La base della Torre poggia su di una pavimentazione scura e liscia, apparentemente infinita, con neri orizzonti in ogni direzione. Pochi e radi pilastri la sorreggono e, uno di questi, ha le fattezze della giovane Francesca.

Ari cammina verso di lei, incredula

"Ari?" invoca Ludo, raggiungendola.

"Mamma..." fa Ari, carezzando la statua con reverenza. E questa, con movimenti impercettibili, si anima:

"Aradia," risponde, "Sei davvero tu?"

Ari abbraccia il freddo marmo, lo bagna di lacrime. "Perché sei qui?"

Francesca sorride serafica. "Perché... poche sono le persone che posseggono il libro dell'Anima, ancor meno quelle in grado di leggerlo e comprenderlo... A queste, spetta il compito di sorreggere la Torre."

"Sorreggere la Torre..." ripete Ari, trasognata.

"Solo così questo mondo può ospitare le anime. Se rifiutassi il mio ruolo, la Torre crollerebbe."

Ari si fa indietro, cerca lo sguardo di Ludo: lo trova, sconvolto, quasi irriconoscibile. "Ludo? Capisci che cosa vuol dire?" le domanda.

"Dobbiamo..." ma la voce le si rompe in gola. "Ma non è possibile, non voglio assolutamente..."

Tuttavia, qualcosa dal cuore di quel mondo si smuove a far cambiare loro idea. Il libro dell'Anima sembra chiamarle, e le due ragazze avvertono il bisogno di leggervi all'interno una conferma. Si siedono ai piedi di Francesca, iniziano a leggere e... E' diverso da tutte le altre volte. Le due ragazze si sentono inebriate dalle parole del libro, non tanto dai significati quanto dai suoni, tanto che il fiato di entrambe diviene uno, mutandosi poco a poco in un dolce canto.

In estasi, cantano e si incantano, tacciono in pause pregne di emozione, e poi armonizzano, e sentono in loro le frequenze di ogni vibrazione del mondo Arcano, vivendo finalmente una comunione con chi avevano perso, nonché la certezza di poter ritrovare un giorno chi inevitabilmente le avrebbe raggiunte.