Intanto, altrove...
Aradia viene svegliata da Emy.
Si rigira nel suo letto di legno facendolo scricchiolare, scivola piacevolmente tra le lenzuola di seta viola... Non le mie lenzuola, non il mio letto.
"Buongiorno!" la saluta Emy.
"Ciao..." replica lei. Sono ancora qui... Non sono...
"Dobbiamo andare, seguimi!"
Ari osserva Emy: E' già vestita. Pronta per la scuola, o qualunque cosa ci sia al suo posto...
Si alza, stiracchiandosi. Dove sarà il bagno? Devo lavarmi, vestirmi, e...
Ma in quella, realizza di essere già vestita, per quanto la pelliccia che la ricopre non sia esattamente un abito, e soprattutto si scopre fresca, pulita, ancora priva di ogni esigenza corporale, così come lo è stata nei giorni precedenti.
"Emy," chiama, "non faccio una doccia da giorni..."
Emy le sorride: "Non ne hai bisogno, qui... Ora andiamo, dai!"
Ari l'asseconda, seguendola fino al grande tavolo dove Jym il vampiro le sta aspettando.
I due scambiano qualche parola e si avviano fuori dalla porta, per il corridoio, Ari li segue. Dovrei continuare a seguirli o... farmi i fatti miei, e magari cercare Lewis? Ma il ricordo della vastità della Torre l'atterrisce. E poi questi due sembrano così convinti di ciò che fanno... "Quindi, che c'è, una specie di scuola?"
"Una scuola vera e propria. Ogni mattina, nell'aula magna, il vecchio Sky ci parla della sua comprensione di questo mondo."
"Sì," riflette Ari, "La Guardiana aveva accennato a cose come... comprensione... coscienza..."
"La Guardiana?" sussulta Emy.
"La Guardiana della Torre," specifica Ari. "Lei ci ha condotti qui, no?"
Emy e Jim si fermano, lo sguardo di lei dardeggia Ari. "Oh, no... non tutti... Quasi nessuno ha mai visto la Guardiana!"
Intanto Jim ha spalancato i suoi occhi rossi, sorride trasognato. "Come... com'è, lei?"
Ari rimugina. "Molto bella... Irreale. Come una fata, o un angelo, non saprei..."
Emy ha il volto sempre più contratto, la fronte corrugata, il sorriso largo... Dalla sua gola esce un gridolino vicino agli ultrasuoni.
"Emy? Tutto a posto?"
"Ari..."
"Emy?"
"Ari, prometti! Devi raccontarci tutto al rientro! Promettilo!"
Ari non ha il tempo di assentire, che Emy l'ha già presa per mano e si è messa a correre. "Saremo gli ultimi, è tardi!"
Infatti sono gli ultimi; parecchi sguardi si posano su di loro mentre si dirigono verso la scalinata che porta all'ultimo banco.
File e file di giovani pallidi tra le panche di legno scuro... Ma quanti siamo qui?
Pochi istanti dopo entra Sky, si dirige alla cattedra e si schiarisce la voce. "Quasi ogni giorno abbiamo nuovi arrivi, nuove rinascite destinate alla nostra ala. Benvenuti, quindi, qui lo spazio non manca, e insieme cerchiamo la conoscenza di questo nuovo mondo."
I ragazzi applaudiscono, alcuni battono le mani sul banco, altri ancora cacciano urla di approvazione, dicendo a gran voce "Benvenuti!"
Bene, l'inizio di questa lezione mi ricorda un concerto, o forse addirittura il circo...
Sky sorride, poi riprende la parola. "Tutti sapete già che questo è il mondo al di là della vita. Per molti di voi è chiaro che siamo spiriti in un mondo spirituale, e io non amo ripetermi, poiché, se avete domande, se qualcuno rinato prima di voi ne sa più di voi... ci sono i rientri in camera apposta per discuterne. Dunque, oggi vorrei parlarvi del cibo. Dei sensi."
La classe è in attesa, tutti immobili, silenziosi e con gli occhi sul vecchio Sky.
Se è vero che siamo tutti dodicenni, quest'ordine e questa disciplina hanno qualcosa di anomalo, ancor più, dopo quella rumorosa manifestazione d'entusiasmo...
