Capitolo 8
Caleb
<<L'hai già fatto altre volte, non sarà tanto diverso.>> ho detto verso Althea, e stavolta, quando l'ho vista in lacrime, non ho capito davvero cosa io abbia fatto.
Lei è rimasta tra le braccia del fratello, mentre io ho fatto colazione con gli altri, ora sono ancora lì a parlare.
Alec aveva già smontato le nostre tende e sellato i cavalli, quindi si prende il suo tempo per stare con la sorella.
Vorrei esserle utile la metà di come lo è Alec, mi basterebbe.
<<È inutile che provi ad origliare.- mi volto di scatto verso Li, che ha appena finito di sistemare le sue borse -Parlano in una lingua inventata da loro.>> alza le spalle, rassegnato.
<<Io, stavolta, non so davvero cosa ho fatto...>> sospiro di frustrazione.
<<Cosa le hai detto?- mi chiede Clark, accigliato -Non puoi mandare tutto all'aria io ho già scelto l'abito per il vostro matrimonio.>> ruoto gli occhi al cielo, esasperato. Lui riesce a scherzare ed esorcizzare, mentre io mi sto preoccupando.
<<Sei sicuro di non essere uno di noi? Nemmeno un po'?>> chiede Li, scherzando sull'omosessualità del mio amico. Considerando tutte le avventure di Clark non sarebbe nemmeno così assurdo.
<<Cos'è successo?>> chiede, ignorando completamente il quesito di Li.
<<Non riesce ad evocare la luce...io ho provato a dirle che ce la farà, l'ha già fatto, ci riuscirà sicuramente.>> Li si morde il labbro.
<<Merda..>> sussurra.
<<Cosa c'è?>>
<<Sai che Althea è stata con le Alte per un periodo e loro glielo dicevano sempre, prima di punirla.>>
<<Cosa? Ci riuscirai?>> continuo a non capire.
<<No...l'hai già fatto. Le Alte hanno spinto Althea al limite, in più occasioni. E la scusa che usavano è che lei l'aveva già fatto.>>
<<E perché con le ombre ci riesce così bene?>> chiedo, cercando di comprende una logica che per me è sconosciuta.
<<Perché il controllo delle ombre gliel'ha insegnato nostro padre.- mi volto, trovandomi Alec alle spalle. -Caleb, capire mia sorella, spesso, non è complicato, è impossibile. L'unico che ci riusciva è morto e sepolto, dalle tempo.>>
<<Controllate i cavalli, e richiamate Dan, Kane e Tolin, partiamo tra dieci minuti.>> Li e Clark annuiscono, capendo che voglio rimanere solo con Alec.
Mister occhi azzurri, qui di fronte a me, ha una sicurezza disarmante.
<<Non ti dirò quello che mi ha detto.>>
<<Non voglio sapere quello. Non so se l'hai notato, ma il tempo è l'unica cosa che ci manca. Quindi, se si sente più a suo agio con te, va bene, basta che riesce ad evocare la luce.>> lui trattiene una risata ed io aggrotto le sopracciglia scure, cosa ci trova di divertente?
<<Questo posso dirtelo, Althea mi ha chiesto di parlare con te e dirti che mi dispiace.>>
<<Per cosa?>>
<<Perché ho interrotto il vostro allenamento. La prima cosa che insegnano le Alte è la disciplina, puoi essere stanco, affamato, assetato, non gli interessa, e sai perché?- gli invio di nuovo dissenso con il capo -Perché a loro, nemici, briganti o anche solo malintenzionati non gliene frega niente se sei stanco, se non ce la fai più. Io l'ho vista la luce di Althea, per anni l'ho odiata quella luce, perché non sapeva controllarla e veniva fuori ogni volta che dormiva pesantemente. Poi un giorno, dopo il primo allenamento è sparita, e non è più tornata.>>
<<Aspetta, quindi mi confermi che Althea ha la luce, deve solo imparare ad usarla.>>
<<Solo? Caleb, cos'hai a posto dei timpani segatura?- mi ritrovo a sorridere per l'espressione utilizzata dalla sorella qualche tempo fa -Non so cosa sia successo durante il patto, e nemmeno lei lo sa, però vuole provarci. Ti chiedo solo di non metterle fretta, puoi farlo?>>
<<Dovrei essere io come generale a fare le richieste...però va bene, per Althea qualunque cosa.- lui annuisce e fa per andarsene -Dal prossimo allenamento ci sarai anche tu. L'hai vista la luce di un'incantamenti e sai riconoscerla.>>
<<Certo, generale.- sorrido e sospiro, l'ha detto per prendermi in giro. -Ma oggi, lasciala stare, è anche una giornata particolare.>>
<<Vai a preparare il tuo cavallo, partiamo tra poco.>> abbassa appena il capo e si muove verso i cavalli, poco distanti, mentre io raggiungo Althea.
