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Nota autore :

Ed eccomi qui con la nuova storia... La guardiana delle Tenebre.
Spero che questa storia d'amore vi piaccia, come vi è piaciuta La Violinista Fantasma.
Un bacio e buona lettura.

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Sulla terra, in mezzo alla foresta pluviale, vi è la dimora degli spiriti guardiani, ognuno di egli ha un compito ben preciso,
consiste nel manteniamo l'ordine e l'equilibrio sul pianeta terra, senza di noi l'umanità cadrebbe in rovina essendo vittima: di terremoti, inondazioni, bufere, tempeste; il nostro lavoro è controllare questi eventi naturali e placarli. Noi siamo esseri immortali, dotati di una bellezza fuori dal comune e con poteri inimmaginabili, ma.... rimanendo allo oscuro di ogni altro essere vivente.

Tutti anno uno scopo, tutti eccetto io. Quando sono nata più o meno duemila anni fa, mi guardarono tutti con odio e disgusto, perché dovete sapere che gli Spiriti Guardiani sono più o meno tutti uguali, biondi occhi azzurri. Ma non io, ho i capelli rossi come il sangue e due occhi verdi come un prato all'inglese, ora vi chiederete cosa c'è di strano, bhe.... Magari per voi niente, ma per quelli come me... Mi definirebbero un abominio. Ma ciò che fece più scandalo, accadde quando compietti i miei quindici anni, infatti a quell'età si sbloccano i nostri poteri, ed a seconda dei poteri hai, vieni spostato in villaggi con guardiani come te ad esempio: c'era il villaggio del vento, il villaggio della terra ed il villaggio dell'acqua e così via.
Io ho la capacità di creare una luce abbagliante che inghiotte ogni essere vivente e non. Facendola esplodere all'istante. In più ero in grado di trasformarmi in una grande pantera nera, molto più forte e veloce di qualunque altro essere vivente. Quindi non rientrando in nessuna categoria fui esiliata dalla mia città.

Non sapevano cosa fossi, e si .... Si teme ciò che non si conosce. Così ho passato il resto della mia vita in solitudine, con la speranza che qualcuno mi accetti per come sono.... Con la speranza di capire qual'è il mio scopo. Ma come potevo immaginare che mi sarebbe stato affidato un compito più grande di me?

*****

Quella sera mi trovavo in una foresta, non so dove di preciso, visto che non mi importava chi sa quanto. Anche perché indipendentemente da dove mi trovavo ero sempre odiata ed allontanata ormai non facevo nemmeno più caso a dove andavo. Camminavo senza meta sulla terra.

Ovviamente oltre a me vi erano tante altre creature. Ma ormai non ci badavo più, preferivo isolarmi del tutto e da tutti.

Alcune volte mi imbattervo in loro e se non mi dicevano niente... Bhe gli lasciavo vivere ovviamente, ma non andava mai così. Soprattutto con i licantropi, essendo molto territoriali, appena mi vedevano e percepivano che non ero umana, partivano subito all'attacco. Con la conseguenza che gli facevo esplodere con la mia luce, anche se non mi piaceva per niente, ero costretta a farlo, insomma dovevo pur difendermi. Giusto?

I vampiri invece più che uccidermi tentavano di rapirmi, una volta che vedevano ciò che ero in grado di fare, volevano studiarmi per capire chi fossi e come facevo ad avere quei poteri, ma in sostanza facevano la stessa fine dei licantropi. Spesso però mi soffermavo ha chiedermi, se esistesse veramente qualcuno che vedendomi, si sarebbe interessato a conoscermi come persona e non come un mostro da sterminare. Ma, dopo duemila anni di età, ad aspettare quella persona, sinceramente persi un po' le speranze, non c'era nessuno che mi voleva.... Sono solo un abominio.

In tarda serata, mi concedetti un po' di relax da tutti quei pensieri, facendomi cullare dai dolci suoni degli alberi scossi dal vento. Ah..... Adoro il suono della nat.... Aspetta cos'è?!?! Senti dei rumori in lontananza che attirarono la mia attenzione. Erano guaiti? Saltai di ramo in ramo agile come la pantera dentro di me. Ed appena raggiunsi il luogo da dove provenivano i guaiti, vidi un cucciolo di licantropo circondato da tre vampiri. Tsk.. prendersela con un cucciolo indifeso. Scesi di sotto, atterrando sopra uno dei tre vampiri. Ed appena i miei piedi toccarono la sua testa, in quel preciso istante creai la mia luce, illuminando come se fosse un'enorme lampadina, per poi esplodere sparpagliando le sue viscere ovunque. Gli altri due mi guardarono spaventati, mentre la luce lunare, faceva brillare i miei lunghi capelli rossi. Avanzai a passo sicuro verso di loro creando delle luci sui miei palmi, loro si scambiarono due sguardi terrorizzati per poi scappare a gambe levate.

Appena mi voltai verso il cucciolo, egli iniziò a tremare come una figlia, spaventato dal nostro che aveva dinanzi. Perché tutti avevano paura di me? Io l'avevo soltanto salvato, ed è questo il ringraziamento?!?? Che piccolo ingrato. Se non fosse stato per me sarebbe morto a quest'ora. Ma dopo tutto ormai anche se un poco mi feriva, ci avevo fatto il callo. Così mi chinai alla sua altezza e gli chiesi dolcemente :

-"Torna a casa, e pericoloso il bosco per i bambini come te!"

Nonostante avessi usato un tono dolce, egli annuendo terrorizzato scappò come un fulmine verso il suo branco. Lasciandomi li, da sola come sempre. Che bella graditudine...

