Capitolo 10
Caleb pov's
La sala del trono sta diventando una delle mie sale preferite, in questi due mesi sono venuto qui almeno sei volte, ed ora sono di nuovo inginocchiato sul pavimento marmoreo in attesa.
Almeno, in questi incontri, non ci sono più stati quei grandissimi impiccioni dell'altra volta, che sinceramente dubito siano ancora vivi.
Quando sento dei passi venire verso di me abbasso il capo in segno di rispetto e lo rialzo solo quando il re mi dà la possibilità di farlo.
<<Tutta questa formalità mi sconvolge da parte tua generale Osav. Sei qui per il solito resoconto o c'è dell'altro?>> mi chiede con un sorriso sornione stampato in volto. Il re sa come far parlare gli altri ed estorcere solo le informazioni che realmente gli interessano.
<<Sono qui per il resoconto come da voi richiesto eccellenza vostra.>> trattiene una risata.
<<Alzati, e seguimi.- si spoglia del kimono che solitamente lo accompagna in ogni attività ufficiale e ci dirigiamo verso l'unico angolo di paradiso di questo palazzo, il giardino interno. Un luogo nascosto ai più e dove il re porta solo chi ritiene degno di vederlo. -Ora che siamo lontani da orecchie indiscrete, sono davvero stanco Caleb.>> mi dice sospirante mentre io unisco le mani dietro la schiena.
<<Di cosa sire?>> chiedo cercando di mantenere l'eleganza che mi ero ripromesso dal nostro ultimo incontro.
<<Di gente che mi lecca il fondoschiena solo per entrare nelle mie grazie...ho bisogno di sincerità e spontaneità, so che tu puoi darmela, quindi ti prego di lasciar perdere le formalità e raccontare cosa succede in quel campo. Sii la mia ventata d'aria fresca.>> annuisco.
<<l'altro ieri ho eseguito il primo esame di sbarramento, come le avevo comunicato.>> si ferma e i suoi occhi neri di posano nei miei.
<<Al è ancora dentro?>> mi chiede, fin dal nostro primo incontro è sempre stato decisamente curioso in merito a quel ragazzino, ed ogni volta che gli ho chiesto il motivo ha evitato abilmente la domanda.
<<Sì...ha affrontato la gabbia in maniera eccellente, mentre Cho Leng e Johan Vater sono fuori. Ha dimostrato anche un forte senso di lealtà verso Li e Dan, due suoi compagni.- sorride compiaciuto -Oggi ho iniziato le lezioni con l'arco e le frecce, voglio che siano ben addestrati sull'uso di armi.>>
<<Sono convinto che farai un ottimo lavoro con loro, Caleb.>>
<<Mi scusi, però perché è così curioso di quel ragazzo? Prima che le dica degli altri lei vuole sempre sapere di Al, perché?>> lui abbassa lo sguardo per qualche minuto.
<<La sorella di Al è molto probabilmente un'incantamenti...ne esistono pochissime al mondo.>> schiudo le labbra.
<<Lei pensa che Al abbia qualche tipo di potere?>> chiedo serio, mentre lui sopprime una risata sotto i baffi.
<<Quando l'ho visto per la prima volta ho provato un'attrazione particolare nei suoi confronti, qualcosa di inumano. Sicuramente se la sorella è così anche lui avrà qualcosa che lo contraddistingue.>> annuisco, ci può tornare utile avere qualcuno con quelle capacità nel gruppo.
<<Ma le incantamenti sono solo donne.>> dico con fare ovvio, ricordando una delle lezioni di mitologia dell'accademia. Lo vedo esitante e stranamente sorridente.
<<Alcuni poteri possono essere trasmessi anche agli uomini, sono rari certo, ma non impossibili.>>
<<Scusi sire, ma se è così attratto dall'avere un'incantamenti si prenda la ragazza...sono sicuro che sarebbe onorata di essere la sua sposa.>> il re, per quanto possa essere saggio, è decisamente più giovane degli altri sovrani, inoltre è un bell'uomo che riceve continuamente avance dalle principesse delle corti minori. Sembra inorridito però dalla mia osservazione.
<<Caleb, tu andresti mai con una donna che sai odiarti?- resto sorpreso dalle sue parole -Nessuna donna sarebbe felice di essere obbligata ad un matrimonio, tanto meno se questa unione avviene con uno storpio...hai visto la mia mano e sono sicuro che nemmeno tu potrai dimenticare quelle cicatrici.- mando giù un groppo che mi si stava formando in gola -Hanno provato a prenderla, diverse volte...all'ultimo che ha tentato gli ha dato un morso.>> sorrido.
<<Simpatica la ragazza.>> ammutolisco quando non lo vedo ricambiare il sorriso.
<<È uno spirito libero...come Alita.- stavolta è lui a sorridere di nostalgia, per qualche secondo ho l'incertezza che l'abbia incontrata, poi mi dico che è impossibile, non tanto per la sua età, quanto perché lui non è mai uscito da questo palazzo. Continuiamo a camminare sul pavimento di legno, all'improvviso si ferma lungo il parapetto e si appoggia con i gomiti sul legno scuro, invitandomi a fare lo stesso. -Sai quell'albero era piccolissimo all'inizio.- dice indicando un albero di quercia al centro del grande giardino. -Ora è il più grande e possente di tutti. Quel ragazzo è più utile alla squadra di quanto il gruppo lo sia a lei.>> aggrotto le sopracciglia a quel lei.
