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25 - Smettetela di incastrarmi!

Quando finalmente anche l'ultima ora di lezione termina vado velocemente da Matteo.

-Cosa fa Rita per pranzo? - chiedo già con l'acquolina in bocca.

Si dà uno schiaffo sulla faccia.

-Nyx io e Lorenzo dobbiamo fermarci per parlare con l'allenatore della squadra di Atletica, ti accompagnerà a casa Spencer.

-E me lo dici così all'uscita di scuola? E poi... dov'è Spencer?

Non vedevo l'ora di tornare a casa velocemente per mangiare subito, invece dovrò camminare. Ho già lo stomaco che brontola.

-È quello con il cappello lì davanti.

Il ragazzo si gira e sfoggia il suo ciuffo castano che spunta dal cappello, gli occhi azzurri risaltano sul suo viso squadrato e la pelle abbronzata.
Sorride amabilmente appena incrocia il mio sguardo e si avvicina.

-Allora vuoi venire con me e tornare a casa... Oppure rimanere qui?

Mi sveglio dal mio mondo fatto di unicorni e zucchero filato. Ma che mi prende? È come se non fossi in me, e poi è molto più attraente del solito, come se gli avessero fatto un incantesimo di charme. Mi mordo le labbra nervosamente mentre cerco di distogliere lo sguardo dal suo viso così perfetto, se solo non fosse per quel cerottino bianco sul naso che porta sempre.
Tamburella con le dita sulla mia testa appena si avvicina e cerco di nascondere la bavetta che mi era colata dalla bocca. Si fa per dire ovviamente.

Rimango in silenzio senza rispondergli, non ho capito cosa mi ha chiesto: ero troppo distratta.

-Insomma so di essere fantastico, ma non guardarmi così. - mi prende in giro.

-Scusa guardavo il ragazzo che ti stava dietro...- rispondo.

Si scurisce subito in volto. Perché ho la sensazione di dire sempre la cosa sbagliata con lui?

-Strada lunga con giro panoramico o strada corta? - Sorvola tornando a sorridere normalmente, come se non fosse successo nulla.

È ovvio che vuole fare un giro, ed è ancora più ovvia la mia fretta di andare a mangiare, perché me lo chiede?

Guardo l'orologio: è già l'una, avrei un po' di fame.

-Strada cor... - Lo guardo e vedo il faccino triste di chi voleva fare due passi. -Oh, va bene strada lunga con giro panoramico!

Perché non riesco a dirgli di no?

-La strada è lunga, vuoi iniziare a parlare? - chiede con leggerezza.

-Di cosa? Scuola? Non sei neanche in classe con me, cosa potrei Dirti... Studio? Potrebbe davvero interessarti questa roba noiosa? - il mio tono è un po' troppo scocciato, sono ancora in modalità "sopporta Leonardo" quando in realtà sto parlando con Spencer il pasticcino dolce.

Mentre sto per continuare con il mio monologo mi interrompe.

-Va bene, va bene ho capito... perché piuttosto non mi parli di te? - mi guarda ammiccando un sorrisino con le labbra strette.

-E a quale scopo? - fa troppe domande per i miei gusti. Perché improvvisamente ha tutto questo interesse per me?

-Nessun secondo fine se non quello di fare conoscenza...- sorride ancora, ma adesso in modo rassicurante.

-Non basta la ricreazione? Insomma, la passiamo spesso insieme. - voglio capire cosa c'è sotto.

-È vero ma... a ricreazione facciamo a gara a chi mangia più pizza, non c'è tempo di parlare.- si giustifica.

Morde le labbra un po' imbarazzato e si guarda intorno come se volesse cercare una via di fuga. È troppo dolce in questo momento, come si fa ad essere duri con lui?

In ogni caso ha ragione: priorità al cibo. Sempre.

Saliamo su un ponte pieno di negozi di lusso e stracolmo di gente, eppure è solo martedì. (Ho scoperto che gli umani affollano le strade solo dopo il giovedì sera)

-Questo è Ponte Vecchio. - cerca di spiegare.

-Si chiama così perché è più vecchio degli altri? - lo interrompo.

-Ti senti simpatica oggi?

-Abbastanza. - mi sento molto in vena di battutacce se devo essere proprio sincera.

Sorrido soddisfatta.

Adesso che ci penso non capisco perché non provi a parlare in australiano, dopotutto viene da lì, sarebbe più facile comunicare secondo la logica di un madrelingua, magari si aspetta che lo faccia io ma non ne ho affatto intenzione, questa lingua è nettamente più semplice.
Dopo qualche secondo di silenzio torna a parlare.

