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22 - Chi scherza col fuoco...

La musica della festa è assordante, in più le luci stroboscopiche mi danno la nausea, odio non riuscire a vedere bene e la cosa che odio di più in assoluto è quando accendono e spengono la luce bianca ad intermittenza, è perfetta per avere gli attacchi epilettici. Le persone che ballano tutte appiccicate mi fanno venire caldo, anche se siamo a dicembre inoltrato ed ho assolutamente bisogno di prendere aria.

Prendo il drink che avevo lasciato sul tavolo ed esco sul terrazzo del locale facendomi spazio tra i corpi danzanti, inizio a sorseggiare il mio Martini Dry mentre cammino verso il parapetto in ferro battuto cercando di non perdere l'equilibrio su questi tacchi vertiginosi.

Non ero mai stata in discoteca prima d'ora, non esistono nel regno magico, il massimo che abbiamo sono feste danzanti con la musica ma nulla che si avvicini neanche lontanamente a tutto questo! Sono troppo stanca.

-Odio queste feste.

Sento la voce di Leonardo alle mie spalle. L'avrà esclamato tra sé e sé, in più non sembra essersi accorto della mia presenza.

Si appoggia con le braccia alla ringhiera in ferro, a diversi metri da me con il telefono tra le mani poi mi nota e si avvicina.

Lo saluto con la mano e sorride.

-Non mi aspettavo di trovarti ad una festa. Non sembri essere una che ama divertirsi.

-Lo sono più di quanto immagini.

Sorride compiaciuto. In un'altra occasione non avrei esitato a dirgliene quattro, ma con questo mal di testa non ne ho la forza, e so che continuare a bere non è il modo giusto per farlo passare.

-Tu invece perché sei qui se hai detto di odiare queste feste?

Alza le spalle e si appoggia come prima al parapetto mentre guarda il cielo annuvolato.

-È il compleanno di Ilaria e siamo buoni amici sin dalle elementari. Lei si aspetta che io ci sia e non deludo mai le aspettative delle persone. -Dice sicuro di sé.

Alzo gli occhi al cielo divertita, in altre circostanze mi avrebbe dato i nervi.

-Certo che non perdi mai occasione per metterti in mostra.

Ride.

-E poi lì dentro - continua spavaldo. - è pieno di ragazze che mi ballano intorno sperando di essere notate da me. È un Martini? - si distrae vedendo il mio bicchiere mezzo vuoto.- Posso assaggiarlo?

Gli allungo il bicchiere mentre annuisco restia. Mi tocca anche passarglielo, altrimenti va a dire in giro che lo tratto male. Che bambino.

-Non sembrano dispiacerti tutte queste attenzioni.

-In effetti no ma...-abbassa lo sguardo e arrossisce appena. - vorrei che fosse qualcun'altra a considerarmi. - dice a bassa voce.

Sorride mentre guarda la strada vuota giù dal terrazzo.

-Allora ce li hai dei sentimenti!

Sapere che Leonardo è innamorato di qualcuno mi fa pensare che sotto la corazza da stronzo sia umano anche lui.
Mi guarda in cagnesco ma poi si mette a ridere.

-Sai essere proprio stronza certe volte.

Vedo Spencer uscire dalle vetrate e fare qualche passo verso di noi ma si ferma a una decina di metri.

-Nyx che ci fai lì fuori? Non vieni a ballare? - grida.

-Mi gira la testa. Leonardo mi fa compagnia, neanche lui ha voglia di stare dentro. - gli dico con una certa insofferenza.

Da quando ho iniziato a parlare con Leo il mal di testa è sparito. I due si guardano male, anzi, malissimo poi Spencer sorride non appena torna con lo sguardo su di me. A volte credo che questi ragazzi siano bipolari, è l'unica spiegazione. -Va bene quando ti senti meglio dimmelo che balliamo insieme. - mi suggerisce dolcemente.

Gli alzo il pollice e poi lo guardo rientrare con le mani in tasca mentre sospira e si gira un'ultima volta per guardare male Leo.

-Che scocciatura. -Dice Leo sottovoce.

-È dolce. E si preoccupa per me. Forse dovresti fare così con quella ragazza, capiresti che non è una scocciatura. E poi quando ero appena arrivata sembrava che voi due foste buoni amici. Che è successo? - Chiedo super curiosa.

Scuote la testa. -Competizione.

-Peer? - Gli chiedo avvicinandomi mentre gli do una gomitata.

Arrossisce imbarazzato mentre si guarda intorno per cercare una via di fuga.

