09 - L'inizio dell'inferno
-Cos'è questo rumore assordante?? - Piagnucolo cercando di coprirmi le orecchie con i cuscini.
Lorenzo fa irruzione nella mia camera.
-Che succede? - Dice sbadigliando, sembra parecchio insonnolito.
Indico quell'oggetto infernale che mi sta fracassando i timpani mentre continuo a nascondermi sotto le coperte.
-Ti prego fallo smettere, non lo sopporto più!
Scoppia a ridere. Si avvicina all'oggetto infernale, clicca un tastino e magicamente torna il silenzio.
Mio eroe.
-Ti lascio vestire, nel caso in cui non l'avessi visto, lì - indica una porticina di fronte al letto - c'è il tuo bagno in camera, userai quello, non farti problemi.
-Va bene... grazie...
Mi alzo con calma e scelgo l'outfit per il mio primo giorno di scuola. Non fa per niente caldo a novembre. Metterò dei jeans aderenti, scarpe da tennis bianche, una camicetta bianca, un maglione grigio non troppo largo e un cappotto nero.
Questi colori sono perfetti per passare inosservati.
Mi guardo allo specchio, come sempre raccolgo in uno chignon alto e ordinato i miei capelli neri e lascio che la frangetta mi cada davanti agli occhi azzurri.
Esco dalla camera un po' più truccata del solito e vado a fare colazione.
Sono sommersa da ogni sorta di dolce e succo di frutta e, da grande amante del cibo quale sono, non mi tiro indietro e assaggio tutto quanto.
-Tieni questo è il tuo zaino, - Dice Matteo tra un boccone e l'altro -ieri te l'ho preparato io, questa sera lo faremo insieme, così inizi a memorizzare i libri e le materie!
Annuisco con la crostata ancora in bocca.
-Cavolo questa crostata è deliziosa!
-Sono contenta che ti piaccia, la marmellata l'ho fatta io.
-Sei bravissima Rita! Vorrei saper cucinare così...
-Nyx scendi che dobbiamo andare a scuola!- Grida Lorenzo dalle scale.
Questa mattina devo aver fatto davvero tardi. Il primo giorno di scuola ha l'aria di essere un enorme fiasco.
In macchina Lorenzo non fa altro che parlare, ho cercato di ascoltarlo ma parla così tanto che ho smesso di seguirlo.
Finalmente arriviamo a scuola ed entro in classe. Ho tutti gli occhi puntati su di me. Sento gli sguardi dei miei compagni trafiggermi.
Sorrido timidamente.
Una ragazza in tuta rosa mi guarda con il sopracciglio alzato.
Vado verso gli unici due banchi vuoti in fondo, uno forse è il mio. Appoggio lo zaino lì sopra e mi metto seduta. Spero ci sia una campanella a salvarmi o una di quelle figure mistiche dette professori.
La ragazza di prima si alza e viene verso di me.
Proprio nel momento del bisogno Matteo mi abbandona in balìa della classe.
Giunta al mio banco si appoggia e si sporge verso di me. Mastica una gomma in un modo snervante, ha una coda alta e bionda, due ciuffi le contornano il viso e fanno da cornice a due grandi occhi castani che stringe come per mettermi a fuoco meglio.
-Scusami se non mi presento bene ma questa notte non ho dormito proprio, credevo avessimo compito in classe ma a quanto pare sarà la settimana prossima... Sono Ilaria, la rappresentante di classe, benvenuta. - Cerca di sorridere cortesemente ma la sua espressione stanca ha la meglio.
Mi porge la mano e la stringo titubante.
-Ciao sono Nyx, sono...
-Tranquilla so già tutto di te, i gemelli non hanno fatto altro che parlare della loro corrispondente negli ultimi tre mesi. - dice ridacchiando divertita.
-Va bene. - rispondo contagiata dalla sua risata.
-Se c'è qualcosa che non ti è chiaro per quanto riguarda la scuola o qualsiasi altra cosa non esitare a chiedere il nostro aiuto.
Sorride in modo rassicurante e si siede al suo posto.
Nel frattempo suona la campanella. Mi aspettavo un benvenuto completamente diverso, ma così toglie subito l'imbarazzo.
Rimango al mio posto, del prof non c'è neanche l'ombra, Matteo è seduto due banchi più avanti del mio e al momento sono da sola.
Qualcuno spalanca la porta: un ragazzo alto, con gli occhi verdi e i capelli biondi tirati indietro da un codino si presenta sulla soglia. Sembra un modello.
Lo segue a ruota una ragazza con i capelli ricci e rossi con le lentiggini. Sicuramente si tratta della ragazza, un figo del genere non può essere single.
Che sto dicendo? Devo pensare a studiare e a portare a termine la missione che mi assegneranno, non ai ragazzi.
-A dopo Lion. - Dice lei.
Lui viene verso di me mentre la ragazza si siede subito accanto ad una sua compagna con cui inizia a chiacchierare. Non avrà notato la mia presenza.
Il ragazzo si ferma a guardarmi impietrito.
-Sì puoi anche sederti senza dovermi fare le radiografie, sai?
Alza un sopracciglio. Si siede e getta il suo zaino per terra.
-Quindi saresti la ragazza di cui i gemelli parlano da mesi, e dire che le australiane sono dei bocconcini bionde con gli occhi azzurri, tu cosa sei?
