18 - Mai Smettere di Imparare
Sia io che Lorenzo ci siamo dati malati in questi giorni.
L'incantesimo di inversione della mente consiste nel liberare la coscienza da un corpo per entrare in un altro e cercare di assumerne il controllo, Lollo l'ha fatto addirittura due volte: la prima per tirarmi fuori dalla dimensione ombra e l'altra per farmi prendere la lacrima di cristallo. È una fortuna che Dimitri dalla sua postazione non si sia accorto di nulla.
Appena ci siamo ripresi mi ha portato in una palestra nel seminterrato del suo palazzo a cui ha fatto un incantesimo di dilatazione, è fatta apposta per gli allenamenti magici: possiede diverse armi e molti ingredienti per pozioni e incantesimi.
Tra l'altro guardando il mio riflesso sulle pareti metalliche mentre facevo pratica ho notato che non sono andata in transfer, al contrario come mi aveva detto Proteo. Maledetto, me la pagherà!
Ripassando tutti i miei errori del mio incontro mi ha detto che Cornelio subiva i danni del suo centauro a causa del legame con l'elemento Terra.
Mi ha spiegato a grandi linee che più la volontà del mago è forte, maggiore è l'affinità con l'elemento, più sono potenti gli incantesimi.
Un mago qualsiasi riesce a studiare le applicazioni del proprio elemento e ad utilizzarlo solamente al 35% delle sue potenzialità, ma per sfruttarlo completamente come Cornelio con la terra il sentiero è fin troppo in salita: è come se ogni elemento fosse vivo e avesse un proprio spirito, un mago può entrarvi in sintonia ed arrivare a servirsene per combattere ma per riuscire a raggiungere il livello di simbiosi con esso è necessario un duro lavoro sia fisico sia mentale. Dominare un elemento richiede il sostenimento di diverse prove e solo superandole ci si guadagna il favore dello spirito. I pochi che riescono ad ottenerlo prendono il nome di Gran Maestri.
Una cosa è certa: non domino l'aria, la mia volontà su di essa infatti non è abbastanza forte, per questo ho faticato molto a rimanere in volo e a sollevare il centauro.
Mi ha anche chiesto quale fosse l'elemento che domino ma non ne avevo la minima idea finché da un armadietto dietro alla lavagna su cui stava scarabocchiando, ha preso una candela nera su cui ha inciso il mio nome con una penna.
L'ho accesa e si è illuminata subito di una fiamma azzurra. Il colore di questa fiamma indica la purezza del nostro animo e il tipo di magia che possiamo utilizzare a seconda della specie di appartenenza, noi maghi dell'ordine dei cinque di solito abbiamo la fiamma pura. Soffiandoci sopra avrei dovuto capire qual è l'elemento che domino. Se si fosse spenta sarebbe stata l'aria, se fosse colata della cera l'acqua, se fosse rimasta accesa fuoco, se avesse fatto una scintilla da spenta fulmine e se si fosse carbonizzato lo stoppino terra. Una volta che ci ho soffiato sopra la fiamma è scomparsa e ha fatto una scintilla, ma poi si è riaccesa con vigore, Lorenzo è rimasto stupito: non solo ho la fiamma pura ma ho due elementi dominanti che coesistono il che è un buon punto di partenza per contrastare Cornelio.
Per adesso il mio obiettivo rimane quello di riuscire a creare un legame con gli spiriti del fuoco e del fulmine per diventare un Gran Maestro.
Lollo, che invece è un Gran Maestro di tutti gli elementi (nel regno magico chiamiamo Asceti quelli come lui), mi ha detto che aveva bisogno di tempo per elaborare una strategia contro la terra e l'aria di Cornelio.
Finisco di annotare questa cosa sul mio Laptop e mi dirigo a scuola.
Forse dovrei aprire il libro ed iniziare a studiare l'applicazione degli elementi, anche se in realtà non ho proprio capito come si faccia.
Lorenzo mi ha detto che avrei dovuto utilizzare l'anello che mi ha dato ma dubito che sia una banale serratura ad incastro.
Dovrei passeggiare tutte le mattine, mi aiuta a riflettere e a mettere le idee in ordine.
