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Capitolo 25

Thorne mi fissa in silenzio. Non possiede la risposta alla mia domanda, proprio come immaginavo.

Forse perché non esiste una risposta a questa domanda.

La vita è un insieme di diverse gradazioni di grigio, ma ho sempre pensato che alcune cose, alcune azioni, non vadano compiute.

Come per esempio stroncare la vita di persone sconosciute.

《Dovremmo andare...》mormoro in tono amareggiato e deluso.

Mi scosto dal ragazzo e riprendo il cammino. Dopo pochi secondi, odo i suoi passi leggeri seguirmi però non lo aspetto né parlo ancora.

Ormai non c'è più nulla da dire.

Omicron avanza velocemente, rimanendo alla testa del nostro trio. Controlla rapidamente le porte che costellano il corridoio che stiamo percorrendo, ma, per fortuna, non riceviamo altre sorprese.

La nostra missione si sta svolgendo tranquillamente.

Forse troppo...

《Ragazzi...》Chiamo i miei compagni, a voce bassa, mentre un senso di disagio si fa strada dentro di me.《Non credete che sia tutto troppo... facile?》

Omicron e Thorne non danno segno di avermi udito eppure il primo rallenta l'andatura e il secondo mi raggiunge, mettendosi al mio fianco.

Deglutisco, iniziando ad aver paura, eppure non fermo la mia avanzata. Ho promesso che avrei liberato quel pianeta dal giogo del Collezionista e ho intenzione di portare a termine il mio proposito.

Stringo forte il mio arco, sperando vanamente che mi trasmetta un poco della sua forza, e mi fermo non appena raggiungiamo la porta che ci condurrà alla Sala della Collezione.

Omicron ci fa capire, a gesti, che lui sarà il primo ad entrare, seguito da Thorne, mentre io rimarrò nelle retrovie.

Annuisco, quasi grata del ruolo che mi ha affibbiato, anche se non riesco a soffocare il timore che provo: non voglio che i miei compagni restino feriti.

Loro non possono guarire con la mia facilità.

Loro sono fragili.

Dovrei essere io la prima...

Allungo una mano per fermare Omicron, ma una più grande ferma la mia.

Thorne...

Alzo gli occhi su di lui. Nonostante sia in penombra riesco a distinguere il suo sguardo preoccupato: lui mi fissa di rimando e scuote la testa.

Questa è la loro battaglia.

Annuisco con un secco cenno del capo, mi aggancio l'arco alla cintura e sfodero la spada, serrando la presa in maniera spasmodica.

Il tempo di un respiro ed Omicron varca la soglia.

Rimango con il fiato sospeso mentre attendo i suoni dei fucili phaser.

Suoni che, però, non sento.

Dopo di lui, è il turno di Thorne ed ancora niente rumori di armi quindi tocca a me: entro e mi trovo davanti ad uno strano spettacolo.

La Sala della Collezione è deserta.

《Ma cosa...?》borbotto, abbassando l'arco, perplessa.

Le teche con gli esemplari proveniente da ogni galassia ci sono ancora così come l'atmosfera inquietante.

Però mancano guardie e capo.

Omicron e Thorne si scambiano una rapida occhiata dopodiché si dividono e cominciano ad ispezionare la Sala.

Io rimango ferma al centro, confusa dalla situazione, a riflettere.

È stato tutto troppo facile...

《Andiamocene!》esclamo quando tutto appena nitido nella mia testa.《È una trappola! Scappiamo!》grido ancora per smuovere i miei compagni.

Omicron mi lancia un'occhiataccia adirata come se avessi rovinato i suoi piani mentre Thorne si avvicina prontamente a me.

《Zitta!》sibila  il capo della missione, raggiungendomi e prendendomi per un braccio, strattonandolo.《Lo so anch'io che è una trappola, però ormai siamo qui. Quindi si combatte.》

Non faccio in tempo a ribattere che uno sferragliare di catene invade la Sala col suo suono metallico e cupo. Alzo lo sguardo ma non vedo alcunché di strano anche se subito dopo qualcosa accanto a me crolla.

Istintivamente mi faccio piccola piccola, portandomi le braccia alla testa per proteggermi, e serro gli occhi.

Il tempo di un respiro ed è tutto finito.

Nel peggiore dei modi.