"Se siamo puro spirito, perché amiamo nutrirci? Perché coltiviamo frutti succosi, e godiamo del loro nettare? Ieri me lo sono chiesto, e credo abbia a che fare con l'energia: le correnti si muovono, le emozioni, il piacere, non alimentano solo noi, ma tutto questo posto..."
A quel punto il ragazzo si inerpica in un discorso sempre più complesso, nel quale Ari si perde completamente. Correnti di energia? Flussi di... Eh?
Si volta verso Emy e Jym, ma i due sono completamente assorti. Più o meno come le centinaia di ragazzini in questa stanza...
"...un continuo rinnovarsi, da altri piani della Torre, c'è chi produce altre materie prime, che giungono a noi, e dal nostro giardino, la frutta arriva sui mercati, e così siamo in comunione continua. Come alberi: attraverso essi, passano i nutrienti della terra, l'acqua, la luce e l'aria, e tutto si rinnova sempre, dalla terra al cielo e viceversa. Come la materia, anche noi che siamo fatti di energia, facciamo fluire epoche e idee tramite le nostre emozioni. Per questo è importante godere del cibo e del sonno."
Ari sbuffa. Affascinante, ma non lo seguo del tutto... Va così veloce, e tutti lo fissano, lo... Si stanno nutrendo di lui e dei suoi pensieri?
Sky continua a parlare, sempre più prolisso, nessuno perde una parola. Solo Ari ha smesso di seguire da tempo, e coglie solo la fine del lungo monologo:
"E tutto questo," sta concludendo Sky, "alimenta lei, la Guardiana della Torre. E lei separa questo mondo in forme, così che tutto ciò sia possibile."
Un mezzo inchino da parte dell'oratore.
Un attimo di perfetto silenzio.
Poi la classe esplode in un boato di applausi.
"Siete proprio entusiasti di questo al di là..." mormora Ari, cercando lo sguardo di Emy e poi quello di Jim, che però sono troppo euforici anche solo per sentirla.
Non capisco... Proprio no.
Quando l'ovazione inizia a scemare, Emy propone: "Pranziamo assieme, noi tre?"
Ari annuisce. Lascia che la ragazzina e il vampiro le facciano strada, li segue fuori dall'aula e poi verso una grande porta a vetri colorati che dà sul giardino interno. Buio..., osserva, una volta all'esterno, la notte eterna...
Nel giardino, a differenza di quando era passata il giorno precedente, ci sono anche personaggi dall'aspetto più adulto; quasi tutti sono lì con esposizioni dei più vari generi alimentari.
"Cosa volete mangiare?" chiede Jim.
Emy si rivolge di rimando alla nuova arrivata: "Ari? Già ieri sera non hai toccato cibo, quindi decidi tu..."
"Veramente continuo a non avere appetito..."
"Ma non si tratta di avere appetito! Vedrai che i tuoi sensi mi daranno ragione!" rimbecca Emy. "Io suggerirei... dolci. Paste di mandorle, torrone al miele..." e si dirige verso una bancarella, per poi tornare con tre involti.
I ragazzi raggiungono quindi uno spazio libero sul prato, si siedono sull'erba fresca ma asciutta, aprono le loro paste.
Ad Ari è toccato un grosso dolce, morbido e colorato, che ha la forma di una fragola. Non credo proprio che potrò mangiarla tutta!
Stacca una fogliolina, verde e appiccicosa, dalla sommità del frutto. Vediamo se almeno è buona...
La sua lingua incontra la pasta e questa inizia a sciogliersi, dolce ma non troppo, fruttata, con intensità crescente. Ari sente la sua bocca rilassarsi, accogliere il sapore, poi un brivido di piacere sembra percorrerle la mente, strappandole un gemito.
"Allora, hai fatto bene ad ascoltarmi?"
Ari sorride, poi attacca il suo dolce a morsi, assaporandone ogni pezzetto dalla punta della lingua alla gola, leccandolo e succhiandolo, fino a raggiungere una sorta di estasi priva di ogni razionalità.
Alla fine si sente stanca, ma beata. Anche gli altri, li vedo, sono in questo stato... Tanto vale imitarli...
Come gli altri, Ari si sdraia sull'erba e chiude gli occhi.
Non è un sogno... Questo è il mio posto, la mia rinascita.
