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Il sedicesimo giorno

Era il giorno in cui tutti si riunivano in giardino e i più anziani di ogni camera discorrevano pubblicamente.

"Ari! Come promesso, parlerò di quello che ti è successo: è una cosa molto speciale che tu abbia incontrato la Guardiana!"

Ari annuisce. "Però è durato così poco che non c'è molto da dire..."

"E' comunque qualcosa di speciale," la rassicura Usagi, "qualcosa di molto speciale!"

Nel giro di poco, il giardino si riempie di gente: una distesa buia di ragazzini pallidi e abbigliati a pennellate scure, qualche fiore, qualche riga di colori squillanti tra fiumi di velluto nero.

Sky è piazzato su una delle panchine più centrali, carezza il crisantemo bianco al suo occhiello.

"Benvenuti!"

Un applauso echeggia in risposta, poi Usagi si alza in piedi, più o meno contemporaneamente ad un ragazzo in frak e cilindro. Sky li osserva benevolmente, uno alla volta, poi dà la parola ad Usagi: "Sento che devi dirci qualcosa di molto importante!"

"Questa ragazza è stata condotta qui dalla Guardiana della Torre!" declama Usagi, indicando Ari e ricevendo in risposta attenzione e stupore.

Ma davvero? Davvero è così interessante?

Usagi continua: "La sua descrizione corrisponde a quelle note: ha l'aspetto di una donna, una donna bellissima, capelli rossi e occhi scuri! Essa è avvolta dalla luce, forse è lei stessa sorgente di luce. I suoi occhi sono penetranti, il suo sguardo intenso..."

Ari sospira. Non capisco davvero perché tutti pendano dalle labbra di Usagi, né perché Usagi stessa continui a dilungarsi sull'aspetto della Guardiana.

"... il messaggio per tutti noi è quello di perseguire la completa coscienza." Conclude dopo un po', emozionata.

L'ala esplode in un boato, proprio come al termine delle lezioni di Sky. Io continuo a non capire tutto questo entusiasmo...

Sky, intanto, si rivolge al ragazzo in frak: "Anche tu hai qualcosa di importante per noi..."

"Credo che ora... nulla potrebbe sembrarci davvero importante! Vorrei sapere altro su questa ragazza che ha visto la Guardiana..."

Cosa... Devo parlare io? Che dovrei dire?

Ma Usagi riattacca: la bellissima Guardiana, il suo fisico scultoreo, la sua pelle alabastrina, le ombre che giocano sul suo corpo fatto di luce...

Sono stata io ad aver visto la Guardiana, ma a nessuno sembra interessare una testimonianza diretta. Non che abbia tutta questa voglia di mettermi al centro dell'attenzione ma, forse, se prendo coraggio, posso chiederglielo:

Perché l'aspetto della Guardiana vi interessa tanto? Perché, se siete tanto curiosi di vederla, non provate a cercarla?

"Usagi, posso fare una domanda?"

Usagi perde per un secondo il filo del proprio monologo, e guarda stranita la compagna. "Veramente, Ari, non funziona così, devi aspettare che ti diano la parola, e questo potrà accadere quando gli anziani avranno terminato..."

Ari sbuffa, si allontana, scavalcando coperte, merende, e qualche gamba allungata sul prato. Se resto ancora qui divento pazza...

Ripercorre quindi a ritroso il percorso che aveva fatto quando la Guardiana l'aveva accompagnata lì. Voglio togliermi questo dubbio: è davvero così difficile trovarla, vederla a proprio piacimento? In fondo... L'ho incontrata seguendo le indicazioni di un vecchietto, non è davvero stato nulla di speciale.

Giunta sulla sommità, Ari non deve attendere molto.

Eccola... E tutte le descrizioni lusinghiere di Usagi non le rendono giustizia: lei è il fascino fatto a persona, è il magnetismo, l'attrazione fatale.

