Atto 1-1 - Laura, la Guerriera Più Forte di Napoli!
*Esagerato! Addirittura la più forte? Qui cominciamo proprio bene. Diamo titoli epici e originali al lettore, quando la descrizione già diceva che la protagonista ha a che fare con le botte! Spettacolare proprio! Stai ripetendo il cliché di dare il nome della protagonista & frase altisonante a caso, perché tu autore sei a corto di fantasia? Se sì: è una cagata in partenza! Non dovete lasciarvi ingannare dalla dicitura guerriera: è da verificare se questa qui sappia maneggiare o meno un fucile!*
Una mattina di fine estate, la sveglia risuona a tutta forza in un appartamento di via Piscicelli, Vomero.
*Sei troppo vago, perché non entri nello specifico?*
Nel pieno dell'oscurità di una camera, dalla finestra completamente chiusa, non si sente per niente un mugolio; al contrario di un'assonnata voce, che risuona insieme al rompiscatole per eccellenza e alle smosse coperte leggere. "No... era solo un sogno... Proprio ora dovevi suonare?"
*Guarda caso, la prima cosa che rompe le ovaie è una sveglia? Più originalità non si può chiedere?*
La figura solleva il busto con molta fatica, aiutandosi col braccio destro; e, allungando il suo opposto, afferra la bastarda e la spegne coi timpani piangenti dal driiiiin!
*Chissà quale altro suono poteva avere..?*
"Un giorno di questi la spacco..." guarda l'orario, "... 06.45. Cinque minuti e mi alzo, anche se vorrei ancora dormire..."
Appoggia nuovamente il capo sul morbido cuscino.
Wow, però quanto era figo mentre prendeva a calci quel lattante. Proprio come nella realtà.
*Cosa? Da quando in qua, in una teen fiction, una persona si eccita nel guardare un uomo picchiarne un altro? Allora la copertina diceva il vero, questa non è una storia uguale alle altre*.
A metà della lunghezza del letto si smuove qualcosa, come a delineare una... mano che tocca qualcosa.
*Ma cosa succede lì sotto? Preferisco non dirlo, altrimenti rischio grosso*.
Immersa nei pensieri del dolce sogno, le lancette volano veloci quanto un caccia degli USA: 06.50. Anima e coraggio, finalmente riesce a sfuggire alla trappola per dormiglioni per eccellenza.
Stiracchia i muscoli del corpo con uno sbadiglio che neppure il Re della foresta potrebbe eguagliare.
Si dirige verso la finestra, per poi aprirla.
*Sì, secondo te per quale altro motivo potrebbe avvicinarsi ad una finestra? Per rompere il vetro e fare parkour?*
Il sole non è ancora visibile, ma le prime luci dell'alba sono chiare, dal quarto piano, già da parecchi minuti. L'aria pulita inizia a svegliare la sagoma umana, finora nascosta dalla notte che aveva abbracciato quel piccolo mondo verso le 19.50 del giorno prima.
Barcolla verso la porta ancora socchiusa per sfiorare il pulsante della luce. Da un lampadario a forma cuoriciosa, provvisto di una lampadina a fluorescenza ovale, presente su uno dei due lembi più in alto, proviene una luce biancastra che rivela un disordine peggiore delle discariche campane.
Ancora abbagliata, l'ormai visibile ragazza getta una smorfia... al dir poco stanca. "No! Mi sono dimenticata di mettere in ordine; per la fretta di preparare lo zaino..."
Rivolge lo sguardo verso il copriletto in cotone rosa afflosciato, di lato, sul pavimento dall'effetto marmo bianco con sfumature di nero; ovviamente con molte macchie di sporco, più che del colore originario.
Si posiziona poi davanti lo specchio a muro. Giusto il tempo di notare i suoi disordinati capelli corvini, lunghi quanto la A1 Napoli-Milano; abbinati al volto, le conferiscono un look degno di: "Oddio, sembro un vampiro di quei film per bimbette arrapate; guarda che occhiaie..."
