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24 - Riordinare le idee

-Schiva questo adesso!

Lorenzo mi lancia dei dischi infuocati che evito teletrasportandomi. Vedo che ne è rimasto uno che non è andato a schiantarsi contro la parete di ferro del simulatore e viene verso di me.

-Congela. - dico puntandolo con lo scettro.

L'incantesimo non funziona. Forse non sono abbastanza convinta. Continua a venirmi incontro.

-Fermati. - dico a bassa voce.

Il disco si ferma ad un palmo dal mio naso. Anche le lingue di fuoco rimangono immobili. Non l'ho mai visto da così vicino. Attraverso il rosso vivo tendente all'arancione vedo Lorenzo che è visibilmente arrabbiato. Frantuma il disco in mille pezzi con uno schiocco di dita.

Lollo pretende che utilizzi subelementi ed elementi che non domino come il ghiaccio o l'aria. Non capisce che vorrei partire da quello che già so fare.

-Mi dici che ti prende? E non dirmi che il problema è l'allenamento perché ne abbiamo già discusso: è inutile continuare ad esercitarsi sulle cose che sai già fare!

-Sono solo un po' stanca Lollo. - Rispondo per giustificarmi.

Mi siedo per terra e stringo tra le braccia le gambe. Lorenzo mi raggiunge immediatamente e si siede vicino a me.

-Abbiamo appena iniziato, come fai ad essere così stanca? In più le magie che hai usato non sono neanche molto potenti.

Faccio spallucce mentre mi guardo i piedi in silenzio.

-Sai... l'umore incide molto sulla qualità degli incantesimi. Devi imparare a distinguere i momenti: quando è il momento di divertirsi, quando pensare ai sentimenti e quando essere concentrati sul combattimento. - cerca di spiegarmi con autorevolezza, come farebbe un qualsiasi genitore.

Lorenzo è il mio confidente oltre che mentore, non so cosa farei seaza di lui. È la mia coscienza e se devo dirla tutta in lui rivedo molto Proteo, ma meno impacciato e più deciso.

-Che vorresti dire con questo?

Lo guardo negli occhi aspettando una risposta.

-È successo qualcosa nei giorni scorsi con Leonardo? Vuoi parlarne?

Distolgo lo sguardo prima che possa arrossire ancora di più e torno a fissarmi i piedi.

-Cosa intendi? Perché doveva succedere qualcosa?

Mi sento andare a fuoco completamente. Odio parlare di lui dopo quello che è successo lunedì. Lui invece sorride divertito vedendomi così in difficoltà con i miei sentimenti.

-Tra voi due intendo. - continua pungente.

Cerco di nascondere il rossore con uno sguardo interrogativo.

-Ti ha mai detto qualcosa di me?

Sorride sornione. -Forse... magari della festa di Ilaria...

-Forza! Se sai qualcosa parla!

-Perché? Ti interessa?

Rimango per un attimo in silenzio. Ha ragione.

Dovrebbe interessarmi?

-Io... - cerco di dire qualcosa ma non so cosa dire.

-Comunque non scaldarti, sono semplici apprezzamenti tra ragazzi.

Prima che possa arrabbiarmi torna a fare quella domanda tagliente.

-Allora? C'è qualcosa che non va?

Distolgo lo sguardo. So benissimo che anche se non mi guarda negli occhi si vede se c'è qualcosa che non va. Evitando il suo sguardo mi sento un po' più sicura e più libera di mentire a me stessa. Mi stringo nelle spalle e prendo un respiro profondo.

-Ecco è che... è così difficile, non capisco cosa provo per lui, è un bel ragazzo senza dubbio ma quello che è successo alla festa mi ha lasciata con un enorme interrogativo, ci siamo detti delle cose e non capisco se gli interesso sinceramente oppure sono l'ennesima preda.

-Potresti parlarne con lui invece di rimanere sulle tue con tutto questo casino in testa. Sono sicuro che c'è dell'altro però.

-La madre...- Dico con la voce strozzata.

Lollo mi scruta con lo sguardo alla ricerca di più informazioni. Mi schiarisco la voce.

-Victoria è simpatica, però... lanciava delle strane frecciatine, come se dovessi allontanarmi da lui. Ma da lui percepisco esattamente il contrario, come ti dicevo cerca di avvicinarsi a me e sono molto confusa.

Lo guardo negli occhi. Conosce la sua famiglia e sicuramente riuscirà a darmi delle spiegazioni migliori di quelle che mi sono data.

Appoggia il viso tra le mani e scuote la testa.

-In realtà non capisco neanche io quale sia il problema. Victoria è sempre stata gentilissima con noi.
Cambio discorso rimanendo sempre sull'argomento "Leonardo".

-Sai che l'avevo già visto?

-Chi?

-Leonardo.

In una frazione di secondo si è incupito.

-E dove?

-In un sogno. - Dico un po' più spensierata, non trattenendo le risate.

Adesso sembra quasi impallidito.

-Sai quando me ne sono accorta anche Leo ha fatto una faccia strana... come se... se ne fosse reso conto nel mio stesso momento. E poi ogni volta che ci sfio...

Si irrigidisce per un momento.

-C'è qualcosa che non va?

Scuote la testa. -Continua.

-Dicevo, ogni volta che ci sfioriamo o tocchiamo vengo investita da una scarica elettrica, ed anche lui prende la scossa! È una fortuna che utilizzi una lacca che non fa elettrizzare i capelli.

Qual è il problema?
Ha un'aria molto preoccupata, come se non volesse dirmi quello che sa. Indagherò in un altro momento.

-Sai cosa significa sognare qualcuno?

-Oh sì... - Ride compiaciuto.

-Allora? - Chiedo insistentemente.

-Beh... non vorrei anticiparti il finale... però una cosa è certa: passerete molto tempo insieme.

-Povera me...

-Non mentire a te stessa Nyx! Ti piace ma non vuoi ammetterlo. Si vede lontano un miglio. Piuttosto dimmi. Quando l'hai sognato?

-Mentre ero in coma.

-Coma?

Mi gratto la testa.

-Ricordi l'incidente di cui tutti parlano?

Annuisce.

-Ecco... vedi...

Inizio a raccontargli di Andrej. Di tutte le volte in cui ha provato ad uccidermi, del processo magico e anche del fatto che siamo sposati.

Nyx non capisce cosa fare con Lion, credete che entrambi abbiano bisogno di una spinta per avvicinarsi ancora di più?

Cosa pensate di Andrej?
Fatemelo sapere in un commento!

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