"Guardiana, io ho bisogno di sapere: perché l'averti veduta mi rende speciale?"

La donna si avvicina a lei, fluttuando, e avvolgendo Ari nella propria luce fredda. "Perché tu sei speciale." Le dice. E in quella le accosta una mano al petto, quasi tanto vicina da toccarla.

Ari sente tremare il suo corpo. Non riesco a stare in piedi... Non riesco a stare sveglia...

Poi non sente più nulla, la pace del sonno, e un lento risveglio. Quando riusce a ridestarsi del tutto, si scopre rannicchiata a terra in posizione fetale; tra le braccia stringe un libro, e attorno a lei non c'era ormai altro che oscurità.

Un libro... Cosa sarà? Con questo buio...

Ari accarezza la copertina del possente volume, e al suo tocco i caratteri del titolo si accendono di una luce calda come un focolare. Caratteri incomprensibili...

Ari apra il libro, lo sfoglia. Scie di corsivo magmatico si illuminano sotto il suo sguardo, ma non le dicono assolutamente nulla. Interamente illeggibile...

Frastornata, si mette il libro sottobraccio e cammina lentamente in direzione della luce più vicina, una doppia torcia. Doppia ad indicare che è ancora giorno, perfetto.

Ma qualcuno l'attendeva, spalle contro il muro, viso contratto in un'espressione rabbiosa. "Per me non sei affatto speciale. Venendo quassù si incontra la Guardiana, è tutto."

"Ludo! Cosa ci fai qui?"

"Ti ho seguita. Quando sei andata via. E comunque, ci ero già venuta per conto mio..."

Ari scuote la testa. "Per una volta concordo con te: non sono speciale. Ma allora, perché tutti lo pensano?"

Anche Ludo dissente. "Non lo pensa proprio nessuno..."

"Ma non hai sentito quello che mi ha detto? Lo ha detto lei, la Guardiana!"

"Non ho sentito proprio niente..."

Non ti credo, sei sicuramente stata qui a sentire tutto...

"Io so solo che hai visto la Guardiana per caso, e ci hai messo comunque più tempo di me per capire il metodo e ritrovarla."

Ari sbuffa. "Perché non hai detto niente a nessuno, se eri già stata qui? Non ti interessa che per gli altri questa cosa sia così importante?"

"Sei proprio ingenua. La Guardiana non si fa vedere in giro, avrà le sue ragioni, no? Cosa vuoi fare, organizzare dei tour?"

Se la Guardiana non vuole essere vista potrà pur scegliere di non comparire ogni volta, no? E se gli altri desiderano così tanto vederla, non è giusto che sappiano che in realtà è così facile?

"Ari..."

"Cosa?"

"Me lo fai vedere, almeno?"

Ludo sta indicando il libro, e Ari le mostra la copertina.

"Il libro dell'Anima." Legge Ludo.

"Cosa?"

"Di che parla questo libro dell'Anima?"

"Cosa vuoi...? Hai letto il titolo? S'intitola così?"

Ludo annuisce.

Ari apre una pagina a casaccio: "Avanti, leggi."

E Ludo comprende: "Quindi non riesci a leggerlo?"

"Leggi! Voglio capire se mi prendi in giro."

Ludo si schiarisce la voce. "Ventidue sono gli arcani maggiori dei tarocchi, ventidue simboli potenti, e altrettanti mondi della mente, dell'anima e dello spirito... Devo leggere ancora?"

Ari sospira. "Quindi..."

"Quindi lo prendo io, tu non sapresti cosa fartene." Decreta Ludo, strappando il libro alla compagna. E in quella il fuoco si spegne, le scritte scompaiono.

Le due ragazze si guardarono: per una volta, tra le loro coppie di occhi, non passa sfida né scherno. "Forse," dice Ludo, "c'è un motivo se noi due siamo diverse da tutti gli altri..."

Ludo, devo... devo riflettere.

Ari si riprende il libro e inizia la discesa verso la propria ala.

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