Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 1

!!ATTENZIONE!!
La mappa qua sopra è stata disegnata da me e sarà il punto di riferimento per il romanzo ❤️

Althea

L'ansia.

Il cuore che batte a perdifiato, i polmoni che si espandono alla spasmodica ricerca di aria, i sensi acuiti, l'acufene che si sta propagando come un'onda d'urto nell'orecchio.

Vorrei dire che non sento i classici sintomi dell'ansia mentre sono qui al palazzo, inginocchiata sul pavimento in marmo, di fianco a me i miei compagni di avventura, ma mentirei, spudoratamente.

Sento il cortisolo pomparmi nelle vene, nell'attesa che le due donne di fronte a noi ci diano il permesso di alzarci.

Adax è nei suoi abiti ufficiali, gli abiti scuri in contrasto con la pelle candida, lo scialle in velluto nero che le copre la schiena. Da quando ho visto le cicatrici che porta dove prima c'erano le ali, non riesco più a guardarla allo stesso modo.

Ogni volta che i nostri sguardi si incontrano sento sulla mia pelle quella sofferenza.

Le labbra sono tinte del solito rosso scarlatto, gli occhi truccati ed affilati, che ci scrutano.

<<Alzatevi ragazzi, per quanto questa sia una riunione, non c'è niente di formale.>> le parole di Alita mi colpiscono, ho fatto alcune ricerche in questo periodo di tempo ed ho scoperto che i prosopon sono dei mutaforma molto particolari.

Infatti, ogni persona che li guarda, li vedrà in modo diverso. Letteralmente proietti su di loro l'immagine che gli vuoi dare.

Caleb vede il re come un giovane ragazzo dagli occhi scuri, Clark come un arzillo vecchietto, Li come un uomo di mezza età dalla corporatura ossuta.

Solo le incantamenti e le divinità la vedono per ciò che è, e in parte mi sento privilegiata per questo.

Alita è davvero bella, quando nelle storie la paragonavano alle divinità avevano ragione, eppure c'è qualcosa in quella meraviglia che mi fa storcere il naso.

<<Ci tengo a ringraziarvi per esservi radunati con la fretta che vi ho chiesto, so che non è facile fidarsi, ma ho trovato una pista.- Adax, a differenza di Alita, contiene malamente un entusiasmo che non le si addice -Seguitemi, andiamo nella sala mappe.>> Alita annuisce, si alza in piedi, i pantaloni scuri a palazzo le cadono morbidi sulle gambe snelle, scende dal trono e ci segue senza emettere un fiato.

Mi viene vicina e un forte odore di cocco si annida nelle mie narici, la dolcezza di questo profumo mi riporta a quando, da bambina, mia madre ci preparava delle barrette di cioccolato e cocco che si scioglievano in bocca.

Le sue dita affusolate mi stringono delicatamente il braccio, volendo attirare la mia attenzione.

<<Come stai?>> mi chiede dolcemente.

<<Bene...la ferita si è richiusa completamente.>>

<<Me ne compiaccio, dopo necessito di parlarti Althea, solo noi due.>> annuisco immediatamente.

<<Assolutamente, è un onore per me.>> il pian terreno del palazzo è completamente nuovo per me, camminiamo sui pavimenti in marmo lucido e seguiamo Adax che invece si destreggia con estrema tranquillità tra una svolta e l'altra, passando per corridoi via via più stretti.

Finalmente apre una porta in legno e ci fa segno di entrare.

La sala completamente affrescata, raffigura varie scene mitologiche e ci lascia a bocca aperta. È probabilmente una delle biblioteche più grandi che io abbia mai visto. Si estende per più di cento metri quadrati in larghezza e per una decina di metri in altezza. Gli scaffali sono alti fino al soffitto e sono completamente pieni di libri, di ogni epoca, dimensione e colore. Il mio sogno.

Facciamo qualche passo all'interno della sala, scendiamo quattro o cinque gradini ed arriviamo ad un tavolo in legno, le gambe sono intagliate e rappresentano delle strane creature alate.