-Ti piace star qui con me? Cioè stare sul ponte... Volevo dire... Il ponte.

Non capisco perché sia così impacciato, di solito è molto più sciolto. Fa sentire a disagio anche me. In più il posto è molto suggestivo, direi romantico e se devo dire la verità sono contenta di passare il mio tempo con lui. È un ragazzo così dolce e mite. Mi trasmette pace.

-Sì...

Le nostre dita si sfiorano, ritiro subito la mano, spero sia stato un caso.

Ci mettiamo seduti sotto un portico all'ombra, di fronte ad una fontana con tanti lucchetti sulla ringhiera che la circonda. Il posto è pieno di turisti che si fanno scattare foto mentre si baciano con il fiume sullo sfondo o che attaccano lucchetti con le loro iniziali incise. Davanti a noi invece un uomo suona al violino una melodia troppo smielata per i miei gusti.

Torno con lo sguardo su Spencer che mi guardava già sorridendo.

-Come mai questo cerottino sul naso? È da un po' che volevo chiedertelo.

-È uno di quei cerotti che ti aiutano a respirare, ho il setto nasale un po' deviato. - dice senza esitare.

-Come mai?

-Scherma... Sai sono il capitano della squadra ed ogni tanto devo badare anche ai suoi componenti, e, come se non bastasse, supervisionare gli allenamenti! Un po' di tempo fa c'è stata una rissa e per dividere due ragazzi mi sono beccato un pugno in faccia, carino, no?

Mi viene da ridere un po': è stato proprio sfortunato!

-Mi piacerebbe tirare di scherma, l'ho fatto da piccola ma non è che ricordi molto. - cambio totalmente discorso.

-Perché non vieni a fare i provini? Sarebbe fantastico averti in squadra!

Ci vuole poco per farlo esaltare.

-E poi è semplicissimo, ti faccio vedere.

Scende dal muretto, mi prende per i fianchi e fa scendere anche me.

-Sei mancina vero? Si vede: porti l'orologio sulla destra.

-Inizio a pensare che tu sia uno stalker, non un semplice capitano della squadra di scherma.

Sorride divertito senza mostrare i denti, evidenziando le rughe d'espressione ai lati delle labbra.

Mi sistema nella posizione di base: piede sinistro avanti e piede destro dritto, gambe appena piegate, poi si mette dietro di me.
Mette la mano destra sulla mia pancia.

-In questo modo stai dritta con la schiena.

Non la toglie. Con l'altra mano prende la mia sinistra e la sistema come se tenessi un fioretto.

Sento le mani che iniziano a sudare. Non siamo stati così vicini.

-Vedi, è facile come dicevo.

Si gira lentamente verso di me e solo dopo qualche secondo in cui ci siamo guardati intensamente negli occhi ci accorgiamo di essere troppo, troppo vicini.
Ci allontaniamo immediatamente.

-Scusa, non volevo...

-No davvero, stai tranquillo...

Ci andiamo a sedere senza dire nulla sul muretto dove abbiamo lasciato gli zaini ed aspettiamo che passi l'imbarazzo.

-Cosa volevi sapere di preciso?

Mette il viso su una mano e mi guarda.

-Parlami di te...

Che la farsa abbia inizio.

-Che dire... Sono italo-australiana, per questo parlo abbastanza bene l'italiano.

-Perfettamente, non ti ho ancora sentito fare un errore. - dice senza interrompere il contatto visivo.

-Grazie. Sono qui in Italia perché mi incuriosiscono le origini di mia madre e mi piacerebbe essere parte di questa cultura lontanissima dal mio paese. Facevo surf e... oh Dio ma quel tipo in barca come fa ad andare al contrario?

Attira la mia attenzione un tipo su una barca a remi stretta e lunga.

-Nessuna magia, è uno sport come un altro, lo fanno qui sull'Arno. Dimmi piuttosto, sei fidanzata?

È qui che voleva andare a parare? Vuole solo provarci con me?

-Hai capito cosa ti ho chiesto? Sei fidanzata?

Lo guardo negli occhi.

-No.

In realtà sarebbe un sì ma non voglio che Andrej abbia una parte anche in questo momento della mia vita. Il suo ricordo non si intrometterà per rovinarmi tutto. Ne ho già parlato abbastanza ultimamente e vorrei eliminarlo dalla testa il più velocemente possibile, anche se non riesco a smettere di vedere davanti ai miei occhi il suo viso e quegli occhi che si illuminano di rosso appena sento il suo nome.

Mi rigiro verso il fiume e mi perdo nei piccoli vortici che si creano al passaggio delle imbarcazioni.

-Non volevo darti fastidio... perdonami, a volte sono così sfacciato.