-Non ti interessa! Ma che vuoi?

Mi allontana mettendomi una mano in faccia.

-Il mascara! E poi sei proprio antipatico! Piuttosto, non hai freddo vestito così? È dicembre: potrebbe nevicare da un momento all'altro e fino a ieri sei stato a casa con la febbre. Vorrei evitare di raccoglierti anche domani da terra.

Indossa una camicia nera gessata aperta sul petto muscoloso, delle catene gli pendono dal collo. Mi guarda stringendo gli occhi mentre gioca con il pendente che ha all'orecchio facendolo suonare con l'anello nero e argento che porta all'indice.

Fa di no con la testa mentre sorseggia ancora il mio drink.

-Puoi ridarmelo? L'ho preso per bere. - Quel suo 'no' scocciato mi ha infastidita parecchio.

Alza il bicchiere all'altezza degli occhi e ne osserva il contenuto, poi posa lo sguardo su di me, lo fa scendere sul mio vestito aderente in velluto, forse troppo coprente per i suoi gusti, e torna a guardarmi in viso con un mezzo sorrisetto stampato sul volto di chi è abituato ad averla sempre vinta.

-Secondo te come faccio a scaldarmi? E poi non lo reggeresti, è giusto che sia io a finirlo.

Detto questo tira su un altro sorso.

-Ah no? Non reggo secondo te? - Lo provoco divertita.

Noi maghi non possiamo ubriacarci come gli umani. L'unico effetto che hanno gli alcolici su di noi sono avere i freni inibitori completamente azzerati. Niente vomito. Niente vuoti di memoria. Niente mal di testa o post sbornia traumatici. Solo tanta sincerità.

Scuote la testa ridendo.

-Fammi vedere scricciolo. -Sorride beffardo mentre passa la lingua sui denti. In questo momento è incredibilmente sensuale, forse dovrei stare attenta a non bere troppo.

-Potresti rischiare di rimanerci, fai attenzione. - lo metto in guardia.

Si scola quello che rimane del mio Martini e lascia il bicchiere sul davanzale. Mi prende per mano e andiamo insieme nel locale, verso il ragazzo che fa i cocktail dietro al bancone. Mi ci appoggio sopra e cerco di farmi notare mentre rimango a fissare tutte quelle bellissime bottiglie di alcol illuminate alle sue spalle. Sarebbe fantastico avere dei locali così nel mondo magico invece di accontentarsi delle feste clandestine che organizzavamo in accdemia.

Appena attiro l'attenzione del barman cerco di ordinare ma Leonardo mi scansa bruscamente e parla al posto mio.

-4 shots di vodka liscia e 4 di tequila sale e limone. - Poi si gira verso di me guardandomi con superiorità. Ha ordinato anche per me. - tu cosa prendi?

Mi correggo, ha ordinato solo per lui. Lo guardo allibita. Sarebbw vergognoso bere così tanto addiritura per un mago, figuriamoci per un umano come lui.

-Anche io lo stesso.- rispondo senza pensare. - Aggiungi due Assenzio. Puoi portarceli al divanetto fuori? - Chiedo cortesemente al barman che annuisce.

Leonardo fino ad ora non mi ha lasciato la mano anzi, la tiene ancora stretta, osserva le nostre dita incrociate e poi sorride guardandomi, faccio lo stesso ma mi sento le orecchie andare a fuoco.

-Forza andiamo. - Gli sussurro ad un orecchio.

Lo vedo sussultare appena, come se non se lo aspettasse. Adesso è lui ad osservarmi imbarazzato mentre annuisce.

Mi butto tra la folla e lui, ancora con la mano nella mia, mi segue.

Ci sediamo al tavolino sul terrazzo e dopo un po' ci portano gli shots ordinati.

-Leo sei sicuro di voler bere tutta questa roba?

-Tu sei sicura?

Mi osserva con sguardo di sfida con un angolo della bocca alzato. Non mi assumo nessuna responsabilità.

-L'hai voluto tu. L'assenzio l'ho preso per entrambi alla fine, okay?

-Ci sto, ma facciamo un gioco. -Lo guardo incuriosita. -Ad ogni shot dobbiamo dire una cosa che pensiamo dell'altro.

-D'accordo. - rispondo sicura.

Sono 9 shots. Non dovrebbe essere troppo difficile trovare 9 insulti.

Il primo va giù.

-Sei insopportabile. -dico.

-Sei saccente. -risponde.

