3. Ritorni
Al villaggio di Hogsmeade, adiacente a Hogwarts, di sicuro si possono trovare tanti difetti, ma ha una cosa, particolarmente apprezzata dagli studenti della Scuola di Magia e sulla quale non ci piove: negozi e pub davvero intriganti.
I più gettonati sono naturalmente Mielandia e il negozio degli Scherzi di Zonko, riaperto qualche anno dopo l'Ultima Battaglia, mentre fra i pub vanno per la maggiore "I Tre Manici di Scopa" di Madama Rosmerta e, per le coppiette in cerca di intimità, la Sala da The di Madama Piediburro.
In questo scenario, con il passare degli anni a poco a poco si è inserito ed è entrato nel cuore degli studenti anche il pub di Aberforth Silente, la "Testa di Porco": grazie al ruolo chiave durante l'Ultima Battaglia e successivamente con le migliorie apportate dal suo proprietario, è diventata tappa fissa sia per i ragazzi che, durante le libere uscite, vogliano "sentirsi grandi" e provare di nascosto a bere gli strani intrugli inventati ogni giorno dal vulcanico proprietario, sia per turisti e viaggiatori che, passando per il villaggio, cercano un momento di relax lontano dagli occhi a raggi X, quindi dai possibili pettegolezzi, delle proprietarie degli altri due pub.
Il grande salone dal soffitto a travi e dalla luce tenue ("Per garantire un minimo di privacy" è solito dire Aberforth a chi si lamenta che ci si vede poco) è stato arredato in modo tale da far gravitare tutto attorno al bancone del bar: questo, in legno massiccio e posizionato al centro della sala, ha attorno molti tavoli grandi e piccoli, sempre in legno e delle più svariate forme, per permettere ai baristi di avere facilmente una visione d'insieme del locale.
'Ahhh questo posto mi calza come un guanto' pensa, come ogni sera, Aberforth mentre, appena entrato, abbraccia con uno sguardo tutta la grande sala ancora vuota. Gonfia il petto orgogliosamente e fa un grande sorriso 'Che gran bel lavoro ho fatto! Sì sì. Hosmeade perderebbe parecchi punti se non ci fosse la mia "Testa di Porco" hehehehe!' Sghignazzando va verso il bancone centrale, si tira su le maniche della maglia e, nell'attesa che arrivi qualche avventore, si appresta a "inventare" qualcuno dei suoi famosi intrugli, beveroni non sempre buoni ma di sicuro dal tasso alcoolico piuttosto consistente. Immediatamente si immerge nel lavoro e non si accorge che la porta del pub viene aperta e qualcuno si ferma all'ingresso guardando dentro.
"Sempre in attività, eh Aberforth? Quando tirerai i remi in barca?"
Aberforth alza la testa sentendosi apostrofare in quel modo.
Nella penombra del locale vede solo una figura che si staglia in controluce sulla soglia del salone.
Posa il mixer e il bicchiere, si asciuga rapidamente le mani ed esce dal bancone dicendo:
"Chi saresti di grazia?"
"Sono passati tanti anni, ma penso che dovresti riconoscermi... ne abbiamo passate, durante l'Ultima Battaglia!" lo sconosciuto fa qualche passo all'interno del locale e si posiziona sotto una lampada per farsi riconoscere dall'altro.
"Io non..." inizia Aberforth, perplesso. Poi si blocca e un'espressione di sorpresa e gioia gli si dipinge sul viso rugoso "Che mi venga un colpo! LEE JORDAN!!! Dov'eri andato a finire? Sai che a Hogwarts c'è il tuo collega di malefatte Weasley?.. George, ovviamente" aggiunge sottovoce. Poi a grandi passi raggiunge l'uomo appena arrivato.
I due si scambiano una calorosa stretta di mano.
"Lo so, infatti è per questo che sono qui. Mesi fa mi aveva cercato per un affare urgente ma sono stato in zone irraggiungibili via gufo per due anni consecutivi per cui non mi ha trovato. Allora, cosa combinate? Altre battaglie contro redivivi maghi oscuri?"
"Puoi dirlo forte! Abbiamo sventato niente meno che il ritorno di Voldemort!"
"COSA? Ancora lui? Non ci credo... non era stato sconfitto e ucciso da Harry durante l'Ultima Battaglia?" Lee si siede di schianto sulla prima sedia disponibile. "Racconta. E Dammi qualcosa da bere nel frattempo. Di forte, magari. Questa la devo digerire."
"Io non so tutti i retroscena, posso raccontarti quello cui ho assistito la notte dello scontro. Per il resto dovrai aspettare George. A proposito, sa che sei qui?"
"No, gli ho voluto fare una sorpresa. Per favore, mandagli un gufo chiedendogli che ti raggiunga qui stasera per farvi una bevuta insieme... senza dirgli che ci sono. Voglio vedere la faccia che farà quando entrerà qui." Termina Lee sorridendo.
Ha tanta voglia di rivedere l'amico di un tempo: si sono persi di vista per anni, un po' per il lungo periodo di crisi e i viaggi per il mondo di George, un po' perché lui stesso è stato per anni in Antartide insieme alla moglie, una babbana ricercatrice all'Università di Eton.
Mentre Aberforth si allontana per mandare il messaggio a George, Lee riflette su quanto ha appena sentito. Voldemort... Non si aspettava di risentire quel nome ancora una volta legato al pericolo di un suo ritorno...
'Aberforth ha detto che lo hanno sconfitto di nuovo... sarà la volta buona?' pensa costernato.
Poco dopo il vecchio torna nella grande sala, passa vicino al bancone e, senza fermarsi, prende il mixer e due boccali vuoti.
"Eccomi qua" dice sedendosi di fronte a Lee e iniziando a versare un inquietante liquido denso e verdastro nei bicchieri "E' una storia piuttosto interessante, di cui io so molto poco... fintanto che arriva il buon professor Weasley ti aggiorno con quello cui ho assistito io. Dunque..." e con un bisbiglio inizia a raccontare a un esterrefatto Lee Jordan di Mangiamorte, Horcrux, e scontri fra magie di inimmaginabile potenza.
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Ciao!
Comunicazione "di servizio"... visto che, giustamente, in più di voi mi avete segnalato che molte parti dell'altro libro le ho fatte troppo scarne, in questo sto provando a inserire più particolari e descrizioni (anche se non so se riuscirò mai a raggiungere gli altissimi livelli di alcuni di voi, ahimé)... Purtroppo però mi rendo conto che non mi sono molto congeniali per cui per favore fatemi sapere se il racconto risulta pesante, poco scorrevole eccecc... grazie!
E come sempre... buona lettura! ^_^
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