Dovrebbero essere dei Paxin, delle creature alate, dall'aspetto poco rassicurante, date le corna appuntite e le smorfie mostruose che vivono sul loro viso.

Queste creature sono al completo servizio del re, ma considerando la storia di Alita dubito che li utilizzi.

Sul piano in legno scuro è distesa la mappa delle terre di Solten, disegnata su carta di pergamena ingiallita dagli anni, se non secoli, in cui è rimasta arrotolata in chissà quale scaffale.

Noto che i regni di Regald e Jupin sono perfettamente divisi nei vari villaggi, le tipologie di terreno sono descritte con minuzia di particolari, mentre il regno di Mones è una distesa verde.

Non c'è letteralmente nulla, al di là della foresta di Linton, se non qualche villaggio appena accennato.

<<Ragazzi...- Adax richiama la nostra attenzione con il suo tono dolce e rassicurante, ci ricomponiamo subito sotto i suoi occhi -Prima di iniziare chiedo, alla mia Incantamenti preferita di alzare i suoi potentissimi muri intorno a questa sala.- eseguo senza il minimo sforzo, l'ultimo mese l'ho passato ad allenarmi con Caleb, alzare ed abbassare i muri mentali è diventata la mia specialità -Bene, molto bene.- commenta compiaciuta Adax -Ho saputo da fonti autorevoli che gli oggetti da recuperare sono tre, e tutto parte da qui.>> indica un punto a nord-ovest, rispetto a dove ci troviamo noi, lungo la costa frastagliata.

<<Un faro?>> chiede Alec, non capendo.

<<No...- puntualizza Caleb, decisamente infastidito, ma non dalle parole di mio fratello, da quelle di Adax -Quella è la torre astronomica di Nehet?- chiede incredulo ad Adax, la quale annuisce prontamente -Non se ne parla.>>

<<Aspettate, chi è Nehet?>> ne ho sentito parlare, me lo ricordo dai racconti di mio padre, e sentirlo sulla bocca di Caleb fa strano.

Il mio compagno incrocia le braccia al petto e guarda Adax indurendo la mandibola.

<<È un astrofisico di grande intelligenza, purtroppo non viene spesso capito.>> lo descrive così la dea.

<<Non viene capito? Ti ricordo che Nehet è lo stesso che sostiene di accendere lui le stelle ogni sera con uno schiocco di dita.>> puntualizza Caleb.

<<Ma è lo stesso Nehet della capanna sulla luna?>> chiede Alec ed ora inizio a ricordare con orrore le parole di mio padre, le leggende su di lui.

<<Quello che sostiene di parlare con gli dei e di leggere nelle stelle il futuro di ogni divinità?>> a questo punto si aggiunge Li.

<<Sì.- dice Caleb -Ed è anche lo stesso che tutti i giorni si mette in verticale e dice che gli dei si divertono a girargli il mondo.>> il mio compagno è esasperato e poco speranzoso della riuscita di questa missione.

<<Ora non essere melodrammatico, anche perché è a lui che è stato affidato il primo oggetto.>> parla Adax, con voce leggera e tranquilla.

<<Allora abbiamo perso in partenza.- aggiungo io, guadagnandomi l'attenzione di tutti -Nehet è andato in quella torre astronomica perché non vuole parlare con nessuno, tutte le sue leggende iniziano con 'Per le orecchie degli astri, per i silenzi sconfinati di questi luoghi. Tu vento porta via le mie storie, ma non far navigare indietro le risposte. Voi potete udirle e sopportarle, io non ho mai avuto la forza di farlo.'- abbasso lo sguardo riportandolo sulla mappa -Un soggetto del genere non accetterà mai di parlare con noi. Perché non ci vai tu Adax? Sicuramente parlerà con una divinità come te.>> concludo. So perfettamente che adularla non servirà a niente, ma tentar non nuoce.

<<Perché dovete essere voi a farlo, siete stati scelti per un motivo, ancora non mi è chiaro, però sono convinta che voi ce la farete...in particolar modo tu.>> mi indica, con le sue dita affusolate, le unghie coperte da un velo di rosso.