*Okay, l'abbiamo capito che questa qui non ha voglia di alzarsi per andare dove cazzo deve andare al mattino!*
Non si sofferma sul resto perché scappa in bagno.
*Mi dispiace, per la descrizione completa dovrete un po' aspettare. Esultate voi che non le volete, e abituatevi voi che le volete subito belle pronte e fatte!*
Lavatasi la faccia, sfregando con forza gli occhi a metà tra azzurri e acquamarina, viene messa in risalto la pelle chiara su delicati lineamenti del viso; non manca di prenderli a ceffoni, come tutte le mattine.
Si tocca i capelli, temendo che lascino schizzi d'acqua, e si catapulta in cucina. Debutta con un timidissimo: "Buongiorno".
La madre ha di sicuro una voce più decente. "Buongiorno, Lauretta".
*Ma perché tutte le madri delle storie e non, se hanno una figlia chiamata Laura, devono sempre umiliarla con lo stupido nomignolo Lauretta?*
Si avvicina al viso della genitrice, dandole un caloroso bacio sulla guancia sinistra, dai lineamenti ben più rugosi. Viene subito ricambiato sulla sua medesima destra. "Tutto bene?"
"Sì, siediti, la colazione è già pronta. Te l'ho preparata io stamattina, temevo che avresti fatto tardi. Sei andata a dormire tardi, ogni lunedì mattina è sempre la stessa storia".
La figlia sbuffa mentre, abbassando lo sguardo, nota la veste notturna in seta grigio chiaro della donna. "Sì... grazie mamma, però ho sedici anni, mi devo pur divertire..."
La voce della madre diviene quella da cinquantenne qual è lei. "Lo so, tesoro, mi fa piacere che stai con gli amici e non chiusa in casa, però dal mese prossimo ci sono le prime interrogazioni. Hai scelto due anni fa il liceo più difficile della zona; c'è solo l'unico vantaggio che è qui vicino, e puoi dormire di più..." *Cosa, cosa? Una volta che una scassa palle, quale la mamma è nelle teen fiction, sia favorevole alle uscite della figlia? Sicuro che questa storia sia davvero ambientata sulla Terra?*
La giovane risponde con tono tornato stanco. "Sì, però, ieri non sono uscita con quelli della scuola, ma con gli amici della palestra. Volevano fare presto per via delle interrogazioni anticipate, dunque quelli che si offriranno oggi sono stati sui libri. Invece i palestrati vanno a quell'altre scuole là; dove non fanno un cazzo: De Nicola, Giustino Fortunato (e fortunati loro)". *Adesso l'autore pretenderebbe che dovremmo ridere tutti per la battuta? Su di un fottuto Liceo Artistico, per giunta?*
Inizia a sorseggiare il cappuccino farlocco, e strappa la carta che contiene una merendina a base di cornetto a cioccolato. Con un morso ne divora quasi un quarto.
"Lauretta, a proposito, ma tu non dovevi mantenere la linea per la palestra? Perché mangi comunque i cornetti?"
Alza la testa e risponde col sorriso... finalmente! "Io ho il fisico che non ingrassa facilmente, mamma. E poi, tutto quello che mangio che contiene zuccheri, proteine e grassi, lo brucio tirando pugni e calci".
*Wow, stavolta non abbiamo a che fare con la solita cretina che ne capisce zero di corpo umano*.
"Oggi pomeriggio ci devi andare?"
"Certamente. Non vedo l'ora!" Il suo sorriso diviene più copioso, riempiendo alla massima elasticità le guance del viso, sproporzionate rispetto al... metabolismo da lei dichiarato. I denti dalla perfetta forma, ma giallastri dalla nottata precedente, sono completamente sguarniti.
*Qui, secondo me, gatta ci cova*.
L'adulta guarda l'orologio, fisso in alto sul muro bianco, adiacente alla porta che sopraggiunge al corridoio. "Oh, tesoro, sono già le 07.05, farai bene a finire la colazione e prepararti".
