Capitolo 4
La voce del Re risuona feroce e potente nel rispettoso silenzio in cui sto ammirando la stupenda stella.
Il mio corpo viene scosso da brividi di paura, impossibili da fermare.
Lothar scompare chissà dove e ne sono contenta: è meglio che me la veda io con... mio padre.
Prendo un respiro profondo e mi volto lentamente, quasi con indolenza, spostando la voluminosa gonna con una mano.
《Mio Re...》lo saluto con freddezza mentre i miei occhi si riempiono della sua maestosa e inquietante figura.
Ovviamente non posa i piedi a terra.
Ritenendo il suolo indegno di una persona della sua importanza, il Re si è fatto costruire un vettore gravitazionale, ossia una sorta di scudo circolare che lo trasporta ovunque lui voglia, senza problemi.
Questa cosa mi ha sempre fatto ridere: lui è la persona più indegna di stare a questo mondo eppure...
《C'è qualcosa che ti fa divertire oggi?》domanda lui con voce gelida quanto i ghiacciai di Thanos.
Impongo l'immobilità al mio volto: non posso far trasparire i miei pensieri e le mie emozioni altrimenti potrebbe sfruttarli a suo vantaggio.
In questi infiniti warp passati a Palazzo dovrei essere una maestra in tale esercizio, ma non riesco a soffocare la mia anima in maniera così totale.
Non sempre, almeno.
《No. Nulla》rispondo in tono altrettanto freddo, continuando a fissarlo.
Oggi indossa l'alta uniforme delle grandi occasioni: una divisa color sangue, chiusa da una fila di bottoni di diamanti sulla parte destra del petto.
All'altezza del suo crudele cuore spicca il simbolo della nostra Casata: due stelle sovrastate da un leone cetiano, uno splendido e feroce animale alato.
I gradi di Unico Console, due strisce dorate che gli avvolgono i polsi, si intravedono sulle maniche della divisa. Il mantello di vera pelliccia di saavik arturiano, un piccolo roditore dal manto pregiato e morbidissimo, ormai in via d'estinzione a causa della follia del Re, avvolge la sua tenebrosa figura.
Un paio di calzoni scuri quanto un buco nero e stivali alti fino al ginocchio completano l'austera figura di mio padre.
Alle sue spalle scorgo un'ombra che sicuramente appartiene al Ciambellano di Corte, Kobayashi Maru, un leccapiedi di prim'ordine.
Trattengo a stento una smorfia di disgusto e riporto lo sguardo sul volto del Re: ha le gote chiazzate di furia repressa, la barba bianca pare tremare d'ira mentre gli occhi tenebrosi sembrano bruciare come fuoco nero.
《Era troppo sperare che tu ti attenessi alle regole per un solo ciclo...》commenta lui, inchiodandomi con lo sguardo.
Un rivolo di sudore scende dal collo lungo la schiena per poi essere assorbito dal tessuto del vestito.
Non devo lasciarmi intimorire...
《Non è ancora tempo della Cerimonia》osservo io, in tono saccente.《Quello che faccio nel mio tempo libero è affar mio.》
Un sorriso malevolo incurva le labbra sottili del Re: so già che mi aspetta una punizione esemplare per ciò che ho appena detto.
《Non oggi》ribatte lui, stringendo la mano sul lungo scettro di Alium, un metallo pressoché indistruttibile e cangiante.
In cima allo scettro il Re ha inserito, warp orsono, uno zaffiro blu estremamente raro e costoso, che nasconde un potere terrificante.
L'uomo stringe il simbolo del potere con forza e subito una scarica elettrica si libera nell'aria, colpendomi in pieno petto.
Il respiro mi si mozza in gola mentre vengo scagliata lontano svariati metri. Atterro di schiena e rimango a terra, immobile, cercando di riprendere fiato.
Il cuore si è fermato per un lungo attimo prima di riprendere la sua normale corsa. La vista si è appannata e tutto mi sembra un vorticare di luci senza alcuna logica.
《Rialzati. Non ti sei fatta nulla. Per ora.》La voce del Re giunge alle mie orecchie un poco ovattata, ma recepisco il senso sottinteso delle sue parole.
Dopo l'Incoronazione mi porterà nella Stanza delle Punizioni e lì saranno guai.
Non voglio...
Calde lacrime d'impotenza si addensano nei miei occhi, ma le caccio indietro con rabbia: non gli darò la soddisfazione di vedermi piangere.
Non sono più una bambina.
Lentamente, anche a causa del vestito, mi metto seduta, ripiengando le gambe snelle sotto di me. Con dita tremanti, controllo la pettinatura e la trovo praticamente intatta.
Avverto le cellule del mio corpo che stanno riparando i danni interni provocati da quella scarica a medio voltaggio: il Re mi ha colpito dritta al cuore, ma, fortunatamente, senza alcuna intenzione di uccidermi.
Per ora.
Ogni tanto mi chiedo se quell'uomo, con cui condivido metà patrimonio genetico, sia sempre stato così crudele e spietato.
Com'è possibile che una donna possa essersi innamorata di lui fino a creare una nuova vita?
O forse...
Sono io che mi sto illudendo.
Forse per scaraventare una povera bambina innocente in questo mondo l'amore non serve a nulla.
Forse basta solamente un po' di chimica.
《Alzati e sistemati. Tra poco tocca a te》mi ordina il Re con voce glaciale come se nulla fosse appena accaduto.
Per lui è esattamente così...
Ai suoi occhi io non valgo nulla.
Gli servo solamente per mantenere una parvenza di normalità.
È solo questo il motivo per cui respiro ancora.
Un tocco caldo e familiare mi risveglia dai miei cupi pensieri e i miei occhi mettono a fuoco la piccola figura di Lothar.
Gli sorrido dolcemente per un secondo prima che la maschera torni al suo posto. Lui, invece, mi prende per mano e delicatamente mi aiuta a rimettermi in piedi.
Io non sono come lui...
Questa verità mi colpisce più forte del fulmine scaturito dallo scettro.
Io non sono come lui...
Voglio bene a Lothar. Non potrei mai fargli del male, neppure inconsciamente.
《No.》affermo in tono sicuro, che non ammette repliche.
Percepisco la perplessità del Re lambirmi la pelle come una carezza mai avuta.
So che sto facendo un'azione suicida, però non me ne pento.
Per la prima volta da molti warp mi sento in pace con me stessa, quasi felice.
《Ho detto no》ripeto a beneficio dei due uomini di fronte a noi, stringendo forte la mano di Lothar.
《No cosa?》replica il Re col suo solito tono indifferente.
《No. Non verrò all'Incoronazione》chiarisco la mia posizione, vedendo con orgoglio la furia passare sul volto dell'uomo.
《Tu... Come osi?!》grida con ira repressa a stento.
Sto per replicare quando avverto qualcosa di freddo avvolgere il mio polso.
E poi cala l'oscurità.
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