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Capitolo 24

Caleb

Ricerca.

Il compito che ci ha affidato Althea è tutt'altro che facile, primo punto le bacche di nux eterea sono estremamente rare, in secondo luogo nemmeno Sil le sa riconoscere.

<<Pensi che riusciremo davvero a trovarle?>> chiedo a Tolin, che sta cercando tra i cespugli aiutandosi con una lanterna.

<<Penso che se non le troviamo la tua ragazza ci uccide, senza offesa ragazzino ma fa decisamente più paura di te quella donna, capisco perché Adax ci tenga tanto a lei.- sorrido all'idea che la mia compagna sia riuscita a terrorizzare l'ex dio della guerra. -Inoltre, se non la troviamo, i nostri compagni hanno ben poche possibilità di sopravvivenza.>> annuisco, mentre continuo la ricerca. Il fiume è lunghissimo, di cespugli ce ne sono una marea, ma di bacche nemmeno l'ombra.

Il fruscio dell'acqua sulle rocce prova a distendere i miei nervi fin troppo tesi, mentre la paura di fallire divora ogni centimetro di me.

<<Spostiamoci dall'altro lato, magari saremo più fortunati.>> lo vedo annuire e mi segue in volo senza difficoltà.

Quello che sta soffrendo di più questi spostamenti sono io, ho le spalle indolenzite, la schiena a pezzi che non è minimamente abituata a sopportare questo peso costante.

<<Amico, ti devi decisamente allenare di più nel volo.>> commenta Tolin dopo l'ennesimo atterraggio andato male. Lui sembra planare come il migliore degli aironi, elegante, leggero, spavaldo ed esperto.

Poi ci sono io, che letteralmente mi lancio a terra come il più piccolo ed inesperto dei passerotti che cade dal nido. Tutto scomposto e spelacchiato.

<<Lo terrò a mente...vedi qualcosa?>> Sil ci ha lasciati soli dopo qualche minuto dal nostro arrivo, non so cosa stia facendo e sinceramente non mi interessa.

<<Purtroppo no.- sospira -Peccato, iniziava a starmi simpatico Clark.>>

<<Non dirlo nemmeno per scherzo.>> lo riprendo io, fulminandolo con lo sguardo. Potrà anche essere una divinità, ma l'idea di poter sacrificare Clark non deve passargli nemmeno per l'anticamera del cervello.

<<Caleb, sono fidanzato con la dea della morte, mi viene naturale fare black humor.>>

<<Peccato che quello non fosse black humor.>>

'Fermi, fermi, fermi...tornate su quest'altra sponda, ho la soluzione.'

<<L'hai sentito anche tu?>> chiedo verso Tolin che annuisce prontamente e mi trascina di nuovo in aria. Sil ci aspetta dall'altra parte del fiume con una bottiglia in mano.

<<Cos'è?>> domanda Tolin al mio amico.

'Tonico di Nux Eterea, me lo ha regalato Alma qualche anno fa, prendetelo e portatelo ad Althea, lei saprà come usarlo.'

<<Grazie Sil...ti sono debitore.>> gli dico stringendogli la spalla, mi sorride delicato.

'Ho perso il conto dei favori che mi devi...ora andate, la Luparia è una brutta bestia.'

Tolin ed io spicchiamo di nuovo il volo e nel giro di un'oretta dovremmo essere arrivati.

<<Senti, posso insegnarti un paio di cose? Mi sembri un piccione ritardato.>> più che alto sembro una libellula con il corpo troppo pesante per le sue ali.

Continuo a muoverle in modo spasmodico, pur di tenermi in aria e non precipitare malamente al suolo diventando una poltiglia.

<<Queste sono ali da pipistrello.>>

<<Allora, sei un pipistrello che ha sbattuto contro un albero...perché diamine vai a zigzag?>> mi chiede infastidito quanto me da questi cambi di direzione continua.

<<Non sono coordinato..>>

<<Devi sfruttare le correnti quando puoi, abbiamo il vento a favore.>>

<<E come faccio?>>

<<Spiega le ali, rilassati...non muoverle.>> mi riprende.

<<Ho paura di cadere.>> gli dico, e di sfracellarmi, aggiungo mentalmente. Se ci fosse stata Althea avrebbe riso del mio pensiero che sarebbe scivolato silenziosamente dentro al legame, mentre la sua risata mi avrebbe scaldato lo stomaco.