Lo guardo palesemente irritata. Ma come si permette?
-Vediamo, quando ti ho dato il permesso di parlare con me?
Mi alzo per cambiare posto, non voglio altre scocciature, non quest'anno. Il tipo mi afferra per il polso prima che possa allontanarmi.
-Che ti piaccia o no, tu adesso rimani qui. Ho aspettato tre mesi prima di avere un compagno di banco. Adesso ti siedi e fai la brava. Tutto chiaro Scricciolo?
Pronuncia quello che sarà il mio nuovo soprannome con così tanto disprezzo e superbia che quasi mi vengono i brividi.
Metto la ciocca ribelle sfuggita allo chignon dietro l'orecchio e mi siedo sbuffando.
Devo sopportarlo per solo 6 mesi, chi mi dice che ci starò di banco anche l'anno prossimo?
Fortunatamente c'è troppo chiasso perché qualcuno si accorga di noi, ma non abbastanza per passare inosservati alla pel-di-carota che non perde tempo nel lanciarmi un'occhiataccia.
Quando arriva il professore fa lezione normalmente senza dar troppo peso al mio arrivo.
L'intervallo arriva in fretta. Esco dalla classe e trovo Lorenzo appoggiato al termosifone che mi aspetta.
-Matteo mi ha abbandonata in balìa di perfetti sconosciuti.
Sospira.
-Esagerata! Avrai sicuramente fatto amicizia. Dai su, andiamo verso le scalette che ti presento gli altri.
Cosa gli fa pensare che sia così espansiva?
Mi prende per il braccio e mi trascina verso delle scale in fondo al corridoio.
-Spencer, (anche lui è australiano come te), - mi sento morire dentro per un momento, spero non mi faccia saltare la copertura. - Anna, Elena, Alessandro, Matteo, ma già lo conosci, Irma - la riccia che mi guarda male - Jacopo e Cristian.
Per ogni nome che fa indica un volto, cerco di fare il più velocemente possibile le associazioni ma nella mia mente i loro nomi si dissolvono e in un attimo li ho già dimenticati tutti.
-Non ne ricorderò nessuno ma ciao!
-Leonardo dov'è?- Si chiede Lorenzo.
Perché ho già sentito questo nome? Lo devo conoscere per forza...
-Non se ne parla. - dice Irma infastidita.
-Fidati, si sono conosciuti già abbastanza. - Ilaria soffoca una risata.
Credo di aver capito già di chi si tratta...
-Lion!- Lo chiama Ilaria sbracciandosi.
Il ragazzo sbatte la porta dalla quale stava uscendo e si avvicina verso di noi alzando gli occhi al cielo.
-Cosa volete?
-Ma insomma conosci le buone maniere? - Sputo fuori senza riuscirmi a controllare - Tutti mi salutano cordialmente mentre tu sei così maleducato e scortese.
È visibilmente incazzato.
-Evidentemente non ti considero alla mia altezza. Scricciolo.
-Ma se questa mattina non volevi neanche che cambiassi posto?
Mi fulmina con lo sguardo e se ne va senza aggiungere altro.
-Che esaltata che sei. Lion, aspettami!
Senza perdere tempo Irma si alza e va dal suo cavaliere, non prima di avermi dato una spallata per superarmi.
Che stronza.
Cammina di fretta sculettando per raggiungere Leonardo e quando arriva da lui lo prende sottobraccio.
-Irma perché non ti scolli un po'?
Si sentono discutere mentre si allontanano.
-Mai viste due persone che si stanno tanto sul cazzo.
Dice qualcuno alle mie spalle.
Tutti ridono.
-Cercate di non fare troppo chiasso in classe... vi prego. - Implora Matteo.
P.O.V. Leonardo
-È così simpatica. - Dice Spencer.
-Chi? - Chiedo incuriosito.
-Nyx.
-Ah lo Scricciolo.
Mi siedo sulla panca dello spogliatoio e cerco i calzini nella borsa sportiva.
-Perché la chiami così?
Aggrotta le sopracciglia curioso di sentire la mia risposta.
-Perché è insignificante e fastidiosa, come quegli uccellini minuscoli che ti svegliano di prima mattina.
Scuote la testa.
-Non sembra così insignificante se hai dovuto darle un soprannome, e poi la trovo molto carina.
-Io invece trovo che ti droghi, e ti fai anche di roba pesante.
Si siede vicino a me per allacciarsi le scarpe.
-E fai il duro perché sai di non aver speranze visto come ti tiene testa.
Mi giro verso di lui sospirando e guardandolo male mentre mi infilo i jeans.
-Perché tu pensi di avere speranze?
Alza le spalle.
-Sicuramente più di quel tuo caratteraccio. - Ride divertito.
-Vince il primo che la conquista. - Gli allungo la mano.
-Che intendi? Un bacio?
-No, si deve dichiarare sinceramente.
-Cosa vince?
-Cena fuori.
-Dove? - chiede interessato.
-Ora d'aria.
Stringe la mia mano con forza.
-Vincerò. - Sorride sicuro di sé.
Non accadrà mai.
Vi prego gentilmente di leggere le battute di Leonardo con la stessa voce di Flavio Aquilone nella testa.
Vi piacciono questi nuovi personaggi? Come pensate di evolverà la storia? Avete dei suggerimenti?
Fatemelo sapere commentando!
Grazie a tutti per aver letto!💕
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