L’umidità della notte è penetrata nelle ossa di tutti i maghi nascosti fra l’erba e gli alberi che circondano la Stamberga Strillante e la catapecchia vicina a essa.

Non ci sono stati movimenti dall’interno né durante la giornata né successivamente, tanto da far dubitare qualcuno che lì dentro ci siano davvero i Mangiamorte visti da Aberforth Silente.

Un po’ distante dalla casa, protetti da un cespuglio di alti arbusti, George Weasley, suo fratello Ron, Harry Potter e Neville Paciock stanno parlando con Gerald Coneghan, il capo degli Auror, e con la Professoressa McGranitt per decidere quando muoversi.

Ginny ed Hermione, invece, sono rimaste alla “Testa di Porco”, convinte all’ultimo momento dalle insistenze degli altri a rimanere nascoste e a raggiungerli solo in caso di estrema necessità. Il ragionevole discorso di George riuscendo infine a vincere la loro resistenza: “I vostri bimbi hanno bisogno delle loro mamme. Non dovete esporvi a rischi per niente. Entrerete in gioco solo se sarà strettamente necessario.”

“Sono tutti in posizione.” Dice Harry a bassa voce “intorno alla casa abbiamo anche attivato un Cerchio Anti Smaterializzazione, per cui non potranno scappare una volta fuori da lì.”

“Ottimo.” Annuisce George “Gerald, appena saremo in posizione dai il segnale ai tuoi Auror. Ci muoviamo. Facciamola finita, spediamo quei cialtroni ad Azkaban e torniamo a dormire.”

“Io vi seguo da qui, terrò attivo il Cerchio” afferma la McGranitt. Gli altri sono d’accordo. Già non sono contenti che l’anziana strega sia lì con loro perché hanno paura che le succeda qualcosa. Almeno così sarà un po’ distante dall’azione.

Un’ultimo sguardo e una stretta di mano silenziosa, poi ognuno si dirige al suo posto, in attesa del segnale di Coneghan per muoversi.

 * * *

 “Siamo circondati, Drusus” Mirelda Mahyr si allontana dalla finestra e si dirige verso Lestrange. “Cosa facciamo?”

“Niente.” Le risponde secco lui. Gli altri si girano ad ascoltare, interrompendo ogni conversazione. “E’ dal pomeriggio che ci tengono d’occhio. Non importa. Probabilmente fra poco ci intimeranno di uscire allo scoperto…”

Non fa a tempo a finire la frase che dall’esterno una voce stentorea, amplificata dalla bacchetta magica, rompe il silenzio della notte.

“DRUSU LESTRANGE! SAPPIAMO CHE SIETE LI’ DENTRO. SIETE CIRCONTATI. USCITE SENZA RESISTENZA E NESSUNO SI FARA’ MALE.”

I Mangiamorte si guardano l’un l’altro sfoderando le bacchette e preparandosi alla lotta. Non hanno intenzione di lasciarsi prendere senza tentare nulla per salvarsi.

“Signori, NO!” La voce di Drusus si leva sopra tutte le altre, zittendole all’istante.

“Questo modifica un po’ i nostri piani, ma non di tanto.” Dicendo quelle parole li guarda attentamente uno ad uno per accertarsi che recepiscano bene cosa sta loro dicendo. “Noi ora usciamo come ci hanno richiesto. Che sembri che ci arrendiamo. L’ora è quasi giunta, dobbiamo prendere solo un po’ di tempo. Restiamo vicini nella formazione stabilita. Nessuno di voi si azzardi a fare alcunché fino a che non vi darò il segnale. CHIARO? DEVONO. CREDERE. CHE. CI. SIAMO. ARRESI.”

Tutti annuiscono e abbassano le bacchette.

 Poi, disciplinatamente, si mettono dietro a Drusus, che dopo un’ultima occhiata generale, apre la porta con le mani sollevate ed esce dalla casa seguìto subito dagli altri.