<<Fattela passare...rilassa le spalle, e tieni aperte quelle ali...se dovessi cadere ti riprendo io.- sospiro e provo a mettere in pratica ciò che mi dice. -Segui il vento con il corpo, asseconda l'aria, inclinati appena un po' a destra.>>

<<Ci sto riuscendo?>> chiedo, più a me stesso che a lui.

<<Non cantare vittoria troppo presto...però sei bravo, sicuramente meglio di prima, non che ci volesse molto.>>


<<Althea...me lo ha dato Sil, è un tonico di Nux eterea, ha detto che tu sai come utilizzarlo.>>

<<Dei, meno male che Sil non butta via niente. Alzate il capo a Clark, lo somministro a lui.>> Althea sarebbe perfetta come guaritrice, è precisa, rincuorante, non si lascia sopraffare. Mi chiedo quante volte abbia assistito dei malati insieme a sua madre per saper mantenere tutto sotto controllo e non farsi sopraffare.

Si posiziona dietro a Clark, aiutando me e Tolin a sorreggerlo. Praticamente sparisce dietro la mole del mio amico, gli sussurra delle parole all'orecchio, e lo aiuta a deglutire quel liquido dall'aspetto ed odore decisamente discutibile.

Poi passa a Li, stessa procedura, stesso risultato. Siamo tutti qui e nessuno ha intenzione di lasciare soli i nostri compagni.

<<Dan, Kane e Tolin.- i tre guardano subito Althea, e - nonostante nella sua voce non ci sia la minima traccia di comando - scattano in piedi -Andate a dormire...non ci saranno novità prima di domani mattina e se dovesse succedere qualcosa vi avviseremo.>>

<<Sicura che non ti serva niente?>> chiede Kane. Ora che ci penso né Althea né io, abbiamo mangiato nulla da questa mattina.

Ma la mia compagna non si scompone, scuote il capo e sorride al nostro compagno.

<<Sto bene, così...andate, ci serve qualcuno che sia sveglio domani mattina e noi non lo saremo.>> i tre si allontanano andando in una delle tante stanze di questa casa. Alec è di fianco a Li, con una mano gli accarezza i capelli, mentre con l'altra gli cinge il carpo.

Sono dolci, vicini.

Si completano come due parti di un puzzle.

Guardo Althea che controlla Clark, posizionandogli una mano sulla fronte per sentire la temperatura.

Ha i capelli mori raccolti, la linea della mandibola ben definita, gli occhi, con un leggero velo scuro al di sotto, sono puntati sul mio amico, le labbra morbide leggermente schiuse.

Mi chiedo se un domani anche noi due saremo come Alec e Li, così perfetti ed in sincronia, in ogni momento della giornata.

<<Stai bene?>> le chiedo, lei si volta di scatto verso di me.

<<Sì...se vuoi dormire un po' fallo adesso, quando si sveglierà vorrà parlarti, prenderti anche a mal parole magari.>> le sorrido, mentre lei non ricambia. È stanca, provata e si lascia andare a questa vena di debolezza solo davanti a me.

<<Althea, dobbiamo mangiare qualcosa.>>

<<E cosa? Non so se hai notato, ma le provviste che abbiamo preso al villaggio delle nuvole sono inutilizzabili. Non sappiamo cosa ci abbiano messo dentro, e sinceramente, l'ultima cosa che ci serve è che vado al tappeto anch'io.- schiudo le labbra, ha ragione, ha maledettamente ragione -Scusa...sono preoccupata, ma tu non c'entri niente.>>

<<Torno subito...aspettami qua.>> mi metto in piedi sul pavimento caldo in legno ed esco dalla stanza a passi leggeri.

Percorro il corridoio ed infondo trovo la stanza del mio desiderio. Mentre venivamo qui, la vecchia Mei ci ha dato qualche informazione che ho ascoltato distrattamente, tra queste però mi è rimasta impressa la posizione della cucina.

Secondo le regole di ogni villaggio sull'ospitalità- che non ringrazierò mai abbastanza Althea per avermele insegnate -tutte le case messe a disposizione per l'accoglienza dei forestieri, devono essere categoricamente consegnate con una cucina ben rifornita di pasti veloci da preparare.

Motivo per cui trovo subito, nel primo mobiletto, delle gallette di mais, della carne essiccata ed alcuni biscotti. Prendo queste provviste e torno nella stanza dove Althea sta bevendo una tazza di tè di fronte alla mappa aperta e suo fratello si è raggomitolato di fianco a Li.

<<Cosa fai?>> le chiedo avvicinandomi, mi aveva già sentito arrivare, sono il guerriero più silenzioso della mia generazione, ma il legame mi tradirà sempre con lei.