Laura sta già sorseggiando il resto della bevanda calda, inzuppandoci al contempo metà del cornetto.
*Proprio una ghiottona! Adesso l'intero Universo dei grassoni starà invidiando il suo metabolismo*.
A un certo punto, la signora ha come un boom di apprensione. "Stamattina Luciano non voleva proprio prendere la colazione, temevo non fosse buona; ma a guardare te, mi fai capire che è lui che sta crescendo con l'antipatia per il caffè non puro".
Biascica una risposta con la bocca piena. "Peccato, con tutta la merda che c'è a Napoli, una cosa buona ce l'abbiamo: il caffè".
Per aver visto la faccia sporcarsi della bevanda, la madre se la ride; ma subito torna ad avere l'aria affettuosa. "Ormai ha dodici anni, non è più un bambino, anche se lo vorrei ancora piccolo come quando l'ho adottato".
*Colpo di scena! Ma questa non era una commedia di merda? Cosa ci stiamo perdendo qui?*
Laura inghiotte il resto della merendina con un ché di riso... sguardo malizioso incluso. "Sì, è vero. Sai, l'altro giorno l'ho sorpreso in bagno... mentre si masturbava col pisellino di fuori, e devo ammettere che è diventato bello lungo".
*Evvai, l'incesto è riuscito! Adesso sì che siamo tornati sul genere principale!*
Entrambe ridono, ma la più anziana aggiunge: "Dai, non prenderlo in giro, sta crescendo: i suoi momenti da maschio sono appena cominciati".
Ha appena terminato la colazione e, mentre si alza dal tavolo circolare, al centro della cucina vivibile, conclude. "Sì, lo so, solo che... tantissime volte l'ho visto nudo in bagno; ma era la prima volta che lo vedevo cresciuto lì".
Senza voltarsi indietro, lascia alla madre il compito di sparecchiare la tavola e torna in bagno.
Piazzata nuovamente davanti lo specchio, si tocca i suoi capelli: prima la frangia che le copre il centro fronte, poi dalla tempia fino a scendere verso i fianchi. "Okay, ora vi sistemo un po'. Vi amo forse quanto le arti marziali, ma per curarvi al mattino quanto mi costate..."
Prende il pettine e, ammirando i corvini, si accinge all'epica battaglia contro i ricci che le ha inferto il rifugio di Morfeo. "Cazzo, perché la notte mi scoccio di legarli? La molletta azzurra è appositamente sul comodino... Merda, al confronto è più facile picchiare gli aggressori e i maniaci per strada!"
*Forza, Laura, faccio il tifo per te: i tuoi capelli, così come li ha descritti lo sciagurato scrittore, sono troppo sexy!*
A metà dell'opera, scruta col pelo dell'occhio il piccolo orologio, in basso alla sua destra, vicino la larga vasca da bagno.
Ecco perché mamma dice di finire la colazione di fretta: sa che ci metto un casino per i capelli. La prenderei a pugni ogni volta che mi dice di modificare il mio look, però su due cose ha ragione: è difficile pettinarsi di primo mattino e quando finisco di allenarmi è pure peggio.
*Oh, pure aggressiva verso la famiglia? Indisciplinate ragazze napoletane di oggi...*
Vinta l'ennesima sfida contro la sua parte del corpo più appariscente di sempre, si lava i denti strofinandoli come non ci fosse un domani; mentre ammira i suoi occhi che prendono vigore. Era ora!
Come farei senza latte e caffè al mattino? Mamma è la migliore!
*Ma come, neanche due minuti fa volevi pestarla, e ora invece le fai i complimenti?*
Per l'elevata forza applicata, si graffia pure il molare in alto a destra. Con la conseguenza che:
"No, pure il sangue dalle gengive? Porca..." *Qui è meglio che intervengo io! Avete capito tutti cosa stava per dire!*.
Per fortuna, termina l'eterna sciacquata boccale senza ulteriori conseguenze. Adesso che si è sbiancata i denti, che or ora farebbero innamorare ogni uomo, si siede sulla tazza del water e scarica tutto il ben di Dio assaporato la notte prima.