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Ormai camminavo per ore, senza uma mera precisa, quando mi imbattei in un piccolo villaggio. Ovviamente mi nascosi subito, se mi vedevano con per certo mi avrebbero attaccata. Quindi sali su un albero ricco di foglie, nascondendomi completamente. Ora che ci pensavo meglio, questo doveva essere il villaggio della terra. Qui vi dimoravano i guardiani della natura. Quindi se fossi appartenuta ad una categoria come tutti i miei simili, molto probabilmente sarei andata ad abitare in un posto del genere? Sembrava... Bello. C'erano bambini che correvano ovunque e ragazzi e ragazze che ridevano e scherzavano tranquillamente. Avevano tutti quanti l'aria di essere felici nell'oro ambiente, senti una piccola fitta al cuore, perché io non avevo un posto dove tornare o qualcuno che mi aspetasse, e mi sarebbe piaciuto molto vivere in un posto simile.... Ormai stufa di guardare ciò che non avrei mai potuto avere, stavo per andarmene, quando la mia attenzione fu subito attirata da un ragazzo molto alto e muscoloso a petto nudo, con una enorme spada dietro la schiena. Eppure ho come l'impressione di averlo già visto. Il ragazzo ha i capelli biondo scuro, e gli occhi azzurri, come tutti i guardiani del resto. Però ripeto, mi sembrava familiare.... Ed osservandolo meglio dopo alcuni minuti lo riconobbi.

Si chiama Loan ed era nel mio stesso villaggio quando eravamo piccoli, poi compiuti i quindici anni fu trasferito qui, nello stesso giorno in cui venni esiliata. In fatti avevamo la stessa età, anche se ne dimostravamo venti entrambi , per via della nostra immortalità. Diciamo che tra noi non c'è mai stata una grande amicizia, però nemmeno mi maltrattava come gli altri. Si limitava ad ignorarmi, ed anche se può sembrare strano, era una cosa che apprezzai molto di lui. Era l'unico che non mi scherniva.

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Ormai ero su quel maledetto albero da ore e tra poco si sarebbe fatto giorno, così decisi di andarmene, anche perché era inutile rimanere in quel posto. E mentre stavo per andarmene una voce autoritaria mi costrinse a voltarmi. Era Loan. E da come mi guardava, capì che non mi aveva riconosciuto, in fondo io sono una nullità, perché si dovrebbe ricordare di una come me? nessuno badava a me.

-"Chi sei? Questo è il territorio dei grandiani della natura. Non sono ammessi estranei!"

Bhe... Estranea su via, anch'io sono un guardiano, anche se non so di preciso a quale categoria appartengo. Ma comunque lo sono pure io. Così risposi:

-"Genio anch'io sono uno spirito guardiano come te."

A quelle parole iniziò a guardarmi dalla testa hai piedi con un espressione scettica. Sicuramente non mi credeva, per via del mio insolito aspetto. E dopo alcuni minuti passati a fissarmi come se fossi un fenomeno da baraccone esclamò :

-" per essere uno spirito guardiano sei, strana..... Insomma non ho visto nessun guardiano con un aspetto simile al tuo." stavo già per andarmene, tanto so come andava a finire, mi avrebbe detto che sono un abominio, io mi sarei arrabbiata e lo avrei fatto esplodere.... Ma appena mi girai per andarmene via egli aggiunse euforico:

-" Forte mi piace.... Dev'essere bello distinguersi dalla massa. Sei molto fortunata."

Fortunata? Non l'avevo mai vista da questa prospettiva. Però posso assicurarvi che non c'era niente di bello nel essere ripudiati da tutti e da tutto. Ma infondo, potevo pure comprenderlo, lui a differenza mia era cresciuto nella normalità e nella monotonia quotidiana, però, comunque sia era strano che a differenza degli altri non avesse paura di ciò che è ero. Loan spezzò il silenzio chiedendomi confuso :

_"Però è strano, di solito non si può uscire fuori dal villaggio... Insomma è contro le regole. "

Quindi funzionava così? Erano obbligati a passare la loro eternità in un singolo posto, senza poter esplorare il mondo? Iniziavo a pensare che non mi era andata poi così male. Vedevo che si faceva sempre più sospettoso per via del mio silenzio. Gli risposi senza mezzi termini :

-" come puoi ben notare, sono diversa. Un guardiano non dovrebbe avere il mio aspetto né tantomeno i miei insoliti poteri quindi sono stata esiliata quando compietti i miei quindi anni. Ora, se non ti dispiace io me ne vado. "

Dette quelle parole fece un espressione sorpresa, piena di curiosità e stupore. Ma infondo Loan e stato sempre un ragazzo curioso, perché anche se non ci parlavamo mai, io lo osservavo sempre da lontano, quando era piccolo si divertiva ad esplorare cose nuove, feci una risata ripensando a quei giorni, ed esclamai divertita:

-"Sai Loan, fattelo dire. Non sei cambiato di una virgola. Un altro spirito guardiano al tuo posto mi avrebbe di già insultato o cacciato essendo troppo diversa. Ma tu rimani il solito curriosone"

-"Aspetta come sai il mio nome?" rispose confuso.

-"Vedi io e te da piccoli eravamo nello stesso villaggio. Ma tranquillo non mi meraviglia il fatto che tu non ti ricorda di me.... io sono un abominio."

Detto ciò me ne andai, lasciando li fermo come una statua. Sicuramente era ancora sconvolto, ma almeno non mi ha maltrattata. Ed anche se avrei voluto rimanere, sapevo benissimo di non potermi fermare, non era il mio posto. Io non avevo una casa. E la solitudine ormai padroneggiava il mio cuore. Ormai avevo perso le speranze di trovare il mio scopo, iniziavo a pensare che madre natura quando mi creo lo fece per burlarsi di me. Uno spirito guardiano, senza uno scopo... Praticamente non servivo a niente.

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