<<Vedo se riusciamo ad arrivare prima a palazzo, vorrei evitare altre brutte sorprese.>> non distoglie lo sguardo dalla mappa e prende distrattamente un altro sorso di tè.

<<Lo capisco. Ma ci vorranno sette giorni per arrivare a palazzo sulla strada secondaria.>>

<<E se tagliassimo tra i campi di Oreg, quanto ci vorrebbe?>> dice puntando il dito sulla mappa per farmi vedere la strada che ha immaginato.

<<Quattro giorni, ma è un terreno impervio, Althea, soprattutto considerando che Clark e Li non torneranno subito a cavalcare da soli.>> alza finalmente lo sguardo e noto solo ora le sue iridi viola scuro. Ha aspirato il dolore da Clark e Li, per questo i loro volti sono così distesi.

<<Sì, ma quello che è successo al paese delle nuvole è strano, hanno avvelenato volontariamente delle creature magiche. Il mio timore è che se facciamo le tappe che hai scritto ad Alita possa succederci qualcos'altro.>> sgrano gli occhi per la sorpresa della sua riflessione.

<<Pensi che Alita ci abbia traditi? È il re, ci ha aiutato lei a trovare Nehet.>> lei sospira e poggia la tazza di fianco a sé a distanza di sicurezza dalla mappa.

<<Il mio timore è che qualcuno abbia intercettato il messaggio, i Ghenzin non sono infallibili, lo sappiamo. Sono creature magiche minori, di intelligenza limitata.>> inizio a capire cosa voglia dire.

<<E se l'hanno trovato i Ramiz...>>

<<Siamo nella merda più totale.>> sospiro ed annuisco.

<<Okay, le variazioni le decidiamo noi due e non le comunichiamo, se avremmo bisogno d'aiuto ci inventeremo qualcosa.>> mi massaggio le tempie, mi sta scoppiando un emicrania pazzesca per tutti questi cambi di programma, e la spada che mi oscilla sulla testa con la lettera della Congrega non aiuta.

<<Da questo momento in poi chiudiamo i canali con tutti, rimane aperto solo quello di Sil.>> dice lei.

<<Sicura?>>

<<Per forza, non possiamo comunicare nemmeno tra di noi. Ti ricordo che hanno un ergasia a comando e non ce la faccio a tenere i muri alti come la scorsa spedizione.>> annuisco.

<<Okay...è inutile che ti sforzi di più del necessario, sarà un viaggio lungo e non sappiamo quali sfide ci saranno.>>

<<Appunto...cos'è?>> mi chiede indicando le provviste che ho posizionato a terra.

<<La cena che sono riuscito a trovare...mangiamo?>> propongo e quando la vedo sorridere il mio cuore fa una capriola.

<<Va bene...grazie.>>

<<Grazie a te. Voglio che tu sappia una cosa: ti amo...più di tutto e tutti, non...non credo che riuscirei a vivere se mi dividessero di nuovo da te.>> lei schiude le labbra e si ferma prima di addentare una galletta. Mi guarda con gli occhi più dolci che le ho visto addosso.

<<Ti amo anch'io...e forse ho trovato una soluzione, per non far partire nemmeno Clark.>> rimango per qualche secondo senza parole, il cuore si ferma e riparte.

<<Ovvero?>> chiedo, impaziente di sapere cosa la sua testolina abbia ideato.

<<L'avevo letto su un libro di papà e non so se funziona...non credo che...potrebbe essere l'idea peggiore di tutte.>> le afferro le spalle e lei torna a guardarmi.

<<Le tue idee non sono mai brutte.>> la esorto e lei alza un sopracciglio.

<<Mi trovo a dissentire.>> sorrido.

<<Speedy, ti ascolto.>>

<<Schermati prima.- chiudo gli occhi e ci ritroviamo nel legame, chiusi nella nostra bolla -Stai diventando veloce.>> commenta lei.

'Ti ascolto.' - le ripeto.

'Ampliamo il giuramento di sangue, anche a Clark.'


Spazio autrice:

Salve bella gente!

Ho sganciato una bella botta a fine capitolo, ne sono consapevole. Secondo voi, come reagirà Caleb?

Devo darvi una comunicazione, ovvero che la prossima settimana, per cause di forza maggiore, il capitolo tornerà il venerdì. Scusate per questi salti, ma sono in sessione e aggiorno appena ho un attimo di tregua.

Grazie per la pazienza.

Un abbraccio,

Belle

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