è il saggio di questa tribù, ma comunque sia non c'era da fidarsi di una come lei.
-"Capisci Loan, Terra mi ha chiesto di cancellarti i ricordi, perché non sopportava più il fatto che gli stavi sempre in torno. Ti ha ingannato, non sei arrabbiato? Non la odi per come si e presa gioco di te?" Disse quella vipera di mia madre a Loan.
Sentì il sangue ribollirmi nelle vene, avrei voluto sfondare la porta e strappargli l'altro braccio a morsi, ma con l'ultimo barlume di lucidità che mi rimase mi fece riflettere su un punto... perché faceva tutto questo? La conosco abbastanza bene da sapere che dietro ogni sua azione c'è sempre uno scopo.
-"Perché non me l'avrà detto prima?" Chiese Loan.
Dal suo tono di voce sembrava scioccato, no anzi più... Triste. Ma se non gli ho avevo detto la verità era perché volevo che si ricordasse di me con le sue proprie forze e poi il mio passato e pieno di dolore, conoscendolo lo avrei solamente fatto preoccupare maggiormente.
-"Perché si è presa gioco di te. Ora sai com'è in realtà non devi parlargli mai più!"
A quelle parole non c'è la feci più a starmene zitta e buona ad ascoltare, capì immediatamente voleva dividerci ma non penso che sia una sua idea, perché a lei non interessa cosa faccio. Sfondai la porta con un calcio emettendo un ruggito poco rassicurante, tanto che, mia madre e Loan fecero un passo indietro terrorizzati, ignorai il mio uomo per sfogare tutta la mia ira su quella vipera, afferrandola per il collo e sollevandola di peso, la guardai in cagnesco per poi chiedergli minacciosa:
-"Chi ti ha incaricato di dividerci!"
Lei nonostante la stessi praticamente soffocando, riuscì a rispondermi con una vocina stridula: -"E s-st-stato N-oah!"
La lasciai cadere a terra, per poi chiedergli con tono autoritario:-" Dov'è lui?"
Lei devio il mio sguardo cercando aiuto da Loan, ma egli non intervenne, penso che a questo punto anche lui abbia capito che dietro a tutto questo c'era quel leone da due soldi, ma nonostante era stata messa con le spalle al muro, questa vipera non si decideva a parlare, così, dovetti usare le maniere forti... ovvero usare i miei antichi poteri, sinceramente non avevo idea di come usarli, ma come sempre mi feci guidare dall'istinto.
Chiusi gli occhi è riuscì ad udire tutte le voci delle anime in pena, quando li riaprì mi ritrovai avvolta da una leggera nebbia nera che ricordava più del fumo, Loan e mia madre sgranarono gli occhi dallo stupore ma fu quello che esclamò Loan che sorprese anche me:
-"Terra... i tuoi capelli sono neri!"
Presi una ciocca per osservarla ed effettivamente erano veramente neri, ma non avevo tempo per queste sciocchezze, così mi avvicinai a mia madre avvolgendo anche lei con la mia nebbia ed iniziò ad urlare dal dolore, il suo viso sbiancò e sulla sua pelle iniziarono ad apparire venature nere.
-"Fermati Terra la stai uccidendo...FERMATI TI PREGO?!?" mi urlò Loan disperato.
Ero completamente cosciente di ciò che stavo facendo, ed anche se avrei voluto fermarmi una parte di me mi diceva di proseguire... provai a resisterle, ma quando stavo per riprendere il controllo delle mie azioni la voce di Jamir nella mia testa mi impedì di arrestarmi 《Non fermarti, questo il tuo compito. Guidare le anime perdute e condannare le anime maligne》 quindi mia madre è un anima maligna? Ma non ha senso lei è viva... 《le anime maligne vanno giustiziate prima che muoia il corpo o saranno troppo pericolose!》mi spiegò velocemente Jamir. Quindi il mio compito era quello giustiziare i cattivi e guidare i degni verso il riposo eterno? 《In pratica si, ma adesso arriva il più bello. Più anime maligne spedisci agli inferi, più soldati avrai sotto il tuo controllo, vedi la guardiana della notte e capace di evocare, ovviamente per un breve tempo le anime da lei condannate e controllarli...》
Adesso capisco del perché mi ha ridato in dietro i miei poteri, sono l'unica in grado di controllare e giustiziare queste anime corrotte, prima che facessero del male a qualche innocente, ma se è veramente come mi ha spiegato Jamir allora sapevo come uccidere Noah, anche lui è un anima corrotta e deve morire.
-"TERRA?!?"Mi urlò nuovamente Loan.
All'ultimo richiamo mi ripresi, ma era troppo tardi, ormai era morta. La sua anima fuoriuscì dal suo corpo chinandosi immediatamente al mio cospetto, non era come quella degli escursionisti, lei sembrava più un ombra scura e poi anche Loan era capace di vederla, lo capì dal suo sguardo impietrito. Per via del trambusto ci raggiunse anche Ken, che appena vide l'anima di mia madre emise un gridolino strozzato, capisco che sia raccapricciante ma per la miseria sembrava che lo avessero appena colpito sui gioielli di famiglia, per come fu acuto l'urlo; eh si, come ho detto prima anche Ken venne con noi, ma assieme al suo branco avevamo bisogno di tutto l'aiuto possibile, e poi molti di loro volevano vendicare i familiari caduti per mano di Noah.
-"Ora parla madre, cos'ha in mente Noah!"
Lei mi guardò, normalmente mi avrebbe sputato in faccia o insultato ma non osò, ora che è un anima oscura al mio comando doveva fare tutto ciò che gli ordinavo, infatti mi rispose remissiva:
-"Mia signora, Noah vuole sacrificare lo scrigno per riavere i suoi gloriosi poteri!"
Come diavolo parlava?!? Va bhe... non è il momento di porsi certe domande, ma più tosto a quale scrigno si riferiva? Non sarà mica... Mia madre vedendo la mia espressione scioccata annui con la testa affermando la mia teoria; nel frattempo Loan e Ken mi scassavano l'anima chiedendomi in continuazione "di cosa stessi parlando con lo spettro" ma non c'era tempo per le spiegazioni, così dissi loro che gli avrei informati strada facendo, mentre mi facevo indicare la via dall'anima maligna...
...continua...
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