《Maledizione!》esclama Omicron, adirato e furioso.

Riapro gli occhi e trovo i miei compagni imprigionati all'interno di due gabbie alte e strette, ecco spiegato il rumore di catene.

Le gabbie sono state fatte cadere dal soffitto.

Però io sono ancora libera.

《Così i tuoi amici non ci disturberanno...》commenta una voce a me perfino troppo familiare.

《Il Collezionista》mormoro con un filo di voce, voltandomi repentinamente.

Lui è là, si erge sulla soglia della Sala, in tutta la sua oscura magnificenza. I occhi rossi sfavillano di odio e cupidigia mentre la maschera dorata non mi permette di conoscere i suoi lineamenti.

《Vigliacco!》lo insulta Thorne dalla gabbia, provando a strattonare le sbarre.

La prigione in cui è rinchiuso è così stretta che gli permette di muoversi pochissimo così ogni tentativo di uscirne risulta irrimediabilmente vano.

Rivolgo un'occhiata a lui e poi ad Omicron.

Entrambi impotenti.

Entrambi indifesi.

Getto a terra l'arco laser e prendo dalla cintura la spada. In uno scontro diretto, la reputo molto più efficace, anche perché dubito che il Collezionista rimanga immobile finché non prendo la mira.

《Se ti batto, liberi i ragazzi》affermo, avanzando di un passo verso il nemico.

《Se, invece, vinco io, tu sarai mia. Per sempre》replica il mio avversario, in tono viscido, tanto da farmi accapponare la pelle.

《Zaira...》sussurra Thorne, come se volesse fermarmi.

Annuisco bruscamente alla condizione dettata dal Collezionista dopodiché gli faccio cenno di procedere.

A lui la prima mossa.

In un battito di ciglia, scompare, lasciandomi interedetta, per ricomparire alle mie spalle. Non appena ne avverto la presenza, il mio corpo agisce: sferro una gomitata all'indietro e scarto di lato per non farmi catturare.

Il mio avversario, però, possiede ottimi riflessi.

Il colpo lo prende di striscio mentre la sua spazzata mi fa cadere rovinosamente a terra.

Non faccio in tempo a mettermi supina che me lo ritrovo addosso: le sue mani imprigionano le mie braccia e il peso del suo corpo inchioda il mio al pavimento.

《Non sei così temibile, principessa. Il Re sarebbe molto deluso da questa tua prestazione...》mi deride lui, come se ciò che pensa mio padre potesse interessarmi.《O forse con lui usi un altro tipo di... prestazione?》

Arrossisco violentemente quando realizzo dove vuole andare a parare e ciò lo fa ridere sempre di più.

I suoi occhi rossi e malvagi scavano nei miei, riducendo drasticamente le mie probabilità di successo.

Sono inutile...

Non riesco nemmeno a liberarmi...

Come posso aiutare le Genti Bianche?

《Forza, Zaira! Ce la puoi fare! Io ho fiducia in te!》La voce di Thorne mi sprona e con uno scatto, dettato più dall'istinto che dalla ragione, colpisco il Collezionista con una testata.

Il colpo lo fa vacillare dalla sorpresa così riesco a liberarmi, però mi sono ferita la fronte ed il sangue sgorga copioso dalla lesione.

Spingo lontano il nemico e mi passo un braccio sul volto, ripulendomi, dopodiché recupero la spada che avevo lasciato cadere quando lui mi aveva atterrato.

Prima che si riprenda dalla testata che ho rifilato, lo colpisco con un calcio al petto. Il Collezionista poggia un ginocchio a terra e si preme una mano sul costato.

Mi avvicino a lui, brandendo la spada, e senza riflettere sferro il colpo mortale: la testa del mio avversario rotola via, spiccata dal collo, con uno spruzzo nero e vischioso.

È finita...

Non so per quanto tempo fisso il cadavere, tremando e in preda a duna leggera nausea.

D'un tratto avverto una paio di braccia forti e calde attirarmi verso un petto muscoloso: Thorne si è, chissà come, liberato dalla gabbia che lo imprigionava.

《Va tutto bene, Zaira. Ci hai salvati》mormora Thorne, baciandomi la fronte, già guarita.

Alzo lo sguardo, colmo di lacrime inespresse, cercando i suoi occhi e...

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