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32 - Le Selezioni

P.O.V. Leonardo

Oggi ci sono le selezioni per la squadra di scherma e, a quanto pare, anche lo scricciolo vuole partecipare.

Sono già passati due mesi da quando è qui e già ha fatto una rivoluzione. Dopo Capodanno poi, non posso proprio vederla.

Dio, che fastidio che mi dà. È sempre così sorridente e gentile con tutti tranne che con me, in più a scuola ha deciso di non rivolgermi più la parola, per lei adesso è come se non esistessi.

Non deve entrare assolutamente nella squadra o dovrò sopportarla anche lì oltre che in classe.

Prendo il borsone ai piedi del mio letto dopo aver messo dentro il cambio e lo metto in spalla, salgo sulla moto e vado alla palestra della scuola.

Se forse mi ci scontrassi durante l'incontro preselettivo e riuscissi a batterla, Spencer sarebbe obbligato ad escluderla dalla selezione. Questo sarebbe possibile solo se utilizzasse un fioretto pesante in modo da limitarle la velocità di movimento, quindi devo scegliere l'arma prima degli altri.

Il fioretto che uso sempre dovrebbe essere nell’armadietto in comune, spero che nessuno l’abbia toccato, sanno che va lasciato lì.

Entro in palestra e la setaccio con lo sguardo alla ricerca di Nyx, ogni pedana ha due sfidanti che fanno le prove dell'avanzamento rapido senza affondo sotto l'occhio vigile dei responsabili del terzo e quarto anno. Tra le matricole una spicca in particolare: una figurina dal fisico slanciato che indossa una divisa scarlatta che fa le prove per la stoccata al manichino.

Fa dei passi leggiadri per avvicinarsi, allunga la mano rapidamente e tocca il fantoccio con una rotazione del polso elegante. Sarebbe tutto perfetto e rimarrei ancora a guardarla a bocca aperta cercando di capire chi è senza distogliere gli occhi da quel fisico atletico, se solo non stesse usando il mio fioretto.

Ma a cosa serve il capitano?

-Ehi tu! - grido.

Si gira verso di me senza togliere la maschera dal viso e rimanendo nella penombra.

-Prima di poter usare quel fioretto devi battermi! - continuo.

Me lo lancia senza parlare e ne prende un altro da terra. Si avvicina a me e con la mano mi fa cenno di salire in pedana.

Neanche mi cambio, so già che vincerò. Prima elimino questa scocciatura e dopo penso allo Scricciolo.

Dopo il saluto con il fioretto si mette in posizione e prima che possa fare qualcosa attacca subito prendendomi alla sprovvista, ma dove ha imparato ad essere così istintiva?

Paro senza problemi, non sembra essere molto forte anche se tecnicamente è quasi impeccabile, magari provo ad attaccare io per chiuderla all'angolo. Ovviamente non si tira indietro anzi, schiva i miei attacchi cercando un punto cieco nel quale infiltrarsi. La ragazzina mi sta dando del filo da torcere ma non sa che sono il miglior spadaccino del regno magico e che sono anche il più forte della squadra: ne dovrà fare di strada prima di battermi. Incastro il suo fioretto al mio e lo lancio in aria disarmandola.

Pensavo di riprenderlo al volo invece cade in testa alla ragazza che va per terra.

Spencer corre verso di lei e si abbassa per tenerle la testa.

-Lion, che hai fatto?

-Scusa pensavo di riuscire a prenderlo, non mi ricordavo che quello fosse così pesante...- mi avvicino a lui.

-È il motivo per cui le avevo dato il tuo, tu che dici? - Spencer cerca di togliere la maschera alla ragazza ma non ci riesce.

-Ma respira ancora? - chiedo con una calma disarmante.

-Non lo so, aiutami a togliere la maschera piuttosto! - è così agitato.

Finalmente slaccio la chiusura della maschera dalla nuca e la sfilo. I lunghi capelli neri vanno indietro e lasciano il viso scoperto.

Ho messo al tappeto lo Scricciolo!

-Spencer... - Mormora.

Perché proprio il suo nome?

Che rabbia. Lui invece è improvvisamente arrossito e deglutisce.

-Forza, portala in infermeria! - sputo fuori.

-Puoi farlo tu gentilmente? - chiede ancora in imbarazzo.

-Ma...- lo guardo allibito: ha appena fatto il suo nome, io cosa c’entro? - al diavolo sì! - rispondo spazientito.

Come faccio a dirgli di no? La prendo in braccio e la porto in infermeria.

Aspetto su una sedia che si svegli dopo che l'infermiera ha fatto i suoi controlli di routine.

Dopo una mezz'ora che sono lì a farle compagnia noto che si agita parecchio e strizza gli occhi. Respira a fatica e poi si alza di colpo con lo sguardo fisso sul muro di fronte a lei, come se parlasse con qualcuno.

-Non di nuovo qui! Basta Andrej! - grida in preda al panico.

Mi alzo velocemente e vado da lei.

-Ehi scricciolo tutto okay?

Ha ancora il fiatone e gli occhi quasi fuori dalle orbite ma appena mi vede sorride rincuorata.

-Sei tu per fortuna. - Si butta sul lettino.

Ho visto bene? È un sospiro di sollievo quello?

-Ma sei normale? - le chiedo stupito.

-Normalissima!

Ride. Che ride? Mi ha fatto preoccupare.

Magari con un po’ di magia si riprenderà prima, ma ho imparato che non devo usarla in questi casi: potrebbe insospettirsi per una ripresa troppo veloce.

Torno sulla mia sedia, chissà se stavolta quella roba che le hanno iniettato funziona.

Si alza di nuovo e si guarda intorno.

-Ma non c’era Spencer qui con me?

-Spencer, davvero?

Mi ha confuso di nuovo con lui.

Che cos’ho che non va?

-Nyx.

Si alza appoggiandosi con la schiena alla testiera del lettino mentre mi guarda intensamente negli occhi senza distogliere lo sguardo. Deglutisco. Perché quegli occhioni azzurri mi mettono in continuazione a disagio?

-Scusa per la sfuriata di capodanno, insomma… - cerco di dirle.

-È acqua passata. Ci siamo chiaramente detti di odiarci a vicenda… più o meno. - mormora. -Abbiamo provato ad essere amici ma non si può andare d'accordo con tutti, no?

-Tu mi odi?

Scuote la testa sorridendo dispiaciuta.

-E tu?

Faccio spallucce.

-Sei la mia compagna di banco e mia amica. Come potrei odiarti?

Appena pronuncio la parola “amica” sorride. Mi sono friendzonato da solo, che stupido che sono.

Mi siedo al suo fianco sul lettino.

-Chi è Andrej?

Si incupisce subito. Ha lo sguardo perso nel vuoto.

E se le leggessi la mente? Non devo per forza pronunciare la formula ad alta voce.

Le prendo le mani e la guardo negli occhi, ricambia il mio sguardo.

-Puoi fidarti di me, c'è qualcosa che non va?

I suoi occhi diventano neri e delle immagini iniziano a prendere forma in quelle due pozze.

Nyx sbatte la schiena al muro, qualcuno la prende per il collo e la tira su fino a sollevarla dal pavimento. Si divincola cercando di togliere quelle mani che la soffocano ma la presa è troppo salda. Il viso di un ragazzo con i capelli grigi si avvicina al suo.

Non osare testimoniare contro di me al processo! Non mi sono fatto nessun problema ad uccidere mio padre e ad incastrare un innocente, perché dovrei farlo con te, pupsik*? Sai che ho già cercato di ucciderti. Ti piace così tanto scherzare col fuoco?
Però essendo sposati, se tu morissi, beneficerei di tutta la tua eredità. - dice con un sorriso sornione. -Ma che gusto c'è a togliere subito il dono della vita a questo bel faccino? È meglio torturati lentamente. Danno molto più brivido i tuoi occhi colmi d'odio e paura. La osserva con gli occhi iniettati di sangue.

Lascia finalmente la presa e Nyx cade a terra. Si porta le mani al collo e si scioglie in un pianto silenzioso.

《Ti odio Andrej, ma mi libererò di te... lo giuro.

Gli occhi tornano a brillarle del loro solito colore, le lascio le mani velocemente appena la vedo gemere e fare una smorfia di dolore. Mi ero completamente dimenticato che questa mattina si è bruciata con il ferro da stiro.

-Preferisco non parlarne.

-Sì, forse hai ragione. Se mai volessi farlo sai dove trovarmi.

Cerco di sembrare il più vago possibile. Che razza di passato nasconde questa ragazza? Ogni giorno che passa mi incuriosisce sempre di più.

La porta si apre. Entra Irma di corsa e mi salta addosso.

-Ma allora eri qui! Mi hai fatto preoccupare. Mi hanno detto che ti trovavi in infermeria.

Cerco di allontanarla da me mentre mi stringe sempre più forte le braccia intorno al collo.

-Irma forse dovresti scollarti, non vedi che Leo è palesemente infastidito?

Ci giriamo verso lo scricciolo.

-Mi sa di no. - dico cercando di trattenere una risata.

Irma sta per andare su tutte le furie ma non fa in tempo a dire nulla perché Nyx guarda l'orologio, si alza dal lettino ed esce di corsa con il camice addosso senza dire niente.

È proprio strana certe volte.

-Dove eravamo rimasti?

-Da nessuna parte Irma. - Rispondo freddo e la allontano da me velocemente.

Esco dall’infermeria e lascio che la porta sbatta alle mie spalle.

Guardo anche io l'orologio e mi accorgo che è tardissimo: tra soli dieci minuti devo trovarmi nel distretto di Rokawaru nel Regno Magico per fare pratica con gli incantesimi di tipo Zen applicati al combattimento. Devo trovare un posto per smaterializzarmi velocemente.

*pupsik,( lett. пупсик ) significa bambolina in Russo, soprannome con cui Andreij si riferisce a Nyx.

Irma ne sta subendo troppe senza dire nulla, pensate che non le sia bastato distruggere il vestito a capodanno?

I piccioncini hanno fatto pace, ma perché non è stato Spencer ad accompagnare Nyx in infermeria?

Perché Nyx è scappata di corsa?

Leggete il prossimo capitolo e lasciatemi una stellina se volete scoprirlo!💕💕

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