Amo l'aria fredda che mi punge sulle guance, la nebbiolina che si crea all'altezza della strada e l'Arno che scorre silenziosamente sotto gli occhi dei passati e di chi fa jogging.
Mi siedo su un muro con le gambe incrociate e tiro fuori il quaderno di greco per ripassare in silenzio. Oggi probabilmente la prof mi vuole interrogare per capire qual è il mio livello, mi dispiace per lei ma parlo il greco antico correntemente quindi sarà abbastanza semplice ma la paura non è mai troppa.
Non riesco però a concentrarmi del tutto: con la mente sono ancora alla lezione che mi ha fatto Lorenzo sulle magie di trasfigurazione e trasporto. È un argomento affascinante, non credevo esistessero tante tecniche per muoversi o sparire. Ho utilizzato sempre l'incantesimo Zohr per i miei scopi: dopotutto la mia preoccupazione maggiore è sempre stata saltare le lezioni in modo efficiente.
La cosa che forse mi ha lasciato più perplessa è l'esistenza della dimensione buia e i suoi utilizzi. Io ci sono finita per sbaglio ma saperla sfruttare propriamente dovrebbe essere una materia di insegnamento in tutte le scuole di magia, invece viene completamente ignorata.
La dimensione Buia è una dimensione parallela a cui si può accedere solo attraverso la nostra mente ed è completamente vuota. Qui finiscono tutti i ricordi e le informazioni dimenticate che con il tempo si dissolvono e noi maghi possiamo usarla per nasconderci senza lasciare traccia magica nell'universo circostante, è l'equivalente di non essere mai esistiti, si può tornare indietro solo se si esiste nei ricordi degli altri. La si utilizza anche per passare da una dimensione all'altra senza avere problemi con lo spaziotempo o la massaenergetica, roba di fisica che non comprendo ma che avrei dovuto studiare meglio all'accademia di magia. Ho fatto pratica con una mela che ho rischiato di lasciare lì perché non ricordavo se avesse la foglia o meno. A volte sono proprio imbranata.
Il telefono vibra nella tasca dei miei jeans e mi risveglio dai miei pensieri. Mi incammino a passo svelto verso la scuola e ne varco l'entrata una volta arrivata.
Cammino per il corridoio deserto, la campanella non è ancora suonata per fortuna, sono fin troppo in anticipo.
Apro la porta della mia classe sicura di essere da sola per ripetere le ultime versioni fatte.
-Perché in questi giorni non sei venuta a scuola?
Spencer mi ferma sulla soglia della porta.
-Sono svenuta dopo aver parlato al telefono con te, hanno preferito tenermi a casa.
Si scurisce in volto, ho detto qualcosa di strano?
-Lorenzo e Matteo non mi hanno detto nulla.
-Perché avrebbero dovuto?
Adesso ha un'espressione molto più seria, sfiora l'arrabbiato raggiungendo il deluso. Stringe la mano in un pugno fino a far diventare le nocche bianche ma poi la lascia subito morbida.
Perché non sto mai zitta?
-Scusami, mi sono espressa male, quello che più mi stupisce è tutto questo interesse da parte tua.
Ho imparato che il "politically correct" spesso aiuta. I suoi muscoli facciali infatti si sciolgono in un'espressione morbida.
-Scusami, devo aver frainteso il tono della tua domanda. E poi mi sembra scontata la risposta. Siamo amici, no?
Amici. Questa parola detta da lui è pura melodia. Sorrido, forse è un po' troppo grande, ma sono sicura che sia contagioso: fa lo stesso anche lui.
-Vado in classe, la campanella sta per suonare.
Mi saluta con un sonoro bacio sulla guancia e va verso la sua aula.
Lo vedo girare l'angolo del corridoio e poi entro in classe per andarmi a sedere.
Credo che oggi mi toccherà improvvisare.
Sono tornata con un nuovo capitolo! In realtà è molto nozionistico ma vorrei che iniziaste a scoprire i segreti del mondo magico con tutte le sue sfaccettature!
Vi piace? Fatemelo sapere con un commento!
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