-Vedo che hai imparato ad essere diretto con gli italiani. Insomma, non si fanno mai troppi scrupoli prima di chiedere una cosa e sono troppo aperti, davvero, certe volte è snervante. Ma come fai?

-Ma non hai detto un secondo fa di voler assimilare questa "fantastica cultura"? - ha un angolo della bocca alzato. Mi osserva irriverente, come farebbe Leonardo.

-Touché. - rispondo infastidita.

Mi siedo accanto a lui e si avvicina a me. (Perché nel frattempo mi ero alzata in piedi per sbraitare) e rimaniamo in silenzio per un po'.

-Sai che sei davvero carina quando sei pensierosa?

Almeno adesso ho dato una risposta alla mia domanda.

Mi sistema una ciocca di capelli dietro l'orecchio e termina il movimento in una carezza.

Mi sento davvero a disagio in questo momento. Non avevo mai guardato Spencer con altri occhi che non fossero quelli dell'amicizia, si è avvicinato a me con cautela e adesso di getto si fa avanti, non so cosa pensare.

-Grazie...

Abbasso lo sguardo. Come dovrei comportarmi?

-Dai andiamo...

Si alza dal muretto e mi porge la mano per scendere.

-Grazie.

Accetto il suo aiuto e scendo anch'io. Infilo le mani nelle tasche del piumino. Il tragitto verso casa passa velocemente, nessuno dei due ha il coraggio di interrompere il silenzio che si è creato.

Forse dovrei dargli una possibilità, dopotutto è dolce e sembra farsi sempre in quattro per farmi sentire a mio agio. È la persona con cui ho passato più tempo da quando sono arrivata e non si è mai comportato male con me. A differenza di qualcun altro che vorrei evitare.

In pochi minuti ci troviamo al parchetto di fronte al palazzo. Spencer mi afferra per un polso.

-Aspetta.

Mi giro allarmata

-Cosa ho fatto?

Si mordicchia un labbro mentre mi guarda fisso negli occhi. È come se volesse dirmi qualcosa, ma interrompe il contatto visivo e mi lascia il polso.

-Nulla di importante, ti accompagno al portone.

-Buon appetito principessa.

Si avvicina e mi stampa delicatamente un bacio sulla guancia.

Mi sento andare a fuoco. Non me l'aspettavo.

-Ti va di tornare più spesso a casa insieme?

-Perché? - cerco di torchiarlo.

-Voglio conoscerti meglio Nyx.

-Perché?

-Perché sei una ragazza simpatica, carina, mi fai ridere, mi diverto con te, sei scontrosa e mi incuriosisci... insomma mi piaci Nyx, non c'è bisogno di fare giri di parole.

Alza le spalle e aggiunge un sorriso per sembrare più convincente. Mi ha detto queste cose così carine e con una sincerità quasi disarmante.

-Come amico ovviamente. - Dico dura.

Vorrei capire quanto tiene a me.

-E perché no? Qualcosa di più.- Aggiunge facendomi una carezza sul viso.

È così tenero. Quasi mi sento in colpa a rifiutarlo ma per ora non mi sento il cuore che batte quando sono con lui.

-Spencer, adesso per me non è il momento. Sono venuta qui per studiare, magari potremmo parlarne più in là. Sei carino, simpatico, gentile, disponibile e non voglio negarti una possibilità, ma adesso...

Annuisce un po' rassegnato.

-Ho capito...- la sua voce è un po' triste, anche se sta sorridendo soddisfatto, ma per cosa? -Ti conquisterò principessa.

Sorrido. Non sai quanto sbatterai la testa al muro mio caro. Apro il portoncino alle mie spalle e corro su per le scale, poi mi giro.

-Grazie per la compagnia.

-Ci vediamo domani a scuola!

Fa un cenno con la mano e poi va via. Finisco di fare le scale di pietra del palazzo, mi siedo su uno scalino di fronte alla porta di casa e guardo il telefono. C'è un messaggio.

*Principessa, scarica whatsapp così possiamo sentirci tutte le volte che vogliamo. Chiamami se vuoi dopo pranzo💕*

Sorrido ed appoggio il telefono al labbro inferiore.

Dai in fondo non è tanto male. Dovrei davvero dargli una possibilità.

Mentre entro in casa mi arriva la notifica di un'e-mail che apro subito, c'è una foto in allegato. Appena la vedo ho una fitta al cuore.

Forse quest'uscita con Spencer è andata meglio del previsto non credete? Io penso proprio di sì.

Di chi sarà questa foto che turba tanto Nyx?

Se il capitolo vi è piaciuto lasciatemi una stellina! Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate!

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