<<Io? Che c'entro io?>> Caleb schiude le labbra.

<<Ancora le cerca?>> chiede infastidito ed il sorriso di Adax non fa presagire niente di buono.

<<Le Incantamenti sono ciò che si avvicina di più al mondo celeste, puoi vedere nelle ombre della notte, puoi rischiarare con la luce che ti scorre nelle vene. Ed un astrofisico del genere, sarà sicuramente curioso di incontrare qualcuno come te.>> vengo presa dal panico.

<<Io...io non so evocare la luce, non l'ho mai fatto.>> Caleb mi posa una mano tra le scapole ed io lo guardo istintivamente.

<<Dopo il giuramento lo abbiamo fatto insieme, c'era una luce pazzesca, l'hanno vista anche loro...non sarà diverso. Inoltre ci alleneremo, come abbiamo imparato a tirare su e giù i muri mentali a comando e senza evocare le ombre, riusciremo anche a fare questo.>> Alita alza la mano sinistra a mezz'aria, richiamando il silenzio.

<<Perdonatemi, ma quali sono questi tre oggetti? Cerchiamo anche di capire la difficoltà di ciò che state per vivere.>> Adax si volta verso Alita, con un'espressione contrariata sul volto.

<<In ogni caso dovranno farlo, la guerra sarebbe molto peggio.>> Adax è durissima in questa risposta, non l'avevo mai sentita parlare così.

<<A volte la guerra è l'unica scelta..quali sono i tre oggetti?>>

<<Una mappa, una chiave e un libro.>> dice Adax tenendo gli occhi fissi su di noi.

<<E sono tutti da Nehet?>> chiede Alita, ma la dea abbassa lo sguardo sulla mappa.

<<Non lo sai, Adax, vero?>> insiste Caleb.

<<La mappa, dove sono segnati gli altri oggetti, è da Nehet, la mia fonte non è stata più puntuale. Ragazzi, vi prego, non ho mai detto che sarebbe stato facile, ma non potete arrendervi in partenza.- continuo a guardare quel punto vermiglio, appena scolorito, sulla mappa, lì potrebbero davvero esserci le risposte ai nostri dubbi. La mappa ci porterà a delle risposte. -Althea.- alzo gli occhi su Adax, mentre nella mia mente le domande sono più delle certezze, lei vuole una risposta, affermativa possibilmente -È tutto nelle tue mani, se non vuoi farlo, questi sette non avranno modo di entrare, tu sì.>> faccio un respiro profondo, abbasso di nuovo gli occhi sulla mappa, poi lì rialzo.

<<Va bene...facciamolo, ma ad una condizione.>>

<<Tutto quello che vuoi.>> dice Alita.

<<Che tutti loro siano d'accordo.- mi volto verso i miei compagni che mi guardano sorpresi -Siamo un gruppo ormai e siamo dentro ad una cosa decisamente più grande di noi, sarà difficile, però possiamo farcela. Abbiamo superato la foresta di Linton, usciremo tutti insieme anche da questa situazione. Ma se voglio andare solo io, non se ne farà niente.>> Caleb mi sorride ed accarezza la parte bassa della mia schiena, appena sopra i lombari, con delicatezza, per farmi sentire che lui c'è.

'Questa è la mia ragazza'- conclude lungo il legame e mi ritrovo a soffocare un sorriso, per mantenere la serietà che racchiude il momento.


Spazio autrice:

Salve bella gente!

Ebbene sì, ci siamo, si inizia questo secondo, lungo, viaggio, che spero mi e vi regali soddisfazioni.

Raccomandazioni del caso:

1. Se sei qui, ma non hai letto il primo libro, mi dispiace degli spoiler, ma non andare oltre e va a leggere il primo libro se ti piace la storia.

2. Se vi piace ciò che scrivo, avete perplessità (sia sul mondo che ho creato, che su alcune dinamiche non ben spiegate), trovate errori, refusi o similari, lasciate un commentino e una stellina. Grazie in anticipo.

Vi mando un abbraccio,

grazie del supporto,

Belle

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro