30 - Fin Troppo Imperdonabili
La cena procede senza intoppi, chiacchieriamo, ridiamo e beviamo, Leonardo ogni tanto mi guarda sperando di non essere notato, ma ovviamente lo vedo.
Ad un certo punto il padre di Irma si alza per fare un brindisi dedicandolo alla figlia e augurandoci un fantastico anno nuovo. Tutti ci alziamo in piedi, facciamo sbattere i bicchieri e beviamo dai calici.
Spencer mi cinge la vita con il braccio senza far scendere la mano troppo giù, proprio come farebbe un gentiluomo.
-Sono contento di poter passare il capodanno al tuo fianco. - sussurra sfiorandomi il collo con le labbra.
Inarco la schiena per i brividi che mi ha causato e mi allontano da lui per guardarlo in viso, sorride amabilmente. Mi appoggio con la testa alla sua spalla e prendo con la mia mano la sua.
-Anche io, sei fantastico.
L'orchestra ingaggiata dai genitori di Irma inizia a suonare un lento, Spencer mi prende per mano e, dopo i padroni di casa, entriamo in pista anche noi.
Irma si avvicina insieme a Cristian volteggiando, poi sparisce dalla mia vista, mi sento tirare il vestito, lo strattono con un po' di forza verso di me e sento che si strappa completamente.
Mi giro incredula verso lo strappo del mio vestito che percorre tutte le gambe, fino alle cosce e poi torna giù verso i polpacci lasciando un enorme buco a forma di U. Il resto del vestito è stracciato sotto il tacco di Irma che esce dallo spacco vertiginoso del suo abito.
Come attraversata da un tuono la rabbia mi acceca completamente e nonostante il ciel sereno scateno una tempesta di fulmini che si abbatte sulla villa.
Mi guardo intorno, le ragazze hanno gli occhi sbarrati e si coprono la bocca con la mano, Leonardo e Matteo sono rimasti impietriti mentre Spencer mi guarda senza saper cosa fare. Lorenzo, dal canto suo, sembra molto preoccupato per la situazione fuori dalle finestre.
-Oops scusa...- Irma si copre la bocca con la mano fingendosi dispiaciuto, ma in realtà sorride divertita.
-Sei proprio meschina. Non credevo ti saresti spinta a tanto.
Afferro quel che resta della gonna con le mani e vado via correndo verso il bagno.
Non ci credo, proprio il vestito del mio ultimo ballo. Ma come si è permessa? Non riesco neanche a piangere: sono così arrabbiata.
Una volta entrata nel bagno chiudo la porta alle mie spalle e mi ci appoggio per prendere fiato, poi mi siedo su uno sgabello vicino al lavandino, giro la gonna per controllare fin dove è stata strappata.
Adesso cosa faccio?
Lorenzo entra spalancando la porta.
-Sei stata tu a scatenare la tempesta, non è vero?- in realtà non me lo sta chiedendo, vuole rimproverarmi perché sa che sono stata io e che non controllo bene i miei poteri.
Annuisco mentre stringo i pugni e sento le unghie conficcarsi nei palmi delle mie mani.
Come faccio a controllarmi in una situazione del genere?
-Lollo, non parlarmi, in questo momento sono... - mi alzo e appoggio le mani al lavandino per guardarmi allo specchio. Le mie iridi svaniscono lasciando il posto ad un anello con le cinque sfere avvolto dalle fiamme. - furiosa.
Le mie mani prendono fuoco, ma con un semplice gesto Lollo le spegne con dell'acqua che fa uscire dal rubinetto.
-Nyx sei una futura guardiana, per favore non perdere il controllo, hai dei poteri magici che potrebbero diventare ingestibili da un momento all'altro. Calmati. - dice afferrandomi per le spalle e guardandomi dritta negli occhi.
-Io non voglio calmarmi, voglio fargliela pagare. Mi ha umiliata, ha rovinato il vestito del ballo, è così importante per me. Deve pagarmela. Da oggi non avrà seconde occasioni.