Thunder le è già di fianco, e lei gli accarezza il muso.
<<Scusa per stamattina, non succederà di nuovo. Te lo prometto.>>
<<Stasera niente allenamento.>>
<<Cosa? Perché? Ti sei offeso per quello che è successo?>> sgrano gli occhi e scuoto la testa.
<<No, ma scherzi? Assolutamente no..- prendo un respiro profondo -Tuo fratello mi ha detto che è una giornata difficile, quindi riprendiamo domani.>> nei suoi occhi si accende una vena di rabbia che non avevo mai visto.
<<Non abbiamo tempo da perdere, mancano due giorni all'arrivo e per allora dovrò saper dominare la luce.>>
<<Sì, ma non serve a niente stressarti. Non sei lucida...è da stanotte che sei agitata, cosa succede?- lei sospira e distoglie lo sguardo -È per le parole di Alita?>>
<<Non penso continuamente a quello.>>
<<Allora dimmi cosa, magari troviamo una soluzione insieme.>> alle nostre spalle sento un guizzo, un lampo nero che squarcia il cielo, e quando mi volto c'è Adax dietro di me.
<<Ragazzi...interrotto qualcosa?>> Althea scuote la testa.
<<Niente di che Adax, che succede?>> chiede la mia compagna verso la dea.
<<Volevo darti questa.- le porge una lettera di pergamena arrotolata -È stata l'ultimo desiderio di tuo padre, mi ha chiesto di dartela ai tuoi vent'anni.- Althea annuisce sovrappensiero ed io inizio a mettere insieme i pezzi -Buon compleanno, Althea.>> lei alza lo sguardo e pianta i suoi occhi gelidi in quelli della dea.
<<Grazie...ora è meglio se vado...la leggerò più tardi.>> aggiunge mettendosi la lettera in tasca.
<<Ne sei sicura?>> le chiede Adax.
<<Tanto non c'è nessuno che aspetta una risposta.- la dea non replica, mentre io sento il dolore che sta provando Althea. Mi invade, lo sento nel cuore, alla bocca dello stomaco, nei polmoni. Non mi lascia un singolo centimetro, e mentre sento questo dolore penso che solo una cosa. È questo che si prova ad aver amato tanto, con ogni cellula di sé. -Grazie per averla conservata.>>
<<Dovere.>> le risponde la dea prima di sparire.
<<Al...>> provo a dire, ma lei mi ferma con un gesto della mano.
<<Non dire niente, ti prego, non dire niente.- ricaccia indietro le lacrime e sale su Thunder. -Quado partiamo?>> chiede, la voce fragile ed incrinata da un pianto trattenuto.
<<Adesso.>> le rispondo io, lei si posiziona sul sentiero, mentre io recupero il mio cavallo e faccio segno agli altri di partire.
D'un tratto mi sento di nuovo bene, quel dolore penetrante che sentivo si è spento come sparito, mi volto verso di lei, avvolta dalla ombre sopra a Thunder.
Provo a raggiungerla ripercorrendo il nostro legame, ed è qui che mi rendo tristemente conto, che dopo molto tempo passato nella completa sinergia e dialogo mentale, lei si è di nuovo chiusa e ancor peggio ha di nuovo murato il legame.
Spazio autrice:
Salve bella gente,
Come va?
Alcuni pezzi stanno andando al loro posto, ma ancora nessuno sa effettivamente cosa le Alte abbiano fatto ad Althea.
Secondo voi, cosa sarà successo?
Ci vediamo venerdì, grazie per gli auguri,
Un abbraccio,
Belle ❤️
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