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Capitolo 20

《Ancora una volta!》esclama Thorne, porgendomi una mano per aiutarmi.

Mi aggrappo a lui mentre mi rimette in piedi senza alcuno sforzo: il ragazzo non mi ha dato un paio di stivali perché ci stiamo allenando su tappetini morbidi.

Tappetini su cui sto cadendo davvero troppo spesso.

Un applauso rompe il silenzio costituito dai nostri respiri ed entrambi ci giriamo per capire chi sta disturbando i nostri allenamenti.

《Omicron...》Lo saluta Thorne con un veloce cenno della testa per poi avvicinarsi un poco di più a me come se volesse fargli capire che godo della sua protezione.

D'istinto mi scosto dal ragazzo e fisso duramente quel tipo saccente e irritante. Non indossa più la sua giubba fucsia bensì una specie di tuta come la mia, solo di colore verde scuro.

《Sono venuto a vedere i progressi della nostra principessa. Ero curioso》commenta il giovane, camminando a passi lenti verso di me.《Intanto ha imparato a cadere. Poi magari le insegnerai anche a stare in piedi. Che dici, Thorne?》

Indispettita dal tono usato, stringo i pugni e faccio un passo avanti. Subito vengo, però, fermata dal braccio del mio istruttore.

《Ciò che facciamo non sono fatti tuoi, Omicron. Ti prego di lasciarci in pace. Non abbiamo tempo da perdere.》

Come se Thorne avesse appena fatto una battuta, l'altro ragazzo si mette a ridere di gusto, tanto che lo fisso perplessa.

Forse ha problemi mentali?

《Sei sempre stato così... dolce e tenero, Thorne. Ma questa è una guerra. Dura da più tempo di quanto io ricordi e la tua principessa non farà alcuna differenza in battaglia. Anzi, per sbaglio potrebbe persino uccidere uno di noi.》Omicron sputa talmente tanto veleno che mi pare strano non si soffochi, ma nelle sue parole risiede la verità.

È la prima volta che vedo l'universo e che assaporo la vita.

Sono totalmente impreparata ed è per questo che mi sto allenando con Thorne: non voglio essere una vittima.

Voglio riuscire a difendermi da tipi come il Collezionista.

《Perché non provi tu?》La mia sfida nasce più che altro dalla rabbia e dalla frustrazione.

In realtà non voglio battermi con Omicron, ma ne ho abbastanza del suo atteggiamento altezzoso e sputasentenze.

《Sfida accettata, principessa》mi risponde il ragazzo con un sorrisino soddisfatto in volto.

Dopodiché ci volta le spalle e si reca dall'altra parte della stanza per eseguire alcuni esercizi di riscaldamento.

《Tu sei pazza》afferma Thorne a bassa voce, poggiandomi le mani sulle spalle e scrollandomi un poco.

《Perché mai? Omicron non mi rispetterà mai se non gli darò una lezione. Lo so io e lo sai anche tu》replico, cominciando a riscaldare i muscoli provati dall'allenamento.

Fortunatamente appartenere alla razza degli Ethernia costituisce per me un enorme vantaggio sul mio avversario: i miei lividi e le mie ossa rotte guariranno in un batter d'occhio rispetto alle sue ferite.

Anche il chip impiantato nel mio cervello, particolare di cui nessuno è a conoscenza, rappresenta un grande punto a mio favore: le mosse che Thorne mi ha mostrato sono immagazzinate lì dentro.

Uno dei motivi per cui non riesco a replicarle è la mancanza di tono muscolare nel mio corpo. Dopotutto non ho mai preso parte a un allenamento, ma solo a banchetti ed eventi in cui il massimo da fare era sbattere le ciglia in maniera adeguata.

《Hai ragione, principessa》mugugna Thorne, per nulla contento della situazione.《La cosa, però, non mi piace per niente...》

《Neppure a me. Ho imparato che, nella vita, bisogna fare quasi sempre ciò che non ci piace. Per una ragione o per un'altra. Quindi basta lamentarsi!》esclamo, stranamente divertita dalla prospettiva di poter spaccare il naso a Omicron.

《Stai attenta ai suoi calci volanti. Potrebbe facilmente romperti il collo.》Mi mette in guardia Thorne per poi posizionarsi di fronte a me.

Allunga una mano e tira su la cerniera della tuta: dato che ero accaldata, l'avevo fatta scendere un poco, mettendo in imbarazzo Thorne, anche se non ho compreso bene il motivo.

《Meglio se combatti così》commenta lui, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Ho racchiuso la mia folta capigliatura in una coda alta eppure qualche ciocca è riuscita a sfuggirmi.

《Grazie》mormoro, arrossendo leggermente e abbassando lo sguardo.

《Se avete finito di flirtare, io vorrei combattere》esclama la voce irritante di Omicron.

Thorne alza gli occhi al cielo e mi dice che ce la farò per poi abbandonarmi al centro della stanza e appoggiare la schiena al muro.

Siamo solamente noi tre.

Gli altri ragazzi hanno concluso gli allenamento da svariati cicli.

Meglio così...

Non voglio pubblico...

《Prima le signore...》Omicron esegue un inchino beffardo e mi cede la prima mossa.

Come mi ha insegnato Thorne, mi metto in posizione di guardia, porto indietro il braccio destro e rifletto sulle mie possibilità.

Non posso ferire Omicron perché alle Genti Bianche servono tutti i soldati disponibili per attaccare il Palazzo.

Quindi è vietato menomarlo o ucciderlo.

L'unica cosa che posso fare è atterrarlo, causandogli più lividi possibili.

Scatto avanti senza pensare oltre, la linea d'attacco è ben definita nella mia mente. Provo a colpirlo al volto con un gancio destro, ma lui lo para senza alcun problema, alzando l'avambraccio sinistro.

Balzo lontana da lui e ci mettiamo a camminare in circolo. Ognuno cerca di penetrare la difesa dell'altro: io rimedio un ematoma al costato e Omicron un occhio nero.

《Non essere soddisfatta. Mi hai colpito solo perché te l'ho permesso》commenta lui, sprezzante come sempre.

Non ribatto a parole bensì a pugni e calci.

Nessuno dei due pare avere la meglio finché non mi viene un'idea suicida.

Il mio avversario, con una mossa fulminea, riesce a farmi passare un braccio intorno al collo, bloccandomi. Porto entrambi le mani sul suo avambraccio e provo a liberarmi, senza grande successo.

《Ora non sei più soddisfatta di te, principessa?》mi domanda in orecchio, con voce malevola.

Ancora una volta rimango in silenzio e cerco di rilassare il corpo. Non devo attendere molto: Omicron, non trovando un degno nemico in me, abbassa la guardia e si rilassa a sua volta.

Ora!

Lo colpisco con una forte gomitata alle costole e lui perde la presa. Allora gli stringo il braccio, faccio perno sulle gambe e proietto in avanti il ragazzo, che finisce lungo disteso sul tappetino dove prima sono caduta io.

Omicron pare sorpreso, però, inaspettatamente mi rivolge un sorrisone radioso che mi fa preoccupare.

《Ho idea che tu sia pronta, principessa...》

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