Ma come si permette? non sono saccente. Mando giù il rospo e prendo un altro bicchierino di vetro tra le mani.

Secondo.

-Non sei umile. - rispondo tagliente all'insulto di prima.

-Te la prendi sempre con me. - dice appena offeso.

-E ti dà fastidio? -chiedo.

-Non capisco cosa ti abbia fatto.

Non credevo ci rimanesse tanto male. Però neanche lui è uno stinco di santo.

Prendiamo un altro bicchierino e li facciamo sbattere tra loro e poi sul tavolo.

Terzo.

-Mi dai sui nervi.

-Mi fai impazzire.

-Impazzire? In che senso? - chiedo un po' confusa.

-Sceglilo tu il senso, tanto non importa. - è così ambiguo, non sopporto quando cerca di comportarsi da bad boy misterioso.

Quarto.

-Odio quanto sono sempre perfetti i tuoi capelli.

-Odio quando sorridi dopo aver guardato Spencer.

Improvvisamente arrossisco.

-Leo forse dovremmo fermarci, stai iniziando a dire parecchie cose strane.- sorrido imbarazzata.

Cos'altro scoprirò stasera su questo ragazzo?

Scuote la testa convinto e afferra un altro bicchierino. Sembra essere perfettamente lucido come me. Forse mi stava prendendo in giro.

Quinto

-A volte mi fai ridere.

-Anche tu.

Risponde sorridendo. Sistema con le dita una ciocca di capelli dietro il mio orecchio. È davvero carino. Ma non capisco quali siano le sue intenzioni. È solo un gioco o mi sta davvero dicendo quello che pensa?

-Perché non li tieni sciolti ogni tanto?

-Sono più comodi legati e poi non sono abituata, sentirei troppo caldo.

-A dicembre?- mi chiede alzando un sopracciglio con una punta di disappunto nel tono.

Alzo gli occhi al cielo divertita.

-Continuiamo a bere dai. - propongo.

Sesto.

-Irma ti sta troppo appiccicata. - sputo fuori velocemente.

Mi metto una mano sulla bocca e arrossisco.

Che cosa ho appena detto? Perché non sto zitta? Penso davvero questo?

Ride.

-Qualcuno è gelosa qui. -arrossisco. -mi piaci quando arrossisci. Sembri più umana, insomma intendo diversa dalla solita perfettina testa di cazzo che sei sempre in classe.

-Avevo capito a 'umana' ma grazie per la delucidazione. - rispondo divertita cercando di nascondere il rossore per quello che ho detto qualche secondo fa.

Settimo.

-Trovo che tu sia una persona estremamente difficile ma che voglio avvicinare.

-Pensi che io sia affascinante Scricciolo? Tu invece sei misteriosa. Non parli mai di te. Sembri nascondere qualcosa, non sarai mica una spia sotto copertura proveniente dall'Australia?

-Io non sono mica Australiana.

-Ma certo Morgani, vedi? Adesso torni a fare la misteriosa.

Stavo per vuotare il sacco. È una fortuna che mi abbia interrotta.
Giù il prossimo.

Ottavo.

Il limone mi fa stringere le labbra.

Leonardo ride.

-Sei bellissima, forse mi piaci.

-Se non fossi maledettamente stronzo credo potresti piacermi anche tu senza problemi.

Sorride mentre afferra l'ultimo bicchierino e osserva il liquido azzurrino dentro.

Nono e ultimo.

Stavolta sento l'alcol bruciarmi lungo tutta la gola, questo era davvero forte, non l'avevo considerato.

-Questo vestitino ti sta da dio e vorrei togliertelo di dosso. - dice mentre si avvicina pericolosamente a me.

-Vorrei che lo facessi. - Rispondo sostenendo il suo sguardo deciso mentre rido.

Leo mi guarda interdetto mentre si lecca le labbra.

-Sei seria?

Continuo a ridere ma lui mi guarda in silenzio aspettando una risposta. Smetto di ridere di colpo e lo guardo negli occhi sorpresa. Deglutisco.

Avvicina ancora il suo viso al mio.

Forse dovrei farlo anche io?

Dopotutto si tratta solo di uno stupido bacio.

Uno non può lasciarli da soli che iniziano a fare come vogliono, ma tu guarda!

Sgancio la bomba alle 9 di mattina così passerete a chiedervi tutta la giornata in che modo esploderà🤭

(In questo momento sto ridendo in modo malvagio!😈)

Fatemi sapere nei commenti se volete avere il continuo in giornata!

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