Capitolo 23
La fine del mondo nella fine del mondo
‹‹Ehi, Jone, vediamo quel ratto chi ci ha portato›› disse un uomo, mentre stava aprendo la porta, sulla quarantina, di media statura e corporatura, con una pettinatura che la nonna di Elos, se mai l'avesse conosciuta, avrebbe definito "a spazzola". Il busto era stranamente molto più lungo del normale, sembrava gonfio, turgido, pronto ad esplodere se anche solo uno spillo l'avesse sfiorato ed era coperto da una maglietta azzurra riportante la doppia M. Proprio all'altezza del logo, sporadici schizzi di quello che sembrava sangue spezzavano la monotonia cromatica della t-shirt, che era accompagnata da pantaloni lunghi, non particolarmente degni di nota, color arancio spento. I piedi erano vestiti di pesanti scarpe da lavoro.
Il viso, che cominciava a mostrare i segni del tempo, era stropicciato in una smorfia tra il curioso e l'impaziente, l'aria, insomma, di qualcuno che era stato interrotto mentre faceva qualcosa di importante. Solo le macchie sospette sul petto suggerivano la sua appartenenza ad un gruppo violento, per il resto aveva un'aria che non si accostava alla figura di un trafficante di Gold. I suoi occhi trasmettevano una malinconica contentezza, forse per via del loro particolare colore verde, erano in grado di far provare un senso di tranquillità.
‹‹ E voi chi sareste? Siete numerosi›› arguì quella che doveva essere Jone, affiancandosi all'uomo e appoggiando un braccio sulla sua spalla. Era una bella donna, bionda, piuttosto alta e con un fare molto sicuro. La sua espressione era dura, scontrosa, probabilmente incupita dalla presenza di quegli ospiti indesiderati. Come darle torto del resto, viveva nei sotterranei di uno dei locali più sudici e mal frequentati di una delle più sudice e mal frequentate città dell'Hellaway e lì sotto vendeva Gold ad ogni ora del giorno e della notte.
Insomma, non la fine del mondo. Il suo corpo, invece, quello sì che era la fine del mondo. Lungilineo, affilato ed allo stesso tempo morbido e delicato, coperto da una corta maglietta che non le copriva neanche l'ombelico e da pantaloni lunghi color arancione identici a quelli dell'uomo che aprì la porta. In quel volto dagli zigomi alti che sembrava scolpito nella pietra, erano incastonati, come pietre luminose, due occhi luccicanti di colori stranamente diversi, uno color ghiaccio, l'altro di un colore simile all'oro.
‹‹Jone, deduco bene?›› intervenne Mister Onion con fare educato indicando la donna, che rispose repentinamente con un netto cenno del capo, invitandolo a dirle di più sul suo conto.
‹‹Veniamo da Rodrem›› rispose il vecchio, che dopo una breve pausa, continuò ‹‹Vorremmo parlare di affari con voi, se possibile››.
L'uomo e Jone si guardarono negli occhi, fecero lo stesso con tutti i membri della comitiva che si era presentata al loro uscio ed i loro occhi si confrontarono nuovamente. L'uomo spalancò la pesante porta.
‹‹Noi adoriamo parlare di affari, vecchio›› disse facendosi leggermente da parte Jone con tono amichevole, facendo al gruppo segno di entrare.
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