<<Lui, signore.>> sorride di nuovo ed abbassa lo sguardo per qualche secondo.
<<Ascolta il cuore Caleb ed aiutalo con quella schiena prima che si autodistrugga.- mi volto di scatto verso di lui -Ho i miei mezzi per sapere sempre quello che succede...ricordati che la velocità è importante, ma la tartaruga vinse contro la lepre per ingegno. Concedigli il riposo di cui necessitano.>>
<<Solo i più forti arriveranno alla fine, così sono stato addestrato io.>> sospira appena.
<<Sai perché mi piaci Caleb?- scuoto la testa in totale onestà -Perché sei una delle persone più testarde che io conosca, sei convinto delle tue idee, hai anche abbastanza coraggio per rispondermi...e trovo che sia divertente il vortice di domande che ti attraversa la mente ogni volta che sei nella stessa stanza con quel ragazzo.- come diamine fa a saperlo? -Ti aspetto per il prossimo aggiornamento, generale Osav.>> dice, indicando che la discussione è conclusa. Senza aggiungere altro, faccio una profonda riverenza e mi allontano da quel luogo.
Tornato al campo di addestramento mi sembra di poter finalmente respirare a pieni polmoni, per quanto questo Re sia di modi gentili ed incredibilmente più rilassato rispetto ai suoi predecessori, non riesco davvero ad essere a mio agio in sua presenza.
<<Ben tornato, che ha detto il vecchietto?>> mi chiede Clark avvicinandosi.
<<Niente di che, gli ho fatto il resoconto e ci siamo fermati lì, come sempre.- faccio spallucce e vedo i ragazzi uscire dalla palestra. -Com'è andata?>> gli chiedo con disinvoltura, lui mi accompagna a larghe falcate verso il nostro dormitorio.
<<Hanno fatto potenziamento, battono un po' la fiacca, ma non posso biasimarli...quello che sta meglio è Al e considera che ha una costola rotta.>>
<<E a te chi l'ha detto?>> gli chiedo, non credo minimamente che si sia fatto visitare.
<<Il dottore dice che gli ha chiesto delle bende per fasciare il costato ed allenarsi.- annuisco -Dan, Kane, Li e Jin si sono dovuti fermare durante l'allenamento, gli mancava il fiato. Al mai, è una forza della natura quel ragazzo.>> sorrido appena e mi butto sul letto.
<<Te l'avevo detto che era bravo e aveva potenziale.>>
<<Sì, ma se continua così non ci arriva alla fine...non è andato nemmeno in mensa e non riesce a stare seduto...ho provato a parlarci ma con scarsi risultati ed ha allontanato anche Li.>> mi metto a sedere di scatto mentre i suoi occhi scuri mi scrutano incuriositi dalla mia reazione.
<<Hanno discusso?>> chiedo velocemente.
<<Credo di sì, Dan li ha sentiti litigare...cioè, li ha sentiti mezzo campo.- increspo le sopracciglia -So che è stupido e non dovremmo affezionarci, ma si vede che ci tiene, nessuno sano di mente si sarebbe messo contro Kane per salvare un amico e lui non ha minimamente esitato. Quindi, se puoi, parlaci.>>
<<E cosa ti dice che mi presterà ascolto?>> fa spallucce.
<<Quella notte, prima del combattimento, ti ha ascoltato, magari funzionerà anche oggi...Caleb, sei un leader nato, almeno provaci.>> annuisco appena. Clark esce dalla stanza e lo sento andare via, uscire proprio dall'edificio. Mi metto in piedi e lego di nuovo i capelli con un elastico.
Scendo le scale con un barattolino di vetro in mano e raggiungo la palestra dove ci sono ancora le luci accese. Una volta li, sulla porta, vedo Al intento a fare trazioni.
<<Non mi ricordavo dovessi fare trazioni.>> gli dico posizionandomi di fronte a lui che scende dal macchinario deglutendo a fatica.
<<Sei tornato?>> dice con un lieve affanno ed io annuisco.
<<Perché non mi hai detto che hai una costola rotta?>> schiude appena le labbra.
<<Chi glielo ha detto?>> ci penso un attimo.
<<Il medico, ti ha dato delle fasce, è vero?>> annuisce appena, abbassando la testa.
<<Non è rotta, è solo incrinata...ma fa male se la lascio senza bendaggio.>> annuisco lievemente.
<<E la schiena invece?>> si irrigidisce.
<<Adesso è anche il nostro medico?>> chiede con una vena di irriverenza nella voce.
<<Rispondi alla mia domanda.>> dico serio e lui annuisce.
<<Durante il combattimento Kane mi ha preso di peso e buttato giù...credo di essermi irrigidito prima della botta e...fa abbastanza male, ma niente che non sia in grado di sopportare.>>
<<Togli la maglia e sdraiati sul tappeto.- sbianca e scuote la testa. -Cosa c'è che non va? Ho visto diversi uomini nudi non sarai né il primo né l'ultimo.>>
<<N-non posso...la prego non insista.>> cerco di mantenere la calma, non sono abituato ad accettare i 'no' dei miei sottoposti.
<<Sdraiati, prometto di non farti male..- si stende sul tappeto a pancia sotto, con qualche difficoltà e trattenendo diversi gemiti -...ti alzo appena la maglia..>> appena la alzo inizio a capire perché non vuole farsi vedere dagli altri.
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