In questo momento ha una faccia decisamente più sollevata: il grande atto è compiuto!
All'infine, è pronta in piedi davanti alla madre.
*Ehi, frena! E come si è vestita, coi poteri della telecinesi?*
Ogni volta che vede la figlia al mattino è orgogliosa: il suo consueto zaino blu fiordaliso dalle spalliere grigio chiaro, della Rebook, pensa che le doni molto; d'istinto le acconcia una piega sulla spalla della maglietta azzurra, a mezze maniche, che le scopre fino a quasi l'ombelico. Poi ricade sulle tasche del jeans blu scuro unisex, situate al di sotto della vita bassa: secondo lei è sbadata, dunque potrebbe aver dimenticato il cellulare.
"Tesoro, perché qualche volta non indossi i tacchi, quelli neri che ti hanno regalato per il compleanno?"
A Laura passa quasi la voglia di salutare la madre... nonostante ogni figlia vorrebbe una genitrice che la guardi in quel modo. "Ma no, non ci so camminare, e poi devo avere le gambe sempre allenate per essere all'altezza degli allenamenti!"
Sorride velatamente. Invece la più bassa ma più adulta mostra due canini storti. "Ma ora sei cresciuta tantissimo, sei un metro e settantacinque già solo sulle zeppe delle scarpe da ginnastica che hai ora. Con quei tacchi dieci faresti colpo su ogni ragazzo, non ti farebbe piacere?" *Complimenti alla mamma, per davvero! Per la seconda volta dimostra di volere una figlia appariscente piuttosto che una pudica. Solo a Napoli si trovano?*
Le risponde in maniera evasiva; probabilmente è imbarazzata! "No, mi va bene così, in classe siamo uniti ma nessuno mi piace in quel senso..." si volta verso l'orologio, "... Scusa mamma, sono quasi e venticinque, meglio che scappo".
La donna denota prima negli occhi, poi sulle guance strapiene di un sorriso beffardo e di rossore, che le sta nascondendo qualcosa. "Sì, meglio che vai, tesoro".
La figliola trasforma il viso nella pura dolcezza femminile; in quell'istante sembra quasi non voler lasciare la famiglia. Salta fra le sue braccia, gettando il volto sui capelli ricci color daino. "Ciao mami, sei la migliore! Troppo buona la colazione, buona giornata!"
"Ciao, Lauretta, buona giornata anche a te".
*Dobbiamo prepararci a prendere i fazzoletti? Qui sembra quasi che non si rivedranno per lungo tempo... No, forse ho confuso con un'altra storia dello stesso autore*.
Si stacca dalle rilassate braccia dell'altra, e si avvia verso la porta in spesso legno mogano. Non appena la oltrepassa legge, sul lato opposto, su di una dorata targhetta rettangolare:
Mariani
*Cosa cazzo scrivi? Lo dice già il titolo che la protagonista ha questo cognome!*
Discende rapidamente le scale in marmo del condominio, ben pulito e ordinato, con una graziosa pianta di medie dimensioni su ognuno dei tre piani che percorre: sono situate, ognuna, vicino a delle finestrone dai vetri antiproiettile.
Varcato l'ingresso, il suo umore cambia completamente. Si volta verso destra. "Ecco, ci siamo, inizia la sfida di resistenza".
Si incammina disponendo i suoi lunghi capelli lungo lo zaino. Non appena svolta ha di fronte tutta la bellezza dell'alba: i raggi di sole creano una cornice, che lei adora ammirare sugli alberelli dalle foglie ancora verdi... Se solo non fosse per l'imponente salita che l'attende: unica via diretta con la scuola!
*Sei così fiero di aver preso per il culo i lettori? Di nuovo?!*
Raccoglie il cellulare dalla tasca: indica le 07:30. "Ce la dovrei fare, cinque minuti prima le lezioni non iniziano ancora".
*Riuscirà ad arrivare in tempo a scuola? Sono troppo curioso di scoprirlo!*
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