Premessa
Milioni di anni fa...
"È un luogo meraviglioso T'Val IV, pianeta illuminato dai caldissimo soli gemelli Helios e Phobos, pieno di vita e felicità.
Ogni popolo pensa, erroneamente, di essere al centro dell'universo, e così credono anche gli abitanti di T'Val IV, fino a quando il grande scienziato arrowiano Janeway Nechayev, premiato all'unanimità col collare di Sarek nel 132° anno dell'era Krawl, scopre due nuovi mondi: Kronos e Kazon-Ogla.
Subito gli scioccati abitanti di T'Val IV pensano di dover cambiare il loro perfetto stile di vita, ma la fortuna li assiste anche questa volta.
Iniziano ad arrivare navi cargo, colme dei più disparati prodotti e addirittura i prelibati triboli di Nimoy, provenienti proprio da Kronos e Kazon-Ogla.
Questi pianeti, infatti, sono abitati, quasi totalmente, da commercianti, capitanati dal leader millenario Harry Rand Mudd.
E così, T'Val IV diviene, inaspettatamente, un importante crocevia commerciale in quella parte della Galassia Centrale. Questi pacifici mercanti entrano a far parte della loro vita.
In quell'epoca remota, regnava il re Krawl, figlio del mitico Neely il Breve, un sovrano che auspicava sempre la pace e la prosperità per il suo popolo.
Però, un maledetto giorno, ancora studiato nei libri di testo dell'epoca moderna, una tragedia travolse gli ignari cittadini.
Nessuno poteva immaginare che lo spazio, guardato sempre con rispetto e ammirazione potesse portare tanta disgrazia.
Si è sempre parlato di un meteorite, forse di un tremendo terremoto, ma, purtroppo, i nostri archeologi hanno rinvenuto pochi documenti dell'epoca.
Le verdi vallate di quel meraviglioso paradiso vennero sconvolte da tale calamità e quello, che fino alla sera precedente prosperava, diventò un grumo di morte e distruzione.
I pochi sopravvissuti cercarono di ricostruire il loro Paese, ma le possibilità erano poche e il solo ottimismo non bastava.
Il buon sovrano Krawl è ricordato dalla storia come colui che tentò invano di riportare T'Val ai suoi antichi fasti..."
(estratto dall'Enciclopedia Galattica 116. edizione, pubblicata nel 1020 E.F. dalla Società Editrice Galattica, Kronos, su concessione dell'editore).
Oggi...
La luce accecante dei due soli gemelli, Helios e Phobos, illumina ancora il mondo di T'Val IV, ora governato dalla crudeltà di Defiant Teilani I, detto il Superbo.
Ma è molto diverso da come lo possono studiare i nostri figli sui testi scolastici.
Non esiste più quell'antico Eden di cui i libri tanto parlavano.
Deserti, solo deserti.
Sterminati paesaggi aridi e duri dove nessuno si avventura più.
I poveri sfortunati che si trovano a vagare per quelle lande desolate non sono più tornati indietro per poterlo raccontare.
Solo la Corte è tornata ad essere quella di un tempo, tra feste e ricchezze, a spese del popolo che vive di stenti e povertà.
Un viaggiatore che dovesse sfortunatamente imbattersi in questi luoghi resterebbe a bocca aperta davanti a tale magnificenza .
Una Cittadella enorme.
Un Palazzo, degno del Dio Padre Tharn, fatto erigere dal sovrano, senza curarsi delle condizioni in cui aveva ridotto il suo popolo.
Qui vive un'anima gentile, la principessa Zaira Chal Teilani, nel giorno più importante della sua vita.
Ma lei non la pensa allo stesso modo.
Ha sempre saputo che questo momento sarebbe, però di non ci pensa mai, soprattutto quando si immerge tra gli amati libri per sognare il suo mondo perduto.
L'anziano padre deve passare il potere alla giovane figlia, come tradizione vuole, dopo 500 anni di regno.
Ma non ha nessuna intenzione di lasciarle il regno. Ama troppo mostrare lo scettro del potere, lasciatogli dal padre Krol il Magnifico, quando è impegnato nelle sue uscite ufficiali, ama troppo gli agi e i lussi in cui è vissuto fino ad ora.
Zaira l'ha sempre saputo e non vuole sottostare ancora alla volontà del crudele padre che in realtà avrebbe voluto un erede maschio invece di questa femmina, che ha sempre ritenuto debole e inutile.
Quando la dolce regina Lenore Karidian Gorn moriva dando alla luce sua figlia, il sovrano non era disperato per la morte della consorte, bensì dalla nascita di una bambina.
Una bambina che, ora, è diventata una giovane donna molto caparbia.
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