-Nyx, ti prego, ragiona.
Mi fa sedere sullo sgabello, si inginocchia davanti a me prendendomi il viso tra le mani calde e mi guarda negli occhi, poi passa lo sguardo sulle mie labbra.
Ma che cavolo sta facendo?
-Prima di tutto sistemiamo questo trucco sbaffato. - agita la mano davanti al mio viso e chiudo gli occhi. - Perfetta. Adesso alzati. - faccio come mi dice mentre guarda il mio vestito. - Ovviamente non possiamo farlo come nuovo altrimenti qualcuno potrebbe insospettirsi ma possiamo modificarlo. - Fa un cerchio con i pollici e gli indici davanti al suo viso e poi lo spacca allungando le mani verso di me.
Vengo avvolta da nastri di raso blu e verde acqua.
Quando mi giro verso lo specchio vedo la meraviglia che ha creato: il vestito ha mantenuto la base di prima fino a metà coscia, proprio dove è stato strappato, una gonna in toulle si apre davanti alle mie gambe cucito su uno spacco che parte dalla mia gamba destra.
Mi giro e mi rigiro davanti allo specchio.
-È magnifico, grazie tante Lollo.
Mi porge la mano.
-Adesso sei pronta per fargliela pagare con maturità?
Annuisco e usciamo dal bagno.
Leonardo corre verso di me un po' accaldato.
-Nyx va tutto bene? Ti ho cercata in tutti i bagni della casa, finalmente ti ho trovata.
Mi guardo intorno, Lorenzo nel frattempo è sparito.
Dove si sarà cacciato?
Avrà utilizzato sicuramente Zohr.
-Stai bene?
Annuisco. Ora che c'è lui va anche meglio. Mi prende per mano e mi fa fare un giro su me stessa per guardare la nuova gonna.
-Lorenzo aveva ragione: avevi una seconda gonna per ballare, per fortuna che Irma non lo sapeva, a vederti bella così morirà di invidia.
Sorrido un po' dispiaciuta per l'abito che ho dovuto rimpiazzare in fretta e furia, ma pensare alla faccia di Irma mi rende molto felice.
-Era un abito importante. - dico un po' amareggiata mentre gli occhi mi si riempiono di lacrime.
Mi abbraccia per calmarmi. Appoggio la testa al suo petto, adesso posso sentire il suo cuore battere forte. Forse era preoccupato per me?
-Non piangere ti prego, ne morirei, e poi non vuoi farti vedere da Irma con il trucco sbaffato o sbaglio?
Scuoto la testa mentre mi passa una mano tra i capelli.
-Immagino perché fosse così importante, ci avrai ballato con il tuo migliore amico e magari avrete vinto anche le corone da re e reginetta come in quegli stupidi film americani, ma appartiene al passato, come quel vestito intero. Pensa allo strappo come un rito di passaggio, la tua vita adesso è qui e ci siamo noi. Siamo noi la tua famiglia.
Mi separo da lui poggiandogli le mani sul petto.
-Domani tornerai a fare lo stronzo? - chiedo preoccupata, è stranamente dolce.
-Ovviamente. - risponde sorridendo beffardo.
-È un sollievo perché sentirti parlare come Captain America mi fa molto strano. - cerco di trattenere una risata.
-Io sono più Tony Stark.
Mi dà il braccio atteggiandosi da cattivo ragazzo e andiamo insieme verso la sala da ballo.
Appena entriamo tutti si girano verso di noi. Noto il colletto della camicia di Leonardo appena sbaffato del mio rossetto.
Irma si avvicina a noi accompagnata dai suoi genitori rossa in viso mentre fissa quel bavero della camicia.
-Forza Tesoro. - La incoraggia il padre.
-Non sapevo che al bagno avessi trucco parrucco e sarto. - sputa fuori velenosa tornandomi a guardare negli occhi.
-Signorinella. - la rimprovera la madre.
-Mi... dispiace. - dice mordendosi il labbro.
-Tranquilla, mi hai solo rovinato l'effetto sorpresa, per il cambio d'abito a metà serata.
-Penseremo al conto dell'abito, Nyx. - la madre di Irma mi mette una mano sul braccio che ritraggo subito.
Odio quando le persone mi toccano mentre parlo.
-Non si preoccupi, è un cimelio di famiglia che ci passiamo da tanti anni.
-Ti prego insisto.
-Mi vedo costretta a rifiutare ma la ringrazio per il gesto.
Trascino Leo al tavolo.
-Suvvia quanto mai potrà valere questo abito?
Lo guardo negli occhi con un'espressione seria in volto.
-È un Coco Chanel originale di una delle sue prime boutique, lo comprò la mia bisnonna a Parigi negli anni '20.
Leo deglutisce mentre alza le sopracciglia.
-Ha fatto un bel danno la signorina.
-Nulla che un ottimo sarto non possa riparare. - dico scuotendo la testa. -Ti va di bere? - chiedo subito dopo.
-Non rifiuto mai dell'ottimo champagne, soprattutto se gratis.
Afferra due calici dal vassoio del primo cameriere che passa e me ne porge uno.
Ci sediamo al tavolo e Leo mi accompagna la sedia, poi si va a mettere vicino a Ilaria.
-Hai giocato un brutto tiro a Irma. -dice Anna.
-Io non capisco come facciate voi due ad esserle ancora amici. - sospiro arrabbiata.
-Credo siamo gli unici amici che ha. - risponde Ilaria cercando lo sguardo di Leo che, purtroppo, le dà ragione.
-Dovrebbe capirne il motivo. - Aggiunge Matteo.
-Oggi Teo ha deciso di svegliarsi, gente. - Commenta Elena.
Ridiamo tutti divertiti. Di solito non partecipa mai alle conversazioni: rimane sempre nel suo mondo e ci osserva in silenzio, stasera invece è fin troppo partecipe.
-Nyx. - sento Spencer alle mie spalle pronunciare il mio nome con sollievo. -Stai bene per fortuna, credo di essermi perso per i corridoi di questa casa per trovarti.
-È davvero un peccato che tu abbia ritrovato la strada.
Leo e Spencer si guardano male.
Alzo gli occhi al cielo per il solito commento fuori luogo di Leonardo.
Mi alzo e mi avvicino a lui che mi prende per le mani.
-Sto bene. Non ti preoccupare. Sono solo andata a cambiarmi la gonna e sono tornata il più in fretta possibile per non lasciarti solo ma a quanto pare sei venuto a cercarmi. -dico ridendo imbarazzata.
-Ascolta, vogliamo uscire fuori? Così magari stiamo un po' da soli io e te.
Guardo Leonardo. Tutte le ragazze fanno di sì con la testa, lui invece mi fissa come per dirmi 'che vuoi fare?', mi sfida con lo sguardo. Odio dover scegliere, è pur vero che sono venuta alla festa con Spencer e non è carino piantarlo in asso per un altro ragazzo.
-Certo, andiamo a fare una passeggiata. - dico tornando a guardare Spencer nei suoi occhioni azzurri.
Leo si alza dal tavolo e va via.
Lo guardo mentre si allontana verso il bancone degli alcolici.
P.O.V. Leonardo
Vado verso il bancone e mi faccio fare due vodka lemon che mando giù d'un fiato. Tanto non posso ubriacarmi quindi il problema non si pone.
-Fammene un altro grazie.
-Non potrei fartene un altro, sai... - il ragazzo cerca di essere il più gentile possibile mentre chiude la bottiglia, lo guardo in cagnesco e faccio illuminare di arancione le mie pupille.
-Ho detto un altro. - dico duro.
Annuisce e mi passa subito il bicchiere di plastica senza dire nulla.
-T-tutto bene amico?- chiede balbettando.
-Alla grande.
Infilo i tre bicchieri uno sopra l'altro e li lascio sul bancone, torno al mio tavolo a borbottare. Dopo tutto quello che le ho detto se ne va da Spencer. Spero stia scherzando. Che nervi che mi danno quei due. La coppietta perfetta.
Mi siedo vicino a Ilaria e mi guarda con rimprovero.
-Adesso che c'è?
-Beh partiamo dal presupposto che hai il rossetto di Nyx sulla camicia, tutti se ne sono accorti, sei andato a cercarla e ci hai provato ancora sperando che vi vedesse Spencer? E poi hai il coraggio di chiedere che c'è? Non l'hai invitata perché sei un codardo e adesso cerchi di rovinare la serata a quel povero ragazzo? Poi...- sospira arrabbiata. - cosa sarebbe questa scenata?
Le ragazze rimaste sedute al tavolo mi guardano. Matteo è andato a prendere da bere mentre Lollo sorseggia del vino bianco dal suo calice e mi osserva socchiudendo gli occhi.
Ultimamente quando parliamo di Nyx mi fa paura, è come se fosse il suo angelo custode, sa sempre cosa fa, con chi sta e cerca sempre di capire cosa fa in classe. Se non lo conoscessi direi che c'è qualcosa sotto.
-È possibile che se ne va sempre da lui? Le ho detto un sacco di cose belle prima che pensavo, che penso. Invece niente. Quando io faccio un passo lui ne fa dieci. Cerco di darle fastidio in tutti i modi per attirare la sua attenzione, ma niente.
Anna prende un sorso di Coca-Cola. - Se solo la smettessi di fare lo stronzo. - sospira.
-E l'orgoglioso. - aggiunge Elena.
-Come? - chiedo scontroso.
-E se non fossi sempre sulla difensiva. - dice Ilaria.
-Io non sono sempre sulla difensiva.
-Vedi? - dicono in coro.
Lollo ride divertito e rimane in silenzio.
Sbuffo e mi sbrago sulla sedia a braccia conserte. Guardo l'orologio in fondo alla sala. Tra cinque minuti sarà mezzanotte.
Decido di uscire a farmi una passeggiata: devo schiarirmi le idee.
Cammino lungo il vialetto e mentre torno verso la casa sento il countdown. Allo zero partono i fuochi d'artificio e in mezzo a tutti vedo quei due che si baciano.
Non ci vedo più dalla rabbia.
A passo svelto vado da loro e li separo.
-Fai sempre così tu, vero? Prima ti fai consolare da me e poi vai tra le sue braccia a fare la fidanzatina innamorata.
Nyx mi guarda arrabbiata.
-Si può sapere di che cosa stai parlando?
-Vi ho visti che vi stavate baciando.
Guardo Nyx in viso. Ha il rossetto perfettamente intatto.
-Non ci stavamo baciando e anche se fosse vuoi dirmi perché ti interessa tanto? Sei geloso.
-Non sono geloso.
-Allora perché ti intrometti sempre? Me lo spieghi il perché?
-Nyx... -cerca di interromperci Spencer.
-Sta' zitto. - Gli rispondiamo in coro.
-Io non rovino sempre tutto.
-Invece sì. Altrimenti dimmi perché ti saresti messo in mezzo. Non può piacerti una persona a cui fai del male e basta.
Iniziano a scenderle delle lacrime dagli occhi. Che ho fatto?
-No infatti, non mi piaci.
-Vedi? - le lacrime continuano a scorrerle lungo le guance sporcandole di nero. - Rovini sempre tutto. Io ti odio.
Me ne vado via lasciandomeli alle spalle. Spencer mi guarda compiaciuto mentre tiene Nyx stretta tra le sue braccia sperando di farle sparire quelle lacrime il più in fretta possibile.
Basta, da oggi non proverò più nulla per lei. Totale indifferenza.
Che dire, il capitolo si commenta da solo.
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