La Pronuncia
Di seguito alcune regole di pronuncia che saranno importanti a capire il senso di alcune parole, soprattutto quelle più particolari.
La C: quando è aspirata?
Eh già, la C. Cliché? No, perché ho sentito moltissime persone aspirare la C quando non andava aspirata affatto.
La C si aspira quasi sempre se è dopo una vocale. Quasi, perché dopo l'articolo "il" la L si omette e la C raddoppia.
Ad esempio:
"La casa" si pronuncia "La hasa".
"La crosta" si pronuncia "La hrosta"
Ma: "un cane" si pronuncia esattamente come si scrive.
"Il cane" si pronuncia "I'ccane"
"Il crostino" è "I'ccrostino".
Quindi la frase:
"C'è il cane nella casa"
Sì pronuncerà:
"C'è i'ccane nella hasa".
La T: eh sì, c'è anche quella.
La T non si aspira, in realtà, ma spesso si pronuncia "th" come in "think", ma meno marcato. È appena percettibile la differenza, ma c'è.
La T si "aspira" leggermente dopo una vocale.
Ad esempio:
"La tanica" si pronuncia "La thaniha".
"Una tipa" si pronuncia "Una thipa".
"La grammatica" si pronuncia "La grammathiha".
Ma:
"Stupido" si pronuncia come si scrive.
"Un tappo" si pronuncia come si scrive.
La T si raddoppia?
Sì, se c'è l'articolo "il" (che, al solito, perde la L) e dopo la U in casi particolari, ma di quelli parlerò più avanti.
"Il termine" si pronuncia "I'ttermine".
"Il telo" si pronuncia "I'ttelo.
La T si omette?
Sì, ma solo in casi eccezionali, nello specifico quando una parola finisce con "-ato", "-ata" "-ati" o "-ate".
Ad esempio:
Per dire "ha battuto una testata" un toscano direbbe "ha picchiaho una testaha".
Per dire "ha preso i biscotti e se li è finiti" diciamo "ha preso i biscotti e se l'è finihi"
Altre regole
-Le consonanti in generale spesso sono "addolcite": la G è spesso simile ad una J, la D è più dentale (come in "Th" di "the" in inglese.
-In generale, dopo "il" la consonante raddoppia: "i'bbabbo", "i'ggrullo", "i'nnonno", "i'ssasso", "i'vvitello", "i'ffrathello" ad esempio.
-A volte "uo" si contrae in "o": "fuoco" diventa "foho", "uomo" diventa "omo" e "tuonare" diventa "tonare", ma "tuorlo" e "tuono" rimangono uguali.
-In alcune aree della Toscana, come Pistoia, "st" si pronuncia "alla tedesca", quindi "scht": "stupido" si legge "schtupido", "strano" si legge "schtrano" per esempio.
Ora che abbiamo visto un po' di regole di pronuncia, passiamo alla costruzione delle frasi e alla grammatica.
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