Questo è esattamente il mio posto.
Sento... Sento quei flussi di cui parlava Sky. Arrivavano dal terreno, da ogni materia prima usata per preparare il dolce di cui mi sono nutrita.
Hanno raggiunto la mia mente... e il mio cuore
Fluiscono, per poi dissiparsi attraverso il mio respiro, attraverso i pori della mia pelle.
Ari non ricordava di non avere, in effetti, respiro né pelle.
Sento ogni cosa, ora capisco.
"É quasi ora del rientro."
"Emy?"
"Rientro."
"Va bene, vi seguo."
Il trio si sposta in silenzio, camminando lentamente verso la camera.
Solo dopo essersi seduta al tavolo rotondo, Ari incrocia lo sguardo serio di Ludo e torna, poco a poco, piena di pensieri. Che devo fare? Devo parlare di come sono arrivata qui, chiedere aiuto, dire che voglio tornare a casa, spiegare che...
"Ora del rientro!" irrompe Usagi.
"Ari, qui, ha visto la Guardiana!" annuncia subito Emy, ansiosa di sentire quella storia. E tutti le prestano attenzione.
Quindi? E' già il mio turno di parlare? Non dovevo essere l'ultima?
"Ari, raccontaci!"
"Dai, Ari!"
Tutti mi guardano... Anche Ludo?
"Avanti, Aradia, raccontaci di come è stato speciale..."
Ludo... "Sento dal tuo tono che non stai nella pelle."
"Ari, avanti, stai facendo aspettare tutti... Come ha avuto inizio la tua avventura?"
Ari sospira, raccoglie le idee: "Ero nel mio letto, quando..." inizia, ma poi: Ora devo dire che pensavo a Ludo, al fatto che dovevo esserci anch'io con lei il giorno dell'incidente?
"Eri nel tuo letto! Avvincente!"
"Ludo, dai! Sì, ero nel mio letto, riposavo, infatti quando sono arrivata qui pensavo di stare solo sognando. Con me c'era un ragazzo..."
"E... Quanto ci hai messo a farlo scappare?"
"Ludo, ci ho messo un paio di giorni, va bene?"
Usagi si intromette: "Un ragazzo, Ari? Scappato? Chi era?"
"Non lo so. L'ho perso di vista dopo essere arrivata qui nella torre..."
"Cioè, subito dopo aver riaperto gli occhi?"
"Eh, Aradia, immaginavo proprio che con te, un ragazzo..."
"Ludo! No, non l'ho perso di vista subito dopo aver riaperto gli occhi. All'inizio, io e lui non eravamo qui, siamo passati attraverso un altro posto, un posto diverso. Era come una grande prateria... e poi abbiamo camminato a lungo, abbiamo incontrato colline, boschi, infine il mare... Solo lì è comparsa la torre."
"Ho capito," interloquisce Usagi, "Deve essere stato il tuo passaggio: c'è chi vede un tunnel di luce, prima di arrivare qui... a volte però è diverso. Io ad esempio ho avuto l'impressione di nuotare seguendo la corrente di un fiume. Quando ho realizzato... quello che mi stava succedendo, il fiume è sfociato nel buio della torre, ai piedi della scalinata che mi ha condotta proprio qui."
"Vero, per me tunnel di luce."
"Idem!"
"Io invece..."
Ecco... Solo io non ho realizzato di essere... rinata, durante questo passaggio? Solo io ho ancora il dubbio di stare sognando?
"Ma Ari, quando hai visto la Guardiana?"
"Giusto, dicevo. Ero qui con quel ragazzo, ci siamo guardati attorno, poi ci siamo sentiti stanchi. Abbiamo dormito su una panchina, e al mio risveglio lui non c'era più... Ho provato a cercarlo, e mi è stato detto di andare in cima alla torre, così l'ho fatto. Lì ho visto la Guardiana, e lei mi ha condotta qui."
E cala il silenzio.
Tutti mi guardano... Ma che c'è di speciale?
"Descrivicela!"
"Dicci com'è!"
"Ari, avete parlato? Che ha detto?"
"Ari?"
"Ari!"
"Va bene, ora vi dico tutto..."
Tutti mi fissano. Soltanto Ludo se ne sta sulle sue, e non mi degna di uno sguardo.
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